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IL PURGATORIO

La montagna del purgatorio si trova su un’isola, l’unica terra


emersa dell’emisfero australe, coperto solo di acque, che si è
formata in seguito alla caduta di Lucifero dal paradiso, perché
la terra, non volendo essere contaminata dal suo contatto, si è
allontanata dal suo corpo, dirigendosi verso la volta celeste
(nell’emisfero boreale).

Dante e Virgilio iniziano il loro viaggio nel purgatorio nel


momento in cui incontrano il traghettatore, che li porta in
superficie. In seguito i due incontrano le anime degli
scomunicati dalla Chiesa oppure dei pentiti nell’ultimo istante di
vita (negligenti).

Il purgatorio è costituito da 7 cornici, corrispondenti ai 7 peccati


capitali: superbia, invidia, avarizia e prodigalità, gola, lussuria,
ira e accidia.
Questi vanno dal peccato più grave a quello meno grave man
mano che si sale e ci si avvicina a Dio, al contrario dell’inferno.

Persino le pene nel purgatorio sono diverse dall’inferno:


- i superbi, che camminano sotto gravi pesi;
- gli invidiosi, che indossano il cilicio e hanno le palpebre
cucite con il filo di ferro;
- gli iracondi, avvolti da un fumo denso che li acceca e li
soffoca;
- gli accidiosi, che corrono senza tregua;
- gli avari e i prodighi, distesi con gambe e mani legate,
che piangono e pregano;
- i golosi, che soffrono la fame;
- i lussuriosi, che camminano attraverso le fiamme.

Attraversati tutti e 7 i gironi, Dante è pronto alla purificazione


finale che avviene nelle acque dei fiumi Lete ed Eunoè.
Arrivati a questo punto, avviene un evento molto significativo:
Virgilio scompare, in quanto non può accedere al Paradiso (perché
è pagano), ed una volta entrato sulla soglia appare finalmente la
sua amata Beatrice, che lo accompagnerà fino alla fine del suo
viaggio.

CANTO I

Invocazione alle Muse


All’inizio del canto, Dante chiede aiuto alle Muse, in particolare a
Calliope affinché lo assistano con lo stesso canto con cui vinsero
sulle figlie di Pierio trasformandole in gazze..

Le quattro stelle
Dopo l’introduzione, Dante prosegue descrivendo il cielo che
può finalmente guardare dopo essere stato negli inferi.
Le stelle rappresentano simbolicamente le quattro virtù
cardinali, con cui si intende la libertà morale, che secondo
Dante, lo aiuterà a recuperare la strada della felicità terrena da
lui perduta.

Catone Uticense
Il Si custode del Purgatorio Catone Uticense, che si rivolge ai due
poeti chiedendo loro chi siano, come abbiano fatto a sfuggire
all'Inferno e come siano giunti alla montagna del Purgatorio.

Il discorso di Virgilio a Catone


Virgilio, dopo aver fatto inginocchiare Dante in segno di rispetto,
risponde di essere un'anima del Limbo e di essere la guida di
Dante, il quale, per intercessione di Beatrice, ancora in vita compie
questo viaggio di salvazione attraverso i tre regni ultraterreni.
Virgilio gli espone inoltre le ragioni del viaggio dantesco e lo prega,
in nome della moglie di lui, Marzia, che si trova anch'ella nel Limbo,
di permettere a Dante l'ascesa del Purgatorio perché conquisti
la libertà, tanto amata anche dallo stesso Catone.

La purificazione di Dante
Questi risponde che, in presenza della volontà divina, non è più
necessario il suo permesso. Raccomanda solo di far detergere
Dante della fuliggine infernale e di fargli cingere la vita di un
semplice giunco (simbolo d'umiltà). Poi Catone scompare e
Virgilio conduce Dante verso il mare, dove lo deterge e lo cinge con
un umile ramo di giunco.

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