Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
f
è
è
ù
à
ù
ù
è
è
è
è
è
à
é
ò
é
è
à
è
I PANORAMI GLOBALI
Un antropologo che ha contribuito alla teorie sulla globalizzazione Appadurai.
Come spiega, la globalizzazione caratterizzata da lussi di immagini, informazioni e
idee che viaggiare sia dal globale al locale. Egli ha individuato cinque dimensioni che
de inisce attraverso il termine panorama:
• panorama etnici composti di tutte le persone che si spostano per necessit .
• panorami tecnologici ovvero la con igurazione globale della tecnologia.
• panorami inanziari ovvero i rapporti inanziari dell’economia globale
• panorami ideologici ovvero i messaggi dei logici relativi alla modernit
• panorami mediatici ovvero l’insieme delle immagini dati dei colati dei media.
La teoria di Appadurai permette di descrivere bene tanti fenomeni della
globalizzazione. Anche noi viviamo sullo sfondo di panorami con i quali interagiamo e
condizionano la nostra esistenza. Basta ri lettere sulle quantit di immagine di
informazioni che mezzi tecnologici rovesciano nella nostra esistenza e che plasmano le
nostre idee.
FLUSSI DI MERCI
Gli antropologi sono concordi nell’affermare che la globalizzazione non un fenomeno
nuovo. Nell’opera la quotidianit del sistema globale, l’americano Friedman esamina le
migrazioni che a partire dall’Africa hanno popolato il pianeta. Con “il cappello di
Vermeer” il sinologo Broke argomenta la stessa tesi in modo suggestiva, cio
indagando sull’origine degli oggetti dipinti da Vermeer.
Nei quadri di Vermeer troviamo tappeti, cineserie e piatti di porcellana fabbricati con
una tecnica importata dalla Cina. Caff e te erano delle novit esotiche, mentre le
spezie erano molto importanti. La compagnia olandese delle Indie orientali pu essere
considerata come la prima multinazionale.
IL MONDO DOPO IL MURO DI BERLINO
Se la tendenza della globalizzazione non un fenomeno nuovo, rimane da spiegare la
sua accelerazione alla ine del secolo scorso. Due sono le cause individuate dagli storici.
La prima la ine dell’unione sovietica e del comunismo, che in Europa simboleggiata
dal crollo del muro di Berlino nel 1989. La seconda il venir meno, prima in Russia e
poi in Cina, del modello economico comunista, con l’affermarsi del liberismo
capitalistico. Si passati cos da un mondo bipolare, governato direttamente o
indirettamente da due superpotenze, a un mondo multi popolare.
In Cina l’ingresso dell’economia nel mercato ha avuto conseguenze spettacolari.
Parallelamente, intorno agli anni 60, l’economia mondiale si andata sempre pi
inalizzando e il lusso ha assunto dimensioni imponenti.
L’economista inanziaria diventata una sfera autonoma rispetto all’economia reale,
creando un unico mercato inanziario globale.
L’EMERGERE DEI MARCHI MULTINAZIONALI
Il fenomeno economico che accompagnato la globalizzazione stato la nascita e lo
sviluppo delle multinazionali, imprese economiche private.
Le multinazionali devono la propria denominazione al fatto di operare in paesi diversi.
Le produzioni sono dislocate in molte parti del mondo, la sede centrale in un’altra e le
merci viaggiano in ogni parte del pianeta.
f
f
è
f
f
f
è
f
f
f
à
è
f
é
f
è
f
f
è
à
è
è
à
è
à
é
è
à
è
ò
ù
Le multinazionali costituiscono soggetti con i quali pu essere dif icile per gli Stati
avere a che fare. Grazie alla loro capacit di trasferire la produzione, essi si propongono
al di fuori delle capacit di controllo degli Stati.
I movimenti no global hanno per sottolineato un altro aspetto problematico, ovvero
l’omogenizzazione su scala planetaria delle scelte di consumo prodotta dall’emergere
delle multinazionali. Esse riescono a imporsi come marchi distributori di oggetti cui
l’acquirente assegna valori psicologici o sociali, garantiti da una irma o dalla forza di
un’associazione simbolica.
Come quando compri un paio di scarpe di una marca molto nota, solo una parte del
minima dei suoi soldi compensare a spese effettive per la loro fabbricazione, la
maggior parte risarcisce l’azienda delle enormi spese.
