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Farmacologia riassunti

Farmacologia (Università degli Studi di Messina)

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1° parte
Di cosa si occupa la farmacologia? Si dedica allo studio di sostanze chimiche detti FARMACI, che
interagendo con gli organismi viventi, hanno un effetto terapeutico.
*N.B. : è importante ricordare che tutti i tipi di farmaci possono provocare effetti collaterali o tossici.*
La OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) definisce come FARMACO: qualsiasi sostanza o
prodotto che si viene a utilizzare per modificare o esplorare i sistemi fisiologici o patologici, in modo
tale che chi lo riceve, viene ad avere un beneficio. Una particolare branca della farmacologia, è la
FARMACOCINETICA che studia tutti i processi a cui il farmaco è sottoposto dal momento della sua
assunzione fino alla sua eliminazione. Vi è, inoltre, la FARMACODINAMICA che studia il modo
in cui il farmaco agisce per poter arrivare all’obbiettivo finale che è quello di ottenere un effetto
terapeutico. Possiamo perciò distinguere la FARMACOLOGIA GENERALE (che comprende
farmacodinamica e farmacocinetica) e FARMACOLOGIA SPECIALE, che studia l’azione dei
farmaci sui diversi apparati, infatti esistono varie categorie di farmaci a seconda dell’organo o
apparato su cui rivolgono la loro azione (esempi: antibiotici, cortisonici, ecc).
LA FARMACOCINETICA:
studia il viaggio che il farmaco compie nel nostro organismo. Comprende cinque fasi:
1)SOMMINISTRAZIONE;
2)ASSORBIMENTO;
3)DISTRIBUZIONE;
4)METABOLISMO;
5)ESCREZIONE.
Le VIE di SOMMINISTRAZIONE sono divise in due grossi gruppi: vie di somministrazione
ENTERALI e vie di somministrazione PARENTERALI. Ognuno di questi gruppi comprende vari
tipi di vie di somministrazione del farmaco. Di quelle entrali fanno parte:
-VIA ORALE. Vantaggi: molto economica; solitamente ben accetta dal paziente; non dolorosa;
utile quando la terapia è prolungata nel tempo.
Svantaggi: non si può utilizzare questa via quando il tipo di farmaco potrebbe essere
distrutto dall’acidità gastrica; alcuni cibi a contatto con il farmaco potrebbero disattivarlo e quindi
non portare l’effetto terapeutico desiderato; in caso di emergenza la via orale è poco adatta perché il
farmaco esplica il suo effetto dopo circa 1 ora e non in modo immediato; alcuni farmaci, quando
sono somministrati per via orale, invece di entrare subito in circolo passano prima dal fegato
(provocando l’EFFETTO DI PRIMO PASSAGGIO EPATICO), in cui vi sono particolari enzimi che
hanno la capacità di disattivarli, di conseguenza non si otterrà l’effetto terapeutico.
Questo effetto influenza un parametro molto importante, definito come BIODISPONIBILITA’,
definita come la percentuale di farmaco che arriva immodificata nel sangue rispetto alla quantità di
farmaco somministrata. A casa dell’effetto di primo passaggio epatico, la biodisponibilità in alcuni
casi può essere ridotta.
-VIA SUBLINGUALE: utilizzata soprattutto in casi di emergenza, in quanto permette un effetto
rapido ed efficace, in cui il farmaco dalla bocca, più precisamente da sotto la lingua passa alla

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succlavia, attraversa la vena cava superiore e arriva al cuore, entrando quindi subito nel circolo
sanguigno.
Vantaggi: risposta rapida, si può usare se il farmaco è instabile rispetto al pH acido
presente nello stomaco, questa via può essere utilizzato nel caso in cui il farmaco abbia l’effetto del
primo passaggio epatico.
Svantaggi: in alcuni casi il farmaco può irritare la mucosa dell’organo bersaglio, non
può essere utilizzata frequentemente come quella orale.

-VIA RETTALE: anche questa via permette al farmaco di non passare per il fegato quindi non
provoca l’effetto di primo passaggio epatico.
Vantaggi: vi è una latenza per ottenere l’efficacia del farmaco, che però è comunque minore
rispetto a quella della via orale; si evita il filtro epatico.
Svantaggi: il materiale fecale potrebbe andare ad interferire con l’assorbimento del
farmaco; può causare irritazione locale.
Le vie di somministrazione parenterali comprendono:
-VIA ENDOVENOSA: utilizzata quando il farmaco non viene assorbito a livello gastro-intestinale,
quando i pazienti non sono coscienti e soprattutto quando si richiede un effetto immediato, infatti nel
caso della via di somministrazione endovenosa tutta la dose di farmaco somministrata viene iniettata
direttamente nel sangue, per cui non vi è assorbimento. In casi come questo il livello di
BIODISPONIBILITA’ è massimo, del 100%.
Vantaggi: azione rapida; il dosaggio deve essere preciso; permette di somministrare volumi
notevoli; la somministrazione può essere continua e lenta e permette perciò di mantenere il livello di
farmaco COSTANTE nel sangue.
Svantaggi: rischi di effetti avversi, non è gradita ai pazienti.
-VIA INTRAMUSCOLARE: utilizzata solitamente quando il paziente non è cosciente.
Vantaggi: è una via di somministrazione più sicura rispetto a quella endovenosa. Si possono
creare anche dette preparazioni di deposito che sono a lento rilascio.
Svantaggio: causa dolore; può provocare lividi; i farmaci cha hanno la caratteristica di essere
irritanti non posso essere iniettati; si possono creare ascessi.
Altri tipi di vie di somministrazione sono:
-VIA SOTTOCUTANEA: Vantaggi: azione rapida; il paziente può autosomministrare la dose; si
possono creare dei preparati di deposito.
Svantaggi: via non adatta per le sostanze irritanti; scarso assorbimento in
pazienti che presentano insufficienza circolatoria; iniezioni ripetute possono provocare atrofia.
-VIA INALATORIA: (esempio aerosol) Vantaggi: assorbimento molto rapido; si evita il filtro
epatico e di conseguenza l’effetto di primo passaggio epatico; si autosomministra.
Svantaggi: richiede particolari apparecchiature; può provocare
irritazioni locali.

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-VIA TRANS-MUCOSA o PER-CUTANEA: ne sono un esempio i cerotti per il mal di moto, che
contengono al loro interno il farmaco che viene poi gradualmente rilasciato una volta applicato sulla
cute.
Volendo fare un confronto tra le vie enterali e quelle parenterali si nota che quelle in cui la
BIODISPONIBILITA’ è maggiore sono: via endovenosa e via intramuscolare.
Tranne che per la via endovenosa, per tutte le altre vie è necessario l’assorbimento del farmaco. Si
definisce come ASSORBIMENTO il passaggio del sede in cui viene somministrato, all’interno del
circolo sanguigno. L’assorbimento parte in bocca ma in quantità minime, nell’esofago non vi è
assorbimento, nello stomaco avviene solo per alcuni farmaci come ad esempio i barbiturici e
l’aspirina, ma il processo di assorbimento vero e proprio per la maggior parte dei farmaci si verifica
a livello dell’intestino tenue.
Da cosa può dipendere l’assorbimento di un farmaco?
-dalla composizione del farmaco stesso, che può comportare il suo assorbimento a livello intestinale
o gastrico,
-dalle diverse vie di somministrazione
-dalla dose somministrata
-dalla superficie di assorbimento ( i villi intestinali presenti nell’intestino tenue sono altamente irrorati
e ciò consente un maggiore assorbimento delle sostanze)
-dal tempo di contatto che vi è tra la superficie dell’intestino e il farmaco ( ad esempio: prendendo il
caso di un paziente diarroico, non vi è tempo di contatto tra intestino e farmaco perché questo viene
eliminato ancor prima che possa essere assorbito, per cui alcune patologie gastro-intestinali possono
influenzare l’assorbimento del farmaco )
-dalle dimensioni del farmaco
-dalla viscosità del farmaco
-dalla presenza di cibo (ad esempio vi è una classe di antibiotici, le TETRACICLINE, che vengono
somministrati a stomaco pieno, basta che il paziente non abbia ingerito latticini di alcun tipo, perché
altrimenti si vanno a creare dei composti chelanti che non permettono l’assorbimento percui
l’antibiotico non fa effetto)
-lo stress
-dall’età: un neonato ha una capacità di assorbimento, soprattutto a livello cutaneo in quanto la cute
non è ancora interamente formata, nettamente superiore rispetto a quella di un anziano
Quando la velocità di assorbimento si equivale a quella di eliminazione si ha lo STADIO
STAZIONARIO, che corrisponde alla concentrazione massima del farmaco. Effettuando un
confronto è chiaro che la via in cui il grado di assorbimento è maggiore è la via orale, mentre quella
in cui l’assorbimento manca del tutto è la via endovenosa, perché la dose nel farmaco entra
direttamente nel circolo sanguigno.
Una volta assorbito il farmaco, esso tramite il sangue deve essere distribuito. La fase di
DISTRIBUZIONE è quel processo attraverso il quale il farmaco passa dal torrente circolatorio al
tessuto bersaglio. Il volume con cui il farmaco si distribuisce è definito VOLUME APPARENTE DI

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DISTRIBUZIONE che è dato dal rapporto tra la quantità di farmaco totale presente nell’organismo
diviso la concentrazione di farmaco presente nel plasma.
Da cosa può essere influenzata la distribuzione?
-dal sangue : i tessuti più irrorati sono i primi ad essere raggiunti dal farmaco
-dal volume del compartimento plasmatico
-dalle caratteristiche del farmaco (lipofilo o idrofilo)
-dalle proteine plasmatiche: una volta che il farmaco si trova nel circolo sanguino, parte di esso va a
legarsi alle proteine plasmatiche, in particolare i farmaci acidi si legano all’albumina mentre quelli
basici alle globuline. Il farmaco legato alle proteine plasmatiche è in una FORMA INATTIVA, quindi
non può superare le membrane plasmatiche e arrivare a i tessuti bersaglio, che invece vengono
raggiunti dalla parte di farmaco rimasta libera che esercita il suo effetto terapeutico, mentre quello in
forma legata funge da deposito, cioè una volta finito l’effetto ed eliminato il farmaco non legato alle
proteine, entra in azione quello legato staccandosi dalle proteine plasmatica esercitando, a sua volta,
l’effetto terapeutico.
Quali posso essere i fattori che influenzano il legame del farmaco alla proteina?
-dalla maggiore affinità del farmaco alla proteina plasmatica. Nel caso in cui al paziente vengano
somministrati più farmaci, quello più affine alla proteina plasmatica si andrà a legare con essa,
spiazzando quello meno affine, di conseguenza il farmaco con minore affinità sarà più concentrato a
livello libero, andando a potenziare l’effetto terapeutico del farmaco che,quindi, diventa tossico
definito come EFFETTO COLLATERALE. Questo fenomeno è chiamato SPIAZZAMENTO
FARMACOLOGICO. )
Seconda parte:

Il farmaco dal sangue è arrivato al tessuto bersaglio, ha esercitato il suo meccanismo d'azione e quindi
ha fatto il suo effetto perchè il meccanismo d'azione lo vedremo con la farmaco dinamica , a questo
punto il farmaco lo dobbiamo eliminare. Però la maggior parte dei farmaci sono di natura lipofila e
quindi i farmaci essendo che sono di natura lipofila tendono ad essere sempre riassorbiti perchè ritorna
, passano attraverso la membrana che è di natura lipofila e quindi verranno assorbiti, per cui il farmaco
deve essere trasformato in un qualcosa che non viene più riassorbito in modo tale che possa essere
eliminato, quindi deve subire questa reazione di biotrasformazione ossia deve essere metabolizzato
in modo tale che si forma questo farmaco che è inattivo ed essendo inattivo non può essere riassorbito
e quindi viene eliminato . Quindi il metabolismo trasforma il farmaco in un composto che sia inattivo
e soprattutto da lipofilo ad idrofilo in modo tale da eliminarlo. Queste reazioni fanno parte della
biotrasformazione perchè non è detto che il farmaco che viene bio-trasformato porta sempre alla
formazione del composto inattivo che viene eliminato, perchè in alcuni casi queste biotrasformazioni
possono portare alla formazione di composti tossici , oppure in alcuni casi si formano dei composti
che sono ancora attivi e che poi devono essere ulteriormente metabolizzati per poter essere inattivo,
oppure ci sono dei farmaci che nello stato in cui sono , sono inattivi, e devono essere trasformati in
composti attivi per poter esercitare il loro effetto terapeutico i cosiddetti pro-farmaci. I pro-farmaci
sono in realtà dei farmaci che sono nello stato inattivo che però una volta somministrati devono essere
trasformati per farli diventare attivi in modo tale da esercitare il loro effetto terapeutico. Quindi le
reazioni di biotrasformazioni portano: alla formazione di metaboliti ( composti che sono inattivi in

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modo tale che vengano eliminati) ; possono portare alla formazione di composti tossici ; possono
portare alla formazione che sono ancora attivi e quindi devono essere ulteriormente metabolizzati;
oppure possono portare all'attivazione del farmaco perchè inizialmente è inattivo( pro-farmaco). Es.
della formazione del metabolita attivo ----> L'aspirina viene metabolizzata in un composto che è
l'acido salicilico che è quello che esercita la sua azione farmacologica. La codeina che è un oppioide
, viene trasformato in morfina e poi l'effetto della codeina è dovuto alla morfina. Il classico valium
porta alla formazione di due metaboliti : l'oxazepam , e il nordiazepam che sono attivi.
Es. farmaco che deve essere trasformato in un composto attivo ---->Il cortisone è un pro-farmaco per
avere l'effetto del cortisone, esso deve essere trasformato in idrocortisone , per cui l'effetto terapeutico
è del suo metabolita, che sarebbe in questo caso il farmaco attivo, perchè il cortisone di per sè è un
pro-farmaco .La levodopa che è un precursore della dopamina , infatti l'effetto è dovuto alla
dopamina .
Es. di composti che sono tossici ,composti che vengono metabolizzati e formano dei metaboliti
tossici----> La tachipirina , il paracetamolo che viene metabolizzato e il suo metabolita è tossico, che
sarebbe l'idrossiacetaminofene. Questo a dosi elevate la tachipirina è tossica perchè causa tossicità al
fegato ma la tossicità è dovuta al suo metabolita che è tossico.
Dove avviene il metabolismo di questi farmaci?Ora prendiamo l'esempio del farmaco trasformato nel
metabolita inattivo in modo tale che lo eliminiamo .Queste reazioni sono reazioni enzimatiche e
avviene ad opera di un complesso di enzimi che si trovano soprattutto al livello del fegato , ma anche
nell'intestino, nei reni , nei polmoni.La maggior parte del metabolismo dei farmaci infatti avviene al
livello del fegato. Il famoso primo passaggio epatico in cui il farmaco veniva inattivato ad opera di
alcuni enzimi avviene proprio nel fegato per questi enzimi che sono:citocromoP450( si chiama cosi
perchè questo assorbiva la luce dello spettro e diventava di colore blu violetto, il picco era a 450 nm,
da qui il nome. Si conoscono diversi enzimi che sono tutti raggruppati in questo nome ,in realtà
sarebbe cyp450 , 50 sono funzionali nell'uomo, ma c'è ne sono tantissimi ; quello che metabolizza la
maggior parte dei farmaci si chiama CY3A4 ) .Queste reazioni di metabolizzazioni consistono in due
fasi: fase 1 e fase 2. Nella prima fase ci sono soprattutto reazioni di ossidazione, riduzione , il cui
scopo è quello di aggiungere gruppi funzionali a quello che è il farmaco in modo tale da formare un
composto idrosolubile . La reazione di fase 2 è una reazione di coniugazione in cui il composto che
deriva dalla reazione di fase1 e che ancora quindi attivo, viene coniugato con l'acido glucuronico
infatti si parla di reazione di glucuronazione e si forma questo metabolita glucuronato che poi è
inattivo e viene eliminato attraverso i reni. Alcuni farmaci se li somministriamo cercano di aumentare
il metabolismo di un altro farmaco e quindi sono induttori del metabolismo perchè alcuni farmaci
vanno ad influenzare questo citocromo e lo vanno ad indurre , cioè aumento del metabolismo. Quindi
se noi abbiamo un farmaco e somministriamo un altro farmaco che è un induttore , significa che
questo farmaco induttore va ad accelerare il metabolismo dell' altro farmaco; quindi se accelera il
metabolismo significa che questo secondo farmaco che subisce questa induzione viene metabolizzato
molto velocemente , prima ancora che possa avere il suo effetto terapeutico, quindi non abbiamo
l'effetto terapeutico e dobbiamo stare attenti quando somministriamo, sempre quando abbiamo più
farmaci, di non somministrare un induttore del farmaco. Viceversa se abbiamo un farmaco che è
inibitore , significa che inibisce il metabolismo del farmaco, quindi il farmaco non viene
metabolizzato se è metabolizzato rimane nella forma attiva, aumenta la sua concentrazione e quindi
avremo l'effetto tossico. Ci sono alcuni farmaci che sono induttori di loro stessi , alcuni farmaci anti-
epilettici sono addirittura induttori di loro stessi , quindi importante il dosaggio dei farmaci.
Importante anche l'indice terapeutico , perchè molti farmaci hanno un rangeteraputico all'interno del
quale deve rimanere la loro concentrazione , perchè se è più bassa del range non avremo effetti, se è

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più alta saranno tossici. Varia da paziente a paziente. Es. Farmaco induttori ----> Barbiturici sono
induttori dei farmaci anti-coagulanti. Se un farmaco è induttore vuol dire che va ad indurre il suo
metabolismo , significa che il farmaco viene eliminato prima della sua azione anti-coagulante. Per
questo è importante dire al medico i farmaci che si prendono per regolarsi su quale farmaci si possono
dare e quali no.Se prendiamo un contraccettivo orale non possiamo prendere la rifampicina perchè
altrimenti la contraccezione scompare,perchè il farmaco viene metabolizzato velocemente e non
avremo la protezione .
Es . farmaco inibitore ---->la cimetidina , la cloramfenicolo, il warfarin che è un in inibitore di
farmaci come la fenitoina che è un farmaco anti-epilettico, la ciclosporina che è un farmaco
immunosoppressore utilizzato nel caso dei trapianti.
Una volta che il farmaco è inattivo , lo dobbiamo eliminare attraverso la via renale ma anche la via
epatica, ma anche per altre vie, per aria, per via intestinale , con la saliva, con le lacrime, con il latte
materno , ma la via più diffusa è la via renale o biliare. Perchè? perchè il farmaco non viene assorbito
al livello del tubulo renale essendo idrofilo , quindi viene eliminato con le urine. L'emivita (ultimo
parametro della farmaco-cinetica) : il tempo che il farmaco impiega per ridurre la sua concentrazione
della metà , cioè il tempo che il farmaco impiega per dimezzare questa concentrazione. Questo è
importante sia per l'eliminazione del farmaco , ma anche perchè ci dice dopo quanto tempo possiamo
somministrare il farmaco. Un farmaco che ha un emivita di sei ore significa che dopo sei ore possiamo
prendere l'altro farmaco, perchè in quelle sei ore il farmaco ha dimezzato la sua concentrazione, e
quindi possiamo prendere l'altra compressa. In generale lo stato stazionario si ottiene dopo 4-5
emivita. La clearance è : la quantità di sangue che viene depurata di una sostanza , in questo caso
sarebbe la clearance del farmaco ed è data dal rapporto tra la velocità di eliminazione in questo caso
del farmaco, e la concentrazione plasmatica .
Come esercita il farmaco l'azione farmacologica? Dobbiamo studiare il meccanismo d'azione del
farmaco ----> FARMACO DINAMICA (studia come il farmaco va ad agire) . Per poter agire il
farmaco deve legarsi e quindi sul tessuto devono esserci dei siti dove si va a legare per esercitare
l'effetto terapeutico.I siti d'azione in genere possono essere due : o a livello della superficie della
cellula si va a legare ,o all'interno della cellula. Sulla superficie della cellula ci sono i recettori , infatti
la maggior parte dei farmaci si legano ai recettori, legandosi ad esso avremo la risposta tipica di un
neurotrasmettitore che si lega al recettore. Ma anche all'interno della cellula ci sono i recettori ( per
esempio alcuni antibiotici , il warfarin, l'eparina ) . Quindi il bersaglio dei farmaci possono essere i
recettori che sappiamo essere delle proteine, gli acidi nucleici , per esempio i farmaci antitumorali
che vanno a bloccare la duplicazione del dna, i lipidi di membrana , oppure altri bersagli , pensiamo
gli inibitori di pompa protonica che vanno a legarsi alla pompa che è presente a livello dello stomaco
. Ma l'interazione più importante è quella con il recettore .
L'interazione farmaco -recettore che porta alla formazione poi a quella che è la risposta
farmacologica. Che cosa succede dall'interazione di un neurotrasmettitore con il suo recettore ?
Succede che siccome il recettore si trova sulla membrana cellulare si verificano una serie di eventi
biochimici che poi a seconda se il recettore è accoppiato a canali protonici o a proteine G , si ha la
risposta della cellula fino ad avere l'effetto che si ha. La stessa cosa avviene per il farmaco , il farmaco
si lega al recettore e si verificano tutti gli eventi biochimici all'interno della cellula fino ad avere
l'effetto terapeutico.Ovviamente il farmaco non va ad indurre nuove funzione , ma va ad agire su
quelle che sono le funzioni, le va a modificare, va a modificare ciò che già succede. Il legame tra il
farmaco e il recettore è saturabile , perchè sul recettore ci sono dei siti e quando tutti i siti del recettore
sono occupati dal farmaco , anche se somministriamo altro farmaco non succede nulla perchè tutti i

