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CESAR E SEGRE
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Wtxcv dU D efiniz.ione.
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I comm ento è un appara to di illustra zioni verbal i
~~ ·-1 destin ato a render e piu compr ensibi le un testo. Ouest o appara to ha
senso esclus ivame nte in rappor to col testo: preso-in sé, non ha valore
di testo perché privo di autono mia comun icativa . Sij?uò dire che il
comm ento s'inserisce tra emitte nte e ricevente come decritt atore del
messa ggio. La sua funzione è simile a quella che viene chiam ata
metali nguist ica, ma va al di là degli aspett i linguistici: si dovrà
_dunq ue parlar e, semma i, di funzione metac omuni cativa.
Il margi ne fra testo e comm ento è decisivo. Perché TESTO +COM-
~NTO non costituisce un altro testo, ma l'esplic itazion e di un tipo
-
di lettura del testo, da considerare immutabile: semer e che, natura l-
mente , si concepisca il testo come una çostnniaoe (tessitura) verba-
le. Se ~nvece consideriamo il tes come un appare cchio di R!"c";du)
zione semiotic allora il comm ento si rivela come un tramite, o un
(j psulta to, di guesta produt tività. La coppia TESTO+ COMM ENTO sarà
• uiUA ~.,,.., allora una manifestazione esplicitata di un mome nto della produ t-
~~ tività semiotica del testo. E la serie di commenti a cui i testi piu
dillQ, ~ prestig iosi sono stati soUopOiti ate;a1JQl=iO il _tempo docum enta, an-
.~
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che con le sue riprese e ripetizioni interne, le fasi di questa produ t-
b-4~ _ tività, Da notare in questi movim enti l'azion e dell'al ternan za impli-
..
cito / esplicito. Perché il cororoento, se corretto, non dovreb be che i
esplicitare ulterio rmente le implicazioni non facilmente interp reta- .
. ,
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già 1~linee di una storia delle interprètazioni del testo, e permettono
di definire i vari stili epocali della lettura.
~ nque, mentre il commento presuppone il testo, il testo non
presuppone un commento. Il commento è il termometro delle diffi-
coltà della comunicazione. Il caso piu ovvio è quello della distanza
cronologica o geografica tra emittente e ricevente: ·sono i testi antichi
o-.-!_
quelli in altre lingue ad essere fregiati piu spesso di commento. Si
_ _ _ _:.....~---------_,.J,,'----'--_,__ _ _ _---:--:-- .,.--
. r:::;:;vJ:!/ pera. Venne po~IJy a fornire una valutazione stilistica degli appa-
(...M V'L~ l7 ~ renti sinonimi. L'operazione piu semplice del commentatore sta nel
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~l!lJ. · L.,t.radurre una par:ia presumibilmente poco comprensibile con un' al- ·
tra piu facile. Questa traduzione può essere semplicemente cons_e-
guenza della distanza storica: l'uso è cambiato, il senso del termine
è ormai ignoto o poco noto, esattamente come se appartenesse a una_
~ lingua straniera. Ma il cambio dell'uso rispecchia un cambio d~I
_sistema linguistico collettivo, piu o meno orientato su modelli stra-
nieri, oppure informato ormai da diverse ideologie o da un gusto
diverso. Secondo le finalità del commento, ql}esti mutamenti di
struttura possono essere segnalati, C(!Si da abbozzare il «cambio»
lin~tico intervenuto.
La traduzione è solo un'equivalenza semantica, che e er lo piu Eriva.
un termine delle sue connotazioni. Il commento d unque, inevitabjl- ,
mente, abbassa in questi casi il livello del testo per renderlo com-
prensibile_. Sta poi al commentatore, se ne ha agio, d i segnalare i
valori insiti nel termine tradotta, Insomma, con la traduzione si sotto-
linea un cambiam ento di uso linguistico conservando la clenotazione
del termine e, se p ossibile, segnalandone le connotazioni. .
Ma il ricorso al paradigma-implica risultati molto piu importanti.
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quello dell'emittente.
· Sin qui ci siamo mantenuti stretti all'aspetto sintagmatico del
testo, con osservazioni lessicali, sintattiche e stilistiche. Ma va sotto-
linea ta la spinta costante a uscire da questo aspetto sintagmatico per
penetrare nelle. operazioni analitiche dello scrittore: le osservazioni
lessicali ci hanno rivelato qualcosa del suo sistema linguistico, i
rilievi sulle fonti ci hanno svèlato frammenti della sua cultura, gli
_autocommenti rendono compresenti parti diverse dell'opera o per-
sino di altre opere dello scrittore; persino gli elementi dell' «enciclo-
pedia» sono stratificazioni della sua cultura emerse nella linearità
del testo. Sembra allora di poter enunciare una conclusione: anche
le osservazioni pili puntuali di un commento ci parlano della «messa
in testo» dell'opera, insomma del passaggio dall'analisi alla sintesi
operato dall'autore.
