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SOCIOLOGIA LEZIONE 2

Quali sono le ragioni della sociologia, ri ettere sulle ragioni per cui si sta insieme.
Comprendere strategicamente perché manteniamo delle relazioni, quali sono le regole che
presiedono queste relazioni.
Vi sono alcuni concetti chiave che restano comunque nella sociologia indipendentemente
dall’approccio teorico. Concetti/processi chiavi dello stare insieme.

SOCIALIZZAZIONE
STATUS
RUOLO

Sono tre concetti chiave che ci fanno comprendere quale è il posizionamento che ciascuno di noi
come individuo ha nella rete sociale condivide con gli altri e in che modo la società gli fornisce i
mezzi e lui stesso è in grado di riposizionarsi all’interno di questa rete.

Quando parliamo si socializzazione stiamo parlando del processo per il quale noi apprendiamo le
regole el gioco a cui vogliamo giocare.
Socializzato vuol dire che quella persona conosce le regole (quelle che gli permettono di essere in
relazione con gli altri) per praticare qualche cosa.

SOCIALIZZAZIONE in termini SOCIOLOGICI signi ca conoscere le regole sociali, le regole della


società.
Una persona socializzata è quindi una persona che è in grado di restare in relazione con gli altri e
quindi di partecipare ad una società (in quanto insieme di persone in relazione fra di loro e che
condividono un sistema di regole).
Socializzato è quindi una persona che conosce le regole del gioco sociale al quale sta giocando
(ad esempio la buona educazione, lo stare a tavola comprende tutto questo sistema di regole,
così come si sta in aula):
Queste regole per un sociologo hanno una ragion d’essere estremamente profonda. Dobbiamo
quindi confrontarci con l’idea di cultura che è alla base della sociologia.
La sociologia studia le ragioni dello stare insieme.
Per tanti sociologi invece, la sociologia è la scienza della cultura, è lo studio della cultura.
Accezione di signi cato non diversa rispetto a quella citata sopra, poiché le regole dello stare
insieme si ritrovano all’interno della cultura di una data società.
Per la sociologia, cultura possiede un signi cato preciso, la cultura è una sorta di serbatoio,
comune agli individui che appartengono ad una data società. Tutti gli individui che appartengono
ad una certa società, condividono questo serbatoio che contiene i valori in cui quegli individui
credono, le norme, i comportamenti, le abitudini che caratterizzano gli individui di quella certa
società. Vediamo come quindi la cultura sia alla base della società stessa.
Gli individui stanno insieme perché hanno una ragione per stare insieme, condividono i medesimi
valori, perché hanno la possibilità di relazionarsi fra di loro (ad esempio condividono il medesimo
linguaggio). Il linguaggio è un oggetto della cultura. Gli individui stanno insieme perché
condividono lo stesso comportamento.
Nella cultura vi sono tutti gli elementi profondi che permettono agli individui di riconoscere l’un
l’altro, reciprocamente, appartenenti alla stessa società.
Quegli elementi che dobbiamo comprendere per poter stare in una determinata società,
rispettandone le regole.

RUOLO DELLA FAMIGLIA


Quando hanno un glio? La prima cosa che fanno? Gli insegnano le regole.
I genitori n da piccoli hanno cominciato a trasmetterci quegli elementi che costituiscono le regole
per giocare lo stesso gioco sociale, che è quello della vita. La quale è organizzata per noi esseri
umani all’interno di una tabella (come quella del monopoli) che noi chiamiamo società.
Con la famiglia comincia il processo di socializzazione. Non è solo la famiglia che provvede a
darci queste regole. La famiglia è la prima agenzia di socializzazione, è un’agenzia di
socializzazione primaria, poiché sono i primi con i quali veniamo in contatto nel momento in cui
nasciamo.
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Parliamo ora della gura materna, della nostra gura materna (il cui nome è Chiara). Chiara è la
mia mamma. Altre mamme con nomi di erenti, sono tutte mamme diverse nella loro speci cità
individuale. Tutte accumunate dalla caratteristica di essere mamme, aspetto trasversale a tutte
queste persone diverse.
Entriamo in contatto con la nostra mamma che è unica, speciale, ma per certi versi non è solo la
nostra mamma Chiara, ma ha anche un compito di mamma trasversale ad altre Chiara che si
risolve nel fatto che tutte, se pur con la loro diversa impronta educativa, caratteriale, tutte vanno a
dare a ciascuno di noi quelle regole del gioco che alla ne saranno uguali per tutti.
Regole che dovevano essere uguali per tutti perché appartenenti alla cultura che è condivisa da
tutte quelle mamme e da tutti quei bambini di quella determinata società.
Quindi il processo di socializzazione si basa sulla famiglia, ha come obbiettivo quello di fornire le
regole del gioco, quello sociale, quello di partecipare e cacemente alla nostra società.
Ci incomincia a svelare il fatto che ciascuno di noi non è solo Chiara, ma è anche mamma,
ciascuno di noi riveste delle caratteristiche che non sono solo in riferimento alla sua individualità,
ma che superano anche la sua individualità al ne di riconoscersi nella società, poiché ha senso
nella società che stiamo vivendo a livello collettivo. Questo vale nella società che riconosce il
ruolo della famiglia come primario, che riconosce il ruolo dei genitori, centrale nel processo di
socializzazione.
Famiglia, attori del processo di socializzazione.

