Formazione
● Noto per il carattere difficile, intransigente verso se stesso e verso gli altri, Michelangelo è
considerato uno dei maggiori artisti dell’arte italiana.
● Scultore, pittore e architetto, non ebbe mai una scuola, ma il suo stile influenzò intere
generazioni di pittori, arrivando a contribuire al Manierismo e anticipando soluzioni proprie
del Barocco.
● Negli anni della formazione a Firenze il panorama artistico non offriva grande modernità.
● Leonardo era a Milano
● Botticelli, ormai anziano era in piena crisi spirituale
● Michelangelo capisce a che doveva risalire alle radici del Rinascimento e diventa
autodidatta (copia Giotto e Masaccio).
● A 14 anni viene notato da Lorenzo il Magnifico che lo accoglie nella sua cerchia
neoplatonica.
● Ha primato nella scultura
● Nonostante la giovane età dimostra grande chiarezza di idee, applicando i dettami
neoplatonici alle proprie opere scultoree.
La pietà vaticana
● Tema molto diffuso su cui Michelangelo mediterà per tutta la vita (pietà)
● Iconografie:
- crocifissione
- deposizione: corpo staccato dalla croce e steso a terra
- compianto: qualsiasi personaggio
David (1501-04)
● Realizzata dopo il primo soggiorno a Roma e il ritorno a Firenze da artista affermato
Commissione:
● La Repubblica di Firenze affida a Michelangelo un blocco di marmo alto oltre 4 metri, già
abbozzato da Agostino di Duccio
● Piazza della Signoria a Firenze - davanti Palazzo Vecchio
● Michelangelo supera la difficoltà di lavorare un blocco non integro e crea un’opera di
straordinaria potenza
● Modello: Doriforo di Policleto (canone a X)
● Posa monumentale e spontanea
● Innovazioni: Esprime energia potenziale e concentrazione interiore
- Posa asimmetrica per mostrare la tensione muscolare (sottolinea il movimento che
sta per compiere)
- Accentuazione della muscolatura
- Testa girata bruscamente
- Volto e occhi concentrati sull’obiettivo (il proprio destino spirituale)
● Figura: vibra di forza fisica e morale
● Pietra in mano destra e fionda in mano sinistra - pendente
● Tronco d’albero dietro piede destro per dare stabilità
● Sproporzione tra testa e corpo per dare monumentalità e per prospettiva
Significato:
- Simbolo delle virtù civili, sostanza spirituale incarnata dalla Repubblica
- Vittoria della virtù civile sul caos
- Rappresentazione dell’uomo rinascimentale (sguardo deciso)
- Celebrazione dei valori umanistici della civiltà rinascimentale (grandezza e dignità
dell’uomo) → homo faber ipsius fortunae
La Cappella Sistina
● La decorazione della cappella, dedicata a Maria Assunta in cielo venne realizzata in tempi
diversi
1477-81:
● Scene del Vecchio Testamento opera di Botticelli, Ghirlandaio, Perugino, Cosimo Rosselli e
aiuti
● Assunzione della Vergine opera di Perugino sulla parete d’altare
1508-12
● esecuzione della volta opera di Michelangelo
1537–1541
● demolizione dell’affresco di Perugino
● esecuzione del Giudizio Universale di Michelangelo
La volta della Cappella Sistina
● Commissione di papa Giulio II della Rovere
● Magnificenza della Chiesa dopo Papa Alessandro VI Borgia
● Progettato un ponteggio appositamente per gli affreschi
● Lavoro fatto esclusivamente da Michelangelo → non ebbe collaboratori
● Soffitto diviso in riquadri
- Centrali: genesi
- Vele: ritratti di profeti e sibille
● Stava operando un rinnovamento edilizio della città e di molte chiese
● Scopo: mostrare l’autorità spirituale del cristianesimo per acquisire maggiore potere
temporale
● Gli affreschi della volta dovevano completare idealmente il programma iconografico esposto
nella decorazione delle pareti
● Soggetto: storia dell’umanità prima dell’invio delle tavole della legge a Mosè
● Per compiere l’opera venne progettato un ponteggio che permettesse a Michelangelo di
lavorare
● La prima metà venne eseguita in tre anni (1508-1511)
