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LA

GLOBALIZZAZIONE DEL MONDO CONTEMPORANEO


Il termine globalizzazione fra pi citati del dibattito politico e culturale del millennio
appena iniziato. La globalizzazione quel processo per cui gli aspetti della vita
sembrano aver preso la dimensione locale integrandosi e modi icandone la loro natura.
Questa dimensione locale pi un ipotesi che una realt , perch molti aspetti che
siamo soliti attribuire la globalizzazione sono diffusi da secoli.
L’arrivo di nuovi oggetti culturali vengono interpretati dalle culture locali.
Nell’ambito del commercio, la globalizzazione si estese ad altre sfere dell’esistenza.
Globalizzate sono ormai sono le industrie, la comunicazione la guerra e anche la difesa
del pianeta. La globalizzazione ha cominciato a investire popoli stessi determinando
spostamenti migratori.
UN FENOMENO PROBLEMATICO
Non facile sintetizzare molti aspetti sociali economici e culturali della
globalizzazione. Consideriamo il telefonino: il materiale conduttore il coltan, una
terra che trovandosi in Congo dovrebbe rendere prospero questo paese ma la sua
estrazione ha creato molte guerre commerciali. Il silicio proviene da miniere sparsi in
tutto il mondo ma lavorato nelle Filippine. L’assemblaggio avviene poi in Cina e i
prodotti sono caricati su enormi navi destinate ai porti in tutto il mondo.
Le aziende produttrici hanno le sedi centrali in paesi lontani dal nostro, mentre
l’acquisto avviene in un negozio sotto casa. Tutto questo ci segnala che stiamo gi
vivendo un fenomeno fortemente globalizzato, fatta di cose, persone e idee che
spesso vengono da lontano.
IL MOLTIPLICARSI DEI MONDI LOCALI
Alcuni autori ipotizzano che la globalizzazione produca una frammentazione del
mondo.il venir meno dell’identit locali provocano meccanismi difensivi di rigetto,
come la nascita dell’organismi politici, le rivendicazioni delle minoranze etniche e la
perdita di sovranit degli Stati nazionali. Questa situazione descritta dall’antropologo
Gertz, a una crescente globalizzazione dell’economia si accompagna il moltiplicarsi
delle divisioni culturali. Quanto pi vigorose la globalizzazione, tanto pi dirompenti si
fanno le contro spinte come dimostrano le guerre.
LA GLOBALIZZAZIONE CREA DIFFERENZA
Le culture locali non sono passive. La globalizzazione una tendenza lineare ma un
processo discontinuo, con littuale anche reversibile, poich pu andare avanti o
tornare indietro. talmente sfaccettata che si dovrebbero parlare di differenti
globalizzazione. Quello che interessa l’antropologia il modo in cui ogni situazione
reagisce alle spinte della globalizzazione. Uno dei sostenitori di questo approccio
l’antropologo Hannerz, che sostiene che locale e globale non vanno considerati i poli
contrapposti, ma due dimensioni dialetticamente comunicanti.
Le ri lessioni di Hannerz possono essere applicate in numerosi casi.
Un buon esempio il fenomeno della Street fashion, la moda inventata da giovani che
creano, mescolano elementi tradizionali a contemporanei, creando uno stile ibrido.
Una delle tendenze pi amate al momento la homeless street fashion, moda ispirata
alla vita di strada che arrivata sulle passerelle delle maggiori case di moda.
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I PANORAMI GLOBALI
Un antropologo che ha contribuito alla teorie sulla globalizzazione Appadurai.
Come spiega, la globalizzazione caratterizzata da lussi di immagini, informazioni e
idee che viaggiare sia dal globale al locale. Egli ha individuato cinque dimensioni che
de inisce attraverso il termine panorama:
• panorama etnici composti di tutte le persone che si spostano per necessit .
• panorami tecnologici ovvero la con igurazione globale della tecnologia.
• panorami inanziari ovvero i rapporti inanziari dell’economia globale
• panorami ideologici ovvero i messaggi dei logici relativi alla modernit
• panorami mediatici ovvero l’insieme delle immagini dati dei colati dei media.
