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Cicerone

Gli esordi

Pro Sexto Roscio Amerino


Questa è la sua prima causa difficile:accetta di difendere Sesto Roscio,accusato di parricidio da potenti esponenti di
Silla.In verità,il padre di Sesto era stato ucciso dai suoi parenti, in accordo con un potente che faceva le veci di Silla e che
aveva poi fatto inserire il nome dell’ucciso nelle liste di proscrizione per acquistare a basso prezzo i suoi averi. Gli assassini
cercarono di fare fuori anche il figlio.
Da questa causa vediamo come Cicerone non sia spaventato a concorrere con la controparte Sillana,potente e spietata.
Cicerone,di stile asiano,usa in questa orazione molte metafore e neologismi.
Dopo questo esordio viaggia in Asia minore dove affina le sue capacità retoriche.

Le Verrine
Ritornato a Roma dopo la more di Silla,ricopre l’impiego di questore della Sicilia nel 75.Qui i siciliani gli proposero di iniziare
un processo contro il governatore Verre, accusato di malgoverno. Cicerone raccolse rapidamente delle prove e anticipò il
processo in modo da non favorire il suo avversario. Il difensore di Verre, Ortensio Ortalo si trovò impossibilitato di fronte
all’imponente mole di prove e testimonianze che Cicerone aveva raccolto e organizzato, così da pronunciare la prima delle
due Actiones in Verrem,provocando la fuga di Verre e la consecutiva condanna.
Successivamente Cicerone pubblicò l’Actio seconda in Verrem, che è divisa in cinque libri molto approfonditi.
Con questo atto Cicerone denuncia i metodi di cui si serviva l’amministrazione romana nelle province: gli aristocratici
romani traevano facili guadagni dal governo di una provincia per alimentare il clientelismo necessario a promuovere la loro
carriera politica.
La vittoria contro conte Ortensio, era anche una vittoria letteraria. Con questa orazione Cicerone raggiunge la maturità
della sua opera, eliminando alcune esuberanze e rindondanze ma sempre secondo lo stile asiano.
Cicerone ci fornisce anche dei ritratti approfonditi,peculiare è quello di Verre.

Pro Lege Manila


Cicerone entra in senato dopo la questura.La Pro legge Manila parla a favore del progetto di legge presentato al tribuno
Manlio , che prevedeva la concessione dell’Imperium a Pompeo su tutto l’oriente per condurre la guerra contro
Mitridate,che possibilmente poteva diminuire i tributi delle provincie.Questa orazione inizialmente venne accusata di
opportunismo perché venne intesa come un tentativo di Cicerone di aggraziarsi Pompeo per la propria vita politica. In
verità c’erano in ballo questioni economiche che toccavano in primis Cicerone e la sua classe sociale,gli equites.Entrambi
Cicerone e Pompeo avevano bisogno dell’appoggio degli equites per raggiunge alte posizioni dello stato,ed è in questo
contesto che Cicerone pensa alla CONCORDIA ORDINUM,un accordo tra ceti abbienti,senatori e cavalieri,che diventerà
la base del suo progetto politico

Orazioni consolari
Le Catilinarie
Legati Linari e sono le quattro orazioni con cui Cicerone svelò la congiura di Catilina, costringendolo a fuggire da Roma e
facendo giustiziare i suoi complici al processo.
Artisticamente parlando, la prima Catilinaria è la più importante. In questa orazione Cicerone attacca Catilina di fronte al
Senato con dei toni minacciosi e ricchi di pathos,ricorrendo alla prosopopea della patria che si rivolge a Catilina. Sempre
sul piano artistico, nella seconda Catilinaria si trovano i ritratti di Catilina e dei suoi seguaci.

