Sei sulla pagina 1di 17

UMANESIMO E RINASCIMENTO

1400 – 1559
NUOVA CULTURA che dà inizio all’ETA’ MODERNA.
Supera la visione del mondo che aveva caratterizzato la mentalità medievale
Si diffonde il mito della RINASCITA DELLA CIVILTA’ CLASSICA
Il cambiamento ha origine in ITALIA (in particolare FIRENZE e poi ROMA) e trova
ampia diffusione anche in EUROPA
1^ PARTE: ETA’ UMANISTICA 1400-1492
2^ PARTE: ETA’ DEL RINASCIMENTO 1493- 1559
L’UMANESIMO
1400-1492
Quadro storico dell’UMANESIMO

• ALCUNE DEFINIZIONI
PREUMANESIMO
Fenomeno di laicizzazione della cultura avviato nel Trecento da Boccaccio e Petrarca
• Studio delle letterature latina e greca portano a conoscere le humanae litterae = scrittura
dedicata al mondo umano-naturale

UMANESIMO è la nuova cultura e filosofia della civiltà rinascimentale


Gli studi delle lettere classiche definiti STUDIA HUMANITATIS = “Studi di umanità”, vengono
ritenuti indispensabili per lo sviluppo armonioso dell’uomo. Proprio della definizione “studia
humanitatis” deriva il fenomeno culturale dell’UMANESIMO E UMANISTI sono gli intellettuali
che ne sono esponenti.
Si diffonde il mito della rinascita della civiltà classica e si avverte il bisogno di far rivivere il
mondo antico nella sua fisionomi antica, liberandolo da tutte le deformazioni medievali.
Il medioevo viene infatti considerato un'epoca di barbarie e di decadenza che ha oscurato il
periodo classico, in quanto portatore di un messaggio pagano in contrasto con quello diffuso
della Chiesa cattolica
Lo studio dei classici diviene rivendicazione e ESALTAZIONE DELLA DIGNITA’ DELL’UOMO.
Non si scorge più opposizione tra facoltà spirituali e corpo, ma l'ideale di un uomo armonico in
tutte le sue componenti spirituali e fisiche , rispecchiando l'ideale classico per cui la bellezza
esteriore era considerata specchio della bellezza interiore

• CARATTERISTICHE DELL’UMANESIMO
Schema visione d’insieme p. 485
MEDIOEVO UMANESIMO
TEOCENTRISMO ANTROPOCENTRISMO
Dio è posto al centro dell’universo, (greco anthropos = uomo), l’uomo pone
come motore di tutta la realtà e autore se stesso al centro della realtà,
della storia vista come prodotto di un protagonista e autore della storia, del
suo disegno provvidenziale suo destino
L’UOMO E’ PECCATORE, esposto alle
tentazioni della carne (disprezzo del VISIONE OTTIMISTICA dell’UOMO, ricco
corpo) di forze, capace di contrastare i colpi
della fortuna con la propria
intelligenza, artefice del proprio
destino con la libera scelta.
IL CORPO è celebrato per la sua
BELLEZZA
• (vd sotto “L’uomo vitruviano” di
Leonardo)
- LA CHIESA controlla la CULTURA
Visione ASCETICA (= disprezzo dei beni - LA CULTURA autonoma dalla Chiesa.
materiali e dei piaceri mondani) Visione LAICA che porta
all’affermazione dell’EDONISMO=
corrente filosofica che afferma la ricerca
del piacere senza sensi di colpa e il
NATURALISMO= visione oggettiva della
natura senza significati metafisici.
- LA CULTURA si fonda sul PRINCIPIO DI
AUTORITA’ ( ipse dixit: lo ha detto -LA CULTURA si fonda sul PRINCIPIO DI
proprio lui!) Si leggono i libri stabiliti IMITAZIONE DEI CLASSICI.
come autorità quindi la BIBBIA e gli Se i classici hanno raggiunto un livello
autori non in contrasto con la Chiesa insuperabile di perfezione, è necessario
(es. Aristotele) ovvero la tradizione delle imitarli.
scuola (cfr Filosofia Scolastica di L’IMITAZIONE però non è passiva, ma
Tommaso d’Aquino) ATTIVA- CREATIVA. Si punta a emulare i
classici, cioè a superarli
• (vd citazione di Bernardo di Chartes)
• dialogo tra antichi e moderni (vedi
- I TESTI ANTICHI sono letti secondo la Scuola di Atene di Raffaello Sanzio)
mentalità medievale sovrapponendo le
concezioni etiche e religiose - I TESTI ANTICHI sono letti con la
(cristianesimo) del Medioevo e consapevolezza della distanza storica.
l’interpretazione allegorica Nasce la FILOLOGIA, scienza che
ricostruisce in modo critico i testi
recuperando la versione originale
dell’autore, individuando gli errori delle
trascrizioni dei copisti o le aggiunte
(interpolazioni).
Per correggerli e per ristabilire il testo
originario, occorreva un accurato
confronto tra le varie copie a
disposizione (COLLAZIONE) e la scelta
mediante criteri scientifici tra le varianti.
• La falsa Donazione di Costantino
- I centri culturali sono le abbazie e i
monasteri -I centri di cultura sono la REPUBBLICA
DI FIRENZE E LE CORTI ITALIANE
- Gli INTELLETTUALI sono UOMINI DI
CHIESA - gli INTELLETTUALI sono CORTIGIANI
_laicizzazione della cultura.
ASPETTI CARATTERIZZANTI DELL’UMANESIMO
• VALORIZZAZIONE DEL CORPO UMANO
Leonardo da Vinci (1452-1519) UOMO VITRUVIANO 1490
Disegno
Matita e inchiostro su carta, 34 x 24 cm,
Venezia, Gallerie dell’Accademia