LA LOCALIZZAZIONE GLOBALE DI MCDONALD'S
Nei primi anni del nuovo millennio McDonald's era il simbolo dell’omologazione
culturale. Basandosi sulle considerazioni del sociologo George Ritzer i movimenti no-
global denunciavano la McDonaldizzazione del mondo vedendo nell’invenzione dei fast
food la morte delle tradizioni alimentari locali .
Negli stessi anni nasceva il fenomeno dei paninari, una sottocultura che rivendicava
proprio questa omologazione planetaria come un elemento costitutivo della propria
identit : mangiare gli stessi panini dei coetanei di New York e Singapore, era come
vestirsi con abiti della stessa marca, era per molti un modo per quali icare se stessi.
L'omologazione era vissuta da alcuni giovani come un fattore identitario positivo: un
modo per affermare se stessi contro la propria cultura di origine.
Il caso McDonald's esemplare anche per il fatto che i processi di globalizzazione non
sono lineari. Molte multinazionali hanno ripensato i loro prodotti inalizzandoli ai
differenti mercati locali a cui sono diretti, usando cos una strategia di localizzazione
globale che unisce i risparmi. Da un lato, questa forma di localizzazione globale appare
una strategia commerciale; dall'altro, anche una forma di reazione al contatto tra
culture diverse:
Le differenze culturali riemergono proprio l dove sembravano scomparse, anche lo
stesso modo di vivere il fast food si andato diversi icando: in Oriente i McDonald's
sono luoghi di aggregazione giovanile molto pi che nel resto del mondo.
ANCHE IL CONSUMO PUÒ ESSERE CREATIVO
Il consumo pu essere anche una pratica creativa autonoma dalle forme di produzione.
La Coca-Cola non ovunque una bevanda: in Trinidadla si beve insieme al rum.
In Russia la usano per distendere le rughe, ad Haiti per resuscitare una persona, alle
Barbados per trasformare il rame in argento e in Kenya nelle cerimonie di iniziazione
maschile.
In alcuni Paesi si crede che abbia poteri contraccettivi, in altri che sciolga i denti o che
con l'aggiunta di un'aspirina si trasformi in una droga.
Le merci globali possono essere quindi interpretate, trasformate e adattate alle realt
locali.
BARBIE E L’INDIGENIZZAZIONE DEI CONSUMI
Il caso pi studiato quello di Barbie, la bambola diventata un fenomeno globale per
la sua capacit di veicolare modello di bellezza e di vita.
La sua identit sociale di matrice nordamericana e ci spiega l'ostilit che ha trovato
in alcuni Paesi: in Arabia e in Iran considerata una minaccia per la morale e circola
à
ù
à
à
ò
è
è
è
è
à
ò
è
è
è
à
à
ù
è
f
ì
f
f
f
à
à
ù
è
è
ò
è
f
f
à
f
ò
è
ù
ù
è
é
è
f
à
è
à
f
f
FLUSSI DI PERSONE
LA GLOBALIZZAZIONE E LA RIDUZIONE DELLA POVERTÀ
Nell’era della globalizzazione la strepitosa crescita dell’economia ha permesso a
milioni di cinesi di entrare nell’era del benessere e anche l’Africa ha compiuto progressi
notevoli, infatti ha raggiunto l’obiettivo di dimezzare la povert estrema. Non sono stati
pienamente raggiunti per gli obiettivi di ridurre la mortalit infantile e la lotta contro
le malattie infettive.
LA DISEGUAGLIANZA NELLA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA
Vi sono per anche alcuni aspetti critici evidenti, ad esempio i vantaggi prodotti dalla
globalizzazione non sono uniformemente distribuiti. Sono queste le conseguenze che
favoriscono le migrazioni, le rimesse degli emigrati aumentano il potere di acquisto
delle persone rimaste nei loro paesi d’origine. Nei paesi di immigrazione la
disponibilit di manodopera a basso costo modi ica il mercato del lavoro, inoltre cresce
il consumo di beni esotici e si diffondono lingue e culture.
IL PROBLEMA DEI PROFUGHI E LA CRISI DELL’EUROPA
Anche la guerra, la mancanza di libert e l’insicurezza alimentare sono ragioni per
abbandonare il proprio paese.
f
è
è
à
ò
à
à
ò
à
ò
è
f
ò
à
é
f
ò
è
f
è
ò
à
à
ù
f
ò
è
ò
ò
f
à
à