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lutilizzo del cellulare, con o senza auricolare, da parte di chi guida un auto, aumenta
notevolmente il rischio di incidenti?
Definito, in generale, lambito della psicologia, opportuno definire le
strategie utilizzate per indagare i processi cognitivi. Il metodo utilizzato quello della
ricerca scientifica. In generale, fare ricerca comporta due fasi: 1) formulare unipotesi
e 2) verificare lipotesi stessa. Il primo passo in qualunque progetto di ricerca
formulare unipotesi, vale a dire unaffermazione che si possa sottoporre a verifica,
sullargomento di cui ci si interessa. La fonte pi importante di unipotesi scientifica,
spesso una teoria scientifica, cio un insieme coerente di proposizioni su un
fenomeno particolare. Il termine scientifico indica che i metodi di ricerca usati per
raccogliere i dati sono imparziali, in quanto non favoriscono unipotesi rispetto ad
unaltra, e affidabili, in quanto consentono ad altre persone qualificate di ripetere le
osservazioni e di ottenere gli stessi risultati. Le ipotesi vengo vengono, quindi,
sottoposte a verifica sperimentale. Il ricercatore controlla con cura certe condizioni
spesso in laboratorio e opera delle misurazioni per scoprire delle relazioni tra
variabili. Le variabili si possono distinguere in: variabile indipendente, perch una
variabile che non dipende da quello che fanno i soggetti, e variabile dipendente,
perch la variabile che secondo lipotesi dipende dal valore della variabile
indipendente. Quindi, la variabile indipendente la variabile che lo sperimentatore
modifica (es. intensit di uno stimolo luminoso) e la variabile dipendente la
variabile che lo sperimentatore osserva (es. velocit nella risposta alla presentazione
dello stimolo). I partecipanti ad un esperimento, solitamente, si dividono in due
gruppi. Il gruppo sperimentale, il gruppo in cui presenta la variabile oggetto di
studio. Il gruppo di controllo, il gruppo nel quale la condizione studiata assente. Gli
psicologi che usano il metodo sperimentale trovano spesso necessario esprimere i
risultati dei loro esperimenti ricorrendo a numeri o quantit. Questo processo viene
definito misurazione, cio il sistema utilizzato per assegnare un valore alle variabili. I
risultati, di solito raccolti su gruppi di soggetti vanno sommati e interpretati.
Nellesecuzione di questo compito necessario utilizzare la statistica, un insieme di
metodi matematici per raccogliere dati campione da una popolazione di individui e
poi trarre da questi dati inferenze sulla popolazione.
Come si avr modo di scoprire nel proseguo di questo corso, la psicologia non
un ambito rigidamente definito, ma lo studio dei processi cognitivi, si basa su
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vedere di quanto questo stimolo deve essere fatto variare perch il soggetto percepisca
lavvenuta variazione, questa differenza appena percepibile (R) non costante ma
dipende dal valore iniziale di R. Quello che costante il rapporto k (detto costante di
Weber) tra R ed R:
k = R/R
Se, per esempio, un mattone di 10 kg deve essere aumentato di un 1 kg, , per
poterne apprezzare la variazione di peso (quindi R = 1, k = 0.1), allora, secondo la
legge di Weber, un mattone di 20 kg dovr essere aumentato di 2 kg (perch R = R x
K, quindi, R = 20 x 0.1 = 2).
Lidea di Fechner fu di non considerare una scala discreta di intervalli
percepibili tra intensit di stimoli, ma di vedere come poteva variare la sensazione S al
variare continuo dellintensit della stimolazione
S = 1/k log R + C
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scuola. La scuola ebbe un buon sviluppo anche in Italia con Musatti, Metelli e
Kanisza.
Il comportametismo
Allincirca nello stesso periodo in cui in Europa nasceva la psicologia della
Gestalt, negli Stati Uniti veniva pubblicato un articolo di J. B. Watson destinato a dare
origine al comportamentismo. In questo articolo, Watson definiva la psicologia come
settore delle scienze naturali il cui obiettivo quello dello studio del comportamento.
Quindi, oggetto della psicologia non doveva essere lo studio della mente, bens del
comportamento osservabile, rappresentato dallinsieme delle risposte muscolari e
ghiandolari. Il metodo di studio era comunque quello sperimentale, ma linteresse era
rivolto alla risposta (manifesta) dellorganismo alla presentazione dello stimolo.