La teoria di Appadurai permette di descrivere bene tanti fenomeni della
globalizzazione. Anche noi viviamo sullo sfondo di panorami con i quali interagiamo e
condizionano la nostra esistenza. Basta ri lettere sulle quantit di immagine di
informazioni che mezzi tecnologici rovesciano nella nostra esistenza e che plasmano le
nostre idee.
FLUSSI DI MERCI
Gli antropologi sono concordi nell’affermare che la globalizzazione non un fenomeno
nuovo. Nell’opera la quotidianit del sistema globale, l’americano Friedman esamina le
migrazioni che a partire dall’Africa hanno popolato il pianeta. Con “il cappello di
Vermeer” il sinologo Broke argomenta la stessa tesi in modo suggestiva, cio
indagando sull’origine degli oggetti dipinti da Vermeer.
Nei quadri di Vermeer troviamo tappeti, cineserie e piatti di porcellana fabbricati con
una tecnica importata dalla Cina. Caff e te erano delle novit esotiche, mentre le
spezie erano molto importanti. La compagnia olandese delle Indie orientali pu essere
considerata come la prima multinazionale.
IL MONDO DOPO IL MURO DI BERLINO
Se la tendenza della globalizzazione non un fenomeno nuovo, rimane da spiegare la
sua accelerazione alla ine del secolo scorso. Due sono le cause individuate dagli storici.
La prima la ine dell’unione sovietica e del comunismo, che in Europa simboleggiata
dal crollo del muro di Berlino nel 1989. La seconda il venir meno, prima in Russia e
poi in Cina, del modello economico comunista, con l’affermarsi del liberismo
capitalistico. Si passati cos da un mondo bipolare, governato direttamente o
indirettamente da due superpotenze, a un mondo multi popolare.
In Cina l’ingresso dell’economia nel mercato ha avuto conseguenze spettacolari.
Parallelamente, intorno agli anni 60, l’economia mondiale si andata sempre pi
inalizzando e il lusso ha assunto dimensioni imponenti.
L’economista inanziaria diventata una sfera autonoma rispetto all’economia reale,
creando un unico mercato inanziario globale.
L’EMERGERE DEI MARCHI MULTINAZIONALI
Il fenomeno economico che accompagnato la globalizzazione stato la nascita e lo
sviluppo delle multinazionali, imprese economiche private.
Le multinazionali devono la propria denominazione al fatto di operare in paesi diversi.
Le produzioni sono dislocate in molte parti del mondo, la sede centrale in un’altra e le
merci viaggiano in ogni parte del pianeta.
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Le multinazionali costituiscono soggetti con i quali pu essere dif icile per gli Stati
avere a che fare. Grazie alla loro capacit di trasferire la produzione, essi si propongono
al di fuori delle capacit di controllo degli Stati.
I movimenti no global hanno per sottolineato un altro aspetto problematico, ovvero
l’omogenizzazione su scala planetaria delle scelte di consumo prodotta dall’emergere
delle multinazionali. Esse riescono a imporsi come marchi distributori di oggetti cui
l’acquirente assegna valori psicologici o sociali, garantiti da una irma o dalla forza di
un’associazione simbolica.
Come quando compri un paio di scarpe di una marca molto nota, solo una parte del
minima dei suoi soldi compensare a spese effettive per la loro fabbricazione, la
maggior parte risarcisce l’azienda delle enormi spese.
LA LOCALIZZAZIONE GLOBALE DI MCDONALD'S
Nei primi anni del nuovo millennio McDonald's era il simbolo dell’omologazione
culturale. Basandosi sulle considerazioni del sociologo George Ritzer i movimenti no-
global denunciavano la McDonaldizzazione del mondo vedendo nell’invenzione dei fast
food la morte delle tradizioni alimentari locali .
Negli stessi anni nasceva il fenomeno dei paninari, una sottocultura che rivendicava
proprio questa omologazione planetaria come un elemento costitutivo della propria
identit : mangiare gli stessi panini dei coetanei di New York e Singapore, era come
vestirsi con abiti della stessa marca, era per molti un modo per quali icare se stessi.