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siti sono stati occupati;E' specifico per un dato farmaco ; poi il legame è reversibile.Il legame del
farmaco con il recettore è rappresentato da una curva , che ha una forma di tipo sigmoidale , in cui
noi mettiamo sull'ascissa la dose di farmaco, sull'ordinata l'effetto farmacologico. All'aumentare della
dose , aumenta l'effetto. Ma se noi aumentiamo tantissimo la dose, si arriva il punto in cui l'effetto
non aumenta più ma si raggiunge la saturazione di tutti i siti del recettore . A metà vi è ED50:la
dose del farmaco in cui si ha l'effetto terapeutico pari al 50% di quello che è l'effetto massimo .Da
questa curva due parametri sono importante : l'affinità e l'efficacia . L'efficacia: è la capacità che ha
il farmaco di andare ad attivare il recettore,cioè il farmaco si lega al recettore e viene anche ad
attivarlo, va ad indurre quello che è l'effetto terapeutico , ovviamente succede che l'efficacia è
rappresentata dall'altezza della curva , più alta è la curva più il farmaco è efficace .L'affinità : è la
capacità che il farmaco ha di riconoscere il recettore e quindi di legarsi al recettore. E'chiaro che
l'affinità è inversamente proporzionale alla dose perchè un farmaco che ha una grande attività richiede
una dose bassa , mentre un farmaco con bassa affinità richiede più dose e quindi in questo caso
succede che l'affinità è rappresentata dalla posizione che la curva ha rispetto all'asse delle X . più è
vicina all'asse delle x , più è potente , perchè significa che la dose che è richiesta per avere l'affinità è
bassa, se è spostata più in qua vuol dire che la dose di cui noi abbiamo bisogno per aumentare l'attività
è maggiore , quindi significa che l'affinità è minore. Un farmaco in base alla sua efficaci ossia alla
sua attività intrinseca si distingue in agonista e antagonista. Agonista è un farmaco che ha sia affinità
che efficacia , ovvero un farmaco che è in grado di legarsi al recettore, di riconoscerlo e di attivarlo,
cioè agisce come un neurotrasmettitore infatti si parla di agonista. In questo caso l'attività intrinseca
sarà pari ad 1. Il farmaco invece che non ha ne efficacia ma ha affinità , che è in grado di legarsi al
recettore , però non è in grado di attivarlo è un' antagonista . In questo caso l'attività intrinseca è 0.
Tra gli agonisti distinguiamo l'agonista parziale , e l'agonista puro. Es. Chiave con la serratura --->
Abbiamo una serratura, la serratura è il recettore ,la chiave è il farmaco . Se noi infiliamo la chiave e
giriamo e la porta si apre questo è un agonista puro, perchè riconosce il recettore e la apre , non solo
ha l'affinità ma anche l'efficacia . Se invece la chiave entra ma non gira , significa che ha affinità ma
non efficacia , quindi è un agonista parziale. Se la chiave nè entra e nè gira è un 'antagonista. Gli
antagonisti possono essere competitivi o non competitivi . E' competitivo quello che compete con
l'agonista per legarsi allo stesso sito dove si lega l 'agonista; non competitivo se si lega sullo stesso
recettore ma in un sito diverso di quello che si lega l'agonista. Un altro parametro importante è l'indice
terapeutico, o detta anche finestra terapeutica : è un rapporto che si ha tra il 50% della dose tossica di
farmaco, divisa il 50% della dose efficace. Questo significa che noi avremo un intervallo e significa
che per dosi al di sotto di questo intervallo che rappresenta la dose minima significa che noi non
avremo l ' effetto del farmaco, per dosi superiori al limite massimo significa che noi avremo effetti
tossici, per cui per avere l'effetto terapeutico il dosaggio del farmaco deve entrare all'interno della
finestra terapeutica . E' importante perchè alcuni farmaci hanno l' indice terapeutico molto piccolo ,
se si sbaglia significa che o non si ha effetto o si ha effetto molto tossico ; i farmaci con grande finestra
terapeutica , significa che noi possiamo variare di molto il dosaggio e quindi difficilmente avremmo
effetti tossici . Es. benzodiazepine e barbiturici --->tutti e due sono farmaci ansiolitici , questi farmaci
pero hanno diverso intervallo terapeutico: I primi hanno un largo indice terapeutico , questo significa
che se ci beviamo mezzo litro di benzodiazepine dormiamo per una settimana , finita la settimana ci
si sveglia e siamo vivi. Se ci prendiamo mezzo litro di barbiturici moriamo , perchè il suo indice è
molto piccolo . Per questi farmaci con indice terapeutico è importante fare il dosaggio.
I RECETTORI : le cellule per comunicare tra di loro devono comunicare per via dei recettori , che
sono delle strutture di natura proteica , che sono presenti sulla superficie della cellula e servono per
trasmettere il segnale , quindi la comunicazione sia tra una cellula e l'altra sia all'interno della cellula.I
recettori infatti si distinguono in : recettori di superficie o recettori di membrana , e recettori

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intracellulari . I RECETTORI DI MEMBRANA : sono quelli che vanno a legare i composti che sono
di natura idrofila, quelli che non entrano nella cellula e quindi inseguito all'interazione tra il recettore
e il neurotrasmettitore o recettore-farmaco perchè in realtà avviene allo stesso modo , si ha poi una
serie di cambiamenti che portano ad una serie di eventi all'interno della cellula fino a produrre la
risposta della cellula, ovvero la risposta terapeutica nel nostro caso; possono essere associati a canali
ionici o accoppiati alle proteine G, e sono detti recettori ionotropi ( se sono accoppiati a canali ionici
) e recettori metabotropici ( se sono accoppiati a proteine G) .Sappiamo che i recettori sono presenti
a livello della membrana post-sinaptica ,perchè poi il neurotrasmettitore viene lasciata da quella che
è la cellula pre-sinaptica nello spazio sinaptico, si lega ai recettori per avere poi l'effetto, il farmaco
fa lo stesso. I recettori inotropi sono detti recettori canali; il recettori nicotinico del sistema
colinergico del sistema parasimpatico , è un tipico recettore canale. I recettori metabotropici hanno
una serie di subunità che vanno legarsi alla proteina G , chiamata cosi perchè va a legare quello che
è chiamato GTP , e poi lo viene ad idrolizzare in GDP .Le proteine G possono essere di diversi tipi :
G stimolatorie, inibitorie o le proteine GQ; queste proteine vanno ad attivare gli enzimi effettori , che
portano alla formazione dei secondi messaggeri( Amp ciclico nel caso delle proteine GS, nel caso
delle proteine GQ il secondo messaggero è il diacilglicerolo e l'inositolo trifosfato ).Mentre per quanto
riguarda le GI , blocca tutto ciò che viene attivato dalle proteine G stimolatorie.I RECETTORI
INTRACELLULARI :si trovano all'interno della cellula e possono essere presenti nel citoplasma ,
oppure al livello nucleare ( es. gli ormoni tiroidei, cortisone ) . Le risposte che si hanno sono diverse,
perchè nel caso dei recettori intracellulari , il farmaco deve passare la membrana, deve entrare nella
cellula , trovare il recettore, legarsi e quindi ci vogliono alcune ore prima che si ha la risposta; nel
caso del recettore di membrana la risposta è più veloce , infatti si parla di millisecondi.

