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Vol. 100, N.

12, Dicembre 2009


Pagg. 559-565

Sofferenza e patologia tra corpo e mente:


prospettive diagnostiche per la clinica medica e psicologica
nelle malattie organiche
Laura Veneroni1, Cesare Albasi2, Andrea Ferrari3, Carlo Alfredo Clerici1

Riassunto. Viene illustrata l’evoluzione delle principali prospettive diagnostiche e dei


sistemi classificativi impiegati in psicopatologia per descrivere e comprendere la soffe-
renza psichica nelle situazioni di malattia fisica. Considerazione particolare è riservata
ai fattori psicologici che modulano la vulnerabilità, il decorso, ed eventualmente la pro-
gnosi dei disturbi organici.

Parole chiave. Dolore fisico, malattie organiche, sofferenza psichica.

Summary. Suffering and disease between body and mind: perspectives on the diagnosis
for medical and psychological clinical work in situations of organic diseases.
This article shows the evolution of the main perspectives of diagnostic and classifica-
tory systems used in psychopathology to describe and understand the mental suffering in
situations of physical disease. Increasing consideration is given to psychological factors
that modulate the vulnerability, the course, and possibly the prognosis of organic disor-
ders.

Key words. Mental suffering, mind pain, physical disease.

Introduzione A questo scopo, negli ultimi anni un numero


crescente di operatori della salute mentale (con di-
La sofferenza emotiva (preoccupazione, tri- verse formazioni di Scuola) si è trovato a svolgere
stezza, angoscia, rabbia) che si accompagna ad attività clinica con i pazienti affetti da problema-
una malattia fisica ha ricevuto storicamente una tiche mediche o chirurgiche. Varie istanze, come la
variabile considerazione in ambito medico. Talora carenza di risorse e la necessità di modelli di in-
è stata ritenuta epifeno- tervento evidence-based,
meno trascurabile, talal- hanno reso necessaria
tra un aspetto cruciale una riflessione sull’effica-
della cura cui il clinico Quale inquadramento diagnostico è possi- cia dei modelli, delle teo-
non può che accostarsi bile per definire la sofferenza emotiva che rie e delle tecniche di tale
accompagna molti pazienti affetti da malat-
more umano (come direb- intervento. Si è verificato
tie gravi o croniche? Quali prospettive dia-
be Enrico Poli, uno dei gnostiche permettono di descrivere vulne- un aumento dell’interesse
padri italiani della rifles- rabilità e risorse psicologiche in un pazien- per la valutazione dei fat-
sione moderna sul meto- te affetto da malattia organica? tori psicologici associati
do clinico), al di fuori di alla vulnerabilità, al de-
una prospettiva tecnica. corso e alla prognosi dei
Il progresso delle tecniche disturbi medici.
di cura ha portato un aumento della sopravviven-
za in caso di malattia grave, ma anche una mag- ■ In particolare, la definizione della natura e delle
giore incidenza di situazioni di cronicità che pos- caratteristiche della sofferenza psichica in corso di
sono condizionare negativamente la qualità della una malattia fisica è essenziale per definire i pa-
vita. Il sollievo della sofferenza emotiva dei pa- zienti che presentano un disagio emotivo le-
zienti è quindi un compito oggi assai rilevante in gato alla malattia e identificare quali pazienti
ambito sanitario. necessitano dell’intervento specialistico.

