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Spesso agli
psicologi viene recriminato il fatto che la nostra valutazione non raramente viene considerata basata
su cose poche tangibili.
Lo psicologo di solito parteggia per il paziente e talvolta dà l’impressione di essere acritico. Le
dichiarazione dei pazienti è come se diventassero delle prove.
Questo ci rende delle figure poco credibili di qualcuno che legge un nostro referto o valutazione.
Mentre nella situazione clinica classica il problema della simulazione e della menzogna si pone
meno, al massimo avremo un paziente un po’ naif incapace di leggere le situazioni in maniera
articolata. Serve per valutare se un test va preso per quello che è o se non è non attendibile.
La situazione cambia molto se siamo in contesto peritale/legale. Per cui sono necessari degli
strumenti che ci permettano di andare un po’ più in là rispetto alla sola nostra impressione.
Non ci sono tantissimi strumenti per la rilevazione del malingering. Ce ne sono pochi ma
funzionano piuttosto bene e tra questi ci sono anche dei metodi molto sofisticati, appannaggio però
di università o centri specializzati, non tanto del clinico nel suo studio.
Tenere anche a mente, che in alcuni disturbi, vi sono strumenti di neuroimmagine in grado di
valutare se ci sono dei danni oggettivi fisici. Ad esempio, la demenza può essere richiesto
un’immagine del cervello per cercare prove biologiche, mentre altre situazioni sono più scivolose
come il dolore o il non dormire la notte a causa degli incubi. Alcuni ambiti però devono essere
indagati per vie traverse e non per via diverse.
Questa è una cosa sottile che i simulatori non sanno per cui per identificarli ci si
appoggia a principi statistici. Spesso sfugge l’elemento di casualità. Una persona scaltra
potrebbe avere delle conoscenze tale da riuscire a mascherare bene.
● Violazione di una legge scientifica: ad es. una strana distribuzione degli errori nella
denominazione di parole con alta o bassa frequenza d'uso;
● Psicopatologia incoerente: il simulatore spesso ignora quali sintomi sono rari e quali
frequenti, quali si abbinano e quali no, ecc.
● Metodo degli scenari: vengono identificate delle situazioni e il soggetto deve mettere in
ordine le possibili risposte;
● Detezione della memoria autobiografica (IAT);
Autobiographical Implicit Association Test (Sartori et al., 2008);
Prova computerizzata estremamente flessibile che non indaga tanto la simulazione,
quanto l'esistenza di una traccia della memoria autobiografica (memoria episodica).
L'aIAT non usa solo parole o immagini, ma frasi e sintomi complessi. Quattro concetti
(due target e due dimensioni). La condizione in cui i tempi di reazione sono più veloci è
quella congruente, poiché condividono la stessa risposta motoria con le frasi vere, in
presenza della traccia di memoria autobiografica.
I simulatori sembrano avere delle latenze maggiori dei normali nel rispondere a dei
quesiti, in quanto elaborano la risposta su due livelli: (1) inizialmente devono identificare
la risposta corretta, (2) poi devono escogitare quella errata.
Utile è utilizzare la registrazione audio e video, perché anche noi potremmo essere traditi dalla
nostra memoria.
La configurazione viene poi nascosta per altri 10 secondi, e si chiede al soggetto di riprodurre su un
foglio gli stimoli esperiti in precedenza. Il punteggio è calcolato sulla base del numero totale di item
rievocati. Lazak (1995) ha individuato empiricamente un cut-off di 9/15; è una prova tuttavia
«grezza»: in alcune ricerche si è osservata una scarsa specificità (troppi falsi positivi) e in taluni
contesti una scarsa sensibilità (troppi falsi negativi).
The b Test
SIMS (Structured Inventory of Malingered Symptomatology)
È un self-report introdotto da Widows e Smith dal 2011 in italiano costituito da 75 item che
indagano sintomi o affermazioni, con risposta V/F. Per compilarlo sono necessari 10-15 minuti ma i
simulatori di solito impiegano più tempo.
Sono possibili però dei FALSI POSITIVI ovvero individui sinceri o soggetti con sintomi reali che
vengono erroneamente giudicati come dei simulatori, ma anche dei FALSI NEGATIVI ovvero
simulatori che vengono giudicati come realmente affetti da disturbi.
Rimane irrealistica l’idea di un’accuratezza del 100%. Gli strumenti di questo tipo sono giudicati
preferibili se hanno un’alta specificità a/o PPP: gli errori di falso positivo sono considerati peggiori.
È peggio quando un test “incolpa un innocente”
Istruzioni
Le domande a cui dovrà rispondere ci aiuteranno a comprendere meglio le diverse esperienze che
Lei sta vivendo. Qui vi sono alcune affermazioni standard le quali si riferiscono a diverse
esperienze che le persone potrebbero avere, quindi esse possono essere giuste per lei, oppure no. Per
favore, legga ogni affermazione e risponda se essa è più vera o più falsa per Lei. È importante che
Lei risponda a tutte le affermazioni, anche se alcune potrebbero sembrarle difficili e anche se non
Le sembra che si adattino a Lei.