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2° parte
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
Andiamo a fare quelli che sono i Farmaci che reagiscono sul sistema nervoso autonomo, però
ovviamente come vi dicevo ieri prima di andare a vedere quali sono i farmaci che agiscono sul sistema
e quindi quale sono gli effetti che provocano dobbiamo conoscere quali sono le funzioni del sistema
nervoso autonomo. Il sistema nervoso si distingue in sistema nervoso centrale e periferico. Quello
periferico è costituito dal sistema nervoso che diventa autonomo , e c’è anche il sistema somatico . il
sistema nervoso autonomo si divide a sua volta in simpatico e parasimpatico. Come il sistema
periferico comunica con il sistema nervoso centrale ? attraverso quelle che sono le fibre efferenti ed
afferenti, cioè le fibre efferenti sono quelle che vanno a trasportare i segnali dal sistema nervoso
centrale verso la periferia ; viceversa quelle che sono le fibre afferenti fanno il contrario cioè
trasportano i segnali dalla periferia al sistema nervoso centrale. In questo modo il sistema nervoso
periferico comunica con il sistema nervoso centrale . Succede perciò che si ha per esempio una
diminuzione di quella che è l’attività cardiaca quindi questo segnale viene praticamente inviato
attraverso le fibre afferenti al sistema nervoso centrali il quale sistema nervoso centrale risponde
attraverso le fibre efferenti che poi arrivano alla periferia. Il sistema nervoso simpatico e
parasimpatico hanno funzioni diverse nel senso che sono contrastanti l’uno con l’altro , perché il
sistema nervoso simpatico è quel sistema che viene attivato in situazioni di stress , di paura, infatti
causa un aumento dell’attività cardiaca , un aumento della pressione , un aumento della glicemia,
infatti viene chiamato sistema di attacco e fuga. Viceversa , il sistema parasimpatico ,controbilancia
quello che fa il sistema simpatico ,questo per mantenere un equilibrio . Per cui se il sistema nervoso
simpatico aumenta l’attività cardiaca o la pressione , il sistema nervoso parasimpatico farà l’opposto
:diminuisce l ‘attività cardiaca, diminuisce la pressione, in modo tale da mantenere quello che è
l’equilibrio. Questi vanno ad innervare quelli che sono i diversi organi ed apparati , quindi il cuore ,
il tratto gastro-instestinale , le ghiandole , sono praticamente innervate sia da un sistema che dall’altro
che hanno funzioni opposte l’una all’altro. Ovviamente per esercitare queste funzioni è necessario il
neurotrasmettitore: L’acetilcolina è il neurotrasmettitore del sistema parasimpatico , e la
noradrenalina del sistema simpatico .
GLI EFFETTI CHE HANNO
Il sistema parasimpatico causa la miosi cioè il restringimento della pupilla , viceversa il sistema
parasimpatico causerà la midriasi cioè la dilatazione della pupilla. Sulle ghiandole salivari avremmo
che il sistema simpatico causerà una vasocostrizione , sulle ghiandole salivari ,lacrimali su tutte
quelle che sono le ghiandole ; viceversa il sistema parasimpatico causerà una vasodilatazione quindi
aumenteranno tutte le secrezioni , parliamo di secrezioni salivari, lacrimali , bronchiali. A livello dei
polmoni il sistema simpatico causa una dilatazione quindi si ha la bronco dilatazione che causa il
rilasciamento della muscolatura liscia dei bronchi; viceversa il sistema parasimpatico farà una
vasocostrizione. Nel cuore avremo che il sistema simpatico aumenta l’attività del cuore quindi
aumenta la pressione , il sistema parasimpatico farà l’opposto. Nello stomaco il sistema simpatico va
ad diminuire quella che è l’attività del tratto gastrointestinale , quindi si avrà la contrazione di quelli
che sono gli sfinteri . Il sistema parasimpatico farà il contrario . Nel fegato il sistema simpatico
aumenta i livelli di glicemia perché va a stimolare la lisi del glicogeno , viceversa il sistema
parasimpatico farà l’opposto, e cosi via. Ad eccezione della ghiandola surrenale ed del rene che sono
innervate dal solo sistema simpatico , tutti gli altri organi presentano la duplice innervazione .
Sistema parasimpatico

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il sistema parasimpatico diminuisce tutta quella che è l'attività del cuore, quindi di conseguenza tutti
i farmaci che ora andremo a vedere e che agiranno da agonisti del sistema parasimpatico agiranno
tali e quali a come agisce l'acetilcolina cioè il neurotrasmettitore del sistema parasimpatico;quindi
avremo la riduzione della pressione arteriosa , la riduzione della frequenza cardiaca , l'aumento di
quelle che sono tutte le secrezioni ghiandolari e salivari, e poi avremo la contrazione a livello dei
bronchi, in più avremo la miosi. A livello dello stomaco aumenta la peristalsi, svuotamento gastrico
, svuotamento intestinale ,svuotamento della vescica , aumento dell'erezione . Il sistema
parasimpatico ha come neurotrasmettitore l'acetilcolina che si forma dalla colina più l 'acetilcoA he
adopera di quello che l'enzima acetil-transferasi porta alla formazione dell'acetilcolina che poi viene
inglobata nelle vescicole sinaptiche che poi in seguito agli impulsi nervosi, si fonde con la membrana
sinaptica, viene rilasciata e gira sul livello post sinaptico agendo sui recettori che sono presenti . I
recettori dell'acetilcolina :ionotropici che metabotropici .Una volta che l'acetilcolina si lega al
recettore, viene degradata ad opera di un enzima :acetilcolinesterasi .L'enzima va a degradare
l'acetilcolina e la degrada in colina più l acido acetico, dove poi la colina viene di nuovo
recapitata per riformare quella che è nuova acetilcolina e poi riprende il ciclo. Per agire a livello della
membrana post sinaptica abbiamo visto che l acetilcolina agisce su recettori : recettori nicotinici e
muscarinici . Si chiamano cosi perché questi due si legavano ai recettori e da qui il loro nome. l
recettore nicotinici sono recettore accoppiati a canali ionici : sono recettori ionotropici . Gli altri
recettori sono metabotropici . Allora quanti di questi recettori nicotinici e muscarinici conosciamo
? I recettori nicotinici sono due e sono indicati come n1 e n2 . E' importante ricordarsi dove sono
presenti perché in base alla loro presenza sappiamo quale è l'effetto che sia l acetilcolina ha sia i
farmaci che andranno ad agire sui recettori . il recettore n1 è presente a livello del sistema nervoso
autonomo perché l'acetilcolina è presente al livello pre-gangliari dove praticamente facilita la
stimolazione di quelle che sono post-gangliari. e allivello del sulrene. il recettore n2 sono presenti a
livello della fibra motrice ovvero a livello di quelle che sono le giunzioni neuromuscolari. Questi
sono recettori dove si andranno a legare i farmaci rilassanti quelli che poi causano il rilassamento
della muscolatura a livello periferico .Poi abbiamo i recettori muscarinici che sono di più di quelli
nicotinici e sono 5: n1,n2,n3,n4,n5. n1 a livello dello stomaco per cui si ha l'effetto tipico del sistema
parasimpatico è dovuto al legame dell' acetilcolina con il recettore n1. n2 è presente al libello del
cuore, infatti la diminuzione dell'attività cardiaca nel cuore è dovuto al legame tra l'acetilcolina con
n2 . n3 e n2 è presente a quello che è la muscolatura liscia anche a livello bronchiale e anche a livello
delle cellule esocrine , mentre il recettore n4 e n5 sono presenti a livello del sistema nervoso centrale
. Questi recettori sono recettori accoppiati a proteine G che sono n2 e n4 sono accoppiati a proteine
G ma vi ricordate che c'erano diversi tipi di proteine G? infatti i recettori n2 e n4 sono accoppiati alle
proteine G quelle inibitorie mentre per quanto riguardo n1 , n3 ed n5 sono recettori accoppiati alle
proteine GQ quindi l'effetto è dovuto a queste diverse proteine .Una volta capito come funziona il
sistema parasimpatico , andiamo a vedere i farmaci che agiscono su di esso . quali sono il bersaglio
di questi farmaci ? Siccome noi parliamo di farmaci agonisti ( vanno a mimare quella che è l'azione
dell'acetilcolina quindi questi farmaci o agiscono da agonisti cioè si legano a questi recettori a cui si
lega l'acetilcolina che possono essere o nicotinici o muscarinici e quindi cosa fanno ? Vengono ad
aumentare l'attività di quello che il sistema autonomo e quindi agiscono come fa l'acetilcolina ovvero
questa legandosi con i recettori nicotinici o muscarinici diminuisce l'attività del cuore , cioè tutto che
fa l'acetilcolina . Oppure agiscono in maniera indiretta, ovvero bloccano la degradazione per l
'acetilcolina in modo tale che l'acetilcolina non viene legata e rimane in circolo e quindi aumenta
l'effetto , e ciò avviene inibendo l'enzima che era l'acetilcolinesterasi che era l'enzima che degrada
l'acetilcolina dopo che essa si è legata ai recettori. Quindi noi abbiamo che questi agonisti possono
agire o direttamente andando a legarsi agli stessi recettori a cui si lega l'acetilcolina oppure
indirettamente inibendo la degradazione dell'acetilcolina .

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FARMACI AGONISTI DIRETTI : Betanecolo , pilocarpina ,carbacolo si vanno a legare sugli stessi
recettori su cui si lega l'acetilcolina . La pilocarpina è un farmaco che si utilizza nel caso del glaucoma
perché va a ridurre quella che è la pressione endoculare e quindi si utilizza molto in oculistica . Essa
si lega soprattutto ai recettori muscarinici . Ha però degli effetti collaterali questo farmaco perché
essendo che questi farmaci causano l'aumento della secrezione , quindi l'effetto collaterale sarà questo
aumento di tutte le secrezioni , infatti un'eccessiva lacrimazione, salivazione , che rappresenta l'effetto
collaterale tipico degli agonisti del sistema parasimpatico . In realtà questi farmaci hanno quasi tutti
gli stessi effetti : diminuiscono l'attività del cuore , aumentano le secrezioni salivari , agiscono
praticamente da agonisti diretti . Questi farmaci come il carbacolo e il betanecolo siccome aumentano
lo svuotamento gastrico , aumentano lo svuotamento della vescica, vengono utilizzati quando c'è
ritenzione urinaria, in modo tale da facilitare l'azione dell'urine perché il sistema parasimpatico
aumentava lo svuotamento. Gli effetti collaterali quindi sono : la sudorazione, salivazione ,eccessiva
diminuzione della pressione e quindi si può avere un ipotensione .Implicazioni terapeutiche : disturbi
gastro intestinali, aumentano lo svuotamento della vescica , e si utilizza la pilocarpina .
AGONISTI INDIRETTI : qui ci sono quelli reversibili e quelli irreversibili. Tra i reversibili abbiamo
la fisostigmina , la neostigmina , sono il meccanismo che bloccano la colinosterasi .Producono gli
stessi effetti degli agonisti diretti . Anche la fisostigmina è utilizzata per il trattamento del glaucoma
ma se dobbiamo fare un confronto la pilocarpina risulta essere più efficace anche perché ha un
meccanismo diretto . La fisostigmina si indirizza anche nel caso c'è un intossicazione da farmaci , nel
caso di introduzione di farmaci antidepressivi , dovuta ad un dosaggio eccessivo e allora si utilizza la
fisostigmina. Gli effetti collaterali si somigliano : la miosi , la broncocostrizione , la riduzio ne
dell'attività del cuore e quindi di conseguenza la diminuzione della pressione arteriose . Neostigmina
e fisostigmina si differenziano da quelli che abbiamo visto fino ad ora perchè questi agiscono insieme
all’edrofonio in una patologia particolare che si chiama miastenia gravis , in cui vi è l'abbassamento
della palpebra .
AFFETTI AVVERSI : eccessiva secrezione ,l'incontinenza urinaria , la broncocostrizione , riduzione
attività del cuore . Per cosa si utilizzano gli agonisti indiretti ? Glaucoma, miastenia gravis , anche
quando si ha un avvelenamento e soprattutto alcuni di questi farmaci si utilizzano anche nel
trattamento dell'alzheimer . Perchè si utilizza un farmaco anzichè un altro ? Anche per la durata di
azione , perchè per esempio la neosistigmina rispetto all'edrofonio ha una durata più lunga ( la
neostigmina la prendiamo ogni 4 ore , l'edrofonio ogni 20 minuti ).
INIBITORI IRREVERSIBILI : sono gli insetticidi , i pesticidi .
Intossicazione degli inibitori irreversibili : miosi, la broncocostrizione , ipersecrezione bronchiale , la
brachicardia , la sudorazione eccessiva, diarrea, vomito , queste scosse seguite poi dalla paralisi ,
paralisi anche della muscolatura , e arriva anche al cervello convulsione mortale, coma e morte.
Bisogna intervenire subito per attivare l'acetilcolinesterasi , e si riattiva con la pralidossima , ma nelle
intossicazioni si utilizza anche un antagonista dei recettori colinergici che è la atropina. L'eccessiva
stimolazione di questi recettori dovuti a questi farmaci , abbiamo visto che provocano tanti effetti
collaterali. Questi farmaci facendo un riassunto quando ci servono? Nel caso del glaucoma , per
aumentare la mobilita intestinale e vescicale e la miastenia gravis. Però dosi eccessive possono portare
ad un aumento degli effetti collaterali e insieme questi effetti costituiscono quella che è la cosiddetta
sindrome colinergica : è caratterizzata da tutti questi effetti collaterali, in questo caso si deve
intervenire utilizzando degli antidoti , che sono per lo più degli antagonisti .

