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secondo questa teoria neurogenica della depressione
V
il ritardo nell’insorgenza degli effetti degli antidepressivi riflette il tempo necessario affinché i
nuovi neuroni si sviluppino, maturino e diventino funzionanti
|
cioè
l’incremento della neurogenesi indotto da antidepressivi è in accordo con
| l’andamento temporale dell’azione terapeutica di questi farmaci
V
data per accettata questa teoria, l’obbiettivo diventa capire quali sono i processi cellulari –
nell’ippocampo e nella corteccia frontale – responsabili degli EFFETTI NEUROPROTETTIVI degli
antidepressivi |
ricerche si concentrano su
neurotrasmettitori attivano secondi messaggeri questi stimolano la produzione di proteine
intracellulari proteine controllano l’espressione di geni implicati nei processi di neurogenesi
es. proteine CREB quantità nell’ippocampo aumenta con antidepressivi
es. proteina BDNF
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rientra nella categoria delle neurotrofine – importanti per il normale sviluppo e benessere del
sistema nervoso |
studi in lab su animali mostrano che
V
- BDNF iniettato nel cervello impedisce morte spontanea di alcuni neuroni e aiuta a proteggere
neuroni che sono stati avvelenati con varie sostanze tossiche
- stress cronico fa diminuire la produzione di BDNF e incrementa la morte cellulare
Per quanto riguarda i pz depressi livelli plasmatici di CREB e BDNF sono inferiori e aumentano
(sptt nell’ippocampo) durante trattamento con antidepressivi
QUINDI
anche se l’effetto immediato degli antidepressivi è quello di modulare i livelli sinaptici dei
neurotrasmettitori (sptt monoaminici)
i loro bersagli finali (a lungo termine) sono le proteine intracellulari responsabili della
sopravvivenza (recupero dopo danno), salute e plasticità neuronale – proteine attivate da secondi
messaggeri, a loro volta attivati da neurotrasmettitori
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questa riconsiderazione della depressione
V
ha portato alla ricerca di nuovi trattamenti farmacologici
es. farmaci che blocchino l’effetto di cortisolo e altri ormoni responsabili dello stress
es. farmaci che stimolino direttamente i processi neurotrofici
- Farmacocinetica
Assorbimento:
assorbiti bene per via orale,
attraversano facilmente la barriera placentare ma non sono stati riportati casi di anomalie fetali
imputabili a questi farmaci
Metabolismo:
metabolizzati nel fegato, dove vengono convertiti in intermedi farmacologicamente attivi che sono
successivamente detossificati |
V
questa combinazione di farmaco e suo metabolita entrambi attivi fa sì che l’effetto clinico permanga
fino a 4 giorni (in pz anziani anche di più)
- Farmacodinamica
Esercitano 2 principali attività farmacologiche, responsabili sia dell’effetto terapeutico sia della
maggior parte degli effetti collaterali:
Blocco del trasportatore presinaptico per la ricaptazione di sero e/o nora
Blocco del recettore postsinaptico per
o Istamina provocando sonnolenza e sedazione
o Acetilcolina provocando confusione, compromissione
cognitiva e mnemonica, visione offuscata, tachicardia e
ritenzione urinaria
o Nora provocando alterazioni della pressione sanguigna
(spesso con sensazione di vertigini)
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può essere più utile iniziare il trattamento usando desipramina e nortriptilina
perché, rispetto agli altri TCA, provocano meno effetti collaterali
antistaminici e anticolinergici
Non provocando i TCA euforia, non vengono usati a scopo tossicomanogeno, quindi abuso e
dipendenza non sono oggetto di preoccupazione
Effetti farmacologici:
- Trattamento episodi acuti di DDM e prevenzione ricadute
- Terapia a lungo termine di distimia e DB (in aggiunta a uno stabilizzatore dell’umore)
- Utile in casi di resistenza alla terapia con altri antidepressivi
- Utilizzabili come analgesici in varie sindromi dolorose (es. emicrania, fibromialgia, dolore
cronico, affaticamento cronico,…)
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efficacia analgesica: TCA > SNRI > SRRI
- Effetti collaterali
Tre principali limitazioni cliniche:
o lentezza nell’insorgenze dell’effetto terapeutico
o tra gli effetti collaterali elencati prima (vedi farmacodinamica) i più gravi riguardano
memoria e funzioni cognitive – imputabili a funzioni antistaminiche e
anticolinergiche
o in sovradosaggio (es. tentativi di suicidio) sono cardiotossici e potenzialmente fatali
