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Carmina Burana : O Fortuna (Carl Orff)

O Fortuna
Velut luna O fortuna,
Statu variabilis A guisa della luna
Semper crescis Nell’atteggiamento dell’incostante
Aut decrescis Sempre tu cresci
Vita detestabilis O vai diminuendo
Nunc obdurat La vita detestabile
Ora perdura salda
Et tunc curat
E proprio ora (la fortuna)
Ludo mentis aciem,
Occupa l’ingegno con un gioco:
Egestatem,
La miseria
Potestatem
Il potere
Dissolvit ut glaciem.
Dissolve come ghiaccio.
Sors immanis  
La fortuna immane
Et inanis, E vuota
Rota tu volubilis Tu ruota che giri
Status malus Funesto stato
Vana salus Futile benessere
Semper dissolubilis Sempre dissolubile
Oscura
Obumbrata E velata
Et velata E su di me chi più si appoggerà,
Michi quoque niteris Ora che per un gioco
Nunc per ludum Il dorso nudo
Dorsum nudum Porto per la tua cattiveria?
Fero tui sceleris.  
La fortuna del benessere
Sors salutis E della virtù
Et virtutis Ora a me contraria
Michi nunc contraria, È un desiderio,
Est affectus È una debolezza.
Et defectus Sempre in corsa obbligata
Semper in angaria. Ora per di qua
Hac in hora Senza sosta
Sine mora Sentite il battito nel cuore
Corde pulsum tangite Poiché a causa della fortuna
Quod per sortem (Egli) acquieta la forza
Sternit fortem Piangete tutti con me!
Mecum omnes plangite

O Fortuna dei Carmina Burana mette in rilievo l’impotenza umana di fronte alla cecità della fortuna
e alla crudeltà della cattiva sorte; un sentimento costantemente presente nel cuore degli uomini del
Medioevo, quando guerra e peste falcidiavano inesorabilmente le popolazioni e rendevano molto
precaria la condizione quotidiana di vecchi e giovani, miserabili e ricchi.

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