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Seconda parte:
GLI ANTAGONISTI
Abbiamo antagonisti muscarinici e gli antagonisti nicotinici, perchè alcuni farmaci agiscono da
antagonisti legandosi ai recettori muscarinici, altri a quelli nicotinici. Tra gli antagonisti muscarinici
troviamo l'atropina, scopolamina, e altri farmaci. Questi due agiscono come antagonisti su tutti i
recettori muscarinici, questo è un po' una limitazione perchè ovviamente gli effetti collaterali sono
notevoli. Vi sono poi i bloccanti gangliari, tipo la nicotina, che blocca i recettori presenti a livello dei
gangli, e i farmaci che agiscono sui recettori nicotinici presenti a livello delle giunzioni
neuromuscolari, il recettore nicotinico è il recettore M2, questi farmaci agiscono come miorilassanti
periferici.
ANTAGONISTI MUSCARINICI (atropina, scopolamina)
Agiscono su tutti i recettori, più recentemente sono stati scoperti alcuni più selettivi, di conseguenza
gli effetti collaterali sono minori, perchè agiscono soltanto su uno dei recettori muscarinici,
soprattutto sul recettore M1. Alcuni M1 selettivi sono la Pirenzepina, la Telenzepina. Sono
antagonisti, si legano allo stesso sito dell'acetilcolina, impediscono che questa si leghi e quindi tutti
gli effetti che l'acetilcolina ha, non si avranno. Abbiamo l'opposto di quello che fa l'acetilcolina.
ATROPINA: utilizzata nelle emergenze. Aumenta attività del cuore. A livello delle secrezioni le
diminuisce, nell'occhio avviene la midriasi e infatti l'atropina insieme agli altri antagonisti
muscarinici è utilizzata in oculistica (le gocce che l'oculista mette per far dilatare la pupilla), l'atropina
è anche utilizzata in caso di infarto per riattivare l'attività cardiaca. E' un'antispastico. Per ridurre la
motilità del tratto gastrointestinale, nel caso in cui si abbia una perdita dell'urina, è utilizzato
antagonista muscarinico che la riduce. Blocca tutte le secrezioni. Nel sistema respiratorio, causa la
bronco-dilatazione.
Nel SNC la scopolamina agisce di più, è infatti utilizzata per il mal di moto. L'atropina è utilizzata
inoltre, in caso di intossicazioni da insetticidi, pesticidi, e anche nel caso in cui si ingeriscano funghi
velenosi.
Effetti collaterali:
- secchezza della bocca, perchè se riduce le secrezioni questa sarà il primo effetto:
- eccessivo aumento attività del cuore, tachicardia ( ma all'inizio potrebbe ottenersi un'ulteriore
diminuzione dell'attività del cuore, bradicardia);
- inibizione della sudorazione;
- ritenzione urinaria;
- palpitazioni, eccitazione, delirio, addirittura coma se la dose è eccessiva;
- con un dosaggio maggiore di 10 mg si hanno le allucinazioni.
Omotropina per esempio è un antimuscarinico che si può utilizzare nelle prime fasi della terapia per
il Morbo di Parkinson per ridurre l'eccessiva attività colinergica. Nel Morbo vengono utilizzati
contemporaneamente farmaci agonisti dopaminergici e antagonisti colinergici.
La Pirenzepina, come già detto, è più specifico, si hanno quindi meno effetti collaterali così come
tutti gli altri farmaci detti, che quindi sono più utilizzati. Per esempio: l'Atropina è un bronco-
dilatatore, però non si utilizza come bronco-dilatatore, si utilizzano i beta2agonisti perchè l'Atropina
ha tutti questi effetti collaterali, rispetto ad un beta2agonista che è più selettivo.
ANTAGONISTI e RECETTORI NICOTINICI
Questi agiscono sulla giunzione neuromuscolare, agiscono come miorilassanti periferici.
Si dividono in due tipi: depolarizzanti e non depolarizzanti;
Alcuni agiscono come competitivi, nel senso che vanno a competere con l'acetilcolina, si legano al

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recettore a cui si lega l'acetilcolina,in questo caso recettore M2, impediscono all'acetilcolina di legarsi,
quindi se non si lega non si avrà la depolarizzazione e quindi non avviene quella che è la contrazione,
come avviene invece nel caso del legame con l'acetilcolina. In questo caso sono non depolarizzanti,
come la Tubocurarina.[Utilizzata dagli indiani, che intingevano le frecce con la Tubocurarina , questa
portava a morte la preda, causando una paralisi dei muscoli scheletrici. Infatti la Tubocurarina è un
miorilassante, un bloccante muscolare.] Ci sono anche la Gallamina o il Pancuronio, che hanno tutti
questo stesso meccanismo.
Invece la SUCCINILCOLINA agisce in maniera diversa, è sempre un antagonista però si lega ad un
sito diverso dall'acetilcolina e va a depolarizzare quello che è il recettore. Siccome la Succinilcolina
si lega ad un sito diverso, l'acetilcolina continua a legarsi e si ha una depolarizzazione continua. Non
c'è il tempo affinché il muscolo si rilassi e poi riprenda di nuovo la depolarizzazione, infatti si ha una
depolarizzazione continua, siccome il recettore non si riposa, si ha questa continua contrazione fino
ad arrivare alle fascicolazioni muscolari. Blocco della trasmissione con paralisi neuromuscolare
chiamata paralisi flaccida, proprio perchè la depolarizzazione viene prolungata.
Il meccanismo è il seguente: 1)Blocco dei recettori; 2) paralisi dei muscoli che hanno il movimento
più rapido(occhio, laringe); 3) tronco, collo; 4) diaframma, muscoli intercostali; 5)arresto
respiratorio. Tutto ciò è transitorio, nel caso della preda con la freccia, i muscoli che si sono paralizzati
per ultimi, saranno quelli che si riprenderanno per primi.
Si somministrano endovena, perchè hanno scarso assorbimento dopo somministrazione orale.
Vengono eliminati con le urine. Servono quando si vuole fare un'intubazione tipo una esofagoscopia,
laringoscopia, broncoscopia, in questo caso viene utilizzato per rilassare la muscolatura e facilitare
l'intubazione. Si utilizza anche in preanestesia quando si vuole ridurre la quantità di anestetico (il
recupero dopo anestesia sarà molto più rapido perchè il paziente sarà già rilassato). Breve durata di
azione, Sbagliando il dosaggio, tra le tante cose, causano la diminuzione della pressione e questo è
dovuto al fatto che libera l'istamina, un neurotrasmettitore, provocando diminuzione della pressione
con il collasso cardio-respiratorio.
E' un farmaco che ha interazioni con altri farmaci, infatti non deve essere somministrato con gli
anestetici ( se non si fa un giusto dosaggio, si aumenta l'anestesia e quindi morte del paziente) ma
anche per esempio con alcuni antibiotici come gli aminoglicosidi ( farmaci che hanno come effetto
collaterale quello di bloccare le giunzioni neuromuscolari, quindi se si somministra un miorilassante
si provoca la paralisi). La Succinilcolina a differenza dei farmaci non depolarizzanti causa l'
Iperkalemia, cioè l'aumento del potassio.

SISTEMA SIMPATICO
[Esempio persona che ci rincorre quindi situazione di paura e stress, il Sistema Simpatico, cosa fa?]
-Stimolazione attività del cuore(frequenza cardiaca, forza di contrazione, velocità cardiaca, aumento
pressione, aumento flusso del sangue)
- Broncodilatazione
- Diminuzione di tutte le contrazioni del tratto gastrointestinale
- Ritenzione idrica, diminuisco le peristalsi
- Aumento Glicemia, poiché tutte le riserve di Glicogeno si attivano per aumentare il Glucosio (questo
perchè abbiamo bisogno di energia)
-Aumento forza di contrazione della muscolatura scheletrica
-Midriasi
La midriasi era provocata dall'Atropina, antagonista del sistema parasimpatico, si verifica una
situazione strana: il Sistema Simpatico fa il contrario del Parasimpatico, gli antagonisti del
Parasimpatico fanno la stessa cosa di quello che fa il Simpatico. Quindi tutti gli agonisti del sistema
Simpatico faranno la stessa cosa che fa l'antagonista del Parasimpatico.

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Il neurotrasmettitore del sistema simpatico è la Noradrenalina essenzialmente.