RAPPRESENTA LE PROPORZIONI IDEALI DEL


CORPO UMANO
IL quadrato e il cerchio hanno il loro centro
nell’ombelico dell’uomo e la loro
estensione è in rapporto con le membra
umane.
Testa, mani e piedi toccano tutti i lati del
quadrato e, in quattro punti, la
circonferenza.

UOMO VITRUVIANO è così chiamato


perché ispirato alla pagina in cui l’architetto
latino Vitruvio forniva le proporzioni tra le
varie parti del corpo umano.
Qui Leonardo cerca di risolvere a livello
visivo un problema insolubile in puri
termini matematici, la quadratura del
cerchio, cioè la costruzione, col solo uso di
strumenti fisici come riga e compasso, di
un quadrato che abbia la stessa area del
cerchio. Per farlo Leonardo ricorre alla
figura umana, dando concretezza a una
cultura, quella umanistico-rinascimentale,
in cui l’essere umano è la misura di tutte le
cose.

NASCITA DI VENERE DI SANDRO BOTTICELLI (1483-1488) Galleria degli Uffizi di Firenze

CENTRALITA’ DELL’UOMO NELL’UNIVERSO


Tutti convergono verso Venere

RIVALUTAZIONE DELLA NATURA


fisicità del corpo di Venere
attenzione allo sfondo paesaggistico
la natura come luogo dei piaceri transitori dell’esistenza
BELLEZZA CLASSICA COME IDEALE
Grazia e perfezione assoluta
Simmetria formale (armonia e proporzione

• EMULAZIONE DEI CLASSICI

• IL METODO FILOLOGICO E LA DIMOSTRAZIONE DELLA FALSITA’ DELLA


DONAZIONE DI COSTANTINO
L'imperatore Costantino offre
al papa Silvestro
I la tiara imperiale, simbolo
del potere temporale,
affresco nell'Oratorio di San
Silvestro a Roma.

LA DONAZIONE DI COSTANTINO è un documento in cui l’imperatore romano Costantino nel IV


secolo d. C. lasciava la città di Roma al papa.
Da questo documento la Chiesa traeva legittimazione giuridica al suo potere temporale.

Il filologo LORENZO VALLA nel Discorso sulla falsa donazione di Costantino ingiustamente
considerata vera , invece di accettare l’universale convinzione, basandosi su una precisa analisi
filologica della lingua del documento dimostrò che esso non poteva essere stato redatto nel IV
secolo e che si trattava di un falso medievale.
Valla ha sfidato così l’autorità della Chiesa con l’indipendenza del suo pensiero per ristabilire la
verità.
Si riporta sotto un brano del “Discorso”:

E non lo faccio perché desideri dar la caccia a qualcuno e scrivere contro di lui una sorta di Filippica5 – lungi
da me un simile misfatto! –, ma per strappare un errore dalle menti degli uomini, per distoglierli, o con
consigli o con rimproveri, da colpe e empietà; non oserei dire: perché altri, resi edotti da me, mettano mano
alla falce per ridurre l’eccessivo rigoglio dei sarmenti6 che affligge la sede papale, cioè la vigna di Cristo, e
la costringano a produrre ricchi grappoli, non gracili uve selvatiche. E se faccio questo, chi potrà chiudere a
me la bocca, a sé le orecchie, e tanto meno proporre il supplizio e la morte? Una persona simile, che facesse
questo, quand’anche fosse il papa, come dovrei chiamarla? Buon pastore? o non piuttosto vipera sorda, che
non vuol
ascoltare la voce dell’incantatore, ma vuole bloccare le sue membra con il veleno del
suo morso? […]
50. Per il momento limitiamoci a parlare degli errori con questo impostore7, la cui sfacciatissima
menzogna si manifesta da sé, in base alle sciocchezze che dice.

• IL METODO SCIENTIFICO DI LEONARDO DA VINCI


La nuova mentalità scientifica messa in atto in campo filologico viene applicata anche alla
NATURA.
Primo e massimo esponente è LEONARDO DA VINCI che cambia l’approccio con la NATURA: nel
Medioevo la scienza era basata sui libri e sulla tradizione, non sull’osservazione dei fenomeni,
LEONARDO DA VINCI trae le sue conoscenze dall’ESPERIENZA DIRETTA.
Studia l’anatomia del corpo umano, i fenomeni naturali, le leggi fisiche cercando spiegazione
nella MATEMATICA.

