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periodi!
•Tutti sono caratterizzati dall’”effetto tetto”, che impedisce
loro di essere utilizzati per dolori di media e grave
intensità
•Il mercato offre una miriade di FANS, nella pratica clinica
è auspicabile limitarsi all’uso di soli 2-3!
KETOROLAC
• FANS, commercializzato comunemente come Toradol, caratterizzato da un potente effetto
analgesico e un moderato effetto anti-infiammatorio
• Somministrato per via intramuscolare, orale, endovenosa, intranasale
• USO: Utilizzato nel dolore post operatorio per brevi periodi (max 5 giorni)
• Non presenta fenomeni di tolleranza e dipendenza (in quanto non interagisce con i recettori
oppioidi)
• Non induce depressione respiratoria (in quanto non interagisce con i recettori oppioidi)
• Inibisce l’aggregazione piastrinica e provoca ulcere gastriche
• Presenta una maggiore selettività per la COX-1
DICLOFENAC (Voltaren)
NB: i FANS risultano particolarmente efficaci in presenza di dolore nocicettivo con componente
infiammatoria
A seconda della selettività per la COX-2 o COX-1 si osservano reazioni avverse differenti:
- Farmaci più selettivi verso la COX-1 (come l’aspirina) sono associati a un maggior rischio
gastrointestinale e ad un effetto cardioprotettivo
- Farmaci non selettivi come (Ibuprofene, Naproxene): sono associati a un maggior rischio
gastrointestinale e un minor rischio di eventi cardiovascolari
- Farmaci più selettivi verso la COX-2 (Meloxicam, diclofenac, etodolac..): sono associati ad un
minor rischio di tossicità gastrointestinale ma un maggior rischio di eventi cardiovascolari
- Farmaci ancor più selettivi verso la COX-2 (Celecoxib): riduzione di tossicità gastrointestinale,
aumento del rischio di eventi cardiovascolari.
COXIB
- Uso limitato a causa delle reazioni avverse, utilizzati come antinfiammatori e analgesici nell’artrite
reumatoide e nell’osteoartrite
- Lumiracoxib: non approvato in Italia e negli Stati Uniti, commercializzato in alcuni paesi e poi
ritirato per epatossicità
- Etoricoxib: non approvato negli Stati Uniti
- Celecoxib: presenta un minor rischio di eventi cardiovascolari, in quanto risulta essere meno
selettivo, è l’ unico coxib approvato negli USA
- Valdecoxib e Rofecoxib: ritirati in Italia
- Parecoxib: profarmaco del Valdecoxib somministrato per via parenterale
OPPIOIDI
La famiglia degli oppioidi è la più importante e la più efficace famiglia di antidolorifici
Essi sono derivati dell’oppio (dal greco opos=succo), estratto dal succo lattiginoso del Papaverum
Somniferum. Occorre distinguere:
Oppiacei: alcaloidi naturali quali morfina, tebaina, papaverina, codeina e derivati semisintetici (ad
esempio la dobbiamo acetilazione della morfina determina la formazione dell’eroina)
Oppioidi: tutte le molecole (oppiacei, farmaci sintetici, peptidi endogeni) con azione morfino-simile
e antagonisti (naloxone e naltrexone)
Gli oppioidi deboli hanno un affinità minore per il recettore oppioide, dunque lo attivano con
un’attività intrinseca minore rispetto all’agonista forte, quindi è in grado di fornire un’analgesia
limitata. Oltre una certa soglia di dolore, non sono più in grado di produrre analgesia (effetto
tetto): anche aumentando la dose, aumenteranno solo le reazioni avverse. Oppioidi deboli sono:
- Tramadolo
- Codeina
- Deidrocodeina
- Destropropossifene
-Tapentadolo
TRAMADOLO
-Meccanismo d’azione: 1) Presenta una debole
attività agonistica oppioide sul recettore μ sul
neurone postsinaptico a livello delle corna dorsali
del midollo spinale 2) Provoca anche un’inibizione
del reuptake della serotonina e della
noradrenalina, che lo rende utile per il controllo
del dolore neuropatico. (Ricordiamo che
noradrenalina e serotonina sono i principali
neurotrasmettitori coinvolti nell’attivazione del
sistema discendente del dolore. Essi chiudono il
gate spinale del dolore, inibendo la prima sinapsi
tra il neurone sensitivo primario e il neurone spino-
talamico)
TAPENTADOLO
✓ Sostanzialmente gli oppioidi utilizzati per il dolore moderato sono tramadolo e codeina, soli o in
associazione (per es. in associazione al paracetamolo)
✓ Tramadolo e Codeina si distinguono dai fratelli “maggiori” (gli oppioidi forti) per la presenza del
cosiddetto“effetto tetto“ (dosaggio massimale oltre al quale aumentano gli effetti collaterali e non
l’effetto terapeutico)
DESTROPROPOSSIFENE
- Isomero destro giro del propossifene
- Meccanismo d’azione: 1) Bassa affinità per i recettori μ 2) Antagonista del recettore NMDA:
ricordiamo che nella via ascendente del dolore il neurone sensitivo primario comunica con il
neurone spino-talamico anche mediante il rilascio di glutammato. Dunque mediante il blocco del
recettore NMDA, non si verifica la propagazione del segnale nocicettivo, con conseguente azione
analgesica.