Questa, secondo i comportamentisti, era la via da percorrere, perch la psicologia
potesse essere riconosciuta come scienza. La psicologia, quindi, doveva scegliere
come oggetto di studio qualcosa che fosse suscettibile di essere osservato
naturalmente. Per questo doveva essere evitato lo studio dei contenuti di coscienza,
che essendo esperienze private non possono essere osservati intersoggettivamente. Gli
studi di E. L. Thorndike sullapprendimento per prove ed errori e quelli di I. Pavlov
sul condizionamento classico rappresentano la base da cui partire per costruire una
psicologia veramente oggettiva.
Gli studi condotti da Thorndike avevano lo scopo di analizzare apprendimento
e soluzione di problemi (problem solving) in animali. Thorndike, solitamente,
analizzava il comportamento di animali (per la maggior parte gatti) posti in gabbie
chiuse (scatole problema) dalle quali, gli animali stessi, dovevano cercare di uscire
tirando delle funi collegate ad una porta duscita. Quello che Thorndike osservava era
che gli animali non passavano da uno stato in cui non riuscivano a risolvere il
problema, ad uno in cui, trovata la soluzione, lo risolvevano immediatamente anche in
prove successive (vedi apprendimento per insight di Kohler). Al contrario, notava un
progressivo, ma graduale, accorciamento del tempo necessario a trovare la soluzione,
fino a raggiungere un minimo. Quello che accadeva era che lanimale, una volta
uscito dalla gabbia, e quindi individuata la soluzione, se veniva rimesso in gabbia
impiegava un tempo via via minore ad uscire di nuovo. Questi risultati portarono
Thorndike ad enunciare tre principi dellapprendimento:
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1) lanimale compie tentativi alla cieca, e in maniera del tutto casuale, cos come
commette degli errori pu trovare la soluzione.
2) Le risposte corrette hanno pi probabilit di essere ripetute di quelle sbagliate,
che vengono gradualmente abbandonate (conosciuta anche come legge
delleffetto). Quello che avviene una conseguente riduzione dei tempi di
soluzione del problema, in conseguenza ad un aumento della produzione di
risposte corrette e una diminuzione delle risposte erronee.
3) I comportamenti che vengono prodotti pi spesso vengono appresi molto pi
saldamente, e quindi pi facile che vengano riprodotti in situazioni analoghe.
Altro studioso importante per lo sviluppo della psicologia sperimentale
allinterno del comportamentismo, fu Pavlov, fisiologo, famoso per i suoi studi sulla
digestione (che gli valsero il Nobel nel 1904), pi noto in psicologia per il suoi studi
sul condizionamento classico. Questi studi erano nati dal suo interesse per quella che
veniva definita secrezione psichica. Questa la secrezione salivare che si produce
nellanimale affamato alla sola vista del cibo, prima della sua ingestione. La
secrezione psichica veniva studiata tramite una tecnica chirurgica che consentiva di
analizzare allesterno le secrezioni salivari. La scoperta accidentale che Pavlov fece
era che la secrezione salivare non si presentava solo con la vista del cibo ma anche al
solo udire i passi di chi portava il cibo. Queste osservazioni lo portarono a formulare
la teoria del condizionamento classico. Gli animali presentano una serie di atti che
automaticamente si manifestano alla presentazione di uno stimolo adeguato (vista
cibo -> salivazione). Lo stimolo che scatena queste risposte viene definito da Pavlov
Stimolo Incondizionato (SI; es. cibo), mentre la risposta allo stimolo viene detta
Riflesso Incondizionato (RI). Quello che Pavlov aveva osservato era la possibilit di
attivare la risposta anche con uno stimolo che solitamente non la evocava
automaticamente. Questo poteva avvenire solo se lo stimolo veniva presentato in
contiguit temporale allo Stimolo Incondizionato. I due stimoli venivano cos
associati e anche il nuovo stimolo diveniva capace di evocare il riflesso. Il nuovo
stimolo verr definito da Pavlov Stimolo Condizionato (SC), ed anche il riflesso da
esso evocato sar definito come Riflesso Condizionato (RC). Watson tent di
applicare le idee dellapprendimento per prove ed errori in ambito psicopatologico.
Riuscendo a indurre una nevrosi fobica in un bambino, quello che divenne famoso
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come il caso del piccolo Albert (little Alberts case). In sintesi la dottrina del
comportamentismo poteva essere riassunta cosi: la menta umana come una scatola
nera (black box), lo psicologo non pu entrarvi non ha gli strumenti. Lo psicologo si
pu solo occupare degli Stimoli che raggiungono la scatola nera, e delle Risposte che
vengono emesse in conseguenza della presentazione di questi stimoli. Lo psicologo si
deve occupare delle associazione S-R. Lo schema S-R, tuttavia, appariva troppo
restrittivo anche per alcuni comportamentisti.
