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PRESCRIZIONE

DELL'ESERCIZIO FISICO NEL


TRATTAMENTO DELLA
DEPRESSIONE
CHE COS'È LA
DEPRESSIONE?

La depressione è una patologia psichiatrica che


colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo
tra donne e uomini, giovani ed adulti.
Per effettuare la diagnosi il soggetto deve essere
andato incontro ad uno o più episodi della
durata di almeno 2 settimane caratterizzati da
tristezza ed anedonia accompagnati da sintomi
psichici e somatici.
E' una patologia multifattoriale che coinvolge
genetica, epigenetica e ambiente.
TRATTAMENTO DEL DISTURBO DEPRESSIVO
MAGGIORE
Il disturbo depressivo maggiore può essere gestito con varie modalità di trattamento:
• Farmacologico: SSRI, SNRI, TCA…
• Psicoterapeutico: terapia cognitivo-comportamentale, terapia interpersonale.
• Interventistico: ECT; TMS, VNS
• Modifiche dello stile di vita: dieta, esercizio fisico
DEPRESSIONE E SEDENTARIETÀ

• Non solo prevenzione, ma anche trattamento


• Scarsa attività fisica e sedentarietà sono fattori predittivi indipendenti di mortalità prematura e malattia
cardiovascolare, in particolare in soggetti con MDD
• Il 67.8% dei soggetti con MDD non raggiungono i livelli raccomandati di attività fisica settimanale
• I soggetti con MDD tendono ad avere uno stile di vita più sedentario rispetto alla popolazione sana
• Intervenire sullo stile di vita del soggetto depresso ha un impatto positivo sulla sua mortalità e morbidità
IPOTESI NEUROTROFICA

I circuiti interessati alla regolazione del tono dell'umore si trovano in


particolare nella corteccia prefrontale, nel sistema limbico e nel
talamo.
Secondo l'ipotesi neurotrofica alterazioni dei livelli di Fattore
Neurotrofico Corticale (BDNF) nel sistema limbico partecipano nella
patogenesi del disturbo depressivo. In questi soggetti si possono
osservare aumenti di BDNF nell'amigdala e nel nucleus accumbens o
diminuzioni nell'ippocampo e nella corteccia prefrontale.
Tali alterazioni possono portare a deficit della plasticità sinaptica e a
disfunzione degli astrociti e della microglia. Al contrario una
normalizzazione dei livelli di BDNF favorisce la plasticità sinaptica,
potenziamento a lungo termine, resilienza a stress neuronali e
alleviamento dei sintomi depressivi.
EFFETTI NEURALI DELL’ESERCIZIO
FISICO
• Aumenta l'espressione di BDNF nell'ippocampo, promuovendo la neurogenesi
e la plasticità sinaptica in particolare se associato a un ambiente sociale e
familiare salubre (environmental enrichment)
• Aumenta i livelli di proteine muscolo-derivate  come PGC-1α e  FNDC5, che
regolano le vie metaboliche della neuroinfiammazione e neuroplasticità
attraverso alterazioni della degradazione del triptofano e nella attivazione dei
recettori della serotonina. 
• Aumenta il flusso sanguigno al giro dentato, la quantità di materia grigia nella
corteccia cingolata e prefrontale, la dimensione dell’ippocampo e la memoria
(esercizio previene deficit cognitivo in pz con MDD)
• Ottimizza la neurotrasmissione dei circuiti neuronali glutammaterici,
GABAergici, serotoninergici, dopaminergici e noradrenergici. A loro volta
queste variazioni a livello dei circuiti suddetti provocano dei cambiamenti
nell'espressione di BDNF in varie regioni come l'ippocampo, nucleus
accumbens e l'amigdala
• Attenua la risposta infiammatoria e induce una risposta allo stress più efficace
(regolazione asse HPA)
L’iperattivazione dell’asse HPA è presente in condizioni di
stress cronico e in alcuni pazienti, contribuisce
all’insorgenza del disturbo depressivo maggiore
promuovendo alla riduzione del tono dell’umore e alla
disfunzione cognitiva.
L’attività fisica è in grado di attenuare le alterazioni
dell'asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene) nelle persone
con disturbi affettivi, prevenendo così l’ipotrofia
ippocampale determinata da un elevata concentrazione
di glucocorticoidi.
EFFETTI PSICOLOGICI DELL’ESERCIZIO
FISICO
• Migliorando la sensazione di efficacia e di fiducia in se stessi.
• Offrendo delle distrazioni positive
• Aumentando la nostra autostima.
• Permettendoci di effettuare un confronto positive - de-condizionamento per cui gli stessi segnali fisici che
prima suscitavano paura e venivano associati ad una situazione di pericolo, incrementando il circolo vizioso
dell’ansia e degli attacchi di panico, possono essere associati a situazioni piacevoli o neutre e che quindi non
spaventano.
• Fornendoci rinforzi ambientali. Spesso quando siamo depressi tendiamo ad isolarci. Fare dell’attività fisica
all’aria aperta o in palestra ci permette di entrare in contatto con la natura o con altre persone
• ’opportunità di spostare il focus dell’attenzione quotidiana da pensieri negativi a pensieri centrati su schemi
motori e su momenti creativi e positivi che possono appassionare;
QUALE TIPOLOGIA DI
ESERCIZIO FISICO?

