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MICHELANGELO BUONARROTI

Formazione
● Noto per il carattere difficile, intransigente verso se stesso e verso gli altri, Michelangelo è
considerato uno dei maggiori artisti dell’arte italiana.
● Scultore, pittore e architetto, non ebbe mai una scuola, ma il suo stile influenzò intere
generazioni di pittori, arrivando a contribuire al Manierismo e anticipando soluzioni proprie
del Barocco.
● Negli anni della formazione a Firenze il panorama artistico non offriva grande modernità.
● Leonardo era a Milano
● Botticelli, ormai anziano era in piena crisi spirituale
● Michelangelo capisce a che doveva risalire alle radici del Rinascimento e diventa
autodidatta (copia Giotto e Masaccio).
● A 14 anni viene notato da Lorenzo il Magnifico che lo accoglie nella sua cerchia
neoplatonica.
● Ha primato nella scultura
● Nonostante la giovane età dimostra grande chiarezza di idee, applicando i dettami
neoplatonici alle proprie opere scultoree.

Il neoplatonismo e il non finito


● Secondo la filosofia neoplatonica lo spirito e la materia sono in continua lotta tra loro:
● lo spirito è prigioniero della natura
● il corpo è la prigione dell’anima, che lotta per uscire e liberarsi della materia
● Sulla base di questi presupposti Michelangelo considerava la scultura come l’arte del
togliere, per svelare tutto ciò che nella materia, la pietra, era già di per sé vi è contenuto. →
tira fuori la scultura dalla pietra
● Questo concetto estetico si traduce nella tecnica del “Non Finito”:
● Consiste nel lasciare grezze intere porzioni del blocco di marmo, in modo che contrastino
con le parti rifinite
● Studio dal vero → anatomie perfette
● Disegno → attività di esercizio quotidiana
● La mano dell’artista libera la figura dalla materia in cui era contenuta
● La scelta tecnica del non finito corrisponde all’espressione di una condizione interiore, la
presa di coscienza destinata a svilupparsi nella mente dell’artista man mano che il suo
pensiero matura in consapevolezza su quanto l’esperienza umana sia frammentaria e
limitata nel tempo.
● la scultura, più di qualsiasi altra forma artistica, ha la capacità di restituire visivamente
un’intensa tensione emotiva

La pietà vaticana
● Tema molto diffuso su cui Michelangelo mediterà per tutta la vita (pietà)
● Iconografie:
- crocifissione
- deposizione: corpo staccato dalla croce e steso a terra
- compianto: qualsiasi personaggio

● Ripreso dalla scultura fiamminga


● Assomiglia alla madonna in trono con bambino
● Composizione: sceglie un’iconografia nordica di impianto piramidale (Cristo steso sulle
ginocchia della Madre)--> schema compositivo piramidale
● Non c’è concetto di non finito - l’opera è finita
● Perizia nella rappresentazione anatomica → realismo
● Marmo levigato e lucido, quasi effetto bagnato
● Panneggio estremamente realistico
● Pietà può rappresentare una revisitazione della Madonna col Bambino con la prefigura della
morte di Gesù
● Una delle poche opere a contenere la firma dell’artista, posta sulla fascia del corpetto della
Madonna
● Grande perfezione formale derivata dalla tradizione scultorea fiorentina (Verrocchio)
● Critica mossa: la madonna è troppo giovane rispetto al Figlio
● Un’ipotesi interpretativa collega l’opera alla preghiera di San Bernardo in cui la Vergine è
definita attraverso opposti («vergine e madre», «figlia del figlio»), per indicare ché la divinità
è priva di contraddizioni in quanto tale
● Michelangelo ambienta la composizione in un non-tempo, la dimensione dell’eternità propria
della divinità
● Secondo un’altra ipotesi interpretativa l’opera rappresenta una visione della Vergine sulla
futura passione del Figlio