Omissioni
Viene richiesto di rispondere a tutte le domande; il soggetto può non essere in grado di rispondere o
rifiutarsi di rispondere ad uno o più item (punteggio 0). Il protocollo non valido con omissioni >15.
Punteggio ad una Scala e Punteggio Totale non calcolabile con >3 risposte omesse in una singola
Scala. Anche un protocollo non valido può essere interpretato qualitativamente.
Scale del SIMS
● (P) Psicosi
15 item
Il soggetto riporta sintomi psicotici bizzarri o inusuali che non sono tipicamente presenti
nei pazienti psichiatrici;
Tra i sintomi bizzarri: 8-«Ho notato che la mia ombra si muove freneticamente anche se
io resto fermo» (V)
I sintomi atipici sono riscontrabili in pazienti psicotici, ma estremamente rari;
Es.: 28-«Credo che il governo abbia installato delle telecamere nelle luci degli stop per
spiarmi» (V)
Già un punteggio P>1 suggerisce la presenza di una simulazione, vista l’estrema rarità
dei sintomi psicotici riportati.
● Scala Totale
SIMS Totale>14: è probabile che l’individuo stia inventando sintomi di disturbi cognitivi o
psichiatrici. Necessità o meno di un approfondimento successivo.
Punteggio totale > 14 = «Il punteggio totale ottenuto dal soggetto è di ___. Tale
punteggio è significativamente al di sopra del punteggio di cut-
off per l’identificazione di una sospetta simulazione. Questo
soggetto risponde positivamente ad item che descrivono sintomi
atipici in pazienti con reali disturbi psichiatrici o cognitivi, da ciò il
sospetto di simulazione. Conseguentemente si ritiene
necessaria una valutazione esaustiva della simulazione
(attraverso interviste strutturate, assessment neuropsicologico,
ecc.).
Punteggio totale <14 = «Il punteggio totale ottenuto dal soggetto è di ___.Tale punteggio
non risulta eccessivamente elevato, suggerendo in ciò che la
presentazione dei sintomi cognitivi e psichiatrici sia
paragonabile ai sintomi descritti da soggetti che hanno un
disturbo reale. Alla luce dell’assenza di ulteriori dati che
suggeriscano la presentazione di sintomi inventati, allo stato non
risulta essere necessaria una successiva indagine per la
valutazione della simulazione».
Cut-off
Sono stati scelti i punteggi che differenziavano meglio i soggetti sinceri dai simulatori. Il punteggio
Totale del SIMS mostra una stima di efficienza nelle discriminazione dei simulatori di circa il 95%.
La scala meno efficiente è la AF (74%), quella più efficiente la AM (89%).
Esercitazione
Caso di SN: Evidente caso di simulazione in cui in modo grossolano riporta sintomi in troppe
categorie diagnostiche.
Caso di MS: Riporta problematiche di ansia ma dal sims emerge più un problema intellettivo.
Appare quindi una persona un po’ ignorante ma che non sta però simulando. Il parametro fuori
norma è LI ma che si può considerare un’eccezione
SIRS-2 Structured interview of Reported Symptoms
Finalizzata ad identificare i soggetti che mettono in atto improprie affermazioni sui propri sintomi.
Il test è divisa in varie parti
- Indagini dettagliate 1 divise in domande grigie e bianche, differenza per sommare in
maniera diverse le diverse domande. Bisogna passare in rassegna queste domane
delle indagini dettagliate 1 e poi ci si dovrà ritornare (dopo essere andati avanti nel
test)
- Indagini generali 1
- Indagini ripetute 1. Terminate le indagini generale torno alla pagine iniziale delle
indagine dettagliate e si ripetono le stesse domande a distanza di qualche minuto
alla ricerca di incongruenze
- Si prosegue con indagine dettagliate 2
- Indagini generali 2
- Indagini ripetute 2
8 scale primarie
1. Sintomi Rari (SR)
8 item
Alcuni sintomi e le loro caratteristiche non ricorrono frequentemente
«29-Secondo lei le persone hanno un odore strano? (…)»
«42-Mentre parla con la gente, inizia mai a creare rime con le parole?»
Inconsistenza dei sintomi-INC, somma delle incongruenze nelle Indagini dettagliate I e II.
Esaminato non affidabile con INC>6.
Alcuni item prevedono due domande di seguito:
● La prima non include contenuti bizzarri: se il soggetto risponde «No», non si va oltre
(punteggio 0);
● Si pone la seconda domanda in caso di «Sì» o di «Qualche volta»
● Principio di prudenza: Sì + Qualche volta = 1
Qualche volta + No = 0
Sì + No = 0
Procedura di somministrazione
È preferibile che il soggetto venga sottoposto eventualmente ad una Intervista Semi-strutturata (e a
test tipo-MMPI2) prima di questa Intervista Strutturata. È consigliabile aver stabilito un minimo di
rapporto con il soggetto esaminato. È consigliabile la videoregistrazione della prova in sede
peritale.