Noradrenalina che insieme ad Adrenalina e Dopamina, sono delle catecolamine che vengono anche
rilasciate dalla ghiandola surrenale. Anche qui abbiamo delle sinapsi dove la Noradrenalina viene
immagazzinata, rilasciata nello spazio sinaptico e poi agisce sui recettori. Questo sistema, a differenza
del parasimpatico, non avrà dei recettori ionotropi o recettori metabotropici cioè recettori come nel
caso dell'acetilcolina che si legava ai recettori nicotinici che erano ionotropi e ai recettori muscarinici
che erano metabotropici, ma qui tutti i recettori sono tutti metabotropici, sono cioè tutti recettori
accoppiati alle proteine G: i recettori "alfa" e "beta".
Recettori alfa si dividono in: "alfa1" e "alfa2".
Recettori beta si dividono in: "beta1" "beta2" "beta3".
- I recettori alfa1 sono presenti a livello dei vasi sanguigni, quindi si trovano sulla muscolatura liscia
di tutti i vasi,e sono i responsabili della vasocostrizione quindi dell'aumento della pressione arteriosa.
Quindi tutti i farmaci che agiranno sui recettori alfa1, aumenteranno la pressione, si parla di agonisti
ovviamente.
- I recettori alfa2 sono particolari, perchè non sono presenti a livello postsinaptico ma a livello
presinaptico, controllano quindi il rilascio della Noradrenalina.
- I recettori beta1 sono presenti a livello del cuore, quindi l'aumento dell'attività del cuore è dovuta
al fatto che la Noradrenalina o comunque i farmaci agonisti, si legano a questi recettori beta1. Presenti
anche a livello del rene, (Sistema Renina - Angiotestina che regola il rilascio di aldosterone,
responsabile del riassorbimento del sodio e quindi dell'aumento della pressione).
- I recettori beta2 sono presenti a livello della muscolatura liscia dei vari organi, cioè a livello dei
bronchi, infatti sono responsabili della broncodilatazione. Sono presenti anche a livello del tratto
genito-urinario e dell'apparato gastrointestinale e a livello del fegato. Qui sono responsabili della lisi
del Glicogeno e quindi dell'aumento della Glicemia.
-I recettori beta3 presenti a livello del tessuto adiposo.
La Noradrenalina si lega a questi recettori e viene metabolizzata, come avveniva nel caso
dell'acetilcolina, e gli enzimi che vanno a degradarla sono le COMT e le MAO.
FARMACI AGONISTI
Questi mimeranno l'azione della noradrenalina. Agiscono sul sistema simpatico. Ci serviranno perchè
causano la broncodilatazione e quindi per le patologie dell'apparato respiratorio, quindi nei soggetti
asmatici. Ma sono utilizzati anche come decongestionanti nasali, così come per aumentare l'attività
cardiaca.
I farmaci che agiscono da agonisti sono detti simpaticomimetici perchè mimano l'azione del sistema
simpatico. Quelli che sono invece gli antagonisti, cioè che bloccano l'azione della noradrenalina, e
quindi l'azione del simpatico si chiameranno simpaticolitici.
Agonisti diretti e indiretti anche qui: i diretti agiscono sui recettori, quelli indiretti bloccano la
degradazione.
In questo caso però abbiamo farmaci più selettivi, per i tipi di recettori.
Per esempio abbiamo gli agonisti che agiscono sia sui recettori alfa che beta, in maniera distinta, la
stessa adrenalina, noradrenalina agiscono su tutti i recettori, non c'è una selettività.
Poi abbiamo quelli che invece agiscono soprattutto sui recettori alfa1, e li vanno a stimolare, gli alfa1
sono presenti a livello dei vasi, questi causano la vasocostrizione, quindi i farmaci vengono utilizzati
come vasocostrittori e i vasocostrittori sono decongestionanti nasali. Il classico vix sinex che si usa
per il raffreddore, è tutto a base di Nafazolina che è un alfa1 agonista.
Gli alfa2 invece, presenti a livello presinaptico, tra questi c'è la Clonidina che è un farmaco utilizzato
come antipertensivo. Questo è possibile perchè questo farmaco agisce sui recettori alfa2 che sono
presenti anche a livello centrale, andando a controllare il rilascio del neurotrasmettitore.
Farmaci che invece agiscono sui recettori beta. Abbiamo per esempio la Dobutamina che agisce solo

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sui recettori beta1, quindi a livello del cuore. Infatti questo farmaco è utilizzato quando si vuole
riattivare l'attività cardiaca. E poi i beta2 stimolanti che sono i broncodilatatori perchè i recettori beta
2 sono presenti a livello dei bronchi, sono per esempio il Salbutamolo, la Terbutalina, che poi vengono
classificati anche in base all'emivita. E questi sono i più utilizzati perchè l'azione sarà solo sui recettori
di interesse, e quindi avremo meno effetti collaterali.
Tutti i farmaci agonisti, sono utilizzati per:
- broncospasmo nelle reazioni allergiche;
- per aumentare l'attività del cuore, come nel caso dell'infarto del miocardio quindi arresto cardiaco;
- come emostatico; e così via..
Recettori alfa1: vasocostrittore, aumento pressione, utilizzati per ipotensione, decongestionante
nasale. Effetto collaterale: aumento pressione. E' un agonista, l'agonista causa la midriasi e quindi ci
può essere la dilatazione..
Recettori alfa2: Clonidina. Farmaco antipertensivo, agisce sui recettori alfa2 presenti a livello del
SNC, attiva alfa2 presinaptico, quindi effetto ipotensivo e diminuzione dell'attività del sistema
simpatico. E' un farmaco particolare, utilizzato nelle intossicazioni da oppiacei al posto del Metadone,
per questo suo effetto.
Farmacocinetica: Si somministra per via orale, perchè ha una buona biodisponibilità, la
concentrazione massima si avrà dopo una o due ore dalla sua somministrazione per via orale e dura
7/8 ore, quindi l'emivita è di 6/24 ore con la media di 12 ore. Quindi il farmaco può essere assunto
ogni 12 ore. Eliminazione del 70% del farmaco per via renale, la restante piccola parte con le feci.
Utilizzo: Trattamento ipertensione, Astinenza da oppiacei
Effetti collaterali: Sedazione, Bradicardia, disturbi sfera sessuale tra cui l'impotenza.
Dobutamina: farmaco che agisce sui beta1, quindi a livello del cuore e dei reni, viene utilizzato per
aumentare l'attività del cuore. Aumenta infatti la frequenza cardiaca, la forza di contrazione, la
conduzione e quindi causa l'effetto inotropo cioè quello di aumentare la gittata cardiaca e di
conseguenza la frequenza cardiaca. Non si somministra per via orale. Effetti collaterali: nausea,
vomito,
Broncodilatatori, tutti quei farmaci che agiscono da antagonisti sui recettori beta2. Presenti a livello
della muscolatura liscia, dei bronchi, del fegato. Salbutamolo, Terbutalina, finiscono quasi tutti in "-
olo". Causano la broncodilatazione, e aumento della Glicemia, si ha una vasodilatazione un po'
dappertutto. Agiscono anche a livello della muscolatura liscia, quindi a livello del tratto
Gastrointestinale e a livello dell'utero. Infatti rilassando la muscolatura liscia dell'utero vengono
utilizzati nei parti prematuri. Somministrati per via orale, o per aerosol. Si differenziano in base
all'emivita o durata di azione. Per esempio quelli con emivita più lunga (12 ore) sono il Salmeterolo
e il Formoterolo, a breve emivita invece (3 ore) Isoprenalina che in genere con è selettiva perchè
agisce sia sul beta1 che sul beta2, quindi avremo anche l'effetto sul cuore, e infine ci sono quelli con
durata d'azione intermedia come Terbutalina, Reproterolo e così via. Effetti collaterali: i recettori
beta2 sono presenti anche sulla muscolatura scheletrica e quindi il classico effetto è che si abbia il
tremore della muscolatura scheletrica. Poi si avrà il solito aumento della concentrazione di Glucosio.
L'unico farmaco non selettivo è l'Isoproterenolo: agisce sia sia beta1 che sui beta2 quindi, avrà lo
stesso effetto sul cuore e sull'apparato respiratorio causando aumento dell'attività del cuore e
broncodilatazione, utilizzato per esempio in un paziente asmatico, in cui entrambe le cose si vogliono
fare.
Anfetamina, farmaco che agisce da antagonista, ma in maniera indiretta perchè blocca la
degradazione della noradrenalina.
ANTAGONISTI
L'antagonista del sistema simpatico si comporterà come fa il sistema parasimpatico. Perchè gli
antagonisti fanno, appunto, l'opposto di quello che fa il simpatico.

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Abbiamo recettori alfa e beta, quindi si parlerà di antagonisti dei recettori alfa e antagonisti dei
recettori beta. Avremo sia i farmaci che bloccano i recettori alfa indistintamente, senza avere una
selettività: Fentolamina. Ci sono poi quelli che bloccano i recettori alfa1: Terazosina, che possono
essere utilizzati come vasodilatatori e quindi antipertensivi.
I beta bloccanti sono semplicemente farmaci che si utilizzano per trattare le patologie del cuore, ma
come farmaci antipertensivi.
Antagonista non selettivo degli alfa1 e alfa2: Pentolamina e Fenossibenzamina, una durata d'azione
breve e l'altra più lunga. Questi causano la diminuzione della pressione, siccome gli alfa2 sono
presenti a livello presinaptico in genere si preferisce utilizzare quelli che sono i farmaci più selettivi,
alfa1 antagonisti. Si utilizzano nell'ipertensione causata da un particolare tumore il Feocromocitoma,
nel caso di ipertrofia prostatica benigna oppure nel caso di insufficienza vascolare a livello del fegato.
Questi bloccano i recettori alfa1 e causano la diminuzione della pressione, quindi ipotensione a livello
periferico perchè si ha un calo eccessivo della pressione, ma il cuore pompa il sangue a livello di
arterie e se la pressione diminuisce a livello periferico, tutti i recettori inviano l'informazione al cuore,
per cui l'attività del cuore va ad aumentare perchè deve pompare il sangue che serve a livello
periferico, e di conseguenza avremo la tachicardia. Ipotensione ortostatica e tachicardia riflessa sono
i due effetti collaterali prodotti da questi farmaci, oltre che vertigini perchè arriva anche al SNC e
oltre che ai problemi sessuali. Perchè se il simpatico aumenta l'erezione, l'antagonista la bloccherà.
Alfa1 antagonisti selettivi, agiscono solo sui recettori alfa1: Prazosina, Fentolamina e questi hanno
anche durata d'azione molto più lunga. Agiscono attivando i recettori che regolano la pressione.
Emivita: Prazosina ha un emivita minore di tutti, la Terazosina 9\12 ore. Effetti collaterali:
Ipotensione, tachicardia, vertigini, disfunzione.
I beta bloccanti: beta1 sul cuore e beta2 sulla muscolatura liscia.
Beta non selettivi: agiscono sia sui beta1 che sui beta2 (finiscono quasi tutti in olo, Propanololo,
Lemocudolo, Timololo). Invece quelli selettivi agiscono solo sui beta1 (Bisoprololo). La
differenza: il beta1 selettivo agisce solo sul beta1, diminuisce l'attività del cuore quindi farà diminuire
anche la pressione. Siccome il beta1 è presente a livello del cuore e del fegato, diminuisce la Glicemia.
In un paziente diabetico, per esempio, non non sappiamo se la Glicemia è diminuita per il farmaco
che si prendeva o per l'effetto del beta1. Proprio perchè in alcuni casi questi farmaci vanno a
mascherare l' Ipoglicemia che non è causata dal trattamento con i farmaci appositi, ma l'effetto è
dovuto al beta1. Il beta non selettivo sono presenti sui beta1 e sui beta2, questi ultimi presenti a livello
della muscolatura liscia dei bronchi, il beta2 agonisti causavano broncodilatazione, i beta2 antagonisti
causeranno la broncocostrizione. Un beta non selettivo tipo il Pindololo agirà sul beta1 quindi sul
cuore diminuendo l'attività del cuore, ma anche sul beta2 causando broncocostrizione e se noi
abbiamo un paziente asmatico che ha ipertensione, non può assumere un beta selettivo, in questo caso
si somministra beta1 selettivo che non agisce sul beta2, non causando la broncocostrizione, perchè il
paziente avrà bisogno di un broncodilalatore non di un broncocostrittore. Utilizzo: diminuiscono
frequenza cardiaca, eccitabilità del cuore, broncocostrizione, utilizzati per le patologie del cuore:
prevenzione dell'infarto, e alcune forme di ipertensione. Utilizzati anche per l'emicranie, che è dovuta
ad una vasodilatazione. Ipotiroidismo. Aumento Glicemia, associata ad un farmaco che viene
utilizzato per il trattamento di questa, possono portare un' Ipoglicemia eccessiva dovuta all'effetto dei
due farmaci. Diversa emivita. Effetti collaterali: Abbassamento della pressione, ipotensione,
bloccano attività del cuore, bradicardia. Causano le vertigini, diarrea, nausea.
Non si possono sospendere improvvisamente. Non utilizzati per pazienti diabetici, bradicardici,
asmatici.