1
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche, Sezione di Psicologia, Facoltà di Medicina, Università di Mi-
lano; 2Dipartimento di Psicologia, Università di Torino; 3Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano.
Pervenuto il 9 luglio 2009.
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■ Altre condizioni di interesse congiunto medi- Nel corso dell’ultimo ventennio, si sono molti-
co/psicologico sono le patologie organiche (o i plicate le riflessioni sulle analogie fra le risposte
sintomi fisici) correlate a situazioni di disa- di individui sottoposti a violenze osservate o su-
gio psichico o di patologia psichiatrica, spesso bìte e le risposte manifestate dai pazienti verso la
sommariamente inquadrate dalla pratica medica malattia fisica. Prima della pubblicazione della
nella generica categoria di “somatizzazioni”. Que- quarta edizione del Manuale Diagnostico e Stati-
ste condizioni richiedono una corretta diagnosi per stico dei Disturbi Mentali4, la condizione di ma-
giovarsi di interventi più appropriati sia fisici che lattia fisica cronica non rientrava esplicitamente
psicologici. fra i criteri idonei a porre diagnosi di disturbo
post-traumatico da stress (PTSD). In seguito –
non senza approfondimenti osservazionali e con-
Approcci diagnostici tradizionali fronti dottrinali – la malattia fisica è stata in-
clusa fra le cause potenziali di PTSD nel te-
ADATTAMENTO, MECCANISMI DI DIFESA E COPING sto del DSM-IV e nel successivo DSM-IV-TR.
Da allora, sono stati compiuti studi su sintomi
Numerose osservazioni mostrano come i pa- post-traumatici in diverse popolazioni di malati –
zienti pongano in atto una grande varietà di rispo- adulti e bambini – con patologie diverse.
ste emotive e comportamentali nel tentativo di
fronteggiare una malattia organica e come l’espe-
rienza soggettiva di malattia possa essere pro- Approccio categoriale
fondamente diversa fra individuo e individuo. A pa-
rità di condizioni fisiche, le strategie di adatta- CLASSIFICAZIONE SECONDO IL DSM-IV
mento alla malattia possono influenzare la qualità
di vita dei malati. Conoscere e valutare l’adatta- Il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei
mento psicologico è utile affinché i clinici siano aiu- Disturbi Mentali) nelle sue diverse edizioni5-8 ha
tati a formulare previsioni circa la compliance al costituito fino ad oggi il testo di riferimento per
trattamento ed eventuali complicazioni. L’équipe la diagnosi dei disturbi mentali in ambito psi-
curante si trova spesso a fronteggiare meccanismi chiatrico.
difensivi disadattivi; spetta allo psicologo clinico o Nel corso del tempo, si è constatato come la
allo psichiatra il compito di condurre interventi classificazione del DSM non sia in grado di coglie-
specifici nel caso in cui i meccanismi siano disfun- re l’intero spettro delle manifestazioni della soffe-
zionali. renza psichica, soprattutto nei casi in cui è pre-
sente una patologia organica. In questi casi, infat-
COMPORTAMENTO ABNORME DI MALATTIA ti, è difficile stabilire dove finisca la sofferenza so-
matica e inizi quella psichica, e quali siano i livel-
Un altro costrutto storicamente oggetto di stu- li per distinguere una giustificabile reazione ad
dio riguarda il comportamento di malattia: il una malattia grave da manifestazioni di condizio-
modo con cui un soggetto reagisce agli aspetti del- ne psicopatologica. Il rischio è anche quello di at-
la propria funzionalità, che egli valuta in termini tenersi a definizioni con livelli di cut-off troppo ele-
di salute e malattia e il modo in cui i sintomi sono vati.
da lui percepiti e valutati. Pilowsky ha affrontato
il problema dei comportamenti abnormi: modalità Le relazioni tra malattia fisica e aspetti
persistenti e inadeguate di percepire, sperimenta- psicologici sono considerate in due sezioni
re e valutare il proprio stato di salute e di rispon- del DSM-IV.

 La prima sezione riguarda i disturbi somato-


dere alle sue dinamiche1: dalla simulazione al-
l’ipocondria, dall’aderenza terapeutica alla nega-
zione della gravità o dell’esistenza stessa di una formi che sono codificati nell’Asse I e si basa sul-
patologia organica. l’assunto che i sintomi somatici, peraltro non se-
condari rispetto ad altro disturbo psichiatrico, ten-
TRADIZIONE PSICOANALITICA E TRAUMA dono a imitare i sintomi “reali” di malattie medi-
che, tuttavia senza evidenza di patologia in atto.
Alcune ricerche hanno applicato costrutti pro- La classificazione dei disturbi somatoformi non
venienti dalla riflessione sul trauma per interpre- fonda la descrizione dei fenomeni né su ipotesi
tare le difficoltà di adattamento emotivo alla ma- eziologiche né su considerazioni circa le dinami-
lattie fisiche2,3. che inconsce. Queste ultime non sono né sostenu-
Una malattia grave mette a dura prova le ca- te né negate, così come è di norma nel DSM, ma-
pacità di attribuirle un senso, e le angosce possono nuale caratterizzato da un approccio ateoretico.
mobilitare processi dissociativi che impediscono I termini somatoforme, somatizzazione e psico-
l’integrazione di un significato nell’organizzazione somatico sono ancor oggi utilizzati dai clinici spes-
psichica. Sono fattori traumatici della malattia so in modo generico. Anche se si tratta di condizio-
l’esordio improvviso dei sintomi, la necessità di ni con un’elevata incidenza nella popolazione, la
trattamenti dolorosi e invasivi, le frequenti ospe- maggior parte dei disturbi di questo gruppo giun-
dalizzazioni e le separazioni dal proprio contesto ge all’osservazione dei medici di famiglia e non de-
sociale imposte dall’iter delle cure. gli specialisti della salute mentale.
L. Veneroni et al.: Sofferenza e patologia tra corpo e mente: prospettive diagnostiche nelle malattie organiche 561

