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Il Circolo degli Scipioni

Dove l’esperienza greca


e romana conversero
Edoardo Flore e Davide Di Tommaso 2ªN
Cos’era?
• Gruppo di uomini di cultura, letterati e politici che
dominarono il panorama culturale romano, legati da
comuni interessi culturali, in particolare la spinta
all’ellenizzazione del mondo romano; alcuni esempi sono
Gaio Lucilio, Publio Terenzio Afro, Scipione l’Emiliano e
Polibio.
• Sorto alla metà del
II secolo a.C., creato
da Scipione
l’Africano e suo
fratello Scipione
l’Asiatico
Tracce storiche
• Tracce di questo “circolo” si possono leggere all’interno di
due dialoghi di Cicerone: il De amicitia e il De re publica.
• Gli studiosi hanno messo in dubbio l’esistenza di questo
“circolo”; tuttavia non possono essere messi in dubbio i
legami fra Scipione e gli uomini di cultura sopra citati.
• Ai membri di questo
circolo si oppongono i
sostenitori della morale
tradizionale, in particolare
figure come quelle di
Catone il censore.

Studi grammatici
• Grande influenza ebbe Cratete Di Mallo, ambasciatore del
regno di Pergamo ed esponente della scuola filologica di
Pergamo;
• A livello linguistico favori la diffusione delle teorie
anomalista;
• Diede inoltre impulso allo studio della filologia: metodi di
pubblicazione ed interpretazione di un testo. Ciò favorisce il
diffondersi di un maggior atteggiamento critico nei confronti
dei testi letterari: si può vedere l’influenza di ciò sopratutto
nelle opere di Terenzio. Maggior coscienza letteraria.

La diffusione della filosofia


• L’ellenismo favorì anche il diffondersi a Roma della filosofia, che
tuttavia faticò ad imporsi. Un esempio è l’episodio di Carneade.
Nel 155 a.C. giungono a Roma alcuni inviati della città di Atene,
tutti filosofi, tra cui Carneade. Furono invitati a tenere delle
lezioni. L’intervento di Carneade genera particolare scalpore:
egli pronuncia infatti due discorsi opposti sulla giustizia.
Catone, difensore della morale romana tradizionale, vedendo
nei discorsi di quest’ultimo una minaccia per la società, lo fa
cacciare immediatamente.
Humanitas
L'Humanitas è un valore etico nato e affermatosi nel Circolo degli Scipioni, con
il quale si sostenevano gli ideali di attenzione e cura benevola tra gli uomini.

Il concetto di humanitas ha la sua implicita formulazione nell'opera letteraria


di Terenzio, autore di teatro che rifacendosi alla tradizione menandrea elabora
ulteriormente la funzione etica nel dramma teatrale, e sviluppa in modo
approfondito i rapporti interpersonali e i caratteri psicologici dei suoi
personaggi. In particolare il concetto viene espresso nella sua commedia
Heautontimorumenos ("Il punitore di se stesso") del 165 a.C., dove il
personaggio Cremete si accorge che un altro protagonista della commedia,
Menedemo, sta attraversando un periodo della vita travagliato, ma al tentativo
di Cremete di conoscere i motivi del suo disagio lo invita a non occuparsi di
fatti che non lo riguardano. Cremete allora obietta che è suo dovere e diritto di
uomo interessarsi degli altri uomini e di cercare di sollevarli dal dolore poiché

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