Istruzioni iniziali
L’esaminatore pone il libretto del test di fronte all’esaminato aperto alla seconda pagina: «Questo è
un test sulle sue abilità di apprendere e ricordare immagini di oggetti comuni. Per prima cosa, le
mostrerò 50 immagini, una alla volta. Poi le darò la possibilità di farmi vedere quanti ne può
ricordare».
Sample Trial
L’esaminatore apre il libretto del test di fronte all’esaminato aperto alla pagina Sample Trial e dice:
«Facciamo prima una prova con solo due immagini. Osservi attentamente ogni immagine e cerchi
di ricordarla. Non deve imparare il nome di ogni immagine. Si limiti a guardare ognuna di queste e
cerchi di ricordarla». Ogni immagine è mostrata per circa 3 secondi, con un intervallo di 1 secondo.
L’esaminatore mostra poi ogni pagina di riconoscimento e dice: «Mi indichi l’immagine che le ho
mostrato prima. Era questa (si indica l’immagine superiore) oppure questa (si indica l’immagine
inferiore)?». Se il soggetto non risponde dopo 10 sec. Gli si chiede di cercare di dare una risposta,
se sbaglia o è molto incerto, si ripete la procedura fino ad ottenere due risposte corrette.
Trial 1 Apprendimento
Dopo aver mostrato la pagina Trial 1: «Ora le mostrerò 50 immagini, una alla volta. Guardi ognuna
di queste e cerchi di ricordarla. Ha qualche domanda prima di iniziare?». Mostrare ogni immagine
per 3 sec. (con un intervallo di 1 sec.). Se il soggetto lamenta l’eccessiva rapidità: «Mi spiace, ma
devo mostrargliele in questo modo, una ogni 3 secondi». Accertarsi che il paziente osservi ogni
immagine (in caso, indicare l’immagine o battere sul foglio).
Se il soggetto denomina l’immagine: «Non deve ricordarsi il nome dell’immagine mostrata, ma solo
ricordarsi come appare/come è fatta». Stesso commento se viene chiesto all’esaminatore: «Come si
chiama…?». Se il soggetto continua a denominare le immagini, non si fanno ulteriori commenti. Se
il soggetto chiede di poter denominare le immagini, si risponde in modo affermativo.
Trial 1 Riconoscimento
Non appena è stata mostrata l’ultima immagine, si mostra al soggetto la prima pagina di
riconoscimento: «Indichi l’immagine che le ho mostrato precedentemente». Se il soggetto non
risponde dopo circa 10 sec. lo si può incoraggiare a tentare una risposta. La risposta viene riportata
sul foglio di scoring e viene dato un feedback al soggetto: «esatto/bene/perfetto, ecc.», oppure «No,
non è corretto, la risposta era questa (indica)».
Se il soggetto espressamente lo richiede, può essere dato anche un feedback sul risultato della
prova, diversamente si passa al Trial 2.
Trial 2 Apprendimento
Dopo aver aperto il secondo libretto alla pagina Trial 2 di fronte all’esaminato: «Ora le mostrerò
nuovamente le stesse 50 immagini, una alla volta. Guardi ognuna di queste e cerchi di ricordarla.
Ha qualche domanda?». Mostrare ogni immagine per 3 sec. (con un intervallo di 1 sec.).
Trial 2 Riconoscimento
Dopo aver mostrato l’ultima immagine, l’esaminatore mostra la prima tavola di riconoscimento:
«Indichi l’immagine che le ho mostrato precedentemente». Se il soggetto non risponde dopo circa
10 sec. lo si incoraggia a tentare una risposta.
La risposta viene riportata sul foglio di scoring (stesse modalità riguardo al feedback).
Regole decisionali
PRIMO: Un punteggio inferiore al caso ad ogni Trial indica la possibilità di simulazione (criterio
SVT).
Rispondendo a caso (50% risposte corrette) il punteggio è circa 25
Statistica binomiale (con intervallo di confidenza 95%), il range casuale è di 18-32
Chi ha un punteggio <18 è molto probabile che abbia sbagliato intenzionalmente (p<0,05);
con punteggio <16 (p<0,01)
Attenzione! Il simulatore molto spesso non ottiene punteggi così
bassi.
SECONDO: Un punteggio <45 al Trial 2 o al Retention Trial indica la possibilità di simulazione
(Floor Effect Strategy)
La performance degli «onesti» è elevatissima anche con disturbi neurologici o sintomi
psicologici
Nella popolazione generale il 95% delle persone ottiene il punteggio di 49 o 50
Solo i soggetti con demenza hanno probabilità di <45: nel 27% dei casi al Trial 2 e nel
18% dei casi al Retention Trial.
Vantaggi
Se il simulatore non viene riconosciuto col primo metodo, è probabile che mediante il secondo
metodo sia segnalato come fortemente sospetto. Vi è inoltre la terza fase: il simulatore può
erroneamente ritenere che il periodo di latenza debba implicare una perdita significativa di ricordi.
Materiale semplice da utilizzare e non-verbale.
Tempo di somministrazione rapido.