La sezione dei disturbi somatoformi appare per quanto prevedibile in base all’esposizione al fattore
la prima volta nella terza edizione del DSM5, in cui stressante) e di una compromissione significativa del
viene anche abolita la diagnosi di “nevrosi”, e nel- funzionamento scolastico, sociale o lavorativo. Ne so-
l’attuale classificazione del DSM-IV sono compre- no descritte diverse varianti: depressiva, ansiosa,
si il disturbo di somatizzazione, il disturbo di con- con alterazione della condotta, mista, non specifica-
versione, il disturbo algico, l’ipocondria, il disturbo ta. Quest’ultima categoria, benché utilizzata nelle
da dismorfismo corporeo e il disturbo somatoforme relazioni cliniche e medico-legali, appare tuttavia
non altrimenti specificato. troppo generica e quindi inadeguata a descrivere in
Nel DSM-IV-TR9 è stata sostanzialmente rispet- termini clinicamente utili la complessità dei proces-
tata questa classificazione, sostituendo solo la defi- si di adattamento ad una malattia organica.
nizione di disturbo da dolore somatoforme con quel-
lo di disturbo algico. Questa classificazione è basata
su criteri clinici ma non è definitiva e non è unani- LE CRITICHE AL DSM-IV
memente condivisa. I disturbi somatoformi sono
caratterizzati dalla presenza di sintomi fisici La categoria dei disturbi somatoformi nel DSM-
che suggeriscono una condizione di malattia, IV (e considerando la sostanziale sovrapposizione
che, però, non sono giustificati da una patolo- dei criteri ICD-10, lo stesso vale anche per que-
gia organica né dagli effetti diretti di una so- st’ultima classificazione) è stata oggetto di critiche
stanza, né da altro disordine mentale. Tali con- fin dalla sua pubblicazione.
dizioni vengono considerate patologiche se causano L’approccio adottato da queste classifica-
alterazioni significative nel funzionamento sociale, zioni è dualistico e la diagnosi è basata sul-
lavorativo o in altre aree. I sintomi fisici manifestati l’esclusione di cause organiche.
non sono intenzionali. La loro diagnosi è variamente La presenza di sintomi “medically unexplained”
formulata anche dagli stessi operatori della salute determina l’ipotesi di una causalità psicologica e,
mentale. Perlopiù si ricorre alla diagnosi di sindrome viceversa, la presenza di una patologia organica fa
di tipo funzionale o di sindrome “medically unexplai- venire meno lo studio di fattori psicosociali che pos-
ned”. La questione dibattuta, e per ora non risolta, è sono concorrere alla formazione dei sintomi. Mol-
se le diverse diagnosi (sindrome dell’intestino irrita- tissime condizioni cliniche, invece, sono multifat-
bile, sindrome da fatica cronica e dolore lombare cro- toriali e implicano una interrelazione tra aspetti
nico) siano realmente entità distinte, oppure siano ri- biologici, psicologici e sociali.
conducibili ad un unico meccanismo patologico.
Di fronte a disturbi somatoformi, l’internista, lo Altra critica fondamentale è che i disturbi
psichiatra e lo psicologo hanno competenze comple- somatoformi così come classificati nel DSM-
mentari (spesso sovrapposte) e un trattamento ot- IV non rappresentano la realtà clinica.
tiene risultati favorevoli soltanto se è attuata una Appaiono quale evenienza rara, mentre nella
collaborazione multidisciplinare. Sono patologie col- pratica clinica le sindromi di somatizzazione – defi-
locate in una zona intermedia fra medicina e psico- nite da Lipowsky11 come tendenza a vivere e a co-
logia e costituiscono il paradigma delle dimensioni municare il distress psicologico in forma di sintomi
biopsicosociali della malattia, dove è difficile distin- somatici e a chiedere pertanto un ausilio medico –
guere ciò che è biologico da quanto è psicologico10. sono frequenti e spesso sono sovrapposte a problemi