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V
| classificato come inibitore misto della ricaptazione di serotonina e noradrenalina
V
inoltre è stato il primo antidepressivo con riconosciuta efficacia nel trattamento dei disturbi d’ansia
(poi questo riconoscimento dell’efficacia ansiolitica verrà esteso a quasi tutti gli SSRI)
DISFUNZIONI SESSUALI
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fino all’80% di pz depressi trattati con SSRI
- Problemi di orgasmo ed erezione
- Problemi di interesse sessuale, desiderio ed eccitazione psicologica
Questo effetto collaterale può compromettere le relazioni interpersonali e la compliance
FLUOXETINA
Primo antidepressivo SSRI e primo farmaco non TCA considerabile come antidepressivo di prima
scelta (e non solo per quei pz che non rispondevano adeguatamente a TCA)
Efficacia paragonabile a quella dei TCA, con pochi effetti collaterali antistaminici e anticolinergici
Oltre al trattamento di DDM, usata per il trattamento di
- Distimia
- Bulimia
- Astinenza da alcool
- Disturbi d’ansia
- Disturbo disforico premestruale
- Farmacocinetica
Metabolismo:
metabolita intermedio attivo norfluoxetina = inibitore della ricaptazione più potente di fluoxetina
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lunga emivita permette di poterla assumere solo una volta a settimana
≠
tutti gli altri SSRI che hanno emivita di circa 1 giorno e non hanno metaboliti intermedi attivi
Livelli plasmatici terapeutici:
raggiunti dopo somministrazioni ripetute per più di 2 mesi, in cui fluoxetina e norfluoxetina
continuano ad accumularsi
Emivita:
2-3 giorni fluoxetina
6-10 giorni norfluoxetina
- Effetti collaterali
o Ansia e agitazione
o Insonnia
o Se dosi alte sindrome serotoninergica
o Disfunzioni sessuali
o Inibizione di alcuni degli enzimi del metabolismo epatico possono causare un
incremento dei livelli di altri farmaci che il pz assume contemporaneamente
SERTRALINA
Efficace quanto i TCA nel trattamento d DDM e distimia, con meno effetti collaterali quindi
maggior probabilità di compliance da parte del pz
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meno effetti collaterali antistaminici, anticolinergici e cardiovascolari
e basso rischio di tossicità in caso di sovradosaggio
- Farmacocinetica
Emivita di 26h,
livelli plasmatici terapeutici raggiunti dopo 4-7 giorni,
metaboliti che si accumulano meno e che sono meno attivi dal punto di vista farmacologico
- Farmacodinamica
Rispetto alla fluoxetina, 4-5 volte più potente nel bloccare la ricaptazione della sero e più selettiva
- Effetti collaterali
o Essendo la sertralina più selettiva, gli effetti collaterali associati (sptt sindrome
serotoninergica e sindrome da astinenza) possono essere più intensi
o Inibizione di alcuni degli enzimi del metabolismo epatico possono causare un
incremento dei livelli di altri farmaci che il pz assume contemporaneamente
PAROXETINA
Trattamento DDM, distimia, disturbi d’ansia, disturbo disforico premestruale
- Farmacocinetica
Emivita di 24h,
livelli plasmatici terapeutici raggiunti dopo 7 giorni,
metaboliti relativamente inattivi dal punto di vista farmacologico
- Farmacodinamica
Rispetto alla fluoxetina, più selettiva nel blocco della ricaptazione della sero
- Effetti collaterali
o Farmaco SSRI maggiormente associato a sindrome serotoninergica e sindrome da
astinenza
o Insorgenza o esacerbazione di psicosi
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con paranoia, temperamento incontrollato, manie e allucinazioni visive
o Inibizione di alcuni degli enzimi del metabolismo epatico possono causare un
incremento dei livelli di altri farmaci che il pz assume contemporaneamente
es. donne con cancro al seno trattate con tamoxifene, se assumono paroxetina
mostrano una mortalità maggiore rispetto all’assunzione di altri SSRI
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perché
paroxetina inibisce l’enzima che converte il tamoxifene nel suo metabolita attivo e
farmacologicamente efficace
CITALOPRAM
Differenze rispetto agli altri SSRI:
- Porta ad un’insorgenza più rapida dell’effetto
- Minore inibizione degli enzimi del metabolismo epatico citalopram preferibile per pz che
assumono anche altri medicinali
- Efficace nel ridurre (anche se moderatamente) il consumo di alcool in pz alcolisti
Il citalopram è la miscela racemica di due enantiomeri, di cui quello terapeuticamente attivo è
l’ESCITALOPRAM
| approvato per il trattamento di DDM a DAG