L'omologazione era vissuta da alcuni giovani come un fattore identitario positivo: un
modo per affermare se stessi contro la propria cultura di origine.
Il caso McDonald's esemplare anche per il fatto che i processi di globalizzazione non
sono lineari. Molte multinazionali hanno ripensato i loro prodotti inalizzandoli ai
differenti mercati locali a cui sono diretti, usando cos una strategia di localizzazione
globale che unisce i risparmi. Da un lato, questa forma di localizzazione globale appare
una strategia commerciale; dall'altro, anche una forma di reazione al contatto tra
culture diverse:
Le differenze culturali riemergono proprio l dove sembravano scomparse, anche lo
stesso modo di vivere il fast food si andato diversi icando: in Oriente i McDonald's
sono luoghi di aggregazione giovanile molto pi che nel resto del mondo.
ANCHE IL CONSUMO PUÒ ESSERE CREATIVO
Il consumo pu essere anche una pratica creativa autonoma dalle forme di produzione.
La Coca-Cola non ovunque una bevanda: in Trinidadla si beve insieme al rum.
In Russia la usano per distendere le rughe, ad Haiti per resuscitare una persona, alle
Barbados per trasformare il rame in argento e in Kenya nelle cerimonie di iniziazione
maschile.
In alcuni Paesi si crede che abbia poteri contraccettivi, in altri che sciolga i denti o che
con l'aggiunta di un'aspirina si trasformi in una droga.
Le merci globali possono essere quindi interpretate, trasformate e adattate alle realt
locali.
BARBIE E L’INDIGENIZZAZIONE DEI CONSUMI
Il caso pi studiato quello di Barbie, la bambola diventata un fenomeno globale per
la sua capacit di veicolare modello di bellezza e di vita.
La sua identit sociale di matrice nordamericana e ci spiega l'ostilit che ha trovato
in alcuni Paesi: in Arabia e in Iran considerata una minaccia per la morale e circola

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solo sul mercato nero. Mentre in Siria si invece assistito a un fenomeno di


indigenizzazione.
E’ difatti nata Fulla, la bambola islamica amante dello shopping coperta dalla testa ai
piedi da un manto nero e che non pu essere spogliata.
La bambola siriana un esempio di come i gusti e le tradizioni locali i non siano
necessariamente destinati a sparire.
FLUSSI DI IDEE, IMMAGINI E INFORMAZIONI
evidente come la globalizzazione abbia raggiunto il suo massimo sviluppo nel campo
della comunicazione. La molla in questo caso stata il progresso tecnologico che nel
giro di un secolo ha prodotto una straordinaria serie di invenzioni: il telefono, la radio,
il cinema, la televisione e in ine Internet e i telefoni cellulari.
Oggi siamo tutti interconnessi, socializziamo nelle stesse comunit o piazze virtuali,
usiamo la stessa enciclopedia (come Wikipedia), vediamo gli stessi ilm e in ogni
momento possiamo osservare ci che sta succedendo in altre parti del pianeta.
Questa condizione solleva immediatamente il quesito se l’interconnessione globale non
determini la ine delle diversit culturali.
IL CASO DEL CINEMA: DA HOLLYWOOD A BOLLYWOOD
Anche in questo campo il rapporto fra globale e locale complesso.
Consideriamo il caso del cinema, noto come la produzione hollywoodiana sia stata
nella seconda met del Novecento un potente mezzo per la diffusione nel mondo dello
stile di vita occidentale e dei valori americani.
Da qualche anno, per , l'industria cinematogra ica indiana ha superato quella
americana creando Bollywood, un centro di produzione e di diffusione indipendente
dalle reti mediatiche globali.
Si tratta di un fenomeno di massa, perch ogni giorno ben quattordici milioni di indiani
frequentano il cinematografo.
IL RIEMERGERE IN FORMA NUOVA DELLE TRADIZIONI
Colpisce degli spettatori indiani anche l’inusuale modo di assistere ai ilm.