 La seconda sezione del DSM in cui sono prese


di natura ansioso-depressiva. Inoltre, la diagnosi di
disturbo somatoforme non è risultata sempre affi-
in considerazione le relazioni tra malattia fisica e dabile, stabile nel tempo ed omogenea10. Da consi-
aspetti psicologici tratta i fattori psicologici che derare è anche lo scarso gradimento della termino-
influenzano negativamente una condizione logia da parte dei pazienti, timorosi che un’origine
medica: peggiorando il decorso o il trattamento del- psichica possa depotenziare la genuinità della loro
la malattia, o rappresentando un ulteriore rischio sofferenza; così come la difficoltà di tradurre e ap-
emotivo per il paziente (es., reazioni fisiologiche cor- plicare la diagnosi all’interno di culture diverse, che
relate allo stress che possono causare dolore precor- hanno differenti visioni del rapporto mente-corpo.
diale in soggetti con coronaropatia) oppure un rischio Tali criticità di classificazione costituiscono una
fisico (eccessi alimentari protratti in un soggetto dia- potenziale fonte di confondimento in controversie
betico). Essi sono collocati in una sezione collaterale medico-legali e assicurative12.
del DSM-IV (“Altre condizioni che possono essere og-
getto di attenzione clinica”). La diagnosi di tali fatto- Le proposte di revisione per il DSM seguono un
ri psicologici è codificata sull’Asse I e la condizione continuum che va da posizioni più conservative – le
medica generale concomitante sull’Asse III. quali propongono una semplice revisione delle cate-

 In aggiunta a queste due sezioni, nell’ambito del-


gorie e della definizione di disturbi somatoformi13 – a
posizioni più radicali, come la modifica di rubrica10,14.
le diagnosi usate per designare le risposte psicologi- È stato anche proposto di abolire il termine “somato-
che disadattive alle malattie organiche, sono da ri- forme” e di sostituirlo con il termine “sintomi soma-
cordare i disturbi dell’adattamento: condizioni in tici”, associandolo ad a una diagnosi specifica di ma-
cui, in risposta ad un evento stressante, si sviluppa- lattia (es. “dolore associato a neoplasia”), oppure con
no (entro tre mesi) sintomi emotivi e comportamen- il termine “sindrome funzionale” nei casi in cui vi sia
tali che sono causa di marcato disagio (al di là di un nesso con una patologia medica nota.
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Questi termini sarebbero, peraltro, utilizzati sol- Approccio dimensionale:


tanto a fini descrittivi, non diagnostici e risultereb- il nuovo Manuale Diagnostico Psicodinamico
bero probabilmente più accettabili dai pazienti.
Dato il grande fermento nella psichiatria ame-
ricana per il ripensamento dei fondamenti del
Nuove proposte per la diagnosi DSM, già nel 2006, negli Stati Uniti, una Task For-
ce costituita da un ampio gruppo di psicoanalisti
I CRITERI DIAGNOSTICI ha presentato il Manuale Diagnostico Psicodi-
PER LA RICERCA IN PSICOSOMATICA namico (PDM)18. A fronte dell’ateoreticità del
DSM, il PDM presenta un impianto che si basa sul-
Un gruppo internazionale di ricercatori ha propo- le evidenze empiriche delle ricerche nell’area delle
sto i Criteri Diagnostici per la Ricerca in Psicosomati- neuroscienze, della valutazione degli esiti dei trat-
ca (DCPR)15,16. Si tratta di una nuova classificazione tamenti e di numerosi altri ambiti di studio sul
basata sulla categoria già esistente nel DSM dei «fat- campo, finalizzati alla operazionalizzazione dei co-
tori psicologici che influenzano una condizione medi- strutti psicoanalitici e alla loro misurazione. La
ca», nella sezione delle «condizioni che possono essere diagnosi è intesa in senso dimensionale, ol-
oggetto di attenzione clinica» (Asse I), ma proposte co- tre che categoriale, e come tale è volta a co-
me una nuova categoria in una nuova sezione gliere la singolarità del paziente e la sua sog-
del DSM. Essa prevede criteri diagnostici specifici per gettività, per individuare, da un lato, la sua
manifestazioni psicologiche osservate in vari contesti psicopatologia e, dall’altro, le sue risorse.
medici e sono suggeriti strumenti operazionali di va- Tale diagnosi dimensionale è articolata su tre ma-
lore clinico, prognostico e terapeutico. È stato proposto cro-dimensioni, definite “Assi”, che sono: le configu-
un set di 12 cluster da utilizzare secondo un approccio razioni di personalità sane e disturbate (Asse P); i
multiassiale: ansia per la salute, nosofobia, tanatofo- profili individuali del funzionamento mentale (Asse
bia, negazione di malattia, sintomi somatici funziona- M); i pattern sintomatici e l’esperienza soggettiva che
li secondari a un disturbo psichiatrico, somatizzazione di essi fanno i pazienti (Asse S). Il termine “Asse” in-
persistente, sintomi di conversione, reazione agli an- dica qui (a differenza del DSM) una dimensione, o
niversari, comportamento di tipo A, umore irritabile, prospettiva osservatrice della realtà del paziente.
demoralizzazione e alessitimia. Un’intervista struttu- La valutazione del PDM può essere considerata,
rata ad hoc è stata messa a punto per valutare la pre- a differenza di quella del DSM, multiassiale, multi-
senza delle 12 sindromi14. dimensionale e prototipica, in quanto cerca di pren-
Queste variabili sono state spesso trascurate dere in considerazione sia le sindromi cliniche sia
dalla psichiatria tradizionale soprattutto a causa l’esperienza soggettiva del paziente. Sono compresi
della loro natura subsindromica. La maggiore spe- il profilo globale e articolato del funzionamento men-
cificità nel riconoscere la presenza di una soffe- tale e lo stile di personalità, le sue basi strutturali e
renza altrimenti meno riconoscibile è evidenziata la sua funzionalità nel contesto di vita del soggetto.
da numerosi studi in cui risulta che le sindromi
psicosomatiche non solo sono più frequenti (circa PATOLOGIE SOMATO-PSICHICHE NEL PDM
il doppio) dei disturbi psichiatrici, ma sovente
identificano diverse forme di disagio psicosociale Dal punto di vista categoriale, le condizioni
non inquadrabile in una precisa diagnosi in base che riguardano la sofferenza congiunta di mente
al DSM-IV. Secondo alcuni studi, le categorie dia- e corpo – e quindi le patologie somatoformi e i di-
gnostiche DCPR e DSM-IV non sarebbero neces- sturbi dell’adattamento ad una malattia organi-
sariamente collegate da una relazione gerarchica. ca – sono considerate all’interno dell’“Asse S. Pat-
Significativo è il caso della demoralizzazione e de- tern sintomatici: l’esperienza soggettiva”, dove la
pressione maggiore: non tutti i pazienti depressi soggettività dei malati è descritta in termini di
presentano anche demoralizzazione, e viceversa. stati affettivi, pattern cognitivi (contenuti men-
La demoralizzazione, nonostante la sua rilevanza tali), stati somatici (esperienze somatiche) e pat-
clinica sul decorso e sulla prognosi delle malattie tern relazionali che, clinicamente, si associano ai
organiche, non è riconosciuta adeguatamente dal- diversi disturbi. Questi quadri somatici, infatti,
le classificazioni psichiatriche tradizionali e nel secondo un approccio psicodinamicamente orien-
DSM-IV se ne trova traccia soltanto fra i disturbi tato, non sono disturbi a sé stanti, ma espressio-
dell’adattamento17. ni dei modi in cui i pazienti affrontano le espe-
rienze e possono essere compresi solo nel contesto
della struttura complessiva della loro personali-
La classificazione secondo DCPR potreb- tà e del profilo di funzionamento mentale del sog-
be offrire al clinico la possibilità di pre- getto. La condizione del paziente va esaminata in
scindere da scelte dicotomiche organico/fun- tutte le dimensioni. Quindi, anche nel caso di sof-
zionali dei disturbi somatici e di evitare il ri- ferenze che si esprimono somaticamente, il pa-
corso ad una diagnosi psichiatrica quando non ziente va valutato nel suo funzionamento menta-
sia possibile identificare fattori organici in gra- le (Asse M) e nella sua personalità (Asse P) e non
do di spiegare esaurientemente i sintomi del soltanto attraverso una categoria nosografica che
paziente. sintetizzi la condizione sintomatologicamente ri-
levante.
L. Veneroni et al.: Sofferenza e patologia tra corpo e mente: prospettive diagnostiche nelle malattie organiche 563

ESPERIENZA INTERNA NEI DISTURBI DELL’ADATTAMENTO • Gli stati affettivi dei disturbi di soma-
tizzazione comportano una sensazione caratteri-
Gli stati affettivi che accompagnano l’adattamen- stica: “c’è qualcosa che non va nel mio cor-
to ad una malattia organica sono diversi da individuo po”. Alcune persone sono preoccupate ed ipervigi-
a individuo. Quando le condizioni mediche sono com- li e reagiscono con angoscia intensa, altre presen-
plesse o le risorse dell’individuo inadeguate e l’adat- tano variazioni normali nelle sensazioni interne;
tamento è disturbato, una caratteristica affettiva pre- altre ancora non esternano angoscia e preoccupa-
valente è un sentimento di disagio, provocato dalla zione. Questa differenza può essere interpretata o
sensazione di essere in un momento di cambiamento come diniego della propria esperienza interna, op-
o di passaggio. Si riconosce, cioè, che – a un livello pure come una rottura dei legami tra sensazioni
soggettivo più profondo rispetto alle manifestazioni somatiche e consapevolezza di sé.

