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- Anche se molti pz bipolari richiedono un trattamento per la depressione, spesso gli viene
diagnosticata solo depressione unipolare e ricevono quindi trattamento farmacologico solo
di antidepressivi |
V
problema = gli antidepressivi possono provocare switch maniacale
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nonostante il trattamento più raccomandato preveda stabilizzatore dell’umore +
antidepressivo, anche la somministrazione combinata aumenta il rischio di switch
(dipendentemente dall’antidepressivo assunto)
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inoltre
trattamento combinato a lungo termine può peggiorare la gravità del sintomo maniacale
||
V
importante innanzitutto saper distinguere depressione unipolare da bipolare:
o UNIPOLARE
Si manifesta solitamente dopo i 25 anni
Pz non hanno storia di mania o ipomania
o BIPOLARE
Pz più giovani
Insorgenza improvvisa e andamento periodico
Storia personale di comportamenti di mania, ipomania, iperenergia, ridotto
bisogno di sonno
Nella maggior parte dei casi è necessario il trattamento combinato con 2 o più farmaci
(preferibilmente accompagnato da un intervento psicosociale)
1. EPISODI MANIACALI ACUTI (ma non troppo gravi)
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monoterapia con litio (il più efficace nel controllare i sintomi maniacali ma con pesanti effetti
collaterali) o valproato o antipsicotico di seconda generazione
2. EPISODI MANIACALI GRAVI
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combinazione di litio o valproato con un farmaco antipsicotico
3. EPISODI MISTI non troppo gravi
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monoterapia con valproato o antipsicotico di seconda generazione
4. EPISODI DEPRESSIVI (non troppo gravi)
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monoterapia con lamotrigina (= farmaco neuromodulatore di terza generazione), con aggiunta di
antipsicotico se è presente una storia di mania grave
5. TRATTAMENTO DI MANTENIMENTO
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se tollerato consigliabile mantenere il trattamento della fase acuta, se necessarie aggiunte
- antipsicotico se l’ultimo episodio è stato maniacale o misto
- litio o combinazione antipsicotico/antidepressivo (es. olanzapina/fluoxetina)
LITIO
Tradizionalmente, farmaco di prima scelta per trattamento DB e prevenzione ricadute
anche se spesso l’efficacia è inferiore a quanto prospettato dagli studi clinici perché i pz
non seguono in modo corretto la terapia a causa degli effetti collaterali
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negli ultimi anni, uso molto ridotto a causa delle limitazioni dovute agli effetti collaterali, possibile
tossicità, non adesione dei pz al trattamento e scoperta di alternative più efficaci
Cenni storici alla fine degli anni ’70 la ricerca ha dimostrato che il litio era decisamente
superiore al placebo nella profilassi del DB ||
V
pz non trattati con litio che andavano incontro a recidiva = 80%
pz trattati con litio che andavano incontro a recidiva = 30%
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ma rispetto alle aspettative
V
i dati reali mostrano risultati più scarsi 28% dei pz interrompe assunzione farmaco
38% recidive pur continuando l’assunzione
| 23% no recidive
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situazione attuale = solo pochi medici prescrivono litio, preferendo antipsicotici e anticonvulsivanti
di seconda generazione
- Farmacocinetica
Assorbimento:
picchi di concentrazione plasmatica dopo 3h
assorbimento completo dopo 8h
litio attraversa la BEE lentamente e in modo incompleto ma la sua efficacia dipende non tanto
dalle concentrazioni a livello cerebrale quanto dalla concentrazione nel sangue
Trattamenti acuti prevedono la somministrazione di 0.8-1.2 mEq per litro di sangue
mantenimento 0.6-0.8 mEq/l
1.5 mEq/l effetti collaterali gravi che di solito portano alla non compliance
2.5 mEq/l potenzialmente letali
Inoltre
quando il pz riduce molto l’ingestione di sale o ne perde eccessive quantità ad es. tramite
sudorazione i livelli di litio nel sangue aumentano causando tossicità anche a bassi dosaggi
Metabolismo:
litio non viene metabolizzato ed è escreto in forma inalterata la maggior parte attraverso i reni,
minimamente attraverso la pelle
Emivita:
18-24h metà della dose (emivita) è una quota di litio non captata dalle cellule
dose restante (captata dalle cellule) viene eliminata in 1-2 settimane
stato stazionario raggiungo dopo 2 settimane, dopodiché diventa
possibile assumere il litio una volta al giorno
- Farmacodinamica
Azione di stabilizzatore dell’umore dovuta a effetti sui sistemi intracellulari di trasduzione del
segnale in particolare, sistema delle PROTEIN-CHINASI
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litio (così come valproato e lamotrigina) inibisce enzima intracellulare glicogeno
sintasi chinasi-3 (GSK-3) |
V
come conseguenza, aumentano i livelli della proteina β-catenina che