La ricerca sul tema della Pietà


● La ricerca condotta da Michelangelo sul tema della Pietà ha abbracciato tutta la sua
produzione.
● Le quattro opere sono la testimonianza di un percorso di ricerca che l'artista compie sul
tema del dolore e della morte, nel tentativo di trovare un senso della vita terrena, in
previsione di quella futura.
● Solo nella Pietà Rondanini, sua ultima opera, il non finito rivela il messaggio di salvezza
contenuto nella fede cristiana: nascita, vita, morte e resurrezione di Cristo.
● Braccio morto e cadente: fa scuola per artisti a venire , lo vediamo in Michelangelo,
Raffaello, Caravaggio e David (morte di Marat)
● Contrapposizione con il braccio destro sollevato (giudizio universale)

David (1501-04)
● Realizzata dopo il primo soggiorno a Roma e il ritorno a Firenze da artista affermato
Commissione:
● La Repubblica di Firenze affida a Michelangelo un blocco di marmo alto oltre 4 metri, già
abbozzato da Agostino di Duccio
● Piazza della Signoria a Firenze - davanti Palazzo Vecchio
● Michelangelo supera la difficoltà di lavorare un blocco non integro e crea un’opera di
straordinaria potenza
● Modello: Doriforo di Policleto (canone a X)
● Posa monumentale e spontanea
● Innovazioni: Esprime energia potenziale e concentrazione interiore
- Posa asimmetrica per mostrare la tensione muscolare (sottolinea il movimento che
sta per compiere)
- Accentuazione della muscolatura
- Testa girata bruscamente
- Volto e occhi concentrati sull’obiettivo (il proprio destino spirituale)
● Figura: vibra di forza fisica e morale
● Pietra in mano destra e fionda in mano sinistra - pendente
● Tronco d’albero dietro piede destro per dare stabilità
● Sproporzione tra testa e corpo per dare monumentalità e per prospettiva
Significato:
- Simbolo delle virtù civili, sostanza spirituale incarnata dalla Repubblica
- Vittoria della virtù civile sul caos
- Rappresentazione dell’uomo rinascimentale (sguardo deciso)
- Celebrazione dei valori umanistici della civiltà rinascimentale (grandezza e dignità
dell’uomo) → homo faber ipsius fortunae

Tondo Doni (1506-08)


● Unico dipinto su tavola di Michelangelo
● 60 cm di diametro circa
● Complicato raggruppamento dei personaggi influenzato dall’opera di Leonardo
● Soggetto tradizionale: Sacra famiglia
Scena:
● L’equilibrio della composizione è dato dall’opposizione dei corpi in tensione
● Pose tortuose → simili alle pose di Leonardo
● Maria: busto ruotato dalla parte opposta rispetto alle gambe movimento delle braccia
fermato dal corpo del bambino
● Torsione della madonna Ripresa da Madonna con bambino, Sant’anna e San Giovannino e
Monalisa
● Giuseppe passa il bambino a Maria
● Passaggio d apaganesimo a cristianesimo rappresentato nello sfondo
● Bambino: gambe opposte alle braccia
● Attraverso il contrasto delle torsioni le asimmetrie vengono bilanciate
● Muscolature esagerate evidenziano la plasticità dei corpi (Erculee)
● Colori brillanti
● Ambientazione non canonica → primo piano e sfondo divisi
● Sullo sfondo rappresentazione dell’Arcadia (paganesimo)
● Fauno in basso a destra → mediazione verso il cristianesimo
● Neoplatonismo

La Cappella Sistina
● La decorazione della cappella, dedicata a Maria Assunta in cielo venne realizzata in tempi
diversi
1477-81:
● Scene del Vecchio Testamento opera di Botticelli, Ghirlandaio, Perugino, Cosimo Rosselli e
aiuti
● Assunzione della Vergine opera di Perugino sulla parete d’altare
1508-12
● esecuzione della volta opera di Michelangelo
1537–1541
● demolizione dell’affresco di Perugino
● esecuzione del Giudizio Universale di Michelangelo
La volta della Cappella Sistina
● Commissione di papa Giulio II della Rovere
● Magnificenza della Chiesa dopo Papa Alessandro VI Borgia
● Progettato un ponteggio appositamente per gli affreschi
● Lavoro fatto esclusivamente da Michelangelo → non ebbe collaboratori
● Soffitto diviso in riquadri
- Centrali: genesi
- Vele: ritratti di profeti e sibille
● Stava operando un rinnovamento edilizio della città e di molte chiese
● Scopo: mostrare l’autorità spirituale del cristianesimo per acquisire maggiore potere
temporale
● Gli affreschi della volta dovevano completare idealmente il programma iconografico esposto
nella decorazione delle pareti
● Soggetto: storia dell’umanità prima dell’invio delle tavole della legge a Mosè
● Per compiere l’opera venne progettato un ponteggio che permettesse a Michelangelo di
lavorare
● La prima metà venne eseguita in tre anni (1508-1511)
● La seconda metà fu realizzata in meno di un anno e mezzo (1511-1512)