Dal comportamentismo al cognitivismo.
Tolman, comportamentista, con i suoi studi sui ratti, propose una delle pi
profonde critiche al comportamentismo, che poi contribuir alla nascita del
cognitivismo. Hull, in alcuni studi condotti in precedenza, aveva descritto come un
topo apprende il percorso che conduce al cibo in un labirinto concatenando una serie
di stimoli specifici (particolari del labirinto) a specifiche risposte motorie
(movimenti). Tolman e colleghi per scoprirono che i topi erano capaci di muoversi
nel labirinto e raggiungere il cibo anche dopo che la gabbia era stata allagata. Le
specifiche risposte motorie apprese quando la gabbia non era allagata non avrebbero
dovuto poter essere applicabili quando il ratto era costretto a nuotare. Secondo
Tolman quello che i ratti hanno appreso non era una sequenza di movimenti, ma una
rappresentazione astratta del labirinto che lui defin, Mappa Cognitiva. Quindi
Tolman introduce un elemento di studio che non direttamente osservabile e che non
pu essere riconducibile allo schema S-R come era stato definito. Tolman, comunque
non vuole tornare alla psicologia dei contenuti di coscienza. Tolman parla di variabile
interveniente che contribuisce a modificare il rapporto tra stimolo e risposta. Una
variabile interveniente un costrutto ipotetico e, quindi, non n reale n misurabile,
ma comunque in grado di alterare la relazione tra stimolo e risposta. Per esempio, se
lindividuo possiede una mappa cognitiva a seconda di come questa costituita ci sar
un diverso influsso di S su R. Tuttavia, la mappa cognitiva essendo un costrutto
ipotetico non pu essere misurata (e ai comportamentisti non interesser farlo) come S
ed R che sono reali.
In contrasto, con limpostazione di Tolman fu Skinner, che non vedeva lutilit
di teorizzare processi ed eventi puramente ipotetici (come la variabile interveniente).
Skinner interessato allosservazione del comportamento e della sua relazione con le
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situazioni di rinforzo, cio quelle occasioni in cui ad una determinata risposta ha fatto
seguito una ricompensa. Skinner si occup in particolare di condizionamento
operante. Nel condizionamento operante, il termine rinforzo positivo si riferisce ad un
qualsiasi evento che fa aumentare la probabilit di emissione della risposta. Skinner si
occupa anche di rinforzi negativi, cio di eventi (come una scossa elettrica continua)
fanno aumentare la probabilit di eliminazione di una risposta. Per studiare il rinforzo
nel dettaglio, Skinner invent una gabbia particolare oggi universalmente nota come
gabbia di Skinner. In questa gabbia, solitamente la luce ed il rumore vengono
controllati e dentro la gabbia lanimale trova un meccanismo che pu usare per
procurarsi del cibo emettendo una risposta. Per esempio sulla parete della gabbia c
di solito una leva. Il ratto pu schiacciare questa leva con le zampe o con il muso.
Nella gabbia si trova inoltre un meccanismo con il quale si possono somministrare dei
rinforzi (per esempio, una pallotolina di cibo, o goccia dacqua) se lanimale risponde
correttamente.
La principale misura del condizionamento operante la frequenza di
emissione della risposta in una certa unit di tempo. I risultati di uno studio di questo
tipo sono generalmente raccolti su un registratore cumulativo. Il registratore
cumulativo costituito da un pennino collegato alla leva in modo tale che ogni volta
che lanimale preme la leva il pennino si sposta, mentre la carta scorre in modo
costante. Ogniqualvolta lanimale emette una risposta la leva si sposta in su. Il ritmo
di risposta dellanimale rappresentato dalla pendenza della curva disegnata dal
pennino. Quando lanimale risponde rapidamente la pendenza elevata. Quando
lanimale non risponde per niente la curva non ha nessuna pendenza, ma si muove
parallela al bordo della carta.
