Sei sulla pagina 1di 3

FRANCESCO GUICCIARDINI

Nasce a Firenze nel 1483. Inizia con una formazione giuridica e successivamente inizia la
sua carriera di avvocatura.
Parallelismo e incrocio con la figura di Machiavelli.
Intraprende una carriera politica fino a diventare ambasciatore presso il re di Spagna e farà
parte della diplomazia internazionale .
Scrive le Ricordanze e la relazione di Spagna.
1513 torna a Firenze. Arrivano i Medici a Firenze. Machiavelli se ne va da Firenze.
Nel 1513 divenne governatore di Modena.
Grazie a Giovanni de Medici (Leone X) successivamente diventa il governatore di Reggio e
Parma.
Nel 1521 divenne commissario generale dell’esercito pontificio. Esercito che era alleato di
Carlo V.
La sua (Guicciardini) paura principale a livello politica era lo strapotere spagnolo sugli Stati
della penisola.
Propone di fare un lega tra Francia e Italia chiamata “Lega di Cognac” (1523-1524)
Nel 1527 le truppe spagnole arrivano a Roma e saccheggiano la città e lo stesso anno se ne
vanno i Medici e a Firenze torna la Repubblica.
Guicciardini viene guardato con sospetto e perciò si allontana da ogni incarico pubblico. Il
suo allontanamento porta alla composizione di varie opere: 2 orazioni e 1 lettere seguendo il
modello del “Oractio ficta” (cioè espone le accuse che gli vengono fatte e leconfuta).
Si dedicò successivamente ai testi di Machiavelli. Qui confuta le tesi del Machiavelli.
Machiavelli diceva che studiando la storia potevamo capire il futuro. C’è una linearità.
Francesco dice che nella storia non c’è nessun disegno razionale.
Ritornano i Medici. Viene riabilitato
Decide di rifugiarsi ad Arcetri dove si dedica al riordino dei suoi ricordi (opera “I Ricordi”)
politici e civili, raccoglie i suoi di discorsi politici, “La storia di Italia”

OPERE
Storie fiorentine = periodo dal 1378 (tumulto dei Ciompi) e arriva fino al 1509.
Prende in analisi questo periodo, indaga le cause e gli eventi e mette in risalto le figure dei
protagonisti. Queste figure sono:

- Lorenzo dei Medici

- Savonarola

Discorsi politici = analizza le figure politiche (repubblica) e il disincanto dietro queste figure
politiche. Elenca le istituzioni di tipo cittadino. Valuta un atteggiamento disincantato della
popolazione e sottolinea le costituzioni istituzionali.
Impostazione a livello linguistico pragmatica (un evento dopo l’altro). Scrivere ampio e
pesante.
Tutto ciò che scrive è legato alle cariche politiche che ha (esperienza).

Dialogo del reggimento di Firenze redatto nel 1526. Immagina un dialogo a Firenze nel
1494. Dialogo tra gli esponenti repubblicanie Bernardo del Nero (politico di quegli anni), che
in questo testo mostra la natura illusoria della reboubblica sostenendo che la democrazia ha
più difetti della monarchia. (La Repubblica sembra che si basi su una politica morale
(definire o bene o male, o giusto o sbagliato). Guicciardini diceva che in politico e in campo
morale non si potevamo dare delle regole assolute e queste regole non sono valide in tutti i
tempi e in tutti i luoghi. (
Bisogna esaminare ogni variabile in ogni circostanza.
Nel 1528 redatto il testo “intorno ai discorsi di Machiavelli”. Lui analizza le opere di
Machiavelli (anche il Principe) e dice che i suoi pensieri sono infondati.
Guicciardini ha un forte dissenso per Machiavelli e specialmente per la concentrazione che
Machiavelli ha della storia.
Guicciardini dice che la storia Romana non ha nessun valore esemplare e c’è un rifiuto di
tutta la visione classica e Umanistica. La storia non è insegnante di vita.

Visione del mondo relativa e frammentaria ed incapace di ricomporsi nella totalità di un


sistema che offre criteri certi e indiscutibili. Cioè non si possono prevenire gli avvenimenti
futuri studiando la storia.
Va visto sempre il contesto in cui avviene un evento.
Non ci sono regole universali e sulle singole variabili di un evento bisogna porre attenzione
al particolare.

Pag 825 “differenze tra Machiavelli e Guicciardini”

RICORDI
Raccolta di tutte le sue moverei che vengono redatte e messe per iscritto.
Emerge una visione utopica e consolatrice della realtà. La religione distoglie gli uomini dalle
imprese umane.
L’atteggiamento di Guicciardini nei confronti della realtà e della religione è di indifferenza e
scetticismo. È tutto immanente (che riguarda la sostanza. Contrario di trascendente).
Scetticismo nei confronti del trascendente. Mancanza della visione provvidenziale (quello
che succede non succede per una motivazione) della vita. Non si possono fare visioni
astratte e visioni teoriche. I ricordi non hanno uno schema fisso, c’è una schematizzazione
(pensieri sulla religione, politici) ma sono più un flusso di coscienza (hanno una
schematizzazione ma non uno schema fisso(non continuativo in modo cronologico).

I ricordi nascono da un quaderno scritto nel 1512 all’interno dei quali erano riportate delle
vicende cittadine poi arricchite da un interesse speculativo.
Ultima redazione dei ricordi ed del 1530 e confine e le riflessioni più pessimistiche sono
datate al 1527.

I ricordi di Guicciardini sono un Anti Trattato:


- struttura frammentaria
- non c’è compiutezza
- non c’è un impianto logico

I Ricordi si basano su definizioni rigorose e rapporti deduttivi.


Visione all’interno dei ricordi è disincantata e pessimistica. Ciò porta Guicciardini all’elogio
del particolare (dell’eccezione e non della regola). La regola non esiste. Non c’è un modo
per prevedere le cose.
Perché bisogna preferire l’eccezione alla regola?
Questo stabilisce la libertà che l’uomo ha rispetto alla realtà.

La capacità di prevedere il futuro tramite la storia era fallace.


Ogni particolare varie e varia la conclusione.
Ciò che bisogna fare per trovare conferme è analizzare il presente.

Iniziò limitato alla storia Fiorentina. Poi guarda anche la penisola italiana.
Dai ricordi sulla città di Firenze (I Ricordi) si passa alla Storia d’Italia.

STORIA D’ITALIA
20 LIBRI.
Dal 1537 al 1540 e analizza gli eventi dal 1492 al 1534. Il contesto italiano si inserisce nel
contesto della politica europea (nei Ricordi si parla solo di Firenze)
Impostazione analitica (annales) sulla base di Tacito.
Nonostante questo Guicciardini non perde la sua coesione e la sua narratività.
Analisi politica e psicologica sui personaggi e sugli eventi.
Non considera quella che è la storia sociale ma cerca di ricostruire i temi e le cause.
Lui analizza ogni evento (come noi oggi studiamo la storia).
Lo stile della Storia d’Italia è uno stile ardue e solenne, articolato ed ampio e segue i diktat
del petrarchismo (pensiero Bembiano= volgare del 300) (per la prosa segue Boccaccio).
I ritratti dei protagonisti hanno una profondità psicologica, si va a sondare l’intimo agire
dell’uomo.
Leopardi fu un grande amante di Guicciardini. Leopardi la realtà è arida, non c’è nessuna
consolazione, l’unica cosa in cui si può fare è analizzare la Ginestra (unico fiore che
sopravvive al fianco della montagna).

Potrebbero piacerti anche