LEONARDO DA VINCI
Il Rinascimento maturo
Ultimi decenni del Quattrocento primi del Cinquecento

Giorgio Vasari in «Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti» indica:
● Prima età: il Trecento → Giotto rappresenta la fase iniziale del recupero spaziale
Nicola Pisano (scultore gotico) opera il primo recupero dell’antico
● Seconda età: il Quattrocento → vera rinascenza, ma eccesso di regole e schemi
intellettualistici
● Terza età o Maniera: stadio perfetto e insuperabile dell’arte
l’arte supera la natura e l’ideale di perfezione offerto dai modelli classici
Leonardo, Michelangelo e Raffaello → maniera RInascimento maturo

CARATTERI:
● Essenzialità, scarsa importanza data ai piccoli particolari, composizioni con meno
personaggi
● Pochi elementi per una rappresentazione chiara, leggibile e monumentale
● Cambia il rapporto con l’antico → rielaborazione e non citazione
● Bottega del Verrocchio → maestro del disegno dinamico
● Composizioni semplici e intense
● Tendenza a superare la prospettiva come sistema rigido e razionale (Leonardo e Bramante)

LEONARDO DA VINCI (1452-1519)


● Nasce a Vinci (Val d’Elsa) nei pressi di Firenze
● Formazione nella bottega di Verrocchio
● La tradizione fiorentina determina gli orientamenti di fondo della sua ricerca
● Artista ma anche astronomo, ingegnere, filosofo
● Si oppone: al Neoplatonismo dominante a Firenze e al razionalismo geometrico

● Sapere e arte devono basarsi sull’osservazione diretta della natura non su regole codificate
(EMPIRISMO)
● L’esperienza sensibile è la base della conoscenza
● Tutto ciò che passa per almeno uno dei 5 sensi può essere studiato ed è compito della
scienza indagarlo
● Ciò che non è spiegabile con i sensi è spiegato con leggi di carattere genarle che
governano la natura

LA PITTURA REGINA DELLE SCIENZE

● Praticare la pittura presuppone la conoscenza di molte discipline scientifiche


● La pittura assume un valore conoscitivo
● Pittura come regina tra le scienze (gerarchia delle arti), come metodo d’indagine
● Non usa l’affresco perchè non può essere modificato
● Riprende la tecnica antica dell’encausto
● Rappresentazione della natura enlla sua fenomenologia (onde dell’acqua)
● Leonardo è più uno studioso che un artista (trattati e codici in volgare)
● Quando si dipinge si fa esperienza, si indaga la natura per trovare le leggi generali
● Nel corso dell’esecuzione il pittore può cambiare l’idea iniziale sulla base del ragionamento
astratto
● L’arte è in rapporto con la scienza:
● Le novità dipendono anche dalle scoperte scientifiche effettuate attraverso la pittura
● Il procedimento pittorico è un ragionamento astratto basato sul metodo induttivo (proprio
della scienza moderna)
● Indagine dal particolare all’universale
● Si basa sulle scienze matematiche

PAESAGGIO DELLA VAL D’ARNO (1473)

● È un disegno fine a se stesso (uno dei primi paesaggi autonomi della storia dell’arte)
● In alto a sinistra scritta da destra verso sinistra con lettere rovesciate
● Addì di Santa Maria della Neve
● Addì 5 d’agosto 1473
● Indica un preciso riferimento geografico e temporale
● Tecnica derivata dalla tradizione fiorentina del contorno lineare
● Anche l’aria ha una sua consistenza(tra lo spettatore e l’oggetto non c’è il vuoto)
● Attraverso l’osservazione capisce che in natura il contorno lineare non esiste sostituto da
diversi tipi di tratteggio a seconda di cosa rappresenta (anche l’aria)