Pro Murena e il nuovo modello etico


Durante il periodo della delle Catilinaria, Cicerone si trovò a difendere da un’accusa di corruzione elettorale Lucio Licinio
murena. La controparte era costituita da Catone il giovane, che era spesso in conflitto con i pubblicani e il ceto
equestre ,così da essere opposto alla politica ciceroniana della concordia ordinum.
In questa orazione Cicerone, con ironia e scherzo, propone un nuovo modello etico, Si tratta di una dimensione in cui il
rispetto per il Moss ma Your Room sia con temperato dalla addolcimento dei costumi, dei piaceri della vita che ormai
dilagano nella società.

Le orazioni anticlodiane

Chi è Clodio?
Clodio era un tribuno dei populares che aveva dei rancori personali con Cicerone,tanto che mirò una legge volta a colpire il
suo operato:doveva essere esiliato chiunque avesse condannato a morte cittadini senza uni processo.

Pro Sestio
Esiliato e tornato nel 57,Cicerone difende Sestio,che accusa Clodio di atti di violenza ed espone una nuova versione della
sua teoria della concordia dei ceti abbienti dopo il fallimento della concordia ordinum: IL CONSENSUM OMNIUM
BONORUM,ovvero la concordia attiva di tutte le persone agiate e possidenti,pronte ad adempire ai propri doveri
pubblici,che verrano simbolicamente chiamate con il nome di BONI,pronti rinunciare ad ogni perseguimento di tipo
egoistico.

Questi sono gli anni dell’avvicinamento ai triumviri,periodo di incertezza politica.

Pro Caelio e nuova morale per i giovani


Questa è una delle orazioni più importanti di Cicerone. Egli difende Marco Celio Rufo amante di Claudia, sorella di Clodio,
una donna corrotta tipica della Roma del tempo. Contro Celio era stata mossa l’accusa di avvelenamento da Clodia.
Cicerone però attacca Clodia sfoga il suo astio anche Sul fratello, dipingendo la donna come una meretrice e
accusandola di rapporti incestuosi con Claudio.Anche qua Cicerone offre un nuovo una nuova morale per i giovani: si può
ammorbidire il rigido mos maiorum purché non si perdono di vista i principi fondamentali.

Pro Milone
Quando Clodio venne ucciso, Cicerone assunse la difesa di Milone, accusato dell’omicidio.Questa orazione però si mostra
fallimentare:Cicerone fu condizionato dalla situazione di estrema tensione in cui si trovava a Roma da non riuscire a
pronunciare il discorso che aveva preparato in difesa del suo assistito.

Le Filippiche
Dopo l’uccisione di Cesare, Cicerone torno ad essere un uomo politico di primo piano ma il più stretto collaboratore di
Cesare ,ovvero Antonio ,mirava ad assumerne il ruolo e intanto, sulla scena politica, iniziava muovere i primi passi anche
Ottaviano. Cicerone voleva staccare Ottaviano da Antonio e muovergli guerra. Per far ciò Cicerone pronunciò contro di lui
nel 44 le orazioni filippiche (forse 18 ma ne restano solo 14).Importante per l’attacco è la seconda delle Filippiche,che
venne messa in circolo solo per via scritta.
Improvvisamente però Ottaviano gli volta le spalle formando con Antonio e le pito un triunvirato. I tre provocarono la morte
di Cicerone inserendolo nelle liste di proscrizione. Dopo un tentativo di fuga dell’avvocato, egli venne raggiunto dai sicari
di Antonio,che lo uccisero tagliandogli la testa e appendendola
nel foro Romano come monito

Opere retoriche

De invenzione
Il dell’invenzione è un trattato quello di retorica incompiuto nel quale Cicerone si pronuncia in favore di una sintesi di
eloquenzia e Sapientia, la cultura filosofica necessaria alla formazione della coscienza morale dell’oratore. Cicerone
considerava la l’eloquenza senza Sapientia tipica dei demagoghi, estremamente dannosa.