PERIODI DELL’UMANESIMO
1^ FASE = PRIMA META’ 400
UMANESIMO CIVILE a FIRENZE
AMBIENTE: istituzioni cittadine di FIRENZE

La cultura è collegata alla vita civile: gli studi dei classici devono formare il cittadino che
partecipa
attivamente alla vita politica della patria.
Si esalta la vita attiva al di sopra della contemplativa

TEMI: riflessione sulla politica, filologia, rivalutazione dell’attività economica, visione dei classici
come esempio di virtù civili.
L’arte è finalizzata a formare il cittadino
Intellettuale laico

2^ FASE = SECONDA META’ 400


UMANESIMO “CORTIGIANO”
Dall’insediamento della Signoria a Firenze (con Cosimo de Medici nel 1435 e dal 1469 con
Lorenzo il Magnifico)
AMBIENTE: CORTI signorili, cenacoli, accademie

IL CULTO DEI CLASSICI non è più modello civile ma puro ideale letterario, repertorio di modelli
da imitare
Si tende ad allontanarsi dalla realtà per aspirare ad un mondo ideale di bellezza
Intellettuale cortigiano.
Pubblico elitario

TEMI: riflessione metafisica e religiosa (NEOPLATONISMO), culto della bellezza, i classici


costituiscono un ideale letterario e un repertorio di modelli da imitare.
L’arte è finalizzata ad un ideale di perfezione

• CENTRI DELL’UMANESIMO
ISTITUZIONI CULTURALI DEL QUATTROCENTO
CANCELLERIA DELLA Si occupa della stesura di lettere ufficiali e dei rapporti diplomatici: è un centro culturale
REPUBBLICA DI strettamente collegato con la vita civile e politica
FIRENZE La cancelleria è assegnata a COLUCCIO SALUTATI, poi A LEONARDO BRUNI e POGGIO
BRACCIOLINI
CORTE Insieme di intellettuali (artisti, scrittori, musicisti, filosofi), funzionari e dignitari che si
raccolgono intorno a un signore, dal quale traggono sostentamento e ricevono protezione
E’ nello stesso tempo un luogo di produzione e di fruizione culturale, poiché i cortigiani
rappresentano il pubblico cui sono destinate le opere artistiche e letterarie

VALORI
Culto della raffinatezza, dell’armonia, della misura
I valori sono ispirati dalla RISCOPERTA DEL MONDO CLASSICO

La corte rappresenta la società perfetta secondo la tendenza all’idealizzazione che è


propria del classicismo del tempo.
ACCADEMIA Cenacolo, spesso, ma non sempre, formatosi sotto il patrocinio di un signore, dove gli
intellettuali si incontrano liberamente per confrontarsi, discutere, scambiarsi idee.

Il termine ACCADEMIA deriva dalla scuola filosofica creata nel IV secolo a. C. ad Atene da
Platone che aveva fondato il suo metodo di ricerca sul dialogo.
I nuovi intellettuali UMANISTI elaborano una concezione “DIALOGICA” della CULTURA,
ritengono che essa sia il prodotto di un continuo scambio di idee, di un confronto, della
discussione.
Nasce dall’esigenza di un confronto e da un diverso modo di concepire la conoscenza che
non è più apprendimento di verità date ma risultato di un percorso di ricerca.

ACCADEMIA PLATONICA DI FIERENZE (protetta da Lorenzo de Medici)


ACCCADEMIA PONTANIANA DI NAPOLI (protetta dal re Alfonso d’Aragona)
ISTITUZIONI Le università continuano a rivestire un ruolo molto importante per la formazione culturale
SCOLASTICHE e professionale. Accanto ad esse nascono tuttavia scuole “umanistiche” , ispirate a nuovi
principi pedagogici, che vedono l’allievo come soggetto attivo nel processo educativo e che
mirano ad una formazione più completa e armonica dell’individuo
BOTTEGHE DI ARTISTI Le botteghe artistiche dei pittori e degli scultori acquistano un prestigio di cui non avevano
E DI STAMPATORI mai goduto in precedenza grazie alla maggiore considerazione culturale riservata alla loro
attività.
Nell’ambito letterario, le botteghe degli stampatori che incominciano a diffondersi con
l’invenzione della stampa, sono anche un luogo di incontro e di scambio culturale tra
intellettuali. (a Venezia la bottega dello stampatore ALDO MANUZIO è anche sede
dell’ACCADEMIA ALDINA)
BIBLIOTECHE Iniziano a diffondersi le prime biblioteche pubbliche; non sono solo luoghi di
conservazione, ma anche di circolazione (seppur limitata a pochi dotti) dei testi

• FIRENZE
Cancelleria della Repubblica

• PADOVA E VENEZIA: interessi filologici e antiquari


Importanza dell’attività dello stampatore ALDO MANUZIO
Pittori: Andrea Mantegna, Giovanni Bellini