- Somministrato per via orale e parenterale
- Subisce un metabolismo di primo passaggio
- Subisce un metabolismo epatico: per demetilazione si forma il norpropossifene che presenta
attività analgesica e tossica ma non passa la barriera ematoencefalica
- Lunga emivita plasmatica: 12 ore
- Presente una minore attività analgesica ma anche minori reazioni avverse rispetto alla morfina (e
rispetto alla Codeina)
- Presenta un effetto tetto per dosi complessive giornaliere di 360 mg
- Impiegata nel trattamento cronico del dolore di lieve entità (l’associazione con paracetamolo è
oggi considerata di dubbia utilità)
- Il destpropossifene (Liberen) ha una potenza paragonabile a quella della Codeina e una lunga
durata d’azione paragonabile al metadone
- Sono stati riscontrati casi di morte per sovradosaggio, tanto da valutare il rapporto rischio/
beneficio (si preferisce la codeina)
OPPIOIDI FORTI
Utilizzati nel trattamento del dolore intenso,si distinguono in:
- Oppioidi forti a breve emivita: morfina, fentanil e derivati (utilizzati negli interventi chirurgici,
perché al termine dell’intervento, l’effetto deve scomparire rapidamente), meperidina e
buprenorfina
Il meccanismo non è metabolico (cioè è dovuto più a una riduzione dell’assorbimento, aumento
dell’eliminazione o down regolation del recettore, cioè un’ internalizzazione del recettore con
• Bifosfonati
• α-2 agonisti
• Calcio-antagonisti
• Anestetici locali
ANTIEPILETTICI
Gabapentin e Pregabalin (Lyrica)
• Introdotti in terapia come antiepilettici, utilizzati più come adiuvanti nel trattamento del dolore
neuropatico
• Presentano un’attività centrale dovuto al blocco della sensibilizzazione dei neuroni delle corna
dorsali del midollo spinale
• Pregaalin e Gabapentin nascono come analoghi del GABA in grado di attraversare la barriera
ematoencefalica. Successivamente si è scoperto che essi possono legarsi alla subunità α2δ di un
canale Ca2+ voltaggio-dipendente di tipo N presente sul neurone, che regola l’esocitosi del
glutammato (neurotrasmettitore del dolore) calcio-dipendente.
• Principali applicazioni: nevralgia post erpetica, neuropatia diabetica, dolore neuropatico da
cancro, dolore neuropatico post-poliomelite
BIFOSFONATI
Pamidronato (Aredia 60-90 mg in 1-2 ore) e Acido Zoledronico monoidrato (Zometa, 4 mg in
15-20 min una volta al mese)
• Inibiscono l’attività degli osteoclasti (i quali digeriscono la matrice ossea), esercitano un effetto
antinfiammatorio e possono provocare l’apoptosi degli osteoclasti
• Indicazioni: utili nel trattamento dell’ipercalcemia nel trattamento del dolore da metastasi ossee
ZICONOTIDE
• Lo ziconotide è un analogo sintetico di un ω- conopeptide (o conotossina) di 25 aminoacidi,
trovato nel veleno prodotto dalla lumaca marina Conus Magus
• Scoperta nel 1980, viene utilizzata per il dolore oncologico e per il dolore severo di pazienti affetti
da AIDS
• Essendo un peptide, non può essere somministrato per via orale in quanto sarebbe degradato a
livello gastrico dalla tripsina, inoltre la sua idrofilia non lo rende compatibile con la
somministrazione per via orale
• Somministrata per via intratecale attraverso l’utilizzo di un catetere nel liquido cerebrospinale