Si deve ricordare qui la legge fondamentale espressa da Jakobson
a proposito del testo poetico (e forse è meglio dire letterario): «la
funzione poetica proietta il principio d'equivalenza dall'asse della
selezione à quello della combinazione». Insomma, mentre il discorso
comune opera, per ogni elemento linguistico, una scelta tra i possibili
equivalenti offerti dalla lingua (asse della selezione, o «rapporti
associativi» di Saussure), il testo letterario tiene anche conto, in
queste scelte, delle relazioni sintagmatiche (asse della combina-
zione), curando gli effetti di ricorrenza, correlazione, contrappo-
sizione. La rete di questi effetti interessa ogni elemento del testo, che
appunto perciò costituisce una «struttura funzionale». Attenendoci
alla terminologia usata sinora, possiamo dire che il sistema lingui-
stico con cui il testo viene realizzato viene poi messo in opera nel
testo attraverso nuove leggi, di carattere paradigmatico, valide solo
per quel testo e in funzio~e di esso. Se c'è dunque una coerenza
complessiva nell'assieme del lessico, c'è poi un'altra coerenza, piu
sottile e ogni volta attuata secondo intenti precisi, nella costruzione
dei singoli paradigmi. Una coerenza che, prendendo in esame tutto
l'assieme dei paradigmi, ci dà ragione degli effetti artistici ottenuti
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attraver so la struttur a del testo. Il comme nto non può fornire una
illustra zione globale di tutte le proiezi oni del princip io di equiva-
lenza dall'ass e della selezio ne a quello della combin azione, ma può
certo cogliere i punti nodali di questo process o, sopratt utto al fine
di segnala re i nessi tra una proiezi one e l'altra. A questo punto noi
tocchia mo le fasi della fondazi one delle struttur e a partire dagli
elemen ti del sistema .
A conclus ioni analogh e ci porta il comme nto dei proced imenti
costrutt ivi propri del testo. In alcuni casi l'allont anamen to dalla
superfic ie è limitato . Si prenda no per esempi o le figure di parola,
dalla contrap posizio ne ali'anafora , dallo zeugm a all'ellis si. In tutti
questi casi pare che il comme ntatore non faccia altro che eviden ziare
effetti di stile che potrebb ero sfuggir e o mettere in eviden za proce-
diment iche rendon o piu serrato e difficile il testo. Anche quando ,
in uno scrittor e come Verga, si segnala in nota il passag gio al
discors o indirett o libero, o si disting ue tra la voce della coralità
giudica nte e le voci individ uali dei protago nisti, le osserva zioni, pur
importa nti per la realizza zione narrativ a, posson o esser conside rate
nel1a loro puntual ità. Ma altre volte l'interv ento del comme ntatore
ha una respons abilità maggio re. Per ciò che riguard a certe figure di
pensier o, come in partico lare l'ironia o il sarcasm o, la nota di com-
mento è, ancora una volta, una presa di coscien za della distanz a
epistem ologica . L'ironia , cosi come il comico , è sottopo sta a forti
mutam enti attrave rso il tempo: donde la necessi tà di chiarirl a. Qua-
lunque mediev alista sa quanto sia difficile coglier e, e anche delimi-
tare, i precisi termini dell'iro nia in Chrétie n de Troyes , ed è al
corrent e di quanto si sia discuss o sulla natura comica , o parodis tica,
o persino blasfem a del Pèlerinage Charlemagne. E per restare alla
comicità: ci sono aneddo ti di Ciceron e o Quintil iano, o ancora del
Castigl ione, di cui non solo fatichia mo ad apprez zare, ma talora
persino a coglier e la comicit à.
Siamo invece portati decisam ente sulla linea ANALISI-SINTFSI, e
anzi proprio a valutar e la p rospett iva dell'au tore, quando il com-
DEFINIZIONE DI COMMENTO 11
Lisce miglior e sistema zione in un comme nto, che deve aiutare a compre n-
) tra dere e interpr etare, non a calcolare la misura del success o. C'è i
lasti po
un'obie zione di maggio r peso: il preliev o e l'utilizz o del bra no d.1un
:ella autore da parte di un second o autore interes sa, appunt o, il.second 0
tpli- autore, perché questo brano entra a far parte della struttu ra d e11asua·
- ·
iva: opera, e solo da questa struttu ra viene spiegat o e illumin ato. Per il
.che primo autore, .il fatto che certi suoi versi o enunci ati abbian o colpito
rra- suoi success ori o emuli, non è altro che una curiosi tà. Natura lmente
invece qualun que citazion e o ripresa diventa utile al comme nto se
n te ha un valore interpr etativo , cioè se coglie significati preced enteme n-
)ne te non avverti ti.
che Al termin e di queste osserva zioni occorre ritorna re a quanto già
tdo notato qua e là, cioè alla polarità sempre idealm ente avverti bile fra
olo studio sistema tico e comme nto. È intuitiv a una opposi zione econo-
era mica tra i rilievi puntua li del comme nto e la raccolta sistematica di
in- materia li di uno studio d'assiem e. Si potrebb ero indicar e con una
rea certa facilità i casi in cui è piu pratica la puntua lità del comme nto e
t e- quelli in cui pare piu redditiz io lo studio d'assiem e. Credo che i due
ito tipi di esposiz ione si possan o riporta re utilmen te ai concetti com-
[tla plessiv i di sistema e di struttur a. Ogni testo è una struttur a che
sto realizz a un sistema : sistema linguistico, stilistico, metrico, ma anche
llte concett uale, poetico , ecc. Prendia mo come esempi o il sistema lin i-
ue stico, piu facilme nte definibile. Se noi possed iamo due O piu r!1a-
,do zioni cronolo gicame nte prossim e di una stessa opera, possiam o dire
ae che ognuna costituisce una struttu ra testuale diversa fondata su uno
stesso sistema linguistico. Il sistema si rivela, in ognuna di queste
redazio ni, solo parzial mente; se però ricorria mo all'insie me delle
po
compo sizioni coeve di quell'au tore, ecco che il sistema si rivela
:he
di
n
sempre piu ampiam ente. sistema è quasi sempre in lenta evolu-
) il zione: si può però comod amente conside rarlo in poche successive
sincron ie, corrisp ondent i a fasi creative coerenti. Poniam o: il Dante
he
- delle Rime e della Vita Nuova, quello del Convivio, quello della
,ro
Commedia, ecc., anche se poi ogni opera copre anni di elaborazione
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