Diversi studi suggeriscono che gli interventi di esercizio che


combinano più modalità (ad esempio attività aerobiche, di
allenamento della forza e stretching) sono più efficaci nel migliorare la
salute emotiva e cognitiva negli esseri umani rispetto a quelli che
enfatizzano le sole attività aerobiche.

E' stato dimostrato che l'attività fisica aerobica all'85% VO2 max
aumenta i livelli plasmatici di BDNF, nonostante per il momento non
siano emerse differenze tra esercizio aerobico a bassa (40-55%
VO2max) o ad alta intensità (75-85% VO2max) e anaerobico nel ridurre
i sintomi depressivi.
LINEE GUIDA

Le linee Guida NICE 2022 per il trattamento di un episodio


depressivo lieve-moderato sostengono l’importanza di un primo
approccio terapeutico attraverso la prescrizione di attività fisica
guidata in gruppi (aspetto psicosociale) consistente di almeno 45
min di attività aerobica moderata 2 volte a settimana per 4-6
settimane, per poi scalare a 1 volta a settimana per altre 6
settimane.
L’American College of Sports Medicine consiglia invece un
dispendio di almeno 17 kcal/kg/settimana o almeno 150
min/settimana.
Il ruolo dell’esercizio fisico risulta invece più limitato in caso di
episodio depressivo severo

Le opzioni di trattamento sono elencate in ordine di raccomandazione, in


base alla valenza clinica, al rapporto costo—beneficio e alla facilità di
implementazione.
ASPETTI PRATICI DELLA PRESCRIZIONE
• Esercizio fisico strutturato e supervisionato da professionista
• Tipologia – aerobico(es. Ciclismo, camminata), di resistenza (sollevamento
pesi) o misto (sport di squadra)
• Intensità – bassa o moderata/alta a seconda delle
preferenze/caratteristiche del pz
• Durata – 45-60 min a sessione
• Frequenza – almeno 3/4 volte a settimana, > 150 min/w
• Individually tailored exercise
• Esercizio fisico come terapia adiuvante a trattamento farmacologico o
come pre-trattamento.
PREVENZIONE PRIMARIA
Depressione, DCA e disturbi d'ansia sono problematiche che colpiscono in particolare le popolazioni
giovani. ​
Dagli studi presi in considerazione le evidenze scientifiche non trovano un forte diretto legame tra sport e
prevenzione di disturbi dell'umore perché la relazione temporale di causa-effetto non è stata studiata o
non ha mostrato consistenza anche per la presenza di tante possibili concause all'esacerbazione del
disturbo che possono fungere da fattori confondenti. ​
È però assodato che l'attività fisica abbia particolare beneficio nei giovani in vari aspetti psicosociali come
per esempio autostima e capacità cognitive. L'autostima sicuramente è un importante fattore sociale e
buone capacità cognitive sono già state dimostrate come importanti nella protezione del soggetto nello
sviluppo di suddetti disturbi.
PREVENZIONE TERZIARIA
L' esercizio fisico però è sempre più riconosciuto come effettivo
trattamento nella late-depression. Questi sono I principali effetti:

• Riduce la severità dei sintomi depressivi.​


• È efficace sia nei sintomi somatici che nei sintomi "principali" sia nel breve che nel lungo periodo.​
• Ben tollerato e preferito come trattamento dai pazienti.​
• Aumenta la forma ed il benessere fisico.​

NB chi riceve sia il trattamento farmacologico sia con attività fisica mostra risultati migliori nella sfera
dei sintomi affettivi, sintomi somatici e nelle funzioni cognitive.
LIMITI E PROSPETTIVE FUTURE

• Difficoltà nel disegno di uno studio che tenga in considerazione unicamente gli effetti dell’esercizio fisico
escludendo fattori confondenti (aspetto psico-sociale)
• Rendere uniforme la prescrizione dell’esercizio fisico in pazienti con MDD in base alle più recenti
ricerche scientifiche
“Camminando ogni giorno, raggiungo uno stato di benessere e mi lascio alle spalle ogni malanno; i pensieri
migliori li ho avuti mentre camminavo, e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato
alle spalle con una camminata. Ma stando fermi si arriva sempre più vicini a sentirsi malati. Perciò basta
continuare a camminare, e andrà tutto bene”

Soren Kierkegaard
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