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L’uso delle benzodiazepine è limitato dalla sedazione e dallo sviluppo della tolleranza, complicata
dall’insorgenza di astinenza alla brusca interruzione del farmaco (che si manifesta attraverso la
riesacerbazione della patologia, ad es. se utilizzate come ansiolitici, l’interruzione brusca ha effetti
ansiogeni; se usate come ipnotici, l’interruzione determina insonnia; se usate come antiepilettici, la
sospensione brusca determina l’insorgenza della crisi)
Vengono utilizzate generalmente in caso di riesacerbazione della malattia, quelle utilizzate per uso
cronico sono:
- Clonazepam: utilizzato per crisi miocloniche e nelle assenze
- Clorazepato: per le crisi parziali complesse
- Clobam: antiepilettico ad ampio spettro (utilizzato ad esempio nella sindrome di Lennox-Gastaut,
in cui il paziente presenta diversi tipi di crisi)
- Midazolam (a breve emivita, uso intermittente [si somministra ogni volta che si presenta una
crisi])
- Diazepam (Per via rettale nelle convulsioni febbrili)
- Diazepam-Lorazepam (utilizzato per via endovenosa, specificatamente nello stato di male [crisi ad
intervalli così brevi che il paziente non si risveglia, oppure di una durata maggiore di mezz’ora])
•Meccanismo d’azione: Si legano al sito allosterico del recettore
GABAa (eteropentamero costituito da 5 subunità: 2α , 2 β, 1 γ) Il
sito per le BDZ si trova tra la subunità alfa e gamma) potenziando
la trasmissione GABAergica, aumentando la conduttanza al cloro ed
iperpolarizzando le membrane neuronali. Il meccanismo mediato
dalle benzodiazepine, a differenza di quello dei barbiturici, è GABA-
dipendente: ciò aumenta il profilo di sicurezza in quanto
l’iperpolarizzazione delle membrane neuronali determinerà una
riduzione del rilascio di GABA e dunque il processo sarà
autolimitato.
•Farmacocinetica:
Le benzodiazepine sono ben assorbite
Presentano un elevato legame con le proteine plasmatiche (fino al
99% per il Diazepam)
i parametri farmacocinetici variano a seconda del farmaco
(soprattutto l’emivita)
• Reazioni avverse: sonnolenza e letargia, disturbi cognitivi (blocca la long term potentiation,
determinano amnesia a breve termine), incoordinazione motoria, atassia, ipotonia muscolare,
disartria e capogiri, tolleranza (col tempo si rende necessario un aggiustamento posologico) e alla
brusca sospensione si verifica una recrudescenza della malattia. Di conseguenza l’uso è limitato in
caso di peggioramento della malattia
ZONISAMIDE
• Farmaco di nuova generazione
• Meccanismo d’azione:
1. blocca i canali del Na+ voltaggio-dipendente
2. Inibisce l’anidrasi carbonica (fondamentale per l’equilibrio acido-base)
3. Inibisce i canali del calcio di tipo T
Indicazioni: Utilizzato in terapia aggiuntiva nelle epilessie parziali e miocloniche (Quando i farmaci
utilizzati in monoterapia si rivelano insufficienti)
• Reazioni avverse: Sonnolenza, atassia, anoressia, nervosismo, affaticamento, calcoli renali
(probabilmente dovuti ad alterazioni dell’equilibrio acido-base data dall’inibizione dell’anidrasi
carbonica)
VIGABATRIN
• Indicazioni: L’uso di questo farmaco è limitato dall’insorgenza delle reazioni avverse. Utilizzato in
pazienti che non rispondono ad altri farmaci, in terapia aggiuntiva, nelle crisi parziali ma non
nelle assenze (le aggrava). Particolarmente indicata nella Sindrome di West (Encefalopatia
epilettica intrattabile, associata ritardo mentale) NB: In molti casi rappresenta un peggioramento
della sindrome di Lennox-Gastaut
• Meccanismo d’azione: Inibitore irreversibile della GABA-t, enzima che normalmente degrada il
GABA, di conseguenza il blocco di questo enzima determina un aumento delle concentrazioni di
GABA.