promuove la sopravvivenza della cellula e la crescita assonale
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V
effetto neuroprotettivo del litio
in laboratorio,
è stato dimostrato che litio e valproato proteggono neuroni di ratto dal danno dovuto a stress
ossidativo (= enzimi non riescono a ridurre in modo sufficiente i livelli di sostanze tossiche prodotte
dal metabolismo) |
V
litio e valproato (e anche lamotrigina e carbamazepina) aumentano la quantità dell’antiossidante
glutatione, riducendo la probabilità di danno dovuto a stress ossidativo
Litio ha anche un effetto neuroprotettivo nel morbo di Parkinson, nella corea di Huntington e nel
mordo di Alzheimer (effetti benefici sulla SLA non sono stati invece confermati)
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GSK-3 (inibito da litio) è coinvolto nella produzione di β-amiloide – una delle componenti
principali delle placche caratteristiche del morbo di Alzheimer
- Effetti collaterali
Litio ha un intervallo terapeutico molto ristretto, quindi i livelli nel sangue vanno tenuti sotto
controllo attentamente
o A concentrazioni di 1.5-2 mEq/l (e a volte anche inferiori) la maggior parte degli
effetti collaterali riguarda il tratto GI con
Nausea e vomito
Diarrea
Dolori addominali
o Può causare reazioni dermatologiche
o Ingrossamento della tiroide e ipotiroidismo 30% dei pz diventa obeso
o Aumentata arsura, esagerata assunzione di acqua e abbondante flusso urinario
(dovuti ad un’alterazione delle capacita dei reni di concentrare le urine)
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importante controllare spesso la funzionalità renale di pz che assumono litio,
anche se danni permanenti sono molto rari
o Effetti neurologici includono
Tremori (più del 30% dei pz)
Letargia
Incapacità di concentrarsi
Vertigini
Eloquio farfugliante
Atassia
Debolezza muscolare
Nistagmo (= movimento oculare in tutte le direzioni incontrollabile e
spasmodico)
o Effetti avversi cognitivi e sulla memoria
Solo il 60-70% dei pazienti bipolari può essere adeguatamente trattato con il solo litio
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per controllare gli episodi di mania a cicli rapidi e per il mantenimento sono spesso necessari
composti alternativi (necessari anche quando il pz è refrattario al trattamento o non vi aderisce
adeguatamente per via degli effetti collaterali)
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ANTICONVULSIVANTI (o neuromodulatori)
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iniziali indicazioni di trattamento riguardavano solo l’epilessia
V
oggi hanno un uso molto più ampio:
- Disintossicazione da alcool e prevenzione recidive
- Trattamento disturbi d’ansia e PTSD
- Trattamento disturbi del comportamento esplosivo e aggressivo in bambini e adolescenti
Anticonvulsivanti di prima generazione = fenitoina e derivati, fenobarbitale e altri barbiturici
nessuno utile per trattamento DB
Anticonvulsivanti di seconda generazione = acido valproico e carbamazepina pesanti effetti
collaterali ne limitano l’uso, sptt gravi difetti alla nascita se assunti in gravidanza
più alta incidenza di ideazione suicidaria/suicidio rispetto a
placebo o trattamento con litio
CARBAMAZEPINA
Anche se in pz non precedentemente trattati con stabilizzatori dell’umore il litio si è dimostrato
superiore come efficacia profilattica,
in molti pz che non rispondono ad alcuna monoterapia è efficace la combinazione litio-carbamaz.
- Farmacodinamica
Effetti anticonvulsivanti (utili per epilessia e DB) riduzione eccitabilità neuronale, bloccando i
canali del sodio e quindi la possibilità di dare inizio a potenziale d’azione
Inibizione attività enzimatica intracellulare di trasduzione del segnale (come litio) spiegherebbe
il beneficio del DB |
V
utile per la profilassi (riduce frequenza episodi), migliore alternativa negli
episodi di mania mista e di rapid cycling
- Effetti collaterali
- disturbi GI
- atassia
- sedazione
- disturbi della vista
- reazioni dermatologiche gravi, rare ma potenzialmente fatali
- effetti a livello ematico da leucopenia (= moderata riduzione dei globuli bianchi)
fino ad agranulocitosi
Inoltre,
sono comuni le interazioni farmacologiche che coinvolgono la carbamazepina
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carbamazepina stimola enzimi metabolizzanti (sptt CYP-3A4 epatico) causando diminuzione acuta
dei livelli plasmatici sia della stessa carbamazepina sia di altri farmaci metabolizzati dalla stessa
famiglia di enzimi
ACIDO VALPROICO
Disponibile sotto forma di
- Sciroppo
- Formulazione iniettabile
- Compresse
- Compresse a rilascio prolungato
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preparazione a rilascio prolungato permette un’unica somministrazione,
in genere prima di andare a dormire
riduce sedazione diurna e effetti mnemonici negativi e quindi favorisce la compliance
- Farmacodinamica
Diversi meccanismi:
1) AV si lega e inibisce la GABA transaminasi (= enzima che catabolizza il GABA)
incremento di GABA nel cervello a cui è dovuto l’effetto anticonvulsivante