• Anche i pattern cognitivi variano tra le di-


valutabili come ansia, depressione o cambiamenti del
comportamento, – può essere presente un senti-
mento pervasivo di incertezza e apprensione. verse condizioni. Nell’ipocondria, ad esempio, vi è
Aiutare il paziente a raccontare in modo preciso gli un generale assorbimento cognitivo nel proprio corpo.
affetti associati all’incertezza e all’apprensione può I pensieri possono includere la convinzione che ogni
essere utile per alleviargli il senso di disagio. dolore o sintomo sia una minaccia per la propria vita.
■ I pattern cognitivi sono caratterizzati dalla con- Queste preoccupazioni possono essere accompagnate
centrazione sullo stress attuale o da un marcato evi- da un affetto depressivo e da una sensazione di disa-
tamento dei cambiamenti che sarebbe necessario af- stro. Gli stati somatici comprendono i correlati fisici
frontare e fare propri. Alcuni stati somatici possono, dell’ansia (accelerazione del battito cardiaco, aumen-
inoltre, accompagnare la reazione predominante al- to della pressione arteriosa, tensioni muscolari), ri-
lo stress (che da caso a caso può essere depressione, sposte del SNA che sono parte della reazione di at-
ansia o cambiamento del comportamento) e il tipo di tacco/fuga.

• I pattern relazionali, incluso il rapporto con i


espressione somatica dipende dalla risposta affettiva.
■ I pattern relazionali possono invece essere ca-
ratterizzati da un maggior ricorso, da parte del sog- medici, possono variare da una persistente e aggres-
getto, a manifestazioni di dipendenza oppure a ten- siva ricerca di rassicurazione (destinata a rivelarsi
tativi di allontanarsi da relazioni che potrebbero es- fallace) fino a lontananza ed inaccessibilità.
sergli di aiuto, a causa di sentimenti di vergogna cor-
relati all’incremento del suo bisogno di dipendenza.
QUESTIONARIO SUL FUNZIONAMENTO MENTALE
L’ESPERIENZA INTERNA NEI DISTURBI SOMATOFORMI
Per quanto riguarda la diagnosi ex PDM, è in corso
Nel Manuale Diagnostico Psicodinamico (diver- di perfezionamento un sistema di facilitazione del-
samente da quanto descritto nel DSM-VI-TR) si la diagnosi e di ricerca empirica basato sul que-
evidenzia come alcuni pazienti somatizzanti usino stionario Clinician-Report QFM-27 (Questionario
i sintomi fisici per porsi in relazione stabile con i sul Funzionamento Mentale, versione a ventisette
medici; nei pazienti che adottano tale strategia il item), messo a punto da Cesare Albasi, Claudia La-
sollievo da un sintomo porta rapidamente a svi- sorsa e sviluppato con altri collaboratori, che si
lupparne un altro. prefigge di facilitare la valutazione del fun-
zionamento mentale del paziente (Asse M) e
la formulazione di ipotesi cliniche sui livelli
Altro problema affrontato nel Manuale riguarda di organizzazione di personalità prevalenti
il vantaggio “secondario” della malattia: la com- nel paziente3 (maggiori approfondimenti sono re-
prensione di un disturbo somatoforme dovrebbe im- peribili al sito: www.pdm-qfm.com). L’Asse M nel
plicare un’analisi dei benefici associati alla PDM intende orientare il clinico nella valutazione
malattia; un esempio è quello di alcuni individui del profilo del funzionamento mentale del paziente
per i quali l’assunzione del ruolo di malato può es- sulla base di nove funzioni di base (funzioni men-
sere percepito come l’unico modo legittimato per tali o capacità di base). Le nove capacità dell’Asse
appagare i propri bisogni di dipendenza. M sono descritte nel PDM attraverso quattro esem-
plificazioni, collocate lungo un continuum di gravi-
tà progressiva. Per valutare il paziente tramite il
I cluster sintomatici espressi per mezzo del cor- QFM-27 vengono utilizzati tre livelli distinti con-
po implicano una gamma di disturbi che hanno a cettualmente, così da articolare l’idea di “gravità”
che fare sia con il sé psicosomatico sia con il sé cor- in una prospettiva psicoanalitica coerente con l’ipo-
poreo. Questi ultimi non sono tuttavia ben differen- tesi dei livelli di organizzazione di personalità pro-
ziati e non è da dimenticare che alcune condizioni pria del PDM: 1. Livello sano: la funzione (capaci-
considerate somatoformi potrebbero, alla fine, rive- tà) è una risorsa. 2. Livello nevrotico: la funzione è
lare un’eziologia medica. Vi è una relazione poco disturbata da conflitti. 3. Livello borderline: la fun-
chiara tra i vari disturbi e i fattori di stress che pos- zione è deficitaria, non si è sviluppata compiuta-
mente.
sono modularne l’espressione. Questi ultimi posso- Le nove categorie dell’Asse M sono state precisa-
no essere costituiti dalla perdita o dalla malattia di te ognuna in tre affermazioni (da cui i 27 item del
una persona cara l’angoscia per alcuni eventi di vi- questionario), che corrispondono ai tre livelli di fun-
ta, un’esperienza che minaccia il senso di autosti- zionalità mentale sopracitata.
ma o di controllo e alcune influenze culturali.
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Prospettive d’intervento irriconoscibile l’ambiente intorno a sé e il