• Farmacocinetica: È assorbito rapidamente dal tratto gastrointestinale ed è eliminato in forma
immodificata nelle urine (di conseguenza un’insufficienza renale aumenta le concentrazioni
plasmatiche di farmaco)
• Reazioni avverse: L’utilizzo del farmaco è limitato dai disturbi visivi (riduzione del campo visivo
bilaterale irreversibile) in 1/3 dei pazienti sedazione, aumento ponderale, vertigini, atassia,
disturbi comportamentali (reazioni psicotiche), depressione
FELBAMATO
• Indicazioni: Farmaco ad ampio spettro, indicato in tutti i tipi di crisi, ma l’utilizzo è limitato a
causa delle reazioni avverse. È per questo principalmente utilizzato nella sindrome di Lennox-
Gastaut e nelle crisi parziali resistenti ad altre terapie
• Meccanismo d’azione:
1. Antagonista del sito della glicina (coagonista del recettore NMDA) del recettore NMDA
2. Blocco dei canali del sodio e del calcio voltaggio-dipendenti
3. Potenziamento dell’inibizione GABAergica
• Reazioni avverse, limitano l’utilizzo del farmaco: anemia aplastica (1 caso ogni 5000) ed
epatotossicità, proprio per questo rappresenta un farmaco di terza scelta
RUFINAMIDE
• Indicazioni: Farmaco ad ampio spettro, utilizzato in terapia aggiuntiva della sindrome di Lennox-
Gastaut resistente ad altre terapie
• Meccanismo d’azione: allunga lo stato di inattivazione dei canali del Na+
Reazioni avverse, poco segnalate a causa dell’utilizzo limitato: sonnolenza, vomito, febbre e diarrea
ANTIEPILETTICI CON NUOVI MECCANISMI D’AZIONE
LACOSAMIDE
Sviluppata nel 2008, presenta un buon profilo di tollerabilità indicazioni: utilizzato in terapia
aggiuntiva per il trattamento di crisi parziali (in pazienti di età maggiore di 16 anni)
• Meccanismo d’azione:
2. Si lega alla proteina CRMP-2 (Collapsin Response Mediated Protein), espressa prevalentemente
nel SNC e coinvolta nella differenziazione neuronale nella crescita degli assoni
PERAMPANEL
Farmaco ad ampio spettro, non peggiora le assenze
• Meccanismo d’azione: Antagonista non competitivo AMPA ( come il topiramato, ma a differenza
di quest’ultimo, che legava un sito ortosterico, si lega ad un sito allosterico. Inoltre a differenza
del topiramato, che presentava diversi meccanismi d’azione, il perampanel risulta essere selettivo)
• Indicazioni: consigliato come terapia di associazione, per crisi a inizio parziale in soggetti con età
maggiore di 12 anni
• Farmacocinetica:
- Emivita: 70 ore
- Legame con le proteine plasmatiche per il 95%
- Metabolizzato dal CYP3A4
- Eliminato per il 70% per via epatica e 30% per via renale
• Reazioni avverse: Vertigini, sonnolenza, atassia, disturbi psichiatrici (agitazione, paranoia,
aggressività, euforia, ira, comportamenti violenti), potenziale dipendenza
RETIGABINA
• Indicazioni: utilizzata in associazione per il trattamento di crisi parziali, semplici o complesse,
con o senza generalizzazione
• Meccanismo d’azione:
1. Attiva i canali del potassio (KCNQ), iperpolarizzando la membrana e inibendo l’attività elettrica
neuronale.
2. Potenzia la neurotrasmissione GABAergica
Nel Giugno 2017 è stato ritirato dal commercio a causa di problemi di pigmentazione della pelle,
unghie, labbra, tessuti oculari tra cui la retina
Reazioni avverse: vertigini, disturbi psicotici, allucinazionAllucinazioni, euforia, aumento di peso,
alterazione del tratto QT (torsione di punta); serie di alterazioni retiniche con possibile perdita della
vista (esame oftalmologico prima e ogni sei mesi) e colorazione blu della pelle
ANTIPSICOTICI
Sono anche chiamati:
neurolettici, in quanto bloccando i nervi, determinano un’indifferenza all’ambiente circostante
Antischizofrenici
Tranquillanti maggiori (per distinguerli dai tranquillanti minori, con cui sono ancora chiamate le
benzodiazepine)
Schizofrenia
• Una crisi psicotica, non è necessariamente indice di schizofrenia, la quale per poter essere definita
tale, deve presentare un decorso superiore ai sei mesiIl termine, coniato d il termine, coniato dallo
psichiatra svizzero Eugen Bleuer nel 1908 deriva dal greco “schizo” (dividere) e “phrenos”
(cervello).
• È una patologia cronica o recidivante (non si guarisce dalla schizofrenia) che si manifesta con
un’alterazione del pensiero, del comportamento, della percezione e dell’affettività con una gravità
tale da limitare le normali attività.