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l’escitalopram ha potenza doppia rispetto al citalopram, quindi la dose necessaria per ottenere lo
stesso effetto terapeutico è la metà
3) BUPROPIONE
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inibitore della ricaptazione di dopa-nora (DNRI) – unico tra gli antidepressivi – e privo di
effetti sui recettori serotoninergici
non manifesta effetti collaterali associati a SSRI
Utilizzato per il trattamento di:
- Bambini con DDAI ma con scarsi risultati
- Farmaco aggiuntivo in pz resistenti alla terapia con SSRI
- Depressione bipolare difficile da trattare
- Dal momento che induce la funzionalità sessuale, può essere combinato con altri SSRI per
contrastarne il tipico effetto collaterale di disfunzioni sessuali
- Come farmaco anticompulsivo sptt in sostituzione alla nicotina per smettere di fumare
Effetti collaterali:
o Ansia, irrequietezza, tremori e insonnia
o Con dosaggi più alti, insorgenza convulsioni, psicosi e possibile switch maniacale in
pz con depressione bipolare
o NON efficace in trattamento dei disturbi da crisi di panico –ma anzi può scatenare
o peggiorare i sintomi in soggetti suscettibili
o Potrebbe indurre dipendenza condivide lo stesso meccanismo d’azione della
cocaina (blocco ricaptazione dopa)
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anche se
ha comunque un basso potenziale d’abuso perché ad alti dosaggi provoca
convulsioni
2. BAMBINI E ADOLESCENTI dal momento che omega-3 sono coinvolti nello sviluppo
neuronale, possono essere efficaci nel trattamento dell’autismo
in pz con psicosi borderline
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in questo caso assunzione di omega-3 riduce il rischio di transazione a disturbo psicotico
3. ANTIDEPRESSIVI supportato uso nel disturbo bipolare, ancora controverso nella
depressione |
efficacia nel ridurre sintomi depressivi se utilizzati congiuntamente ad
antidepressivi, ancora poco chiaro efficacia come monoterapia
In ogni caso
i bassi rischi rendono gli omega-3 una ragionevole strategia adiuvante nella depressione
6. DEMENZA una dieta con almeno 180mg/die di DHA è associata a una riduzione di circa
il 50% del rischio di sviluppare demenza
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funzioni degli omega-3 (sptt DHA)
a. Prevenzione declino cognitivo
b. Miglioramento funzionalità sinaptica e neurotrasmettitoriale
c. Miglioramento prestazioni di apprendimento e memoria
d. Neuroprotezione
STUDIO STAR*D
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obiettivo = determinare l’efficacia degli antidepressivi nella normale pratica clinica
Procedura 4 livelli, ognuno dei quali prevedeva la somministrazione di specifici farmaci o
combinazioni di farmaci |
V
pz in cui permaneva la sintomatologia o che non tolleravano gli effetti collaterali con il
trattamento ad un determinato livello passavano al livello successivo
Risultati nel corso dei 4 livelli, circa due terzi dei pz ha ottenuto remissione
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TUTTAVIA
moltissimi partecipanti sono usciti dallo studio (circa 21% dopo livello 1,
30% dopo livello 2, 40% dopo livello 3)
Inoltre,
- probabilità di remissione diminuiva andando avanti con il livello (e cioè con ogni trattamento
aggiuntivo)
- tasso di ricadute più alto per i pz che entravano in fase di osservazione dopo più livelli
(indipendentemente dal fatto che il avesse raggiunto o meno la piena remissione)
Conclusioni risultati tutto sommato deludenti (30% dei pz al livello 1 ha raggiunto remissione,
ma % di remissione legata al placebo è di 20-25)
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MA
si è potuto trarre una serie di conclusioni importanti:
1) Farmaco inziale per avere più probabilità di efficacia dev’essere somministrato per più
tempo di quanto normalmente previsto (almeno 12-14 settimane)
2) Numero di pz su cui i farmaci sono efficaci è molto più basso del numero di pz che
effettivamente necessita del trattamento
e
abbandono del trattamento con antidepressivi (= uscita dallo studio) è molto diffusa
probabilmente per intollerabilità degli effetti collaterali
3) Una variabile rilevante per l’efficacia del trattamento è la gravità dei sintomi (sulla base dei
punteggi ottenuti con la Hamilton Depression Ratinng Scale o HDRS)
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se paragonati a placebo, antidepressivi sembrano essere più efficaci in pz con depressione
grave (HDRS = 25) rispetto a pz con gravità iniziale inferiore