De oratore
Il decoratore venne composto nel 55, ma l’opera è ambientata nel 91 è descritta sottoforma di dialogo Paltonico a cui
prendono parte Marco Antonio, nonno del triunvirato, e Lucio Licinio crasso. La data non è scelta a caso: è l’anno stesso
della morte di crasso e precede di poco la guerra sociale e lunghi conflitti tra Mario e Silla. Questa situazione di crisi non è
in concordia con l’ambiente sereno e raffinato in cui gli interlocutori si riuniscono: la villa di crasso.
Il concetto centrale dell’opera consiste nell’affermare che il talento la retorica è la tecnica non siano sufficienti per essere
un buon oratore: ciò che è indispensabile è una vasta cultura.Si insiste anche sul concetto di probitàs e Prudentia, che
devono essere radicate nell’animo di chi dovrà prendere l’arte della parola.
In questo modo la formazione del dell’oratore coincide con quella dell’uomo politico: un uomo dalla vasta cultura generale
capace di usare espedienti retorici di persuadere i propri ascoltatori.
L’Orator
Nell’ora Thor cicerone disegna il ritratto dell’oratore ideale, sottolineandone i tre fini ai quali la sua arte deve indirizzarsi
-Probare:sostenere le tesi con argomenti validi (registro umile)
-Delectare:produrre un discorso piacevole (registro medio)
-Flectere:coinvolgere l’uditorio emotivamente (elevato)

Il Brutus e lo stile dell’oratore


Gli atticisti criticavano a Cicerone il suo stile troppo asiano e appesantito dalle troppe figure retoriche. Per
contrattaccare,egli scrive il Brutus , dedicato a Marco bruto, rappresentante dell’atticismo.in questa orazione Cicerone
assume un ruolo di principale interlocutore e disegna una storia dell’eloquenza, che culmina in una rievocazione delle
tappe della sua carriera.
Per quanto concerne lo stile di un’orazione,Cicerone riteneva che situazioni diverse richiedessero un’alternanza di registri,
e il successo dell’oratore di fronte all’uditorio è il criterio principale in base al quale valutare la riuscita stilistica di un’opera.
Critica gli atticisti, dicendo che essi ignorano l’arte di trascinare gli ascoltatori, facendo riferimento al loro stile troppo
freddo. L’oratoria di Cicerone è piuttosto un’oratoria senza schemi

Opere politiche
De repubblica (trovato in un palinsesto)
Nel de re pubblica Cicerone riprende la forma (dialogo) e i temi dell’omonimo testo di Platone. È scritto tra il 54 e il 51 ed è
diviso in 10 libri in cui viene esaminato il tema della forma e del funzionamento dello Stato ideale.
La scena si svolge nella villa di Scipione Emiliano,ma le ricostruzioni sono ipotetiche poichè ritrovato in frammenti in un
palinsesto.
Nei primi due libri si tratta della migliore forma di governo
Nei libri 4 e 5,invece,si tratta della figura del princeps
Il principe Aps è un modello tipo di uomo politico, un’Elite di personaggi che si pongono alla guida del Senato. Nonostante
ciò Cicerone mantiene il ruolo del princinceps all’interno della forma statale repubblicana e lo concepisce come un
supporto del Senato.
Il principe Aps doveva idealizzarsi ed evitare tutte le passioni egoistiche e il desiderio di potere e ricchezza, ciò però era
difficilmente realizzabile.

De legibus
Il de Legibus È un’opera in cui si discute dei fondamenti del diritto e dalle leggi dello Stato, con riferimento alla tradizione
legislativa romana.Interlocutori del dialogo sono lo stesso Cicerone, il fratello quinto, e l’amico attico. La scena è
ambientata nella villa di Cicerone ad Arpino è il luogo circostante è raffigurato attraverso la tipica tradizione del locus
amoenus. La narrazione e la descrizione dei personaggi è altamente realistica è collocata nel presente di Cicerone.