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3° parte

 I FANS
I cosiddetti FANS (Farmaci antiinfiammatori non steroidei) non hanno solo un’azione
antiinfiammatoria, ma accanto all’azione antiinfiammatoria abbiamo anche un’azione analgesica e
antipiretica. Il classico antiinfiammatorio è l’aspirina (acido acetilsalicilico) che oltre ad avere queste
tre azioni (antiinfiammatorio, analgesico e antipiretico) ha anche un’azione aggregante. Prima di tutto
ha un’azione antiinfiammatoria, quindi vogliamo bloccare un’infezione, ma che cos’è un’infezione?
L’infiammazione non è altro che una risposta che il nostro organismo ha in seguito ad una lesione,
ad un danno che si verifica. I mediatori dell’infiammazione sono le interleuchine (le varie citochine).
In realtà quindi l’infiammazione è una forma di difesa che il nostro organismo ha in seguito ad un
danno che può essere provocato anche alla febbre, da necrosi e traumi di vari tipi. L’infiammazione
può essere di due tipi: acuta o cronica. La prima è di breve durata, quella cronica invece dura più
tempo. Ovviamente i mediatori dell’infiammazione sono diversi nei due tipi, per cui
nell’infiammazione acuta abbiamo l’istamina, ma soprattutto le prostaglandine, molto importanti
perché i farmaci antiinfiammatori vanno a bloccare il rilascio delle prostaglandine e quindi l’effetto
antiinfiammatorio dei FANS si ha proprio bloccando queste prostaglandine ; nel caso invece del
processo infiammatorio cronico abbiamo altri mediatori dell’infiammazione che sono soprattutto le
interleuchine, infatti i cortisonici ( cosiddetti FAS ) vanno ad agire su quella che è l’infiammazione
cronica, quindi in quel caso agiranno su altri mediatori . Le prostaglandine si formano a partire
dall’acido arachidonico che attraverso degli enzimi chiamati cicloossigenasi portano alla formazione
delle prostaglandine. Quindi noi abbiamo i fosfolipidi di membrana da cui si forma l’acido
arachidonico, e l’acido arachidonico attraverso questi enzimi cicloossigenasi porta alla formazione
delle prostaglandine responsabili dell’infiammazione . Dovete ricordarvi questa cicloossigenasi
perché gli antiinfiammatori bloccano proprio la cicloossigenasi e quindi la produzione delle
prostaglandine per cui avremo l’effetto antiinfiammatorio. Queste cicloossigenasi dette COX possono
essere di due tipi: COX-1 e COX-2. La COX-1 è detta costitutiva perché è sempre presente nel nostro
organismo ed è responsabile della sintesi delle prostaglandine, importanti per esempio per la
formazione del muco a livello dello stomaco. Il muco ha la funzione di proteggere la parete dello
stomaco dall’acido cloridrico, infatti l’antiinfiammatorio che blocca questa COX blocca la
produzione delle prostaglandine responsabili della formazione di muco, per cui il muco non si forma
e la parete dello stomaco è esposta all’acidità gastrica (ecco perché il primo effetto collaterale
dell’antiinfiammatorio è proprio la gastrolesività ovvero il bruciore allo stomaco). La COX-1 è
responsabile anche dell’omeostasi a livello renale infatti mantiene costante il flusso del sangue a
livello renale, per cui bloccando la COX-1 si possono avere anche dei disturbi a livello renale,
soprattutto un’insufficienza renale. La COX-2 invece è detta inducibile perché è quella che viene
indotta quando si verifica l’infiammazione ed è quella responsabile dell’aumento di prostaglandine e
quindi dell’aumento di tutta l’infiammazione. Dunque: alcuni FANS agiscono su tutte e due le COX,
altri agiscono in maniera selettiva solo sulle COX-2, cioè su quelle responsabili dell’infiammazione.
Distinguiamo quindi due classi di FANS : quelli non selettivi detti CLASSICI che bloccano sia la
COX-1 che la COX-2 in maniera indistinta e quelli invece selettivi chiamati COXIB che vanno a
bloccare soltanto la COX-2. I farmaci non selettivi sono quelli che tutti conosciamo: l’acido
acetilsalicilico (aspirina), il diclofenac (voltaren ), l’ibuprofene (moment ) , il ketoprofene (oki ), il
ketorolac (toratol ) ecc… Quelli selettivi invece sono: il celecoxib ,il rofecoxib ecc.. Per cosa sono
efficaci? Per tutte le patologie infiammatorie come febbre, dolori muscolari e scheletrici, cefalea,
dismenorrea, riduzione contrazioni uterine durante la dismenorrea, gotta, carcinoma (come
antidolorifico) ecc…

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Per quanto riguarda i FANS CLASSICI l’acido acetilsalicilico è sicuramente il capostipite. Le


caratteristiche farmacocinetiche di questi FANS sono: somministrazione via orale o intramuscolare,
una buona biodisponibilità , si legano molto alle proteine plasmatiche , vengono metabolizzati dal
citocromo P450 e poi vengono eliminati per via renale. Una caratteristica dell’aspirina (acido
acetilsalicilico) è che a basse dosi ha anche un’azione antiaggregante, infatti è l’unico farmaco
antiinfiammatorio usato anche come farmaco antiaggregante per impedire quindi la formazione di
trombi in casi di embolia, ictus, infarti. Ma quali sono gli effetti collaterali? Poiché come tutti i FANS
CLASSICI agisce sia sulla COX costitutiva che su quella inducibile, il primo effetto collaterale è la
gastrolesività, poi si ha: insufficienza renale, a livello del fegato si può verificare una tossicità epatica
, si possono avere allergie e ,poiché blocca l’aggregazione piastrinica, un altro effetto collaterale ad
alte dosi può essere un’emorragia. Alcuni di questi FANS hanno una breve emivita, altri invece hanno
un’emivita più lunga e quindi in base a quando vogliamo somministrare scegliamo
l’antiinfiammatorio da utilizzare. Quelli con breve emivita (meno di 5h ) sono : l’aspirina ,
l’ibuprofene, la nimesulide. Quelli con un’emivita intermedia ( tra 6 e 15 h ) sono : il naproxene e
l’indometacina. Quelli con un’emivita più lunga ( circa 15 h ) sono questi ( proietta un elenco ). Vi
dicevo che l’aspirina ha anche funziona antiaggregante, ma questo dipende dal dosaggio : a dosi
attorno ai 100 mg/die ha un’azione antiaggregante, per avere l’azione analgesica e antipiretica è
necessaria almeno una dose da 500 a 1000 mg/die (quindi solo a dosi basse è un farmaco
antiaggregante). In genere non si dà ai bambini, infatti l’unico farmaco che si dà ai bambini è il
paracetamolo, questo perché nei bambini l’acido acetilsalicilico provoca intossicazione fino a portare
ad una sindrome chiamata “sindrome di Reye “. L’acido acetilsalicilico (cosi come ibuprofene ecc…)
inoltre va a spiazzare altri farmaci come il warfarin , per cui è importante considerare lo spiazzamento
farmacologico quando si vanno a somministrare questi farmaci antiinfiammatori con farmaci
anticoagulanti. Es: l’aspirina spiazza il warfarin aumentando la sua quantità libera nel sangue e di
conseguenza può causare emorragie. Nel caso in cui noi prendiamo una dose troppo alta di acido
acetilsalicilico si verifica un’intossicazione detta “salicilismo “che causa : vertigini, nausea , vomito,
irrequietezza fino ad avere anche convulsioni. L’aspirina era quindi uno dei primi farmaci, poi sono
subentrati gli altri (come l’ibuprofene per esempio) che hanno lo stesso meccanismo e sono usati
anche in patologie come l’artrite, l’osteoartrosi , la periartrite e possono essere somministrati anche
ai bambini. La somministrazione può essere anche per via intramuscolare , ma anche in questo caso
la gastrolesività c’è sempre, sarà sicuramente minore rispetto alla somministrazione via orale ma
rimane comunque l’effetto collaterale più comune (infatti si usa di solito un protettore gastrico).
Es : Il Voltaren ( diclofenac ) si somministra per via intramuscolare , in caso di lesioni muscolo-
scheletriche, tenidinite, dolore post-operatorio e dismenorrea.
Es : Il Toradol viene invece usato come analgesico per il dolore un po’ più importante, è un potente
analgesico e moderatamente antiinfiammatorio impiegato come alternativa agli oppioidi. Effetti
collaterali: nausea, sonnolenza e inibizione dell’aggregazione piastrinica .
La Tachipirina (paracetamolo) rientra nella classe dei farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS)
però NON ha azione antiinfiammatoria, ma l’unica azione che ha è analgesica e antipiretica.
Quest’azione a differenza degli altri farmaci antiinfiammatori non si svolge a livello della COX-1 e
della COX-2, ma si svolge a livello della COX-2 presente a livello del SNC (sistema nervoso central
). Studi recenti parlano addirittura dell’esistenza di una COX-3, l’azione del paracetamolo è quindi
completamente diversa da quella che abbiamo visto fino ad ora, e proprio perché non agisce sulla
COX-1 (che è la responsabile di tutti gli effetti collaterali) non causa gastrolesività. La dose presente
in commercio è da 500 o da 1000 mg, lo troviamo associato anche alla codeina (un oppioide) così da
poter ridurre il dosaggio della codeina ottenendo il coefferalgan che ha così azione analgesica. Si