Il processo di socializzazione per la sociologia resta ed è un oggetto importante di studio.


Per un sociologo è importante capire come le regole (per poi comprendere a fondo il processo di
socializzazione) vengono trasmesse nei membri della società per capire quella società, che cos’è,
capire dove sta andando.
Ciascuno impartisce le regole con le proprie caratteristiche (esempio mamma Chiara e mamma
Giada).
Fino a che punto però le caratteristiche individuali di ciascuno possono rendere di orme
l’insegnamento della buona educazione di mamma Chiara al proprio glio rispetto a quello di
mamma Giada al proprio glio.
Uniformità di insegnamento, quando parliamo di insegnamento di regole, è fondamentale poiché
una volta che tutti si sono ritrovati a giocare la partita, possano intendersi.
Il processo di socializzazione sono quindi le regole della vita, riconoscendo una autorità esterna
che si impone nel darci le regole per giocare ad un certo sport, quale quello della vita.
Se io porto quello che riconosco come legittimo nel processo di socializzazione della vita signi ca
che sto riconoscendo un’autorità esterna che si impone alle agenzie di socializzazioni, come
quello della famiglia, che legittima quello che i genitori insegnano ai propri gli.
Quindi non è vero che mamma Chiara non può insegnare qualcosa di radicalmente diverso
rispetto a mamma Giada, può usare il suo stile nel fare la stessa cosa.
Tutto questo nel processo di socializzazione pone il grande classico problema ai sociologi, che è
quello di stabilire quale sia il rapporto tra individuo e società, in che modo la società o no a che
punto la società può imporsi agli individui e no a che punto gli individui sono indipendenti
rispetto alla società.
Le regole del gioco, imposte con il processo di socializzazione, sono funzionali al fatto che la
società continui a replicarsi uguale a se stessa anche nel futuro. Quanto più la società è in grado
di controllare il processo di socializzazione che è a dato alle agenzie di socializzazione (a
cominciare dalla famiglia), quanto più la società garantisce di continuare così come è anche nel
futuro.
Indica però grandi ri essioni e una serie di problemi rispetto alle scelte di libertà e di autonomia
dell’individuo. Queste saranno due questioni radicali per i primi sociologi (Durkain e Veber,
saranno i campioni di questo).
In conclusione se la società si impone radicalmente all’individuo e quest’ultimo non può
modi carla, come può la società cambiare?
La società cambia sebpuò mantenere un controllo così radicale sull’agire degli individui?
Il processo di socializzazione ha dentro di se tutti questi stimoli di attenzione, è il tema del
contendere da parte dei sociologi.
E’ un processo che si interfaccia con altri concetti chiave, che sono quelli di RUOLO e STATUS.

