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Alcune di queste funzioni sono condivise con altre amine biogene come la
noradrenalina e la dopamina.
A livello dei nuclei vasomotori presenti nel midollo allungato ( tratto solitario) abbiamo
recettori del tipo 5-HT1A che inibiscono il rilascio di noradrenalina; attraverso 5-HT2
ci può essere un controllo del tono vascolare tramite la produzione di NO; controllo
della frequenza cardiaca grazie a 5-HT4.
È importante nell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, soprattutto nel risultato finale
ipoglicemizzante a cui sembra concorrere anche il muscolo scheletrico che
aumentando la captazione del glucosio induce la formazione di nuovi trasportatori del
glucosio.
Ci sono una serie di diversi RECETTORI che ne regolano l’attività ; sia auto che
eterorecettori presenti sull’assone della sinapsi (5-HT1D che è presente sull’ assone
presinaptico)
5HT1A recettore sul soma : quindi autorecettori somatici o soma-dendritici che sono
localizzati nel corpo del neurone quindi non sono localizzati sull’assone nel versante
presinaptico ma c’è un’importante presenza nel corpo cellulare. Il 5HT1A ha una
funzione importante perché dalla sua attivazione dipende lo stato funzionale del
neurone serotoninergico. Se abbiamo una attivazione massiva di questo , abbiamo di
conseguenza lo spegnimento del segnale serotoninergico ; quindi andando ad inibire a
livello soma-dendritico, l ‘attività neuronale inibisce la genesi dell’impulso nervoso
della trasmissione neuronale .
È un farmaco che è stato utilizzato come neurolettico e antipsicogeno . Oggi, però, non
è più utilizzato perchè diminuiva anche l’ attività noradrenergica e quella del rispettivo
trasportatore. Induceva una depressione importante, si parlava di ”suicidi da
reserpina” e determinava un calo del tono dell’ umore importante tale da creare
quadro depressivo importante
Poiché abbiamo visto che l’adeguazione e lo spegnimento del segnale sono identiche e
dipendono in primis dalla sua ricaptazione e poi anche dalla sua diffusione nello spazio
e poi nei vasi, allora regolare l’ attività del neurotrasmettitore significa regolare la
funzione serotoninergica. Non a caso la maggior parte dei farmaci, per esempio per la
depressione, sono importanti INIBITORI DEL TRASPORTATORE (SSRI) . Inibendo il trasportatore
impediamo la ricaptazione e si fa in modo che la serotonina permanga nello spazio e
possa continuare la sua attivazione neuronale.
Cosi come abbiamo anche farmaci che conducono il trasportatore a lasciare serotonina
come anche sostanze d’abuso come ANFETAMINE e derivati (METILENEDIOSSIMETANFETAMINA-
ECSTASY)
IL RECETTORE
Lo troviamo anche a livello post-sinaptico nelle aree limbiche e ipotalamo dove regola
la produzione di ACTH così come lo troviamo anche nei nuclei vasomotori che regola
l’attività vascolare in più nella milza e nell’ intestino.
Abbiamo vari AGONISTI PARZIALI di questi recettori che sono usati nei disturbi d’ansia e
nelle psicosi
Qui abbiamo la BETA ANSERINA, antagonista del 5HT2A che è un vecchio anti ipertensivo
non più utilizzato, come vedete ci sono antagonisti del recettore utilizzati come
farmaci antipsicotici che hanno funzione anche sul sistema dopaminergico (come la
CLOZAPINA).
I 5HT3 sono presenti nelle aree bulbari, coinvolte nel vomito e antagonisti di questo
recettore sono potenti farmaci antiemetici
Qui ci sono farmaci antagonisti non più utilizzati. L’ unico utilizzato per il 5th4 è la
PROCALOPRIDE.
I 5HT7 sono stati proposti come regolatori dei ritmi circadiani, della termoregolazione,
dei processi di apprendimento e memoria e patologie soprattutto quelle depressive. È
stato dimostrato che farmaci antipsicotici e antidepressivi agiscono anche sui recettori
5HT7.
L’ISTAMINA
I neuroni che sintetizzano istamina contengono anche gli enzimi che sintetizzano
anche il GABA, quindi c’è questa possibile commistione nella sintesi dei due
neurotrasmettitori.
L’istamina si caratterizza dal punto di vista delle sue funzioni centrali soprattutto per il
fatto di avere una funzione di regolazione nei confronti degli altri neurotrasmettitori:
regola in maniera sia positiva che negativa la trasmissione colinergica, in base al
recettore coinvolto. L’H3 ha una funzione negativa nella secrezione dell’acetilcolina,
H2 invece favorisce la sua liberazione; nei confronti del CGRP, il peptide correlato al
gene della calcitonina,l’H3 ne inibisce la liberazione; nei confronti della dopamina,
l’H3, sempre, ne inibisce la liberazione; nei confronti del GABA, ne riduce il turnover; a
livello noradrenergico, abbiamo un effetto favorente la liberazione attraverso l’H1 e
inibente con H3.
A livello vascolare, abbiamo gli H1 nelle cellule endoteliali, gli H2 sulle cellule
muscolari lisce. L’effetto finale della loro interazione è quello di un’importante
vasodilatazione, infatti parliamo della cosiddetta “Triplice risposta di Lewis”, con
arrossamento, edema e iperemia periferica. Tutto è dovuto all’azione dell’istamina
sull’endotelio e la muscolatura liscia vasale.
I RECETTORI: H1,H2,H3 e H4 (il più recente). Sono tutti recettori accoppiati a proteine
G.
L’H1 è accoppiato ad una proteina Gq, quindi attraverso la PLC scinde il PIP2 in IP3 e
DAG.
L’H2 è accoppiato ad una proteina Gs, quindi attraverso l’adenilato ciclasi, aumenta il
cAMP.
L’H3 e l’H4 sono inibitorie, inibizione dell’adenilato ciclasi e della produzione di cAMP.
EFFETTI :
Allora, i farmaci che attivano e riducono l’istamina non hanno un vero e proprio ruolo
terapeutico. Abbiamo invece farmaci che sono antagonisti dei recettori dell’istamina.
ANTISTAMINICI, principalmente ANTI-H1, in minore parte anti- H2. Fra quelli di prima
generazione annoveriamo: ETANOLAMINE, ALCHILAMINE, PIPERAZINE, PIPERIDINE, FENOTIAZINE.
Poi abbiamo quelli di seconda generazione, più selettivi, più potenti, più sicuri,
utilizzati nei casi di allergie. Poi ci sono anche antistaminici utilizzati per le cinetosi,
oltre a orticaria e riniti.
Poi abbiamo i nuovi antistaminici che sono più sicuri: infatti un grosso problema
farmacologico legato all’utilizzo di questi farmaci è che i primi anti-H1 erano dotati di
alta tossicità. Sono stati quindi ritirati dal commercio come è accaduto con la
TERBINAFINA O L’ASTEMIZOLO, proprio per questa caratteristica di provocare eventi avversi.
Questo anche perché gli anti- H1 sono farmaci che inibiscono il sistema microsomiale
epatico e quindi rallentando il loro metabolismo, finiscono per potenziarne l’azione,
allungandone l’emivita.
Oggi abbiamo in sviluppo farmaci che potrebbero avere ruolo ANTI-H3 e ANTI-H4.
L’unico conosciamo è un anti-H3 (PITOLISANT) che è stato approvato dall’EMA per il
trattamento della narcolessia, agendo sul meccanismo di regolazione sonno-veglia
dell’istamina.