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Il sistema endocrino è un sistema di comunicazione che utilizza ghiandole endocrine per produrre
dei mediatori e riversarli nel torrente ematico.
Tale meccanismo di liberazione è complesso perché in molti casi la liberazione è di tipo
neuroendocrina → interviene una comunicazione tra un neurone e una ghiandola endocrina che
produce una certa sostanza e la riversa nel sangue (1° connessione sinaptica).
La comunicazione nervosa e quella endocrina sono dette sinergiche e spesso la componente
nervosa precede quella endocrina.
Le ghiandole le possiamo definire come:
Possiamo liberare il nostro organismo tramite (1) meccanismi di escrezione (2) inattivazione
tramite il fegato.
Inoltre, la regolazione ormonale deve essere puntuale perché non ci devono essere variazioni della
quota di ormone prodotta e liberata.
1) Controllo intrinseco da parte degli elementi che l’ormone stesso controlla (ex: insulina e
glucosio)
2) Controllo nervoso tramite l’ipotalamo che a sua volta controlla la secrezione dell’ipofisi
anteriore;
3) Controllo nervoso tramite SN autonomo che controlla molte secrezioni ormonali. Il SNA
agisce in modo diretto (ex: midollare del surrene con l’adrenalina) e in modo intermedio
(con il coinvolgimento del ganglio autonomo)
NB: la secrezione ormonale è anche controllata da oscillatori durante la giornata (ex: cortisolo).
1) Azione sinergica → un esempio di lavoro sinergico è quello dato dal cortisolo + glucagone +
epinefrina. Sono tutti ormoni attivi sul metabolismo glucidico e sono tutti ormoni
iperglicemizzanti (=contribuiscono all’aumento della [G]). La loro azione simultanea
permette di incrementare l’intero processo metabolico.
2) Azione permissiva di un ormone su un altro → questa azione significa che un ormone ha
una certa azione significativa, maggiore rispetto all’azione di un secondo ormone, ma
l’azione meno significativa di questo secondo ormone permette di amplificare l’azione del
primo.
Un esempio più pratico è l’interazione tra ormoni tiroidei e l’adrenalina che agiscono per la
liberazione degli acidi grassi: l’adrenalina è responsabile del rilascio di un certo numero di
acidi grassi, mentre l’ormone tiroideo permette una liberazione inferiore. L’azione
simultanea di questi due ormoni ha un effetto notevole sul rilascio degli acidi grassi.
Si parla di up-regulation, come un incremento dei recettori sulle cellule per l’adrenalina →
quindi è un’azione permissiva perché l’ormone tiroideo rende più efficiente l’azione
dell’adrenalina mettendo più recettori sulla cellula.
Si parla di down-regulation come la riduzione del numero di recettori presenti sulle cellule
bersaglio.
3) Antagonismo → due ormoni si dicono antagonisti quando manifestano azioni differenti ed
opposte.
ASSE IPOTALAMO-IPOFISI
L’ipotalamo e l’ipofisi sono due strutture collegate tra loro tramite il peduncolo ipofisario. Si parla
di asse funzionale ipotalamo-ipofisi per via di alcuni nuclei ipotalamici (nucleo sopraottico e
paraventricolare) e ipofisari.
L’ipofisi si distingue in due regioni, una anteriore detta adenoipofisi e una posteriore detta
neuroipofisi.
Si parla di circolo portale ipotalamo-ipofisi come un sistema di comunicazione tra due letti
capillari: uno posto alla base dell’ipotalamo e uno posto nell’adenoipofisi.
La neuroipofisi è una struttura più nervosa, per questo motivo non è considerata a tutti gli effetti
una ghiandola endocrina perché non produce di per sé ormoni. A questo livello sono presenti delle
cellule che producono ormoni, ma sono cellule ipotalamiche che hanno il corpo cellulare
nell’ipotalamo → gli ormoni sono sintetizzati nell’ipotalamo ma raggiungono la neuroipofisi
tramite i loro assoni. Tra questi ormoni troviamo l’ossitocina e la vasopressina, che sono entrambi
ormoni proteici ma con funzioni differenti.
La vasopressina, detta anche ADH o ormone antidiuretico, agisce sul rene e sulla muscolatura liscia
dei vasi e la sua azioni fondamentale è quella di trattenere i liquidi. Il controllo sul rilascio di ADH è
associato a dei sensori, posti nell’ipotalamo, che si occupano dell’osmolarità e della quantità di
liquidi presenti.
L’ossitocina ha azione sull’utero, stimolando la contrazione durante l’atto del parto e ha azione
sulle ghiandole mammarie, stimolando la contrazione per la fuoriuscita del latte.
IPOTALAMO ADENOIPOFISI