ADORAZIONE DEI MAGI (1481-1482)


● Opera non compiuta che mostra la tecnica di Leonardo
● La realizzazione implica diverse fasi
1. disegno (sarà poi coperto)
2. ombreggiatura (ombre)
3. lumeggiatura (luci)
4. stesura del colore
5. velature trasparenti (vernice trasparente per dar più brillantezza a colori)
● Le ultime due fasi mancano
● Soggetto tradizionale interpretato
● Struttura apparentemente elementare ma innovativa
● Studio fisiognomico → studio dei moti dell’animo
● La composizione ruota attorno ad un asse centrale (la Vergine) le altre figure sono disposte
con moto circolare (dinamicità)
● Per Leonardo qualsiasi cosa che si manifesta è un fenomeno naturale
● Essendo l’Epifania la manifestazione del divino è trattata come un fenomeno naturale
● Elimina la prospettiva geometrica
● Per mantener la profondità dello spazio crea uno spazio fluido generato dal moto delle figure
e dal diffondersi di luce e atmosfera

VERGINE DELLE ROCCE (1483-1486)


➢ Opera dipinta a Milano alla corte di Ludovico il Moro
➢ Episodio non narrato dal Vangelo
➢ Pala d’altare
➢ 2 versioni: National Gallery più accesa, Louvre più ombra
➢ Parte di un polittico più grande
➢ 2 angeli musicanti laterali→ primo periodo stilistico
➢ Scena non biblica e tradizionale
➢ incontro tra Gesù e Giovanni Battista da bambini alla presenza della Vergine e di un angelo
➢ Scena ambientata in una grotta → ambientazione anomala
➢ Acqua che riflette
➢ Personaggi hanno assetto piramidale
➢ Angelo indica San Giovanni e guarda lo spettatore
➢ I colori si influenzavano a vicenda → non esistono colori puri in natura
➢ Sfondo: spaccature oltre le quali si intravede un paesaggio montano
➢ Elimina la prospettiva geometrica e usa la PROPETTIVA AEREA → la nebbia sfuma lo
sfondo
➢ La profondità è data dalla densità dell’atmosfera (aria)
- Primo piano: atmosfera avvolge la figura ed è percepita anche se materialmente non
si vede
- Caverna: atmosfera più satura (aria condensata)

- Sfondo: aria rarefatta resa con un effetto nebbia


➢ In natura non esistono colori puri perché le tinte si influenzano reciprocamente (montagne
lontane diventano blu)
- Vergine mantello azzurro con sfumature rossicce che provengano dal vestito
- Gli oggetti sono in natura grigi: è la luce che conferisce colore perché contiene nel
suo spettro tutte le gradazioni di colore (sapiente uso della luce
➢ Leonardo aveva capito che il colore si trasmette attraverso la luce
Nel dipinto è rappresentato l’incontro della Vergine e il Bambino con san Giovannino, avvenuto nel
deserto del Sinai di ritorno dalla fuga in Egitto, alla presenza di un angelo. L’evento profetizza il
battesimo di Cristo, il suo sacrificio e la redenzione, che sono diretta conseguenza dell’Immacolata
Concezione della Vergine.

I personaggi sono presentati secondo uno schema piramidale, il cui vertice è costituito dalla figura
della Madonna che abbraccia san Giovannino e protende la mano sinistra sul capo del Bambino
benedicente, mentre l’angelo indica san Giovannino e volge lo sguardo verso lo spettatore. Queste
azioni suggeriscono una serie di linee che formano una croce, simbolo della Passione di Cristo. La
concatenazione degli sguardi e dei gesti crea un intenso e muto dialogo tra i personaggi, che
emergono gradualmente dalla luce proveniente dal fondo e dall’alto a sinistra, concretizzandosi con
plastica evidenza grazie ad un vibrante chiaroscuro.