Quello che si osserva che la risposta seguita da rinforzo tender a presentarsi
con sempre maggiore frequenza. Questo paradigma detto condizionamento operante
in contrapposizione al condizionamento classico o rispondente di Pavlov, perch nel
primo caso la risposta precede piuttosto che seguire (come nel condizionamento
classico) lo stimolo critico. Nel caso del cane di Pavlov lo stimolo provoca
necessariamente la risposta incondizionata, nel caso di Skinner, lorganismo emette
sempre pi spesso quella risposta cui ha fatto seguito un rinforzo.
Per arrivare ad ottenere la risposta voluta, Skinner, utilizzava la tecnica del
modellamento. Per illustrare, il modellamento immaginiamo di voler insegnare ad un
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semplici:
Consentirebbe
anche
di
spiegare
lesplicarsi
di
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pezzi (chunks) di informazione alla volta, pi o meno due, a seconda del compito
eseguito. Ci valeva infatti per la memoria a breve termine come per i giudizi assoluti
come per quantit di apprensione (quanti elementi possono essere colti in una volta
con un singolo atto percettivo), e cosi via. Pezzi intendiamoci, non singoli elementi;
ad esempio, quasi lo stesso voler memorizzare singole lettere o sillabe. Il problema
che poneva Miller era quello di strategie necessarie per poter introdurre, nel sistema di
elaborazione delle informazioni, pezzi sempre pi grandi e ricchi di informazione, in
modo da poter superare i limiti di elaborazione del sistema.
Si accennato alla memoria a breve termine. Fu questo un altro dei temi
principe di ricerca della psicologia cognitivista. Fu nel 1956 un altro inglese, Brown, a
trarlo dalloblio. La memoria era gi stata studiata dai comportamentismi, che,
tuttavia, sostenevano che non avrebbe avuto alcun senso distinguere tra diversi tipi di
memoria a seconda dei tempi di memorizzazione; il processo di ritenzione avrebbe
dovuto essere unico, sia che ci si riferisse a immagazzinamenti della durata di secondi,
sia che si parlasse di anni. Di fatto, con gli studi di Brown si pot dimostrare che se la
memoria secondaria (memoria a lungo termine) suscettibile di interferenza sul piano
semantico (e cio, si possono avere ad esempio, interferenze relativamente al
significato dei vocaboli appartenenti a una lista da memorizzare), per ci che riguarda
la memoria a breve termine non si rilevano interferenze di questo tipo, mentre se ne
riscontrano di tipo fonologico, che sono invece assenti quando si memorizza a lunga
termine. Questo osservazione a favore di una distinzione tra memoria a breve
termine e memoria a lungo termine.
Nel frattempo a Cambridge, molto delle idee sui processi di codifica delle
informazioni, sulla capacit limitata dei processi cognitivi vennero sintetizzate nel
lavoro di Broadbent anchegli direttore dellApplied Psychology Unit di Cambridge.
Viene considerato una delle figure chiave per lo sviluppo della psicologia cognitiva.
Nel suo libro Perception and Communication (1958) tracci molte delle direzioni di
ricerca prese successivamente dalla psicologia cognitiva. In sintesi, la visione di
Broadbent era che si potevano comprendere meglio fenomeni come la percezione,
lattenzione, la memoria a breve termine costruendo una teoria basata sul flusso di
informazioni attraverso il sistema cognitivo. In altre parole, invece di analizzare
percezione, attenzione, MBT isolatamente, lui suggeriva di considerarli come
elementi interdipendenti in un singolo sistema cognitivo. A livello pi specifico
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associati dei valori, ci possono essere operazioni che hanno un valore negativo perch
comportano una qualche perdita oppure un valore positivo quando permettono di
conseguire un certo vantaggio. Secondo Miller e coll. un Piano inizia quando viene
condotto una specie di proto test che ha lo scopo di calcolare i costi e i ricavi e di
calcolare la convenienza di un certo obiettivo, i risultati di questo test possono essere
via via riconsiderati, una volta dato inizio allazione. Sempre secondo Miller e coll. un
Piano per poter essere controllato deve essere collocato in qualche stato o luogo
specifico. Questo apparato preposto al deposito temporaneo di Pian denominato
memoria di servizio (anche detta memoria di lavoro). Miller e coll. infine introducono
un altro importante concetto, quello di Piani automatizzati. Sono questi i Piani che
permettono attivit precise ed estremamente rapide come lo scrivere a macchina, ad
esempio. Lipotesi che gli autori fanno circa la formazione di questi particolari Piani
che questi, una volta superappresi, diventino qualche cosa di unitario, integrato ed
indipendente. Non richiedono particolari controlli volontari e coordinazione ma
possono essere utilizzati in strutture sempre pi complesse fino a permettere anche a
queste di diventare automatizzate.