Le opere filosofiche (ricerca del sommo bene)


De fini bus bonorum e malorum
Il delfino in bus è diviso in cinque libri e comprende tre dialoghi, esso tratta il problema sul sommo bene e sul sommo
male, prendendo in considerazione il pensiero the epicurei storici e accademici-peripatetici.
In quest’opera, Catone il giovane assume la difesa dello stoicismo tradizionale, a cui Cicerone riconosceva la base morale
più solida all’impegno dei cittadini verso la collettività. Ma lo stoicismo Cotoniano appariva non in linea con i propri tempi e
perciò scala scarsamente praticabile.
Per quanto concerne il sommo bene, esso viene identificato con il bene dell’anima e che coincide con la virtù: solo la virtù
garantisce la felicità all’uomo.

Le Tusculanae
L’opera è diviso in cinque libri e alla forma di dialogo tra Cicerone è un anonimo, che simboleggia un monologo interiore. Il
dialogo è ambientato nella villa di Cicerone a Tusco. Nei singoli libri sono trattati temi importanti come la morte, il dolore, la
tristezza, i turbamenti dell’animo, è la virtù come garanzia della felicità.Quest’opera si presenta come un piccolo manuale
di terapia per liberare l’animo dalle sue afflizioni.

De officiis
Il the uffici s’, scritto nel 44 è l’opera di Cicerone dedicata al figlio Marco. È un trattato di etica e comprende una
precettistica sui comportamenti da seguire nelle diverse circostanze. Il termine Officium sta a significare l’azione adeguata
in rapporto a un ruolo preciso, ciò che conviene.
L’opera è composta in tre libri: nel primo si discute dell’honestum ( che scaturisce da 4 possibili fonti:ricerca della
verità,protezione della società,desiderio di primeggiare,aspirazione all’armonia,che l’uomo deve saper ben gestire), nel
secondo l’utile e nel terzo il conflitto tra honestum e utile.
Si approfondiscono anche i temi di iustitia e beneficenta.
La giustizia e a dare a ciascuno il suo. L’ingiustizia invece è diviso in attiva e passiva. La attiva consiste in un’aggressione
intenzionale al diritto mosso dal dall’avidità, quella passiva è legata al disinteresse rispetto alla società.
La beneficenza e invece la capacità di donare il proprio per collaborare al benessere della comunità che però non deve
essere posto al servizio di ambizioni personali.
Nel officis si parla anche di come l’armonia si manifesti all’esterno in un’appropriato equilibrio di pensieri gesti e parole che
assume il nome di decoro, raggiungibile solo sottomettendo gli istinti alla ragione.Il decoro però permette una pluralità di
atteggiamenti e di scelte di vita, tenendo in considerazione le qualità personali e le disposizioni di ognuno. Cicerone, alla
riflessione teorica accompagna anche quella pratica, comprendendo dei preconcetti su gesti e postura del corpo.la base
dell’etichetta e del galateo.

Cato maior sive de senectute


Opera composta nel 44, tratta della vecchiaia ed esprime lo stato d’animo di Cicerone più dismesso e pensoso. Esso è
stato scritto prima dell’assassinio di Cesare.Nel personaggio di Catone il censore, che fa le veci dell’autore, Cicerone
riflette l’amarezza per la sua vecchiaia che non gli permette più di lavorare politicamente.La rappresentazione ciceroniana
di Catone risulta diversa rispetto all’immagine veramente esistita di Catone: il Catone ciceroniano appare addolcito e
ammansito dalla vecchiaia e in lui si armonizzano il gusto per l’ozio Name e la tenacia dell’impegno politico.

Laelius
Opera composta nel 44, tratta dell’amicizia ed esprime lo stato d’animo di Cicerone più energico e combattivo, infatti esso
è stato scritto subito dopo l’assassinio di Cesare.
Sotto forma di dialogo ambientato nel 129, Lelio rievoca la figura dell’amico scomparso Scipione Emiliano e intrattiene gli
interlocutori sul valore dell’amicizia stessa.
L’amicizia per i romani era un legame personale a scopo di sostegno politico.L’amicizia concepita da Cicerone invece ha
come base valori come la Virtus e la probitas’.

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