Leonardo dispone le figure all’interno di una grotta ombrosa, chiusa da grandi rocce che lasciano
filtrare una luce incerta e particolare che illumina solo i personaggi. Ciò crea un’atmosfera arcana e
vagamente irreale, ma permette anche all’artista di manifestare in tutta la sua efficacia quella
personalissima interpretazione del chiaroscuro sfumato, che è uno degli elementi più noti e
suggestivi della sua arte. Le immagini appaiono infatti formate non dalla luce, ma da un gioco di
ombre che ne sfuma i contorni. La fusione della figura con lo spazio circostante produce
un’espansione e una vitalizzazione del dipinto. All’interno della grotta, immerse in una densa
atmosfera, le figure lasciano trasparire i pulsanti moti dell’animo”, secondo la “poetica degli affetti”
teorizzata da Leonardo.

Sullo sfondo compaiono le rocce, paesaggio allusivo al mistero dell’Immacolata Concezione della
Vergine, intrise di umida atmosfera, secondo la nuova concezione prospettica dell’artista, che
delega allo sfumare della luce a al variare del colore, non più al disegno, la percezione dello spazio
e della distanza.

CENACOLO

● Dipinto nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie crea un illusionismo
prospettico
● L’iconografia tradizionale prevede Giuda dall’altra parte del tavolo
● Fisiognomica → gli apostoli interagiscono a gruppi di 3
● Convento di Santa Maria delle Grazie
● Più prospettive : aerea, ribassata, dall’alto, centrale
● I monaci avevano l’impressione che gli apostoli cenassero con loro Deterioramento dl dipinto
motivato dalla scelta tecnica (tempera su muro)
● Usa la tempera per una ragione filosofica: non si può partire da concetti a priori (non poteva
definire le composizione prima di realizzarla)
● Nuova iconografia: tutti personaggi sono davanti allo spettatore
● Si ispira al versetto uno di voi mi tradirà
● Riproduce le reazioni degli apostoli dipingendo 13 espressioni diverse
● ricerca della resa dei moti dell’animo, cioè della psicologia delle figure
● Il centro della composizione è Cristo
● Gli apostoli sono divisi in gruppi di tre
● Le espressioni convergono sulla figura di Cristo come le linee prospettiche

Usa tre diversi tipi di prospettiva:


● Geometrica
● Dal basso : gli apostoli sono scorciati dal punto di vista dello spettatore
- aumenta la monumentalità delle figure
● Dall’alto
- Tavola scorciata dall’alto presenta una straordinaria natura morta
● Aerea
- sullo sfondo il paesaggio mette in evidenza l’aria che circonda le figure

LA GIOCONDA (MONNA LISA) (1503-17)

● Il dipinto non ha committenti: Leonardo lo porta sempre con sé anche in Francia, nel corso
degli anni apporta miglioramenti
● Soggetto raffigurato non noto (forse Madonna Lisa del Giocondo)
● Esercizio di stile per tutta la vita
● Donna seduta su un balcone con un paesaggio sullo sfondo (si vede il davanzale)

Postura:
- Torsione testa
- Torsione busto —--------→ dinamismo all’interno di una figura statica (in posa)
- Torsione braccia
● In origine il dipinto era più largo (ai lati erano poste due colonne), poi venne tagliato
● Il sorriso è asimmetrico (enigmatico, sorriso arcaico)
● Occhi di dimensione diversa crea illusione che lo sguardo ci segua
● Sfondo: ponte di Val d’Arno, Firenze
● Paesaggio diviso a metà e simmetricamente invertito → non è continuativo
● Centro del dipinto: rapporto tra la figura e il paesaggio retrostante
- indica il processo di trasformazione che investe la materia con i vari stati di
aggregazione (solido, liquido, gassoso)
- il processo di trasformazione investe anche la figura umana

● Composizione asimmetrica
- Occhi ad altezze diverse
- Paesaggio non coincide (montano e fluviale)
- Bocca: un lato più sorridente dell’altro
- Parti del corpo in diverse direzioni
- Testa di tre quarti
- Spalle in diagonale opposta
- Braccia composte da due diagonali incrociate