• MILANO (corte dei Visconti prima e degli Sforza poi)


Gli intellettuali esaltano la corte:
- architetto BRAMANTE
- LEONARDO DA VINCI (affresco “Ultima cena” nel refettorio di Santa Maria delle Grazie), opere
di ingegneria

• MANTOVA (corte dei Gonzaga)


-VITTORINO DA FELTRE
-POLIZIANO (in parte)
-ANDREA MANTEGNA (affreschi palazzo Ducale a Mantova)

• FERRARA (corte dei duchi d’Este)


Importanza dell’Università centro di studi filosofici, scientifici, medici, astrologici. E’ frequentata
anche dal polacco NICOLO’ COPERNICO, autore della teoria che sconvolge il sistema tolemaico
(geocentrico, da Tolomeo III sec. a. C.). Nella TEORIA COPERNICANA afferma che la terra gira
attorno al sole (eliocentrico)

• ROMA (papi Niccolò V e Pio II)


Sorge l’ACCADEMIA ROMANA, i cui membri membri coltivano soprattutto studi filologici e
archeologici (assumono anche atteggiamenti paganeggianti e vengono accusati come eretici).

• NAPOLI (corte aragonese)


Centro di latinisti come Lorenzo Valla, Giovanni Pontano e Jacopo Sannazzaro.

• LA LINGUA USATA PER SCRIVERE LE OPERE DURANTE L’UMANESIMO

PROTAGONISTI
GENERE: POESIA LIRICA NELL’ETA’ UMANISTICA
• POESIA DI IMITAZIONE PETRARCHESCA
= imitazione degli artifici formali, delle antitesi, delle simmetrie e giochi di parole
• POESIA DALLA TRADIZIONE TOSCANA POPOLARE
= unisce i riferimenti classici con il gusto della poesia popolare legata alla tradizione folklorica
del carnevale. Riprende la tradizione burlesca e comico-parodica del Duecento e più indietro lo
spirito irriverente dei giullari e dei goliardi.

TESTO:
AUTORE: LORENZO DE MEDICI
OPERA: CANTI CARNESCIALESCHI
Brano: TRIONFO DI BACCO E ARIANNA P. 501

GENERE: CANTARI CAVALLERESCHI


Nel 400 vengono ripresi e fusi insieme i POEMI DEL CICLO CAROLINGIO E DEL CICLO BRETONE
che avevano continuato durante il Medioevo a essere recitati nelle piazze dai giullari e dai
cantastorie.
METRICA: ottave di endecasillabi

Si mettono insieme i PERSONAGGI DEL CICLO CAROLINGIO (Carlo Magno, Orlando, Rinaldo,
Gano di Maganza) e le ATMOSFERE AVVENTUROSE, MERAVIGLIOSE ed ESOTICHE del CICLO
BRETONE.
- Acquista rilievo il TEMA DELL’AMORE
- compare anche il COMICO
(gli autori ricorrono a meccanismi narrativi elementari basati su una serie ripetitiva e
potenzialmente infinita di avventure, a effetti di sorpresa su imprese straordinarie e sovrumane,
che mirano a sbalordire)

AUTORI:
• LUIGI PULCI
Amico di Lorenzo dei Medici
Autore del cantare cavalleresco “MORGANTE”
Il gigante è sconfitto da Orlando che ne fa il suo scudiero
Il poema narra le avventure e gli amori di Orlando, Rinaldo e altri paladini nei paesi più
lontani a cui si accompagnano le vicende comiche dell’ingenuo gigante Morgante, e del
mezzo gigante Margutte, un astuto furfante.
Il poema termina con la morte di Orlando, sopraffatto dai saraceni a Roncisvalle a causa
del tradimento di Gano, con la punizione del traditore e con la morte di Carlo Magno.

I paladini perdono la loro eroicità degradandosi a livelli buffoneschi e furfanteschi


Ci sono INTERVENTI IRONICI DELLA VOCE NARRANTE

• MATTEO MARIA BOIARDO


Scrittore alla corte Estense di Ferrara
• ORLANDO INNAMORATO – 1483 pubblica i primi 2 libri- il terzo libro resta incompleto
(muore nel 1494)

CARATTERISTICHE:
Unisce ARMI e AMORI e aggiunge uno sfondo MERAVIGLIOSO FIABESCO (fate, maghi,
incantesimi, giardini fatati)
• ORLANDO paladino di Carlo Magno, austero, saggio, difensore della fede CADE IN
PREDA ALL’AMORE come gli eroi del ciclo bretone di Re Artu’.

TRAMA:
L’apparizione di Angelica , la bellissima figlia del re del Catai (Cina) durante una
“corte bandita” di Carlo Magno scatena i desideri di tutti i cavalieri, cristiani e pagani,
che l’inseguiranno per ottenere il suo amore. Per lei Orlando stesso perderà la
ragione, fino a sfidare un altro degli spasimanti, il paladino Rinaldo. Re Carlo li separa
e promette la fanciulla a quello dei due che combatterà più valorosamente nella
battaglia imminente contro i Saraceni. A questo punto la narrazione si interrompe.
Verrà poi ripresa e continuata da ARIOSTO nell’ORLANDO FURIOSO.

