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Invocazione alle Muse (vv.

1-12)

All'inizio della seconda cantica, il poeta rivolge un'invocazione alle Muse, affinché lo
sostengano nell'impresa di cantare il regno del Purgatorio e i suoi abitanti.

La montagna del Purgatorio e Catone (v. 13-84)

Dante descrive il nuovo paesaggio che si trova davanti all'alba: un dolce colore d'azzurro si
diffonde nel cielo sereno, in cui il pianeta Venere risplende di una luce così intensa da velare
la costellazione dei Pesci. Il pellegrino vede brillare quattro stelle, allegoria delle quattro virtù
cardinali (prudenza, giustizia, forza, temperanza), possedute dall'uomo prima del peccato
originale. Dante si accorge che è apparso al suo fianco un anziano, dall'aspetto venerabile:
si tratta di Catone Uticense, morto suicida per difendere la propria libertà e custode del
Purgatorio. In tono severo, Catone chiede a Dante e Virgilio come siano riusciti a fuggire
dall'abisso infernale; Virgilio risponde invocando goffamente la moglie di Catone, Marzia, e
spiegando che Dante è ancora vivo e che il suo viaggio avviene per volontà divina e
intercessione di una donna celeste (Beatrice).

Disposizioni di Catone (vv. 85-111)

Catone dichiara che il nome di Beatrice, non di Marzia, è sufficiente ad autorizzare il


prosieguo del cammino dei due poeti. Egli apre loro il passaggio e dà disposizione a Virgilio
di condurre Dante alla spiaggia dell'Antipurgatorio, per cingerlo con un giunco e pulirgli con
l'acqua il viso da ogni residua traccia infernale. Così Dante potrà presentarsi al cospetto
dell'angelo guardiano, che lo introdurrà nel Purgatorio vero e proprio.
Date le ultime indicazioni, Catone scompare.

Rito penitenziale (vv. 112-36)

Dante, che per tutto il tempo è rimasto inginocchiato in segno di rispetto, si alza e segue
Virgilio verso la spiaggia. Qui la guida pulisce il suo volto dalla caligine dell'Inferno e cinge i
suoi fianchi con un giunco, simbolo di umiltà.

II canto d'esordio della seconda cantica descrive una nuova atmosfera e suggerisce un
nuovo stile: il paesaggio si addolcisce e il cielo occupa quasi tutta la scena, dominata dal
bagliore di Venere, dal sorgere del Sole e da quattro stelle misteriose, che solo Adamo ed
Eva poterono ammirare. Alla «piaggia diserta» del canto I dell'Inferno si contrappone il
«solingo piano» dell'isola del Purgatorio, dove appare, improvvisa, la figura di Catone,
mentre il mare intorno ricorda l'alter ego di Dante, ovvero Ulisse, che proprio qui aveva fatto
naufragio.

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- ARGOMENTO dopo l'invocazione alle Muse e la contemplazione del nuovo
paesaggio, all'alba, Dante scorge Catone, custode del Purgatorio, che scambia i due
pellegrini per dannati in fuga dall'inferno. Virgilio spiega la natura del loro viaggio e
Catone li lascia proseguire, ingiungendo a Dante di liberarsi di ogni residua traccia
infernale.

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