L'antropologa Purnima Mankekar ha approfondito questo tratto della cultura indiana,
ha osservato l'adozione di atteggiamenti e posture, rituali prima e durante la
trasmissione: bagni puri icatori, lavanda delle mani, incensi, particolari posizioni delle
mani e del capo, ovvero le forme pi tradizionali della devozione religiosa
in luenzavano il modo di guardare la Tv.
Nella religiosit ind guardare issamente l’immagine di un Dio un modo per attirare
la sua attenzione, questo sguardo toccante in sanscrito si chiama darshan: lo sguardo
che provoca uno sguardo di rimando, ed a tutti gli effetti un pregare con gli occhi
IL POTERE OMOLOGANTE DELLA TELEVISIONE
Fra tutti i media la Tv a essere pi studiata dagli antropologi.
La tv per gli Asiatici e Africani, plasma il nostro immaginario, stabilisce cio quali sono
gli argomenti su cui necessario formarsi un parere.
I grandi network televisivi hanno quindi la capacit di in luire sull’opinione pubblica
mondiale e di veicolare valori culturali tramite l'esportazione dei format televisivi.
Per esempio, il ilm del “The millionaire” narra le vicende di un diciottenne delle
baraccopoli di Mumbai che partecipa alla versione indiana del programma “Chi vuol
essere milionario?” che a sua volta in ogni particolare simile a quella americana.
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IL FORMAT È GLOBALE MA NON IL CONSUMO E L’INTERPRETAZIONE


ll fenomeno analizzato per le merci si veri ica anche nel caso di altri oggetti culturali: il
loro consumo pu mutarne il signi icato e trasformarne la natura in modi sempre
nuovi e imprevisti dall'autore.
La studiosa dei media Ien Ang ha analizzato come stato recepito il serial americano
Dallas in Paesi diversi: in Olanda una narrazione etica che dimostra come la ricchezza
produce infelicit , ma per il pubblico africano un documento sociale attestante come i
ricchi Americani vivano bene, siano invidiabili e felici.
A volte sono le condizioni del piacere a determinare il successo e il vero signi icato di
uno spettacolo. Erano uno strumento dei regimi autoritari per modellare l’identit
nazionale promuovendo i valori moderni con un'attenzione particolare alle donne: la
necessit del progresso e dell’istruzione, l'emancipazione femminile e la pericolosa
in luenza dell'Islam.
Il successo di questi melodrammi per non era dovuto ai contenuti che esprimevano,
Questo caso mostra come un oggetto culturale possa essere apprezzato al di l delle
intenzioni del suo autore, ma per effetti inaspettati che provoca nel pubblico… .
IL FENOMENO DELLA VERNACOLARIZZAZIONE
Il potere dei Network ridimensionato dalla presenza di migliaia di canali TV che
trasmettono in lingue e dialetti locali costituiscono uno strumento importante nella
costruzione di identit sociali e nazionali.
Un esempio riguarda i Kurdi , che sparsi tra Iran e Iraq costituiscono un gruppo etnico
senza Stato. In conclusione possiamo dire che i timori che la globalizzazione dei mezzi
di informazione produca un’informazione culturale si sono rivelati infondati.
Persino in un medium che prevede una ricezione passiva i format vengono recepiti e
trasformati. Per usare un termine introdotto negli anni 80 vengono vernacolarizzati,
cio tradotti in una forma dialettale agli usi locali.
E non affatto un fenomeno nuovo perch ci si pu anche individuare nel passato ad
esempio nella traduzione in tedesco della Bibbia.

FLUSSI DI PERSONE
LA GLOBALIZZAZIONE E LA RIDUZIONE DELLA POVERTÀ
Nell’era della globalizzazione la strepitosa crescita dell’economia ha permesso a
milioni di cinesi di entrare nell’era del benessere e anche l’Africa ha compiuto progressi
notevoli, infatti ha raggiunto l’obiettivo di dimezzare la povert estrema. Non sono stati
pienamente raggiunti per gli obiettivi di ridurre la mortalit infantile e la lotta contro
le malattie infettive.