VISIONE UMANISTICO-RINASCIMENTALE DEI VALORI CORTESI-CAVALLERESCHI


i valori etici e religiosi della cavalleria sono sostituiti dai valori umanistici:
• Prodezza cavalleresca = capacità dell’INDIVIDUO ATTIVO e LIBERO di superare ogni
ostacolo e di imporre il suo dominio sulla FORTUNA (Orlando insegue e raggiunge fata
Morgana che rappresenta la fortuna)
• Cortesia e lealtà = rispetto PER LA PERSONALITA’ ALTRUI anche dei nemici, tolleranza
• Amore, nobiltà = doti intellettuali e cultura. EX: Orlando raffinato ha cultura, Agricane
re Tartaro solo forza bruta.
ANGELICA non è più la donna idealizzata dello Stil Novo e neppure Laura, ma è vicina
alle donne di Boccaccio = con una psicologia complessa e reale.

RINASCIMENTO
1492-1559
RINASCIMENTO MATURO (1492-1527)
Porta a conclusione il processo
culturale
avviato nel 400
RINASCIMENTO 1492-1559
MANIERISMO (1530-1559)
Rappresenta la crisi del Rinascimento
E anticipa le nuove espressioni
Artistico-letterarie del Seicento (Barocco)

• RINASCIMENTO MATURO 1492-1527


Storia:
morte di Lorenzo il Magnifico- guerre d’Italia prima e seconda fase- sacco di Roma e pace di
Cateau-Cambresis 1559

ECONOMIA

CARATTERISTICHE DELLA PRODUZIONE ARTISTICA E LETTERARIA p. 536


• CONTINUA IL CLASSICIMO DELL’UMANESIMO
IL CLASSICISMO diventa FORMALE:
cioè ricerca della PERFEZIONE DELLA FORMA, RICERCA DELLA BELLEZZA intesa come
EQUILIBRIO spirituale e ordine intellettuale,

RAFFAELLO SANZIO
La scuola di Atene (1508-1511) nella Stanza della Segnatura in Vaticano

SIMBOLO dell’ideale rinascimentale della continuità tra il sapere degli antichi e quello dei
moderni. L’opera che esalta la RICERCA RAZIONALE DELLA VERITA’ , ci mostra un grande
ambiente di stampo classico visto in perfetta propsettiva, col soffittto che lascia vedere il cielo. I
grandi filosofi del passato dialogano tra loro attorniando Platone e Aristotele (Platone ha il viso
di Leonardo). Si possono riconoscere anche Michelangelo nelle vesti del filosofoEraclito davanti
e Raffaello (autoritratto)

• IN LETTERATURA vengono stabilite REGOLE FORMALI PRECISE


Pietro Bembo nell’opera “Prose della volgar lingua” stabilisce che i modelli della
letteratura sono Petrarca e Boccaccio.
I generi letterari vengono fissati sulla base di quanto definito nella “Poetica” di
Aristotele: ogni genere (poema eroico, tragedia, trattato, novellistica, commedia ha
regole ben precise e fisse = precettistica).

• FILOSOFIA E VISIONE DEL MONDO


si affermano due linee filosofiche:
PLATONISMO : visione idealistica- il mondo è conoscibile a partire dalle idee
ARISTOTELISMO: visione pragmatica – il mondo è conoscibile a partire dalla natura e
dalle sue leggi

• TENDENZE CRITICHE: L’IRRAZIONALE E L’ANTICLASSICISMO


DI FRONTE ALLE REGOLE DEL CLASSICISMO e ALLA PERFEZIONE FORMALE ci sono autori
che affermano SCETTICISMO (dubbio di fronte a qualsiasi affermazione) come
MACHIAVELLI e GUACCIARDINI
Oppure affermano l’elemento irrazionale come la FOLLIA nell’“Orlando furioso”
dell’ARIOSTO

Quindi la PERFEZIONE FORMALE non sempre elimina la percezione delle contraddizioni


della realtà e gli aspetti irrazionali: si afferma l’ANTICLASSICISMO si esprime nel
MANIERISMO (che port alla rinuncia dell’armonia) e nella cultura del SEICENTO.

• MANIERISMO (1530-1559)
Produzioni artistiche (letterarie e figurative) che si mantengono all’interno della tradizione
classicistica, ma inseriscono delle IRREGOLARITA’ che preannunciano la bizzarria e l’irrazionalità
del Barocco nel Seicento.
Esempi:
-PITTORI: Rosso Fiorentino, Tintoretto (opera Il Paradiso nella Sala del Maggior Consiglio a
Venezia), Bruegel (fiammingo), El Greco (spagnolo di origine cretese)
-LETTERATURA
TOQUATO TASSO “La Gerusalemme liberata”
MICHELANGELO BUONARROTI (1475-1564)
Volta
della
cappella
Sistina
1508-
1512

Giudizio
MICHELANGELO ANTICIPA IL PASSAGGIO AL MANIERISMO universa
la visione che emerge dal Giudizio Universale di Michelangelo è profondamente diversa dal clima le
sicuro e classico del primo Rinascimento. Nel vorticare delle anime di beati e dannati si scorge un 1534-
pensiero ormai privo di certezze politiche e culturali. Gli angeli presenti nel dipinto sono privi di ali e 1541
quindi definiti apteri.