RUOLO
Nel momento in cui abbiamo riconosciuto l’individualità di Chiara e Giada, ma abbiamo detto che
hanno qualcosa in comune quanto madre, abbiamo sottolineato il ruolo di madre che entrambe
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rivestono. Sono due individui diversi, ma entrambe hanno la stessa funzione all’interno di quella
società, quella di essere madre.
All’interno di una società, l’essere madre ha la funzione di essere il primo attore di socializzazione,
quello che da le regole a fronte del processo di socializzazione.
Questa funzione sociale, appartiene al ruolo, in questo caso al ruolo di madre. I ruoli sono
molteplici.
Noi abbiamo un ruolo, esempio il ruolo di studenti all’interno di un aula universitaria, di un
contesto universitario.
E’ una funzione rispetto alla società, abbiamo un ruolo, un compito non produttivo dal punto di
vista economico, è un compito di cumulo delle conoscenze in modo di essere pronti ad occupare
certe posizioni professionali e magari a portare nuove conoscenze.
Una società è composta quindi da una pluralità di ruoli. I ruoli sono dei modelli di
comportamento.
Torniamo a Chiara e a Giada, ci aspettiamo che agiscano in un certo modo, ci aspettiamo che
agiscano da madri, così come gli studenti agiscano da studenti. La dimostrazione che il processo
di socializzazione ha funzionato nei nostri confronti, lo abbiamo dato per scontato, questo perché
mamma Chiara n da piccoli ci ha insegnato determinati regole sociali alla base di determinate
relazioni (esempio, il comportamento da tenere in aula nei termini della relazione con
l’insegnante).
L’alunno senza il maestro e il maestro senza alunno non esistono, gli alunni apprendono dal
maestro.
Questo fa parte del processo di socializzazione, la mamma, il maestro e l’istituzione scolastica in
maniera più ampia ci hanno spiegato come si frequentano le stanze che si chiamano aule e quali
sono le reazioni legittime, ammesse in quelle stanze che chiamiamo aule. Tutto questo fa parte del
ruolo di studente che lo abbiamo talmente appreso che non c’e stato bisogno di ricordarlo.
Dimostrazione dell’ottimo funzionamento del processo di socializzazione.
Il ruolo di studente non è il solo ruolo che stiamo vivendo.
Mamma Chiara e mamma Giada sono si persone uniche, ma sono contemporaneamente mogli,
glie, amiche, collega di lavoro; è come se vestisse delle giacchette diverse ogni volta.
Ha una relazione e dei comportamenti diversi a seconda del ruolo che riveste.
Ciascuno di noi riveste all’interno della società una pluralità di ruoli, tante giacchette diverse che
può mettere a seconda delle diverse situazioni.
Questo aspetto crea potenzialmente una serie di problemi.
Vi sono delle aspettative di ruolo all’interno del contesto sociale, automatizzato dei
comportamenti che generano delle aspettative rispetto alla relazione, al rapporto con l’altro.
Esempio, professore che ne sappia più di me, che mi trasmetta utili al superamento di un esame.
Il ruolo non è solo un insieme di comportamenti che non sono consapevoli no a quando non mi
ci metto a pensare, automatismi, processi che diamo per scontati.
Abitudinarie di comportamenti nella relazione con l’altro che non si infrange perché comprende
quel pacchetto di attese che caratterizza reciprocamente l’essere glio in relazione con il genitore
quando non ci si vede dopo un certo tempo.
Le aspettative di ruolo fanno parte di quell’insieme di regole che attraverso il processo di
socializzazione assumiamo.
Il soddisfacimento delle attese di ruolo evita la sorpresa, fa si che non siano sottoposte a critica.
Bisogna essere consapevoli delle abitudini che abbiamo, dei comportamenti che abbiamo perché
è l’unico modo che abbiamo la possibilità di cambiarle qualora lo volessimo.
Nel momento in cui non siamo consapevoli allora siamo scon tti.
La consapevolezza è importante. Il processo di socializzazione come luogo della replica, inteso
come usate sempre le stesse regole, è centrale per garantire la stabilità della società.
Conferisce stabilità alla situazione, non sorpresa.
Nella misura in cui ci interroghiamo, rispetto a quel comportamento che sorprende, dimostriamo
la nostra capacità a mettere in crisi ciò che nora avevamo dato per scontato.
In questi termini altrimenti come è possibile che la società cambi?

STATUS
Il ruolo è solo una delle due coordinate importanti, è la coordinata mobile rispetto alla posizione
nella nostra società. Altra coordinata più stativa, quella di status, ciascuno di noi occupa una
posizione gerarchica all’interno della società, ricchezza, conoscenza, prestigio, genere.
Dove ci collochiamo nella nostra società?
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