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MARTINA CALAMIA

TEMATICHE DIVINA COMMEDIA


PURGATORIO. Canti 1, 2, 3 e 5
UMILTA’:

Canto Uno: nel primo canto Dante invoca la Musa Calliope per aiutarlo ad innalzare lo stile poetico della cantica per
poter introdurre il viaggio nel Purgatorio. Questo mostra il sentimento di umiltà dello scrittore che, volendosi
elevare, ricercava un linguaggio più adatto.
Virgilio e Dante, dopo aver incontrato Catone Uticense, procedono con il loro percorso, ma solo dopo aver fatto ciò
che l’uomo aveva detto loro di fare, ovvero di pulire il viso di Dante dalla fuliggine dell’inferno e di cingerlo in vita
con un giunco. In questo gesto emerge il simbolo di umiltà che all’interno dell’opera viene chiamato “l’umile
pianta”.
Canto due: nel secondo canto le anime che vengono trasportate dalla barca dell’angelo nocchiere si pongono tutte
sullo stesso piano in segno di umiltà, visto che nessuna cerca di emergere rispetto alle altre.
Canto tre: nel terzo canto anche Virgilio esterna la sua umiltà nei confronti di Dio, infatti sostiene che nessuno
arriverà mai all’apice della conoscenza, nemmeno i fiosofi, e che solo Dio è in grado di poter comprendere ciò che
accade. L’esempio sono Platone ed Aristotele, i quali per averci provato, sono finiti lì in Purgatorio.
“…Folle è colui che spera che la ragione umana possa percorrere l’infinita via divina che stringe una sostanza in tre
persone. Accontentatevi, uomini, di conoscere i fatti: poiché, se aveste potuto sapere tutto, non ci sarebbe stato
bisogno che Maria partorisse…”
Canto cinque: tutte le anime che Dante incontra nel quinto canto sono delle anime che sul punto di morte si sono
pentite di ciò che avevano fatto. Questa dimostrazione di grande umiltà, nonostante fossero prossimi alla fine , li
salvò dall’inferno, relegandoli in purgatorio..
LO SMARRIMENTO DI VIRGILIO:

Canto uno: Nel primo canto Dante chide a Virgilio come arrivare alla cima del monte
del Purgatorio ma questo’ultimo non sa rispondere. Sembra quasi che Virgilio non
svolga più la funzione di guida di Dante ma di compagno.
Canto due: Virgilio sembra quasi smarrito nel secondo canto tanto da non accorgersi
che Dante era andato a parlare con Casella. Anche quando nel secondo canto le anime
chiedono ai due informazioni, Virgilio risponde di non sapere la strada e che
anche loro sono stranieri (vv.61-63).
Canto tre: quando nel terzo canto Dante e Virgilio arrivano ai piedi del monte del
Purgatorio, Virgilio non conosce la via che possa consentire loro di salire: sembra di
nuovo che quest’ultimo non sia in grado di guidare il protagonista fino alla fine del suo
percorso.
Canto cinque: nel quinto canto Virgilio riprende il suo ruolo di accompagnatore che nei
canti precedenti aveva un abbandonato e dice a Dante di non farsi distrarre dalla
vanagloria, nè di farsi distrarre dalle anime che lo osservavano incredule e di
concentrarsi per raggiungere la sua meta.
MISERICORDIA DI DIO/PERDONO:

Canto uno: Catone Uticense, che dante e Virgilio incontrano all’uscita del purgatorio era un
console romano, morto suicida non volendo essere schiavizzato dall’esito infausto della
guerra tra Cesare e Pompeo. Egli è messo da Dante come custode del Purgatorio. La sua
morte, infatti, non era da condannare e da cosiderare grave dato che lui si era ucciso per
una “buona causa”. Dante pensa quindi che Catone prima o poi riceverà il perdono di Dio.
Canto tre: Manfredi, protagonista del terzo canto, critica l’istituzione ecclesiastica. egli
afferma infatti che la chiesa attraverso la scomunica (a cui Manfredi è stato condannato)
non sia più in grado di perdonare. Essendo il perdono uno dei cardini della religione
cristiana la cosa è molto grave. Manfredi inoltre, sostiene che nonostante i suoi peccati
fossero orribili, la bontà divina lo ha perdonato mettendo in risalto la differenza con la
Chiesa terrena.
Canto cinque: nel quinto canto tutte e tre le anime che Dante e Virgilio incontrano
dichiarano di essersi pentite poco prima di morire e che proprio per questo non si trovavano
all’inferno. Qui emerge la figura di Bonconte Da Montefeltro, il quale dopo essere morto
nella battaglia di Campaldino, non venne portato all’inferno proprio per aver chiesto
perdono a Maria ed essendosi fatto il segno della croce prima di morire.
RIMANDO ALLA VITA TERRENA:

Canto tre: Quando Dante e Virgilio chiedono informazioni alle anime che incontrano, queste
si arrestano spaventati dall’ombra di Dante, ma poi vengono rassicurate dalle parole di
Virgilio il quale spiega che nonostante il suo compagno sia vivo non è contro il volere divino
che cercano di scalare il monte.
Manfredi inoltre chiede a Dante, quando tornerà sulla terra, di raccontare alla figlia
Costanza che egli è salvo, e non dannato all’Inferno.
Canto cinque: Jacopo da Cassero chiede a Dante , una volta tornato nel mondo terreno, di
far pregare tutti gli abitanti di Fano affinché la loro permanenza nel Purgatorio venga
abbreviata. Anche un’altra anima, quella di Pia, chiede a dante di ricordarsi di lei, dicendogli
che prima di morire si sarebbe dovuta sposare.
Canto due: nel secondo canto tra le anime che si trovavano sulla barca dell’angelo
nocchiere c’è anche Casella, un caro amico di Dante. Egli, dopo averlo visto, corre ad
abbracciarlo senza riuscirci, capendo così che il poeta in realtà é ancora in vita. Questo
scatenando scalpore tra le anime.
POLITICA:

Canto uno: nel primo canto la figura di Catone, morto suicida per la guerra tra cesare e
Pompeo mette in evidenza i conflitti politici di quel tempo.
Canto tre: Chiesa ed esseri umani: la prima non deve pensare di poter prevaricare, con le
proprie leggi, l’infinita misericordia di Dio; i secondi, invece, devono tenersi lontani dal
formulare giudizi affrettati sulla condotta degli altri, perché nessuno è in grado di
conoscere quel che accade all’interno della coscienza dell’uomo.
Canto cinque: due delle tre anime che Dante e Virgilio incontrano ci danno uno spaccato
politico di quella che era la situazione nel periodo della loro morte. Buonconte da
Monteferro dice di essere morto nella battaglia di Campopaldino, Iacopo del cassero
invece racconta degli scontri tra Guelfi e Ghibellini e delle rivalità per le quali lui venne
ucciso.

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