ROSSO FIORENTINO: “Deposizione” (1521)


Rosso Fiorentino
“Deposizione” ,
1521 – Volterra
(Pinacoteca)
Violenza dei gesti,
forzatura quasi
caricaturale delle
espressioni, figure
eccessivamente
allungate e
spezzate, contrasto
di luce e colori

Crea un EFFETTO
DRAMMATICO, UN
SENSO DI IRREALTA’
E’ ABOLITA LA
RAPPRESENTAZION
E PROSPETTICA
DELLO SPAZIO : le
tre scale
funzionano quasi
da attrezzi ginnici
su cui sono
collocate , secondo
uno studiatissimo
gioco formale di
corrispondenze, di
simmetrie, di
rapporti speculari
le figure

TINTORETTO “Trafugamento del corpo di San Marco” (1565)

TINTORETTO, “Trafugamento del corpo di San Marco”, 1562. Venezia, Galleria dell’Accademia
Spazio vuoto dilatato all’infinito dall’apertura sullo sfondo.
Le architetture della piazza fungono da spettrali quinte teatrali, mentre sono aboliti i normali
rapporti di unità e di equilibrio spaziale, sostituiti da movimenti molteplici che vanno in direzioni
diverse

• CENTRI CULTURALI
FIRENZE perde il ruolo guida
Pur restando, anche dopo l’affermazione definitiva del regime signorile (1534) resta aperta la
possibilità di un confronto tra le varie posizioni politiche che ricollegandosi alla tradizione del
passato incide sulle caratteristiche dell’attività letteraria.
Qui si esprime LA RIFLESSIONE POLITICA E STORIOGRAFICA di NiCCOLO’ MACHIAVELLI,
anticonformistica e spregiudicata ancora strettamente connessa alla cultura dell’Umanesimo
civile fiorentino.
A Firenze si rifiuta il fiorentino letterario di Bembo e si sceglie il fiorentino parlato (vd
Machiavelli)

NUOVI CENTRI CULTURALI DI RIFERIMENTO SONO VENEZIA E ROMA, URBINO, FERRARA


A VENEZIA PIETRO BEMBO (appartenente a una nobile famiglia veneziana,
sacerdote, nominato cardinale nel 1539) scrive le PROSE DELLA VOLGAR LINGUA
(1525) (la prima importante grammatica dell’italiano letterario) propone e sostiene
come lingua letteraria il FIORENTINO di Petrarca e Boccaccio.
Venezia è una Repubblica oligarchica e la mancanza di un regime assoluto consente
condizioni di maggiore tolleranza e libertà che incidono nella produzione letteraria

ROMA città di scambio culturale


I pontefici GIULIO II, LEONE X e CLEMENTE VII danno impulso allo sviluppo delle
lettere e delle arti
Lavorano RAFFAELLO (Stanze Vaticane) e MICHELANGELO (Basilica di San Pietro e
Cappella Sistina)
URBINO
Dove viene ambientata l’opera “Cortegiano” di CASTIGLIONE

FERRARA degli Estensi


Dove lavora ARIOSTO autore dell’ORLANDO FURIOSO

NELLA CORTE SI ELABORANO I MODELLI DI COMPORTAMENTO E LE IDEOLOGIE


= ricerca del piacere raffinato, fatto di grazia ed armonia (EDONISMO)
Si rafforza il MECENATISMO ma per gli intellettuali il legame con il potere si rivela non sempre
positivo:
I PRINCIPI possono dare e togliere a piacimento la loro protezione
Inoltre la corte è un ambiente chiuso e ristretto, la funzione dell’intellettuale da attiva diventa
sempre più decorativa e celebrativa

LE ACCADEMIE
Da libero luogo di incontro di intellettuali si trasformano in ORGANISMI UFFICIALI APPOGGIATI
DA UN SIGNORE.
Sono quindi regolati da rigide norme, tendono alla CODIFICAZIONE e alla CONSERVAZIONE
DELLA CULTURA più che alla ricerca sperimentale di nuove soluzioni, imbrigliate in formalismi e
convenzioni.

Anche le UNIVERSITA’ sono sottoposte al controllo del potere.