LA DISEGUAGLIANZA NELLA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA
Vi sono per anche alcuni aspetti critici evidenti, ad esempio i vantaggi prodotti dalla
globalizzazione non sono uniformemente distribuiti. Sono queste le conseguenze che
favoriscono le migrazioni, le rimesse degli emigrati aumentano il potere di acquisto
delle persone rimaste nei loro paesi d’origine. Nei paesi di immigrazione la
disponibilit di manodopera a basso costo modi ica il mercato del lavoro, inoltre cresce
il consumo di beni esotici e si diffondono lingue e culture.
IL PROBLEMA DEI PROFUGHI E LA CRISI DELL’EUROPA
Anche la guerra, la mancanza di libert e l’insicurezza alimentare sono ragioni per
abbandonare il proprio paese.
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Infatti l’Europa si trovata impreparata ad affrontare il carattere di massa dovuto a


questi spostamenti, al punto di cercare di bloccarli esigendo muri alle frontiere e
sospendendo il principio della libera circolazione di individui e merci all’interno
dell’Europa stessa.
IL RUOLO CRUCIALE DELL’IMMIGRAZIONE
anche la maggiore circolazione delle informazioni facilita il fenomeno migratorio: non
solo i trasporti sono pi accessibili, ma l’industria culturale mondiale rende familiare ai
cittadini di tutto il globo i modelli di comportamento e i livelli di benessere del Nord
del mondo.
DIRITTO DI CITTADINANZA: LA TERRA O IL SANGUE?
L’arrivo di immigrati impone ai paesi di accoglienza il problema di decidere quando e
come concedere loro la cittadinanza, ovvero un riconoscimento giuridico da cui
derivano importanti vantaggi come l’accesso al lavoro o il diritto di voto.
Le norme che regolano tale concessione si spirano a due modelli giuridici: lo Ius
sanguinis e lo ius soli.
Il primo considera centrale il sangue ossia la discendenza familiare infatti si italiani
se si igli di italiani, il secondo invece tende a risolvere queste disparit concedendo
la cittadinanza in base alla residenza.
IL MULTICULTURALISMO DELLE SOCIETÀ EUROPEE
l’effetto pi evidente dei lussi migratori sta nel crescente multiculturalismo delle
societ ospitanti. La convivenza di tradizioni e modi di vivere differenti crea tensioni
inevitabili evitabili e il timore di perdere la propria identit .
IL MODELLO DI ASSIMILAZIONISTA AMERICANO
A cavallo tra ottocento e novecento si sviluppata una retorica assimilazionista, il
cosiddetto melting polt ovvero i diversi elementi etnici, religiosi e culturali sono
rivendicati con orgoglio dei propri membri ma, contemporaneamente, riescono a
fondersi in un nuovo miscuglio, per esempio ci si pu de inire italo americani o ebrei
americani.
IL MODELLO FRANCESE: L’ADESIONE AI PRINCIPI REPUBBLICANI
In Francia si cercato di conciliare l’integrazione degli immigrati con la salvaguardia
della coesione sociale. Tra queste spicca il principio di laicit dello Stato con la
conseguente proibizione di ostentare simboli religiosi nei tribunali, carceri o caserme.
La rigida applicazione di queste norme ha provocato discussioni in particolare nelle
scuole, in cui a tutti vietato portare collane con una croce e alle ragazze di indossare il
velo islamico.
IL MODELLO INGLESE: LA VALORIZZAZIONE DELLE DIFFERENZE
COMPATIBILI
La via inglese all’integrazione culturale prevede l’accettazione di tutte le differenze con
l’unico vincolo di non opporsi alle norme giuridiche fondamentali.
Un immigrato musulmano a Londra pu depositare i suoi risparmi nella banca islamica
o riferissi a un tribunale islamico. Pu anche vestirsi come desidera e ostentare simboli
di appartenenza religiosa, il punto di questa strategia sta nella valorizzazione delle
differenze.
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