Abbiamo visto, esaminando il modello TOTE come il momento cruciale
dellesecuzione di un Piano sia la cosiddetta attivazione dello schema piano e la sua
collocazione in memoria di servizio. Secondo Norman (1981) non basta supporre
lesistenza di un processo di attivazione per giustificare lesecuzione corretta di un
Piano perch nella memoria di lavoro di una persona possono esserci differenti Piani
attivati nello stesso istante e ognuno pu richiedere lesecuzione. Il soggetto finirebbe
ben presto per trovarsi nella pi classica delle situazioni di conflitto. Normalmente noi
riusciamo invece a tenere a mente un impegno ma a posticiparlo perch non abbiamo
informazioni a sufficienza oppure perch prioritario un altro obiettivo. necessario
perci capire quale evento permette a uno schema, tra i tanti attivati, di scattare e di
dare inizio allesecuzione. Un evento di questo genere denominato da Norman
triggering, termine che si pu tradurre con innesco. Secondo lo studioso americano
uno schema viene selezionato e messo in esecuzione quando:
a)
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La sigla ATS data al sistema data dalle iniziali dei nomi Active Trigger
Schema che riuniscono le principali propriet appena commentate e cio lattivazione
e linnesco. Gli schemi sono strutture di conoscenza sensorio-motorie che dirigono
lazione. Ogni azione contiene parecchi schemi ognuno dei quali ha il compito di
dirigere porzioni di azione. Ci sono schemi di importanza strategica, detti schemi
genitori, che controllano lazione attraverso schemi figli che hanno carattere
propriamente tattico. Secondo Norman il concetto di intenzione assimilabile a
quello di schema genitore iniziale. Secondo la teoria ATS le azioni altamente
perfezionate (skilled) richiedono di essere specificate solamente al pi alto livello
della loro rappresentazione in memoria. Una volta attivato lo schema al pi alto
livello i componenti inferiori completano autonomamente lazione senza che altri
interventi siano richiesti, se non nei momenti critici, nei quali occorre riflettere per
operare delle scelte.
Per finire, Norman definisce uno slip un errore umano che consiste
nellesecuzione involontaria di unazione. Ci sono tre possibili cause di slips:
Difetti nella formulazione di unintenzione. Ci sono due tipi di errori. Il primo
consiste nel classificare erroneamente la situazione in cui si agisce. Una persona che
si mette a scrivere con una macchina elettrica pu, una volta arrivata alla fine della
riga, cercare la leva che permette di girare il rullo e spostare il carrello allinizio della
riga. Unoperazione del genere avrebbe senso solo con macchine non elettriche ma
non nella presente situazione in cui basta premere un tasto.
Il secondo tipo di errori attribuibile a una definizione troppo sommaria
dellintenzione dovuta a mancanza di informazioni oppure a una descrizione non
sufficientemente specifica di quello che si deve fare pur avendo formulato
correttamente lintenzione. Esempi di errori di questo tipo sono i seguenti: si vuole
spegnere il motore dellautomobile e invece si ferma il tergicristallo.
Slips dovuti allattivazione difettosa di schemi. Due sarebbero i fattori
responsabili di questi errori.
a)
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che noi compiamo di frequente e che sono ormai talmente stereotipate da essere
compiute del tutto involontariamente. Una persona pu recarsi nel suo studio per
cercare qualcosa ma, invece di farlo, si siede al tavolo e comincia il suo lavoro
abituale.
b)
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in cui il processo si svolge, incoraggi una tendenza gi presente nei cognitivisti ante
litteram: la tendenza cio a trascurare la teoria , a privilegiare oltre misura il modello,
anche ridottissimo, anche relativo neppur a un semplice processo, ma addirittura ad un
paradigma sperimentale.