proprio corpo. Frequenti sono anche le sen-
Dalle prospettive diagnostiche dipendono le sazioni d’isolamento.

 Obiettivo del trattamento nelle fasi precoci


tecniche d’intervento: trattamenti psicofarmaco-
logici oppure una presa in carico che abbia quali
obiettivi quelli di alleviare la sofferenza del pa- della malattia è quello di aiutare il malato ad ot-
ziente e di prevenire precoci condizioni psicopa- tenere un equilibrio emotivo sufficiente a mante-
tologiche; strategia, questa, che si orienterà quin- nere un’adeguata rappresentazione di sé e delle
di verso trattamenti psicoterapeutici integrati proprie relazioni. Tale intervento mira anche a
dal supporto farmacologico e sociale. La pratica ridurre la distanza tra curanti e paziente, facili-
dell’intervento psicologico clinico in ospedale è un tando la partecipazione di quest’ultimo alla ge-
compromesso fra l’applicazione di modelli ideali, stione della malattia. Il trattamento si ripromet-
in cui ogni paziente dovrebbe ricevere assistenza te altresì il fine di proteggere il paziente dall’iso-
quando necessario e nel modo più efficace ed i li- lamento sociale e dai danni derivanti da decisio-
miti strutturali ed economici che condizionano le ni inappropriate (come – ad esempio – l’abban-
possibilità d’intervento. Peraltro, non tutti i pa- dono delle terapie). Un trattamento ideale è arti-
zienti affetti da malattia organica possono ri- colato in fasi successive, anche se nella pratica
chiedere o giovarsi di un intervento psicologico può essere difficile pianificarne una vera e pro-
clinico; il tema delle indicazioni e delle controin- pria struttura. Un supporto multimodale dovreb-
dicazioni richiede ulteriori studi di approfondi- be articolarsi in tre aree fondamentali: il suppor-
mento: teorici ed empirici. Le tecniche psicotera- to sociale, il supporto biologico e il supporto psi-
peutiche tradizionali, che nel medio e lungo pe- cologico.
riodo potrebbero garantire un approfondito so-
stegno al paziente, spesso non sono applicabili
nella loro forma canonica, oltre che per il costo
eccessivo, anche per la difficoltà di somministra- La comprensione dinamica degli stati
re un’ulteriore, impegnativa, terapia a pazienti emotivi si affianca, ove necessario, all’uso
che già si trovano sottoposti a trattamenti medi- di metodi di controllo delle emozioni con tecni-
ci intensivi19. che cognitive ed al supporto farmacologico20.

