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LE FUNZIONI ESECUTIVE

Le funzioni esecutive sono delle funzioni cognitive che vengono utilizzate


quando dei comportamenti automatizzati non bastano ed è necessario fare
affidamento su dei processi flessibili che possono essere modificati durante il
loro svolgimento.
Queste funzioni creano degli schemi di comportamento, che vengono usati poi
per arrivare a un obiettivo, l’inibizione di elementi non utili all’obiettivo, Il
controllo del comportamento scelto perché è necessario che porti all’obiettivo e
poi sono funzioni che manipolano delle informazioni sensoriali che vengono
prese dalla memoria e che sono utili per l’obiettivo.
Ci sono 4 Macro aree di cui fanno parte delle funzioni esecutive e sono il
controllo attenzionale che comprende attività che bloccano delle risposte
“prepotenti” messe in atto in modo automatico e poi decidono tra diverse
alternative. Un problema in questi processi porta a comportamenti impulsivi e a
un alto livello di distraibilità. Abbiamo poi la flessibilità cognitiva formata da
processi esecutivi (ad esempio la working memory ovvero il mantenimento in
memoria di informazioni e usarle per guidare il comportamento), dalla capacità
di estrapolare informazioni da diversi stimoli per poi decidere il comportamento
e dallo shifting che è la capacità di spostare l'attenzione. Una scarsa flessibilità
cognitiva porta a difficoltà nel passare da un’attività all’altra mettendo in atto
dei comportamenti perseverativi, ovvero ripetendoli in continuazione. E’ poi
presente il processamento di informazione che consiste nell'efficienza e nella
velocità delle attività cognitive. Più la processazione dell’informazione è rapida
più è efficiente la trasmissione neurale nel sistema nervoso centrale. Una
lesione porta a prestazioni troppo lunghe e esitazione, mentre nei bambini
porta ad essere asociali. Le funzioni esecutive sono poi coinvolte nella
definizione degli obiettivi, quindi nel definire alternative quando ci sono ostacoli
e mettere in atto il poblem solving dunque la capacità di completare uno
specifico compito.
Le funzioni esecutive sono chiamate funzioni frontali perchè sono collegate alle
regioni frontali e alle regioni prefrontali che sono molto estese nell’uomo. Sono
presenti anche il cingolo anteriore, il lobo parietale e i gangli della base.
La corteccia prefrontale è molto estesa negli esseri umani e si divide in:
Corteccia prefrontale dorsolaterale una sua lesione porta a deficit di attenzione.
Corteccia orbitofrontale una lesione porta comportamenti impulsivi e poca
empatia. Corteccia cingolata una lesione porta a perdita di iniziativa e
imitazione del comportamento altrui.

CORRELATO NEURALE DEL SISTEMA


ATTENTIVO SUPERVISORE.
Il giro del cingolo anteriore è il correlato neurale del sistema attentivo
supervisore che mettere in atto comportamenti orientati a uno scopo. Nel
sistema attentivo supervisore ci sono degli “schemi” ovvero rappresentazioni
che devono portare a dei comportamenti diretti a uno scopo. (es quando suona
il telefono il sistema percettivo elabora il suono dunque si attiverà lo schema di
risposta al telefono). Gli schemi possono essere messi in atto in modo
competitivo (si mettono in atto diversi schemi di azione per raggiungere il
telefono e poi rispondere) oppure grazie al sistema attentivo che tante volte
servono a bloccare l'attivazione di schemi di comportamento automatizzati ( se
ad esempio sto seguendo una lezione e squilla il telefono entrerà in gioco il
sistema attentivo supervisore che bloccherà gli schemi di azione automatizzati
vorrebbero farmi rispondere al telefono). Il sistema attentivo supervisore si può
attivare quando la situazione è pericolosa o quando non esistono schemi
acquisiti e si devono dunque creare nuovi schemi che poi nel tempo
diventeranno automatizzati.
Sindrome disesecutiva: E’ un deficit delle funzioni esecutive che porta a una
difficoltà nel controllare gli schemi d’azione soprattutto in contesti differenti dal
solito e porta a una forte distrazione. La sindrome può essere disinibita
(modificazioni della personalità pseudo psicopatiche) o inibita (modificazioni
della personalità di tipo depresso). Per il deficit riguardo l’attenzione vi è un
esperimento neurofisiologico attraverso la registrazione dei potenziali evocati
con stimolo uditivo che dimostra come i pazienti con lesioni frontali sono
soggetti a difficoltà di filtraggio attentivo.

ESPERIMENTO
Le funzioni frontali sono state valutate attraverso il Wisconsin C.S test per
valutare la flessibilità cognitiva e l’abilità nel paziente a interpretare i feedback
proveniente dell’esaminatore. Vengono disposte di fronte al paziente quattro
carte chiave che hanno delle figure di colore diverso, al paziente viene detto che
il corretto accoppiamento delle carte di risposta con le carte chiave è dato da un
criterio che conosce solo l’esaminatore. Dopo che ogni carta di risposta viene
accoppiata l'esaminatore informa il paziente se la scelta è giusta o meno, il
compito del paziente è quello di scoprire il criterio per il raggruppamento
attraverso i feedback dell'esaminatore. Ad un certo punto dell’esperimento
l'esaminatore cambierà il criterio senza avvisare, dunque spetterà al paziente
andare a capire che, sulla base del feedback dello sperimentatore, è stato
modificato il criterio e provare a tentativi per capirlo. Lo sperimentatore deve
inibire la tendenza a perseverare. Una lesione dorsolaterale porterà a errori
perseverativi mentre una lesione orbitofrontale porterà a non rispettare le
regole.

[Ad esempio la carta con i pallini gialli può essere accoppiata a quella dei pallini
blu in base alla forma oppure alle croci in base al colore o numerosità.]

ESPERIMENTO
Un altro test che viene usato per studiare le funzioni frontali è il test della torre
di Londra che va a misurare la capacità di problem solving non verbale.
Sono presenti 3 palline infilate su tre diverse rette, Inizialmente abbiamo la
pallina verde e rossa nella prima retta mentre la pallina blu sulla seconda. Al
paziente viene chiesto di raggiungere un altro tipo di configurazione seguendo
delle specifiche regole, rimuovere una sola pallina per volta senza poterle
tenere in mano o appoggiarle sul tavolo, sulla retta piccola deve essere messa
massimo 1 pallina, massimo due sulla media e massimo tre sulla grande.
Se il paziente infrange una regola l'esaminatore ferma la prova facendoglielo
notare. In genere i pazienti con lesione laterale vanno a violare le regole e
impiegano più tempo e più mosse senza comunque completare le sequenze
richieste. Dimostra che le funzioni frontali sono necessarie per l'esecuzione di
questo compito il fatto che i pazienti con una lesione alla corteccia prefrontale
sinistra hanno pochissime prove corrette rispetto a pazienti con lesioni
posteriori sia a destra che a sinistra e pazienti con lesioni anteriori destre.

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