● L’asimmetria è usata per moltiplicare i punti di vista (seppure abbia un assetto frontale se gli
si gira intorno sembra che la figura ci segua con lo sguardo)
● Sorriso ambiguo rimanda all’ambiguità della natura (ha dato vita a numerose interpretazioni)
LA BATTAGLIA DI ANGHIARI

Leonardo da Vinci lavora dal 1503 al 1506 alla Battaglia di Anghiari. Dopo aver elaborato per oltre un
anno il cartone preparatorio nello studio per lui allestito nella Sala del Papa presso il Convento di Santa
Maria Novella, iniziò il lavoro nella Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Vecchio. Qui realizzò solo la
parte centrale di quella che doveva essere una grande pittura murale, dipingendo la cosiddetta Disputa
per lo Stendardo.

Aveva utilizzato una tecnica a olio simile alla pittura ad encausto (pittura che si basa sulla cera come
legante). Tale sistema, pur avendo dato buoni risultati alla prova su un piccolo dipinto, si rivelò molto
instabile sulla grande parete, poiché quando vennero accesi grandi fuochi davanti al dipinto per
asciugare i colori, la pittura si danneggiò irrimediabilmente.
In seguito a questo disastroso esito tecnico, tra il 1505 e il 1506, Leonardo sospese i lavori e partì alla
volta di Milano.
Nel 1563 il capolavoro incompiuto di Leonardo fu nascosto dagli affreschi di Giorgio Vasari nell’ambito
delle modifiche strutturali e iconografiche di Palazzo Vecchio commissionate dal duca Cosimo I de’
Medici. Inoltre i lavori trasformarono anche la Sala del Gran Consiglio nell’ambiente oggi noto come
Salone dei Cinquecento.

La committenza
La notorietà della battaglia di Anghiari è legata al nome di Leonardo da Vinci che nel 1503 ricevette
l’incarico, da parte del Gonfaloniere della Repubblica Fiorentina, Piero Soderini, di rievocare
pittoricamente il celebre episodio storico nella Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Vecchio a Firenze,
mentre Michelangelo Buonarroti avrebbe dovuto rappresentare nello stesso salone, la Battaglia di
Cascina che aveva visto, nel 1364, i fiorentini opporsi vittoriosamente ai pisani. Nel clima fervido della
Repubblica Fiorentina la decorazione del luogo di maggiore rappresentanza della città necessitava di
episodi significativi mitizzati da artisti autorevoli. Soderini aveva avviato un confronto artistico molto
significativo, tanto che Benvenuto Cellini nel 1574 definì i cartoni delle opere incompiute dei due artisti
“la scuola del mondo”.

LA BATTAGLIA DI ANGHIARI
Disegni preparatori per la Battaglia di Anghiari
Sebbene oggi il capolavoro leonardesco, purtroppo, non sia sopravvissuto, tuttavia ne rimangono due
disegni preparatori, conservati oggi a Budapest, che lo stesso Leonardo aveva realizzato per il cartone
della pittura murale.

● Emozione dominante: consapevolezza dell’universalità di certi istinti primordiali:


- il volto dell’uomo, devastato dalla ferocia, subisce una terribile, brutale metamorfosi
finalizzata ad esprimere l’essenza della guerra, definita dallo stesso Leonardo “pazzia
bestialissima”.
- Il primo guerriero che si trova nella parte destra della scena: potrebbe essere identificato
con Pier Giampaolo Orsini, il giovane condottiero fiorentino.
- Il guerriero che urla, con la testa di tre quarti è abitualmente identificato con Niccolò
Piccinino, il condottiero alla testa delle truppe milanesi.
● Per Leonardo la battaglia è un fenomeno naturale, una catastrofe che travolge tutto, in cui l’uomo
perde la sua dignità:
- Le figure si azzuffano in pose dinamiche e articolate
- Grande resa dinamica
- Disegno: piccoli tratteggi segnano le ombre e rendono la consistenza dell’atmosfera
circostante
- Grande analisi fisiognomica: bocche allargate e fronte corrucciata mostra la ferocia
dell’azione e la tensione della battaglia

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