● La seconda metà fu realizzata in meno di un anno e mezzo (1511-1512)
LEONARDO DA VINCI
Il Rinascimento maturo
Ultimi decenni del Quattrocento primi del Cinquecento
Giorgio Vasari in «Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti» indica:
● Prima età: il Trecento → Giotto rappresenta la fase iniziale del recupero spaziale
Nicola Pisano (scultore gotico) opera il primo recupero dell’antico
● Seconda età: il Quattrocento → vera rinascenza, ma eccesso di regole e schemi
intellettualistici
● Terza età o Maniera: stadio perfetto e insuperabile dell’arte
l’arte supera la natura e l’ideale di perfezione offerto dai modelli classici
Leonardo, Michelangelo e Raffaello → maniera RInascimento maturo
CARATTERI:
● Essenzialità, scarsa importanza data ai piccoli particolari, composizioni con meno
personaggi
● Pochi elementi per una rappresentazione chiara, leggibile e monumentale
● Cambia il rapporto con l’antico → rielaborazione e non citazione
● Bottega del Verrocchio → maestro del disegno dinamico
● Composizioni semplici e intense
● Tendenza a superare la prospettiva come sistema rigido e razionale (Leonardo e Bramante)
● Sapere e arte devono basarsi sull’osservazione diretta della natura non su regole codificate
(EMPIRISMO)
● L’esperienza sensibile è la base della conoscenza
● Tutto ciò che passa per almeno uno dei 5 sensi può essere studiato ed è compito della
scienza indagarlo
● Ciò che non è spiegabile con i sensi è spiegato con leggi di carattere genarle che
governano la natura
● È un disegno fine a se stesso (uno dei primi paesaggi autonomi della storia dell’arte)
● In alto a sinistra scritta da destra verso sinistra con lettere rovesciate
● Addì di Santa Maria della Neve
● Addì 5 d’agosto 1473
● Indica un preciso riferimento geografico e temporale
● Tecnica derivata dalla tradizione fiorentina del contorno lineare
● Anche l’aria ha una sua consistenza(tra lo spettatore e l’oggetto non c’è il vuoto)
● Attraverso l’osservazione capisce che in natura il contorno lineare non esiste sostituto da
diversi tipi di tratteggio a seconda di cosa rappresenta (anche l’aria)
I personaggi sono presentati secondo uno schema piramidale, il cui vertice è costituito dalla figura
della Madonna che abbraccia san Giovannino e protende la mano sinistra sul capo del Bambino
benedicente, mentre l’angelo indica san Giovannino e volge lo sguardo verso lo spettatore. Queste
azioni suggeriscono una serie di linee che formano una croce, simbolo della Passione di Cristo. La
concatenazione degli sguardi e dei gesti crea un intenso e muto dialogo tra i personaggi, che
emergono gradualmente dalla luce proveniente dal fondo e dall’alto a sinistra, concretizzandosi con
plastica evidenza grazie ad un vibrante chiaroscuro.
Leonardo dispone le figure all’interno di una grotta ombrosa, chiusa da grandi rocce che lasciano
filtrare una luce incerta e particolare che illumina solo i personaggi. Ciò crea un’atmosfera arcana e
vagamente irreale, ma permette anche all’artista di manifestare in tutta la sua efficacia quella
personalissima interpretazione del chiaroscuro sfumato, che è uno degli elementi più noti e
suggestivi della sua arte. Le immagini appaiono infatti formate non dalla luce, ma da un gioco di
ombre che ne sfuma i contorni. La fusione della figura con lo spazio circostante produce
un’espansione e una vitalizzazione del dipinto. All’interno della grotta, immerse in una densa
atmosfera, le figure lasciano trasparire i pulsanti moti dell’animo”, secondo la “poetica degli affetti”
teorizzata da Leonardo.
Sullo sfondo compaiono le rocce, paesaggio allusivo al mistero dell’Immacolata Concezione della
Vergine, intrise di umida atmosfera, secondo la nuova concezione prospettica dell’artista, che
delega allo sfumare della luce a al variare del colore, non più al disegno, la percezione dello spazio
e della distanza.