Sarebbe augurabile che i clinici integrassero le


diagnosi descrittive con la comprensione in termi- Gli interventi di supporto comprendono le di-
ni dinamici della sofferenza del paziente, risultato verse tecniche per fronteggiare la fase acuta dello
che la capacità di utilizzare le prospettive offerte stress e migliorare il coping.
dai diversi sistemi psico-diagnostici potrebbe favo-
rire. Un aspetto importante del trattamento riguar-
da il sostegno all’elaborazione del significato
Una volta identificata una dinamica traumati- della malattia nel proprio percorso di vita.
ca nei pazienti, possono essere considerate le tre L’intervento specifico dello specialista della salu-
aree psichiche principali in cui essa si articola20: te mentale mira a ristabilire un concetto di sé rea-
processi emozionali; risposte cognitive; rappresen- listico e stabile ed a favorire un senso di compe-

• Le risposte emozionali sono legate sia ai


tazione di sé. tenza rispetto al funzionamento personale e alle
relazioni affettive, sociali e lavorative. Devono es-
meccanismi psicodinamici sia all’attivazione delle sere anche attuate misure utili a proteggere il pa-
sottostanti strutture anatomo-fisiologiche. Le più ziente dagli effetti della demoralizzazione. È ne-
frequenti in corso di malattie organiche consisto- cessario considerare, in particolare, la possibilità
no in sensazione di torpore, ottundimento emoti- che il paziente compia atti autolesivi e occorre at-
vo, percezione di essere distanti dalla realtà e sen- tuare ogni misura cautelativa per ridurne la even-
sibilità attutita. Possono esservi emozioni dolorose tualità.
con ideazione intrusiva.

• Cognitivamente, la gamma dei pensieri Conclusioni


può essere ristretta; il paziente li confina al-
le questioni riguardanti la malattia; può perce- L’adattamento dei pazienti alle condizioni di
pirsi come un automa e sperimentare l’assenza sofferenza fisica sono oggi un importante ambito
non solo di gioia, ma anche quella di emozioni dell’intervento clinico. In un’ottica riduzionista, il
positive. disagio psichico corrisponde, per lo più, alla pato-

• Dal punto di vista della rappresentazione di


logia psichica ed è ritenuta generalmente tale ogni
manifestazione sintomatica che comporti ansia o
sé, se il corpo è sofferente e mal funzionante per la depressione. Una visione clinica meno angusta
patologia organica o per aspetti legati alle cure, il non trascura, invece, l’esistenza di una soffe-
paziente può soffrire un conflitto fra i propri sche- renza mentale che può precedere la manife-
mi interni e la nuova realtà, avvertendo deperso- stazione sintomatica e che è meritevole di va-
nalizzazione, derealizzazione e vivendo come lutazione e di interventi.
L. Veneroni et al.: Sofferenza e patologia tra corpo e mente: prospettive diagnostiche nelle malattie organiche 565

Se nella pratica clinica è utilizzato un pa- 8. American Psychiatric Association. DSM-III R. Dia-
radigma esclusivamente sintomatico, nei casi gnostic and statistical manual of mental disorders.
in cui non si manifestano sintomi, si corre il rischio Washington: American Psychiatric Association
1987.
di non rilevare alcun disagio. Gli stessi costrutti di 9. American Psychiatric Association. DSM-IV TR. Dia-
coping e di meccanismi di difesa, benché utili clini- gnostic and statistical manual of mental disorders.
camente, non sono, tuttavia, sufficienti ad orientare Washington: American Psychiatric Association
il riconoscimento dei livelli più profondi della soffe- 2000.
renza. Indirizzando gli interventi soltanto sulle con- 10. Porcelli P. Medicina psicosomatica e psicologia clini-
dizioni già sintomatiche o psicopatologiche, si corre ca. Milano: Raffaello Cortina Editore 2009.
il rischio di non svolgere un’azione preventiva su 11. Lipowski ZJ. Somatization. American Journal of
Psychiatry 1987; 47: 160-7.
condizioni, anche gravi, le quali, in quei casi in cui 12. Mayou R, Kirmayer LJ, Simon G, Kroenke K, Shar-
l’adattamento è apparentemente buono e sembra pe M. Somatoform disorders: time for a new appro-
non esservi alcun problema di compliance ai tratta- ach in DSM-V. American Journal of Psychiatry 2005;
menti medici, hanno prodromi asintomatici. 162: 847-55.
I comportamenti “anomali” richiedono, quindi, 13. Hiller W, Rief W. Why DSM-III was right to intro-
di essere considerati secondo una prospettiva più duce the concept of somatoform disorders. Psychoso-
ampia ed integrata e lo stesso “compenso patologi- matics 2005, 46, 105-8.
co” ha spesso necessità di essere rispettato21. 14. Porcelli P, Sonino N. Fattori psicologici che influen-
zano le malattie. Una nuova classificazione per il
DSM-V. Roma: Fioriti 2008.
15. Fava GA, Freyberger HJ, Bech P, Christodoulou G,
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Indirizzo per la corrispondenza:


Dott. Carlo Alfredo Clerici
Via Tommaso Pini 1
20134 Milano
E-mail: carlo.clerici@unimi.it

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