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La trama e la struttura
L'impostazione retorica del canto rispecchia la solennità conveniente a una sequenza
d'apertura, e tanto più se introduce al Purgatorio, regno e anime destinate alla beatitudine
eterna; prima il tradizionale proemio, poi la raffinata descrizione del paesaggio celestiale,
quindi l'incontro con la figura nobile e «istituzionale» di Catone che precisa subito i decreti
metafisici dell'aldilà, e infine il rito di purificazione di Dante.
Scandita in questi quattro momenti, la struttura del canto marca il netto distacco dalla
precedente poesia Infernale, e prepara l'inizio vero e proprio del «racconto di viaggio» del
pellegrino Dante.
Contenuti
Il canto è percorso e racchiuso da costanti elementi allegorici tipici d'altra parte nei brani
che, in apertura d'opera, spesso svolgono la funzione di «manifesti» di poetica. I più evidenti
sono:
- la metafora del viaggio per mare, a indicare il cammino di Dante attraverso il Purgatorio
(vv. 1-6);
- la visione di Venere splendente in cielo, simbolo delle virtù che incitano ad amare le cose
alte e pure (vv. 19-21);
- le quattro stelle simbolo delle virtù cardinali (vv. 22-27);
- L’incontro con Catone, simbolo della libertà (vv. 30-sgg)
- Il rito di purificazione di Dante con il giunco, simbolo di umiltà (vv. 94-136)
Le Forme
Secondo le norme retoriche del poema classico, il canto si apre con il proemio, in cui il poeta
dichiara l'argomento della cantica, cioè la descrizione del secondo Regno dell'aldilà, cui
segue l'invocazione alle Muse. La metafora del viaggio per mare e la rievocazione del mito
delle Piche stabiliscono un rapporto diretto con l'esordio delle altre parti dell'opera, e in
particolare con i versi iniziali del paradiso.