4) Effetto sugli enzimi associati alla riorganizzazione cellulare del DNA alterazione
funzione DNA e trascrizione genica
Utilizzi clinici:
o Mania acuta
o Stati misti
o Disturbi schizo-affettivi
o Depressione bipolare a cicli rapidi
o Pz litio-resistenti, con una % di risposta positiva pari al 71%
- Effetti collaterali
- disturbi GI
- sedazione e letargia
- tremore alle mani
- alopecia
- alterazione metaboliche epatiche
- epatotossicità (= danno al fegato)
- pancreatite (= infiammazione del pancreas)
Se assunto in gravidanza:
- può essere teratogeno ( forse effetto legato alle alterazioni sul DNA)
- il neonato può presentare sintomatologia da sospensione (= agitazione, alterazioni del tono
muscolare, convulsioni)
LAMOTRIGINA
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anticonvulsivante di terza generazione
Utilizzi clinici
- Prima scelta come monoterapia della depressione bipolare acuta rispetto a antidepressivi
convenzionali, meno probabile che causi shift maniacale
- Prima scelta come monoterapia del DB 2 a cicli rapidi
- Prima scelta per prevenzione episodi depressivi ricorrenti e ricadute
- Mantenimento a lungo termine DB 1 (= usata per ritardare i tempi di recidiva di sintomi
maniacali e depressivi tipici del DB 1)
- Farmacocinetica
Assorbimento:
assorbita bene oralmente, raggiunge picco di livello plasmatico in 1-5h
Emivita:
26h
si riduce a 7,5h quando somministrata con fenitoina o carbamazepina
aumenta fino a 60h quando somministrata con acido valproico
- Farmacodinamica
Meccanismo d’azione principale = blocco canali sodio voltaggio-dipendenti inibisce la
depolarizzazione della membrana presinaptica dei neuroni glutammatergici (quindi riduce il rilascio
di glutammato) sptt nella corteccia e nell’ippocampo |
V
meccanismo alla base di effetto anticonvulsivante, stabilizzatore dell’umore e antiepilettico
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inoltre
effetti neuroprotettivi in pz che hanno subito danni cerebrali da trauma
- Effetti collaterali
- vertigini
- tremori
- sonnolenza
- mal di testa
- nausea
- rash cutanei effetto più grave, che a volte rende necessario il ricovero ospedaliero
- potrebbe avere effetti negativi sullo sviluppo fetale ma il rischio è molto inferiore rispetto a
valproato o carbamazepina farmaco di prima scelta per le donne DB in gravidanza
In netto contrasto con altri agenti anticonvulsivanti, la lamotrigina può migliorare le funzioni
cognitive in pz maniacali più che in pz depressi
TOPIRAMATO
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principale farmaco anticonvulsivante usato nella prevenzione delle ricadute in soggetti alcolizzati e
nel trattamento dell’emicrania
- Farmacodinamica
Strutturalmente diverso dagli altri anticonvulsivanti deriva dallo zucchero D-fruttosio ed è stato
inizialmente sviluppato come antidiabetico
Meccanismi d’azione:
o Inibizione della conduttanza del sodio diminuzione frequenza e durata dei
potenziali d’azione
o Innalzamento livello di GABA
o Blocco recettori del glutammato AMPA
NON efficace come:
- Monoterapia nella mania acuta
- Non diverso da placebo se somministrato in combinazione con litio o valproato in pz DB 1
Efficace come:
- Agente per la perdita di peso ≠ altri anticonvulsivanti agente adiuvante per contrastare
l’aumento di peso in pz che assumono altri anticonvulsivanti
- DB in comorbidità con bulimia o BED
- Pz con D bipolare o unipolare obesi
- Effetti collaterali
- alterazioni cognitive (sptt dell’eloquio) superiori a quelle dovute ad altri anticonvulsivanti
- formicolii alle estremità degli arti
- ansia e irritabilità
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tutti effetti che comunque si esauriscono in poche settimane dalla dismissione del farmaco
- può causare aumento dei livelli plasmatici di altri farmaci escreti a livello renale (es. litio)
- può aumentare l’incidenza di calcoli renali
- dal momento che viene escreto in forma immodificata, non causa interazioni farmacologiche
(metabolitiche) a livello epatico
2) DISTURBI D’ANSIA
a. PTSD (riduzione incubi e flashback) topiramato
b. DAG
c. Ansia sociale
d. Sintomi depressivi
e. Miglioramento sonno e funzioni sociali nel loro complesso
3) DISTURBO BORDERLINE
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ha una significativa comorbidità con il DB tutti i farmaci usati per trattare il DB si sono
dimostrati utili nel trattamento del disturbo borderline di personalità:
a. Stabilizzatori dell’umore – efficacia alta
b. Antipsicotici – efficacia media
c. Antidepressivi – efficacia bassa
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tutti sono utili per migliorare irritabilità, collera, impulsività e
aggressività a livello relazionale
No evidenze scientifiche che sostengano l’utilità di acidi grassi omega-3 nel trattamento del DB
-- anche se aggiunta di omega-3 al trattamento antimaniacale aumenta molto rispetto al
placebo l’intervallo che precede la ricorrenza di un episodio bipolare
paesi con dieta ricca di omega-3 hanno incidenza DB più bassa