CENACOLO
● Dipinto nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie crea un illusionismo
prospettico
● L’iconografia tradizionale prevede Giuda dall’altra parte del tavolo
● Fisiognomica → gli apostoli interagiscono a gruppi di 3
● Convento di Santa Maria delle Grazie
● Più prospettive : aerea, ribassata, dall’alto, centrale
● I monaci avevano l’impressione che gli apostoli cenassero con loro Deterioramento dl dipinto
motivato dalla scelta tecnica (tempera su muro)
● Usa la tempera per una ragione filosofica: non si può partire da concetti a priori (non poteva
definire le composizione prima di realizzarla)
● Nuova iconografia: tutti personaggi sono davanti allo spettatore
● Si ispira al versetto uno di voi mi tradirà
● Riproduce le reazioni degli apostoli dipingendo 13 espressioni diverse
● ricerca della resa dei moti dell’animo, cioè della psicologia delle figure
● Il centro della composizione è Cristo
● Gli apostoli sono divisi in gruppi di tre
● Le espressioni convergono sulla figura di Cristo come le linee prospettiche
● Il dipinto non ha committenti: Leonardo lo porta sempre con sé anche in Francia, nel corso
degli anni apporta miglioramenti
● Soggetto raffigurato non noto (forse Madonna Lisa del Giocondo)
● Esercizio di stile per tutta la vita
● Donna seduta su un balcone con un paesaggio sullo sfondo (si vede il davanzale)
Postura:
- Torsione testa
- Torsione busto —--------→ dinamismo all’interno di una figura statica (in posa)
- Torsione braccia
● In origine il dipinto era più largo (ai lati erano poste due colonne), poi venne tagliato
● Il sorriso è asimmetrico (enigmatico, sorriso arcaico)
● Occhi di dimensione diversa crea illusione che lo sguardo ci segua
● Sfondo: ponte di Val d’Arno, Firenze
● Paesaggio diviso a metà e simmetricamente invertito → non è continuativo
● Centro del dipinto: rapporto tra la figura e il paesaggio retrostante
- indica il processo di trasformazione che investe la materia con i vari stati di
aggregazione (solido, liquido, gassoso)
- il processo di trasformazione investe anche la figura umana
● Composizione asimmetrica
- Occhi ad altezze diverse
- Paesaggio non coincide (montano e fluviale)
- Bocca: un lato più sorridente dell’altro
- Parti del corpo in diverse direzioni
- Testa di tre quarti
- Spalle in diagonale opposta
- Braccia composte da due diagonali incrociate
● L’asimmetria è usata per moltiplicare i punti di vista (seppure abbia un assetto frontale se gli
si gira intorno sembra che la figura ci segua con lo sguardo)
● Sorriso ambiguo rimanda all’ambiguità della natura (ha dato vita a numerose interpretazioni)
LA BATTAGLIA DI ANGHIARI
Leonardo da Vinci lavora dal 1503 al 1506 alla Battaglia di Anghiari. Dopo aver elaborato per oltre un
anno il cartone preparatorio nello studio per lui allestito nella Sala del Papa presso il Convento di Santa
Maria Novella, iniziò il lavoro nella Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Vecchio. Qui realizzò solo la
parte centrale di quella che doveva essere una grande pittura murale, dipingendo la cosiddetta Disputa
per lo Stendardo.
Aveva utilizzato una tecnica a olio simile alla pittura ad encausto (pittura che si basa sulla cera come
legante). Tale sistema, pur avendo dato buoni risultati alla prova su un piccolo dipinto, si rivelò molto
instabile sulla grande parete, poiché quando vennero accesi grandi fuochi davanti al dipinto per
asciugare i colori, la pittura si danneggiò irrimediabilmente.
In seguito a questo disastroso esito tecnico, tra il 1505 e il 1506, Leonardo sospese i lavori e partì alla
volta di Milano.
Nel 1563 il capolavoro incompiuto di Leonardo fu nascosto dagli affreschi di Giorgio Vasari nell’ambito
delle modifiche strutturali e iconografiche di Palazzo Vecchio commissionate dal duca Cosimo I de’
Medici. Inoltre i lavori trasformarono anche la Sala del Gran Consiglio nell’ambiente oggi noto come
Salone dei Cinquecento.
La committenza
La notorietà della battaglia di Anghiari è legata al nome di Leonardo da Vinci che nel 1503 ricevette
l’incarico, da parte del Gonfaloniere della Repubblica Fiorentina, Piero Soderini, di rievocare
pittoricamente il celebre episodio storico nella Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Vecchio a Firenze,
mentre Michelangelo Buonarroti avrebbe dovuto rappresentare nello stesso salone, la Battaglia di
Cascina che aveva visto, nel 1364, i fiorentini opporsi vittoriosamente ai pisani. Nel clima fervido della
Repubblica Fiorentina la decorazione del luogo di maggiore rappresentanza della città necessitava di
episodi significativi mitizzati da artisti autorevoli. Soderini aveva avviato un confronto artistico molto
significativo, tanto che Benvenuto Cellini nel 1574 definì i cartoni delle opere incompiute dei due artisti
“la scuola del mondo”.
LA BATTAGLIA DI ANGHIARI
Disegni preparatori per la Battaglia di Anghiari
Sebbene oggi il capolavoro leonardesco, purtroppo, non sia sopravvissuto, tuttavia ne rimangono due
disegni preparatori, conservati oggi a Budapest, che lo stesso Leonardo aveva realizzato per il cartone
della pittura murale.