Nel suo successivo Cognition and Reality, 1976, Neisser muove una serie di
critiche alla psicologia cognitivista, per come si era andata sviluppando nei dieci anni
successivi la nascita del suo libro. Innanzitutto egli ritiene che vi sia stato un
progressivo restringimento di campo con un attenzione focalizzata sempre di pi
sullesperimento di laboratorio, e sempre di meno rivolta al mondo esterno, quello
della vita quotidiana. In secondo luogo, secondo Neisser, se le ricerche attuali sono
sempre pi sofisticate e ingegnose, allo stesso tempo viene fatto di domandarsi quanto
siano genuinamente produttive. Si assiste, in altri termini, a un progressivo ripiegarsi
della ricerca su se stessa, e gli esperimenti che vengono effettuati sembrano sempre
pi rivolti alla situazione sperimentale stessa, e sempre meno volti a comprendere il
funzionamento della mente umana. Ma laspetto pi interessante delle osservazioni di
Neisser rivolto alla critica che egli muoveva al concetto di elaborazione di
informazioni, centrale, per la psicologia cognitivista. Questo concetto soffre di
unambiguit di fondo; di fatto esso muta del tutto significato nel momento in cui le
informazioni vengono definite in modo diverso dai differenti autori. Secondo Neisser
le informazioni che lindividua elabora vanno viste nella ambiente, perch li che
sono ed lambiente che le offre. Nella sua nuova concezione, lindividuo possiede
nella sua struttura cognitiva degli schemi che gli consentono di coglierle, e che
costituiscono il fondamentale legame tra percezione e pensiero. In seguito alluscita di
questo libro e allapporto di Gibson si svilupper una nuova linea allinterno del
cognitivismo, quella ecologica. Gibson diede il suo apporto con The ecological
approach of perception (ispir anche Neisser per ammissione dello stesso autore). Per
Gibson non ha senso parlare di uomo come elaboratore di informazioni. Gibson
sostiene che le informazioni sono gi presenti negli stimoli. Lindividuo pu coglierli
senza ricorrere a sistemi computazionali, o a flussi di informazioni. Le informazioni
assumono significati differenti in a seconda del contesto in cui sono presentate.
In direzione opposta alla prospettiva ecologica si va formando, grazie al
contributo di studiosi provenienti da discipline tra loro differenti, una nuovo
orientamento allinterno del cognitivismo quella della scienza cognitiva. questo un
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movimento che nasce nel 1977, quando Schank, Collins e Charniak fondano una
nuova rivista cosi appunto chiamata. Il programma della rivista enunciato sul primo
numero da Collins. Si sosteneva, che esistevano un insieme di problemi comuni, che
riguardano intelligenza naturale e artificiale per studiosi provenienti da psicologia
cognitiva e sociale, tecnologie delleducazione, intelligenza artificiale, linguistica
computazionale, epistemologia. Le questioni su cui potevano incontrasi erano
costituita dalla rappresentazione delle conoscenze, dalla comprensione del linguaggio,
dalla comprensione delle immagini, dallinferenza, dallapprendimento, dalla
soluzione dei problemi, dalla pianificazione.
I due paradigmi che hanno dominato il campo della scienza cognitiva sono
quelli del modularismo e del connessionismo. Il modularismo nella versione di Fodor,
prevede unarchittettura cognitiva distinta, almeno per quel che riguarda i sistemi di
analisi di input in strutture verticali, i moduli appunto, che trasformano
computazionalmente gli input in rappresentazioni che offrono alla parte centrale del
sistema cognitivo. Tali sistemi di analisi dellinput hanno queste sostanziali
caratteristiche: 1) sono specifici per dominio. In altri termini, si tratta di strutture
altamente specializzate, che possono analizzare dei tipi di input molto particolari e
differenziati da modulo a modulo. 2) Il loro funzionamento obbligato. In altri
termini quando sono in presenza del tipo specifico di input che sono deputati ad
analizzare, non possono fare a meno di entrare in azione. 2) C solo un accesso
centrale limitato per le rappresentazioni che computano. In altri termini, i livelli
intermedi di analisi dellinput sono relativamente inaccessibili agli stati centrali di
coscienza. 4) Sono dotati di notevole velocit di funzionamento. 5) Sono incapsulati
informazionalmente. In altri termini, durante il loro funzionamento non possono avere
accesso n in generale alle rappresentazioni delle conoscenze dellindividuo, n ad
informazioni comunque provenienti da altre parti del sistema cognitivo dellindividuo.
Questo modello ha riscosso un notevole successo soprattutto in neuropsicologia, dove
la verifica dellesistenza di strutture di tipo modulare dunque costante. Ma se si
volesse fare un bilancio quantitativo, nellambito delle scienze cognitive, si
rileverebbe una prevalenza numerica dei sostenitori del connessionismo.
Il connessionismo il tentativo di simulare lintelligenza biologica, di
riprodurre su un calcolatore le capacit mentali ispirandosi alla macchina fisica che
negli organismi viventi fa da supporto allintelligenza, cio al cervello. Si tratta di un
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