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2. Lenunciato relativo al nesso causale
Il problema della prova del nesso causale investe anche quello della verit di un enunciato che
descrive il nesso di causalit naturale e specifica; questo pu essere costruito in vari modi: x ha
causato y oppure y presuppone x come sua causa. Il nesso di causalit inoltre pu investire
direttamente due eventi oppure pu passare per il tramite di passaggi causali che coinvolgono eventi
intermedi oppure ancora pu interessare una serie di concause per un medesimo evento. Tutte
queste varianti tuttavia sono quasi ininfluenti in quanto lo schema di base sempre lo stesso x ha
causato y. Ci che risulta imprescindibile la completezza e la precisione dellenunciato, tuttavia
si tratta sempre di concetti relativi dipendenti dalla funzione e dal contesto cui si inseriscono.
Lenunciato causale elementare (x ha causato y) consta di tre elementi: levento-causa, levento
come conseguenza o effetto ed il nesso causale che collega i due eventi. Per quanto riguarda gli
eventi (causa e conseguenza) essi vanno provati secondo le regole ordinarie in quanto si tratta di
eventi empirici per cui possibile una loro percezione, verifica, riproduzione e documentazione.
Diversa la prova del nesso di causalit che non un evento empirico osservabile o percepibile, per
cui la sua dimostrazione, pur imprescindibile, deve essere data in maniera differente. Si utilizza a tal
fine una dimostrazione indiretta per mezzo di una legge di copertura di carattere inferenziale: cio si
tratta di stabilire che fatti del tipo x causano fatti del tipo y e poi dire che x ha causato y. Questo
modello esplicativo della realt, dovuto ad Hempel, si chiama nomologico-deduttivo ed ritenuto
idoneo dalla dottrina penalistica per dare spiegazioni causali. Linferenza nomologica poich si
fonda su di una legge di copertura; deduttiva poich la legge generale e quindi include anche il
caso preso in esame.
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essa equiparabile a quella del modello quasi deduttivo di cui si detto in precedenza e quindi
generalmente accettabile sul piano probatorio.
La situazione molto pi complessa quando le massime di esperienza siano completamente prive di
supporto scientifico o statistico e fondate soltanto sullesperienza. Ci si potrebbero fare infinite
domande a riguardo: di chi lesperienza rilevante per la massima? Del giudice? Come si formata
in lui, decidendo caso per caso secondo quali regole? Lesperienza riferibile al contesto sociale o
culturale? Quale? Quanto esteso od omogeneo? In quanto tempo si formata? Chi lha in definitiva
formulata, il giudice traendola dallesperienza sociale? Tutte queste domande, che potrebbero
essere maggiori, servono da sole a screditare il fondamento epistemico delle massime desperienza
ed a scartare un loro possibile utilizzo per la formulazione di uninferenza causale.
Si potrebbe al contrario affermare che massime e nozioni di senso comune rappresentano un
passaggio ineliminabile nel ragionamento decisorio e giustificativo del giudice, svolgendo un ruolo
decisivo nellambito della prova e della sua valutazione. Il che vero ma non fornisce autorit e
validit alle massime di esperienza: al contrario linevitabilit del ricorso alle stesse impone che se
ne faccia un utilizzo cauto senza sopravvalutare la loro efficacia euristica e giustificativa. In caso di
contrasto tra massima desperienza e legge scientifica andr naturalmente scelta la seconda; in caso
di contrasto tra due massime, il giudice dovr metterne in discussione la veridicit di entrambe,
concludendo se del caso per linaccettabilit di entrambe. Questo presuppone in generale un
giudizio di accettabilit della massima basato su tentativi di falsificazione e sulla ricerca di una base
accuratamente larga di condivisione. Il giudice inoltre dovr procedere alla corretta utilizzazione
della massima una volta che questa sia ritenuta accettabile, assegnando ad essa il limitato valore che
pu avere. Lidea di base deve essere comunque quella dellancoraggio al caso concreto vista la
necessit di dimostrare nessi causali specifici (la domanda sarebbe: esiste un modello ideale nel
contesto socio-culturale di riferimento in grado di dimostrare che x ha causato y). Queste verifiche
che devono essere compiute in maniera particolarmente rigorosa, molto probabilmente non
riusciranno mai a dimostrare lesistenza di una massima di esperienza utilizzabile (ad eccezione di
quelle che poggiano su leggi scientifiche o quasi). La centralit della scienza nella spiegazione del
nesso causale porta a limitare fortemente la capacit esplicativa sia della scienza popolare sia di
quella privata del giudice, se disancorate dalla scienza vera e propria.