L’INTELLETTUALE E L’INTRODUZIONE DELLA STAMPA


E’ sempre più dipendente dal signore e dal principe
È una professione apprezzata e redditizia solo quando soddisfa le esigenze del potere.
• Il CORTEGIANO di BALDESSAR CASTIGLIONE
Delinea il RITRATTO DEL PERFETTO UOMO DI CORTE, modello che diventa la sintesi delle
più alte qualità sociali e culturali
Sempre più spesso agli intellettuali si chiede di adempiere mansioni burocratiche e di svolgere il
ruolo di segretari

LA DIFFUSIONE DEL LIBRO STAMPATO NELLA PRIMA META’ DEL 500 trasforma il lavoro dello
scrittore le cui opere possono essere acquistate (non solo ascoltate)
Si afferma l’EDITORIA DI MERCATO (soprattutto a Venezia) e gli scrittori possono pensare di
guadagnare dal proprio mestiere

PRINCIPALI PROTAGONISTI E OPERE LETTERARIE DEL RINASCIMENTO


PROSA

L
POESIA TEATRO
LUDOVICO ARIOSTO
Poema cavalleresco in ottave
ORLANDO FURIOSO

NEL DUECENTO
I CANTARI mettono insieme lo SCONTRO TRA CRISTIANI E ARABI DAL TEMPO DI CARLO
MARTELLO (750) AL TEMPO DELLE CROCIATE (1100) E DI LUIGI IX.
L’assedio di Parigi entra nel mito come la guerra di Troia. E’ lo scontro tra ARABI E PALADINI
diventa simbolo di ogni contesa, magnanimità e avventura.

NEL RINASCIMENTO
• 10 anni dopo MATTEO MAIRA BOIARDO sempre alla CORTE DI FERRARA LUDOVICO
ARIOSTO scrive ORLANDO FURIOSO = continuazione dell’Orlando Innamorato
TRAMA DELL’ORLANDO FURIOSO di Ariosto (1516-1532)
Inizia dalla battaglia di Montalbano
Nella complessa trama si possono individuare tre filoni:
L’argomento bellico, tipico della tradizione del poema epico e cavalleresco, incomincia con l’invasione della Francia e
l’assedio di Parigi da parte del re saraceno Agramante, che inizialmente sembra aver la meglio sull’esercito cristiano
di Carlo Magno, anche grazie all’aiuto del grande guerriero Rodomonte, e di Marsilio, re di Spagna, e Mandricardo,
re tartaro, suoi alleati.
I due paladini più importanti dello schieramento cristiano, Orlando e Rinaldo, si perdono infatti dietro alla
bellissima Angelica, e gli infedeli possono così penetrare a Parigi. Il ritorno in campo di Rinaldo costringe però i
saraceni alla ritirata ad Arles e poi alla sconfitta in una battaglia navale. Caduta anche Biserta, capitale del regno
d’Africa, le sorti della guerra sono affidate ad una sfida tra i tre migliori guerrieri mori (Agramante, Gradasso e
Sobrino) e i tre campioni cristiani (Orlando, Brandimarte e Oliviero) sull’isola di Lampedusa. Orlando sbaraglia i
nemici e assicura la vittoria a re Carlo Magno.

La tematica sentimentale è spesso intrecciata con quella militare, tanto da condizionare in più occasioni lo sviluppo
delle battaglie e i duelli tra i singoli cavalieri. Tutto ha inizio durante l’assedio di Parigi: Angelica, ambita sia da
Orlando che da Rinaldo, è affidata da re Carlo a Namo di Baviera, con la promessa di darla in sposa a chi si
dimostrerà più valoroso nello sconfiggere i mori. La fanciulla riesce però a fuggire, inseguita da molti guerrieri di
entrambi gli schieramenti. La ragazza, dopo alcune traversie, incontra un giovane fante saraceno ferito, il
bellissimo Medoro, di cui si innamora e con il quale fugge in Catai. Orlando, giungendo in seguito nel bosco sui cui
alberi la coppia aveva inciso scritte che celebravano il loro amore, impazzisce e si dà alla devastazione di tutto ciò
che incontra. Il paladino, con la mente offuscata dalla gelosia, si aggira per la Francia e la Spagna, fino ad
attraversare lo stretto di Gibilterra a nuoto. Nel frattempo il guerriero Astolfo, dopo aver domato un ippogrifo, vola
sulla Luna, dove ritrova in un’ampolla il senno perduto di Orlando. Dopo aver attraversato l’Africa e aver compiuto
mirabili imprese, Astolfo fa odorare l’ampolla a Orlando, che torna in sé e rientra in combattimento. Altri amori
“secondari” sono quelli tra Zerbino e Isabella e tra Brandimarte e Fiordiligi.

