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Lezione 4

Seconda fase redazionale


di un reportage: i protagonisti

La descrizione dei personaggi in un reportage non pu ridursi n a un obiettivo

per cos dire estetico, che si risolva nell’elencare le loro caratteristiche somatiche,

n tantomeno a uno etico, che si riassuma in un giudizio espresso con un

aggettivo di contenuto morale.

In un contesto mediale in cui i giornali conservavano ancora una centralit nella

narrazione dei fatti e nella costruzione dei personaggi, la descrizione minuziosa

che l’inviata del Corriere della Sera fa dei tratti somatici del carismatico capo

arabo diretta a un lettore che probabilmente non lo ha mai visto in televisione.

Ne un esempio il pentimento dichiarato di Calisto Tanzi in tribunale a Milano ed

espresso su Repubblica con un predicato verbale capace di portare il lettore sulla

scena dell’udienza e nello stesso tempo di guardare con distacco ci che accade.

L’individuazione del contesto interno ci consente di ride nire la stessa nozione

di notizia completa e del racconto che vogliamo fare con tutte le coordinate spazio

temporali n qui analizzate, delineando cos anche il nostro campo d’azione per

documentarci.




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Nel caso in cui gli elementi di una vicenda risultino stridenti con le forme e i

riferimenti morali del contesto etico di riferimento in cui la notizia giunger ,

questi sono in realt logicamente coerenti con un sistema di valori e di regole che

il giornalista dovr riconoscere e rappresentare con capacit critica.

Nel nuovo sistema reticolare dell’informazione promosso dal web, la trasparenza

diventato un elemento essenziale nella contestualizzazione interna del fatto-

notizia, attraverso la citazione di fonti e riferimenti veri cabili poi direttamente e

in tempo reale.

Il dettaglio l’architrave della scrittura giornalistica: esso consente di

inquadrare il contesto interno del fatto, cio quel fascio di relazioni che questo ha

con la sua dimensione sica, spaziale e temporale, o anche con una serie di

riferimenti culturali, etici, ed estetici.

Nella focalizzazione esterna, cio nella scrittura oggettiva, il dettaglio si con gura

come quel frammento di realt capace di rendere visibile al lettore uno degli

elementi identi cativi del fatto secondo la formula delle cinque W, come il «chi» o

il «che cosa», ma talvolta il «dove» o il «quando».

Per il giornalista la precisione consiste nell’esprimere il maggior numero di

informazioni con il minor numero di parole, poich la scrittura giornalistica il



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risultato di una strategia fondata sul sottrarre, alla ricerca di un’espressivit

asciutta ed essenziale, capace di cogliere il centro esatto dei fatti raccontati.

Nella focalizzazione interna, il dettaglio spesso non rappresenta nessuno degli

elementi identi cativi del fatto, bens sintetizza la notizia nella sua interezza, grazie

alla forza simbolica che in grado di esprimere

Lezione

Terza fase redazionale di un reportage: la ricerca

delle informazioni.

Il sistema di produzione dell’informazione giornalistica

Il sistema di produzione dell’informazione giornalistica coinvolge testate e media,

la loro organizzazione interna, le modalit di costruzione della notizia, articolo,

servizio giornalistico, reportage ecc., e sugli effetti che ne conseguono.


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Nel sistema interconnesso della comunicazione globale la selezione della notizia o

dell’argomento da trattare in un reportage coincide con un giudizio di rilevanza da

parte del giornalista.

Nell’editing si provvede a trasformare l’evento in una storia con un inizio, una

parte centrale e una ne cos da rappresentare la notizia, oltre a selezionare ed

enfatizzare i tratti salienti della vicenda da raccontare.

Se prima di Internet la negoziazione giornalistica classica si basava su un processo

essenzialmente lineare, che dal fatto conduceva alla notizia, con i media digitali

tutti gli attori appartengono allo stesso contesto e possono interagire liberamente

tra di loro, producendo una negoziazione non pi lineare, ma circolare.

Secondo questa teoria, il percorso delle informazioni giornalistiche dalla fonte alla

diffusione condizionato dal ruolo di coloro che hanno il potere di intervento

sulla selezione delle notizie e sul loro trattamento.

Il fenomeno del gatekeepeer nel sistema di produzione giornalistica

Il termine viene usato per la prima volta nel da Kurt Lewin, il quale,

studiando le dinamiche interattive dei gruppi sociali, individua all’interno dei

“canali” attraverso i quali uiscono le sequenze comportamentali, delle zone ltro



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che possono funzionare da “cancello” o da “portiere” (gatekeeper), decidendo del

passaggio delle unit .

Alessandro Barbano sottolinea come la gura del giornalista che funge da

gatekeeper rappresenta un elemento centrale del modello classico di mediazione

giornalistica, in cui la negoziazione, cio il processo di selezione e sintesi che dal

fatto porta alla notizia, di tipo lineare: il giornalista apprende il fatto da una

fonte, lo valuta e lo diffonde al pubblico.

Nel contesto delle pratiche giornalistiche, invece, i social hanno anche contribuito

a riscrivere il rapporto tra giornalisti e lettori, espandendo in particolare le

possibilit di contributo e coinvolgimento dei secondi nella produzione del

giornalismo.

Per le istituzioni giornalistiche, oggi, operare su e con i social media signi ca non

solo utilizzarli in funzione di distribuzione e di posizionamento, ma anche usarli

come strumenti di coinvolgimento ed engagement delle audience direttamente

nelle stesse dinamiche produttive dei contenuti.

Tramontata l’indispensabilit del giornalista come testimone unico degli eventi, le

fonti sono in grado di attivare l’attenzione del pubblico senza mediazioni, o







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quantomeno af ancando la mediazione giornalistica, per imporre in agenda i

propri temi e soggetti.

La notizia, l’articolo o il reportage, in quanto rapporto di un evento naturale o

umano con il suo contesto interno, si compone in concreto di narrazioni di azioni,

descrizioni di luoghi, dichiarazioni e testimonianze, elementi valutativi e

commenti che deve risultare scorrevole e allo stesso tempo dettagliato.

Lo schema cronologico della struttura utile per rappresentare una tipologia di

notizia ancorata a un fatto che si snoda secondo una scansione temporale

ordinaria, cio attraverso un inizio, uno sviluppo e una conclusione.

In questo caso pu risultare pi utile una struttura a schema logico: questa ordina

narrazioni di azioni, descrizioni di luoghi, dichiarazioni e testimonianze, elementi

valutativi e commenti secondo il loro rapporto logico-causale.: cronologico o

logico.

Nella ricostruzione delle informazioni seguendo una struttura a schema logico

vengono ordinate le narrazioni di azioni, descrizioni di luoghi, dichiarazioni e

testimonianze, elementi valutativi e commenti secondo il loro rapporto logico-

causale.


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