• Colpisce l’1% della popolazione, il 25-50% tenta il suicidio e di questi il 10% lo porta a
compimento
I sintomi caratteristici della schizofrenia sono divisi in sintomi negativi e positivi:
- I sintomi positivi si manifestano con più frequenza nel paziente schizofrenico e sono
caratterizzati da:
Allucinazioni: uditive, olfattive, visive, tattili, gustative
Delirio:erronea interpretazione delle percezioni ed esperienze
Disorganizzazione del pensiero
Agitazione, aggressività, ostilità
- I sintomi negativi sono i meno percepiti e i più difficili da trattare. Sono caratterizzati da:
appiattimento emotivo ed affettivo
Ridotte relazioni interpersonali
Anedonia (mancanza della sensazione di piacere)
Apatia (mancanza di interesse)
Abulia (mancanza di volontà)
Alogia (povertà del linguaggio)
1. un’ iperattività della via mesolimbica , responsabile dei sintomi positivi: ricordiamo che la via
mesolimbica.È riscontrabile dei processi è responsabile dei processi emotivi, delle allucinazioni
uditive, deliri e disturbi del pensiero
2. un’ ipoattività della via mesocorticale, responsabile dei sintomi negativi: ricordiamo che il tratto
messo-corticale della cognitivita, della comunicazione e dell’attività sociale
L’utilizzo dei farmaci neurolettici, con il blocco dei recettori D2, determina, oltre l’inibizione della
via mesolimbica (effetto desiderato), anche:
1. Un’ipoattività della via nitro-striatale, che normalmente controlla il movimento volontario (la
cui degenerazione è responsabile del morbo di Parkinson) con conseguenti effetti
extrapiramidali (parkinsonismi)
2. Un ipoattività della via tuberoinfundibulare, responsabile del controllo inibitorio del rilascio di
prolattina, con conseguente iperprolattinemia
3. Un ulteriore blocco della via mesocorticale, con conseguente peggioramento dei sintomi negativi
(con l’utilizzo dei farmaci antipsicotici di nuova generazione, invece controlla anche i sintomi
negativi)
Trasmissione dopaminergica
La dopamina si forma a partire dalla tirosina (assunta con la
dieta) e trasportata a livello cerebrale da un trasportatore degli
aminoacidi aromatici. La tirosina viene convertita in L-DOPA (L-
diidrossifenilalanina) dall’enzima tirosina idrossilasi. La L-DOPA
viene decarbossilata, da una decarbossilasi aspecifica per gli
aminoacidi aromatici, in dopamina. La dopamina viene
immagazzinata, nel neurone dopaminergico, in vescicole, ad
opera di un trasportatore vescicolare che sfrutta come forza
trainante un gradiente protonico prodotto da una pompa
protonica ATPasica presente a livello della vescicola. La
depolarizzazione della membrana neuronale, dovuta
all’apertura dei canali del Na+ voltaggio-dipendenti, determina
l’apertura dei canali del Ca2+, con conseguente aumento del
calcio, determina esocitosi calcio-dipendente della dopamina.
La dopamina a questo punto, a livello della membrana post-
sinaptica interagirà con i recettori D1-like (D1 e D5) e D2-like (D2, D3, D4).
I recettori D1-like sono recettori post-sinaptici, i recettori D2-like sono pre e post-sinaptici. Il blocco
di questi recettori, soprattutto dei recettori D2-like, rappresenta dunque il principale meccanismo
d’azione degli antipsicotici.
I recettori D1-like:
- Si trovano soprattutto a livello dello striato, della neocorteccia (D1) e dell’ippocampo e
del’ipotalamo (D5)
- Sono recettori metabotropici accoppiati a proteine Gq, la cui stimolazione determina l’attivazione
della fosfolipasi C che converte il fosfatidilinositolo difosfato in IP3 e DAG. Il DAG attiva la PKC,
l’IP3 legandosi al proprio recettore presente a livello del reticolo endoplasmatico, determina un
aumento dei livelli intracellulari di Ca2+. L’attivazione di questi recettori stimola anche la
proteina Gs che a sua volta attiva l’adenilato ciclasi, il quale determina un aumento di cAMP, il
quale determina un aumento di calcio.
I recettori D2-like:
- Si trovano sia a livello pre che post-sinaptico, con distribuzione maggiore a livello dello striato,
del putamen, dell’ipofisi (D2), del tubercolo olfattivo, nucleo accumbens e ipotalamo (D3) e a
livello della corteccia frontale,del midollo e del mesencefalo (D4)
- Sono recettori metabotropici accoppiati a una proteina Gi, la cui stimolazione determina
un’inibizione di adenilato ciclasi e conseguente riduzione di cAMP, attivazione dei canali del K+ a
livello post sinaptico e inibizione dei canali del Ca2+ presinaptici.
TERAPIA FARMACOLOGICA DELLA SCHIZOFRENIA