La terza linea narrativa, quella encomiastica, riguarda Ruggiero, guerriero saraceno, e Bradamante, sorella di
Rinaldo. I due, che si amano ma che sono continuamente divisi dal susseguirsi degli eventi e delle battaglie, sono
presentati come i capostipiti della famiglia d’Este, che, per via di Ruggiero, discenderebbe così addirittura dalla
stirpe troiana di Ettore. L’amore tra i due è innanzitutto ostacolato dal mago Atlante, che vuole evitare le nozze tra i
due perché sa, in seguito ad una profezia, che Ruggiero è destinato a morire se si convertirà alla fede cristiana e
sposerà Bradamante. Il guerriero viene quindi imprigionato in un castello incantato creato appositamente dal mago.
Ruggiero è poi trattenuto sull’isola della maga Alcina, che lo seduce con le sue arti di strega. Liberato da Astolfo da
un secondo castello magico, Ruggiero può recarsi con Bradamante in Vallombrosa per convertirsi e sposare l’amata,
ma il tutto è ulteriormente rimandato dalla guerra con i saraceni. Concluse le ostilità, si scopre che Bradamante è
stata promessa a Leone, figlio di Costantino ed erede dell’Impero romano d’Oriente. Dopo un duello tra Bradamante
e Ruggiero (che combatte sotto mentite spoglie per non farsi riconoscere), Leone rinuncia a lei, così che si possa
finalmente celebrare il matrimonio. Rodomonte irrompe però al banchetto nuziale, accusando Ruggiero d’aver
rinnegato la sua fede; il capostipite della dinastia degli Estensi, dopo un acceso duello, lo uccide.

TEMI DELL’ORLANDO FURIOSO sono temi moderni:


• La molteplicità mutevole e inafferrabile del reale
• Il capriccio imprevedibile della Fortuna = caso
• L’agire dell’uomo che spinto dal desiderio, si muove incessantemente alla ricerca di
oggetti che sempre gli sfuggono e lo deludono
• La possibilità per l’uomo di adattarsi realisticamente alla mutevolezza della Fortuna o la
sua scelta insensata di chiudersi in posizioni unilaterali (Orlando non rinuncia all’amore
impossibile per Angelica) che porta al fallimento, alla perdita di senno e a volte alla
morte.

LA QUESTIONE DELLA LINGUA NEL 500


INIZIALMENTE GLI UMANISTI SCRIVONO IN LATINO in quanto lingua universale che rispondeva
al principio di imitazione

In secondo momento (con Lorenzo de Medici) si afferma l’UMANESIMO VOLGARE

LA LINGUA VOLGARE HA PARI DIGNITA’ DEL LATINO


Quindi deve rispondere alle caratteristiche di:
• ELEGANZA, ARMONIA, EQUILIBRIO, MISURA, ORDINE, PROPORZIONE

• AVERE DEI MODELLI IDEALI (di equilibrio e armonia) a cui fare da riferimento per il
PRINCIPIO DI IMITAZIONE
1° SOLUZIONE “PURISTA”
Questi aspetti vengono sostenuti dal veneziano PIETRO BEMBO nell’opera
PROSE DELLA VOLGAR LINGUA (1525)

Propone infatti una soluzione PURISTICA della LINGUA che propone come modelli da imitare
LA LINGUA DI PETRARCA per la poesia e di BOCCACCIO per la prosa

IN Italia si parlano vari dialetti


BEMBO propone così una LINGUA LETTERARIA UNITARIA
Che consente di superare la frammentazione politica e che ha un ruolo unificatore dell’arte e
della cultura
MA
LA LINGUA DEL BEMBO è una SOLUZIONE IN PARTE ASTRATTA e ARBITRARIA in quanto non
coincide con quella dell’uso né può essere da questa rinnovata.
Si basa sulla concezione di una LINGUA IMMUTABILE che rischia di essere troppo rigida e poco
adattabile alle diverse esigenze espressive.

LA PROPOSTA DI BEMBO SI IMPONE


Considerate le caratteristiche di una letteratura
Che si rivolge ad un pubblico selezionato e ristretto

ALTRE SOLUZIONI NON ACCOLTE

2° -SOLUZIONE “CORTIGIANA” O “ITALIANA”


Espressa da GIORGIO TRISSINO nel dialogo “IL CASTELLANO”
E poi difesa da BALDESAR CASTIGLIONE nel CORTIGIANO

Il linguaggio letterario doveva ispirarsi a quello delle CONVERSAZIONI NELLE CORTI


DELL’ITALIA
Raccogliendo in mancanza di un centro unificatore il meglio dei risultati provenienti dalle
varie parti della penisola

E’ una lingua astratta


Ma corrisponde a una lingua effettivamente parlata e quindi aperta alle innovazioni
In realtà nelle corti erano parlate lingue molto diverse difficilmente riconducibili a unità

3° SOLUZIONE “FIORENTINISTA”
Sostenuta da NICCOLO’ MACHIAVELLI nel trattato “DISCORSO INTORNO ALLA LINGUA”

Si basa non sul fiorentino letterario,


ma sul fiorentino effettivamente parlato, quindi ESPRESSIVO e MUTEVOLE

Nemmeno questo progetto si impone per il suo carattere troppo limitato e circoscritto

Si afferma la proposta di BEMBO (soprattutto per la LIRICA) perché meglio corrisponde ai gusti
del classicismo rinascimentale.
Ma non mancano altre opere che utilizzano un linguaggio spregiudicatamente libero e
indipendente.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

COMPITO:
Spiega la nuova visione dell'uomo che emerge in età rinascimentale utilizzando un dipinto a tua
scelta, alcuni passi del " De Dignitate hominis" di Pico della Mirandola, alcuni pensieri e
massime di Leonardo da Vinci

Potrebbero piacerti anche