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trova poi associato anche ai decongestionanti nasali (agonisti dei recettori α-1 ) come per esempio il
Tachifludec (paracetamolo + fenilefrina ) o lo Zerinol ( paracetamolo + clorfenamina). E’ un farmaco
molto sicuro, infatti a dosi terapeutiche non abbiamo molti effetti collaterali, a livello epatico causa
però una tossicità epatica, infatti mentre a dosi terapeutiche viene metabolizzato dal citocromo ed
eliminato, a dosi elevate il suo metabolita che si forma e che deve poi coniugarsi nella fase 2 con
l’acido glucuronico non riesce a coniugarsi perché è in quantità elevate rispetto all’acido glucuronico
e quindi rimane in circolo diventando tossico. La tossicità dunque è dovuta proprio a questo
metabolita. Nel caso in cui si verifica questa intossicazione l’antidoto è l’N-acetilcisteina presente nei
comuni sciroppi per la tosse. I sintomi dell’intossicazione sono: nausea, diarrea e dolori addominali.
La Nimesulide (Mesulid e Aulin )è ancora più forte di quelli che abbiamo visto fino ad ora: inibisce
prevalentemente le COX-2 responsabili dell’infiammazione, per cui abbiamo essenzialmente
un’azione analgesica e antiinfiammatoria. Non ha grossi effetti collaterali a livello gastrico come gli
altri farmaci, ma si è visto che causa tossicità epatica ed infatti in molti Paesi è stata ritirata dal
commercio. Interazioni con: anticoagulanti e antidiuretici.
Per quanto riguarda invece i COXIB, poiché si tratta di farmaci inibitori selettivi per la COX-2,
mancano tutti questi effetti collaterali. Però sono stati ritirati dal commercio perché causavano infarto
del miocardio. Altri effetti collaterali possono essere stipsi e dolori addominali. Carattertistiche
faramacocinetiche : hanno una buona biodisponibilità, vengono metabolizzati a livello epatico (però
sono inibitori del citocromo P-450). Si prendono per dolori più importanti come il dolore post-
operatorio. Siccome abbiamo visto che hanno come effetto collaterale disturbi a livello
cardiovascolare, è chiaro che non può essere somministrato ad un paziente che ha già un danno a
livello cardiovascolare. Non danno ulcera perché non agiscono sui COX-1.
EFFETTI COLLATERALI DI TUTTI I FANS: sanguinamento, confusione, a dosi elevate il
paracetamolo causa tossicità epatica, mentre i COXIB danno disturbi a livello cardio-vascolare.

 I FAS
La ghiandola surrenale è formata da una parte corticale e una midollare, produce i mineralcorticoidi
e i glucocorticoidi . Gli effetti sono: I glucocorticoidi vanno a regolare sia la sintesi che il metabolismo
di proteine, grassi e carboidrati influenzando quindi l’omeostasi del nostro organismo, ma anche
l’equilibrio idrico e quello degli elettroliti, anche perché c’è la parte mineralcorticoide che va ad
essere attiva sull’omeostasi dell’acqua influenzando quello che è l’equilibrio idrico e salino. Allora,
che cosa è prodotta dalla parte midollare e che cosa invece dalla parte corticale? Dunque, i
mineralcorticoidi sono soprattutto l’aldosterone, responsabile del riassorbimento dell’acqua e quindi
di tutti gli elettroliti, mentre per la parte dei glucocorticoidi il prinicipale corticosteroide è il cortisone
che viene rilasciato da questa parte della ghiandola surrenale. La sintesi avviene dalla biochimica dal
colesterolo da cui si formano tutti questi corticosteroidi e si arriva quindi al cortisolo. Voi sapete che
la ghiandola surrenale è sotto il controllo di ipofisi ed ipotalamo perché quando c’è questo rilascio
eccessivo, il segnale viene inviato all’ipotalamo che riduce quindi il rilascio e la stimolazione; quando
invece vi è una carenza si ha questo feedback negativo. Ovviamente questi FAS sono ormoni e quindi
vanno ad agire a livello dei recettori intracellulari, infatti i recettori che sono all’interno della cellula
(localizzati soprattutto a livello nucleare) vanno a legarsi e poi vanno a regolare la trascrizione del
gene. Dunque, anche i corticosteroidi sono responsabili del rilascio dei mediatori dell’infiammazione
e quindi abbiamo tutta la parte delle cellule infiammatorie : gli eosinifili , i basofili, le mastcellule, i
macrofagi e i monociti , che vanno a rilasciare dei mediatori dell’infiammazione (le cosiddette
CITOCHINE) su cui vanno ad agiri i cortisonici. Ovviamente noi siamo partiti dall’acido
arachidonico da cui si formavano le PROSTAGLANDINE attraverso la cicloossigenasi, e qui

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agiscono i FANS ; ma dall’acido arachidonico si formano i fosfolipidi di membrana attraverso la


fosfolipasi e alcuni glucocorticoidi bloccano questa sintesi. Quindi, mentre i FANS agiscono sulle
cicloossigenasi impedendo la conversione dell’acido arachidonico in prostaglandine, nel caso dei
FAS viene bloccata proprio la formazione dell’acido arachidonico attraverso il blocco della
fosfolipasi A2. Abbiamo quindi diversi meccanismi d’azione dei corticosteroidi :sia a livello
intracellulare legando i recettori e regolando la trascrizione genica, sia attraverso il blocco della
fosfolipasi A2 e quindi della sintesi dell’acido arachidonico. I mediatori dell’infiammazione, le
citochine, sopprimono le cellule T e quindi la degradazione della mastcellule, vanno a ridurre
l’espressione delle cicloossigenasi 2 , delle prostaglandine e così via. I cortisonici agiscono quindi su
questi mediatori : Le citochine, le interleuchine, le prostaglandine, macrofagi, ecc. Allora, il primo
corticosteroide abbiamo detto che era il cortisone, l’idrocortisone e così via, questi praticamente sono
endogeni perché vengono prodotti dalla ghiandola surrenale si è cercato però di sintetizzarne altri che
avessero la stessa attività di questi cortisonici , ma si è cercato soprattutto di migliorare la loro attività
e di prolungare anche la loro emivita. Sono state fatte diverse modificazioni a livello di quella che è
la struttura del cortisone ,da cui sono nate il prednisolone,il betametasone (bentelan ), il desametasone
e tutti questi cortisonici di sintesi. Questi cortisonici di sintesi hanno azione antiinfiammatoria uguale
a quella del cortisone essenzialmente, però hanno una lunga durata d’azione, una maggiore potenza,
oggi infatti usiamo per esempio il betametasone che ha una potenza 25 volte maggiore rispetto a
quella del cortisone endogeno. Questi cortisoni (che hanno anche azione immunosoppressiva)
agiscono sul metabolismo dei carboidrati, delle proteine, dei grassi proprio come fa il cortisone : il
cortisone infatti va a scindere il glicogeno in modo tale da aumentare i livelli del glucosio nel sangue
, perciò l’effetto collaterale di questi cortisonici è essenzialmente l’aumento della glicemia ; ma
agiscono anche sul catabolismo delle proteine e sui lipidi, oltre che ad agire a livello centrale causando
euforia, allucinazioni. A livello dei tubuli renali influenzano l’equilibrio idrico e salino perché
aumentando il riassorbimento dell’acqua aumentano anche la concentrazione di sodio che comporta
a sua volta un aumento della pressione. Per quanto riguarda l’aspetto della farmacocinetica: i FAS
sono ormoni e quindi lipofili, per cui possono essere somminstrati per diverse vie (orale,cutanea,
parenterale), si legano alle proteine plasmatiche ed essendo lipofile diffondono moltissimo , sono
metabolizzati poi a livello del fegato dal citocromo attraverso le reazioni di metabolizzazione di fase
1 e 2 e vengono eliminati attraverso la bile oppure per via fecale. Vi ricordate quando abbiamo parlato
di biotrasformazioni che erano essenziali per quei farmaci che si trovavano nella loro forma inattiva
e dovevano essere trasformati nella loro forma attiva? I cosiddetti profarmaci … ebbene anche il
cortisone è un profarmaco insieme al prednisolone perchè il prednisolone per poter esercitare il suo
effetto terapeutico ha bisogno di queste reazioni di biotrasformazione che lo convertono nel suo
composto attivo: l’idrocortisone. Il profarmaco viene quindi somministrato inattivo, ma per poter
esercitare il suo effetto terapeutico deve subire questa reazione di biotrasformazione a livello del
fegato dove viene trasformato in un composto attivo che è l’idrocortisone, ed è proprio questo che
poi va ad esercitare l’effetto antiinfiammatorio. Per cosa si utilizzano? Abbiamo visto che sono
antiinfiammatori di tipo steroideo, quindi per tutte le patologie infiammatorie, ma anche come farmaci
immunosoppressori, o ancora nel caso di patologie respiratorie (come nel caso dell’asma), e poi per
patologie che non hanno niente a che fare con l’infiammazione , ovvero patologie della ghiandola
surrenale. La somministrazione : intramuscolare (il cortisone ), per via endovenosa, per via topica (
es: il betametasone ),e poi per aerosol oltre che per via orale. Durata d’azione : il cortisone ha una
breve durata d’azione, il prednisone ha una media durata d’azione , mentre quelli che hanno una
durata d’azione più lunga sono il desametosone e il betametasone. (Nell’asma ,che è una patologia
respiratoria, si utilizza il betametasone sia per via sistemica che per aerosol). Effetti collaterali :
agiscono sul metabolismo di carboidrati,lipidi e proteine, quindi causano innanzitutto aumento della
glicemia ; un altro effetto collaterale comune è l’ aumento di peso con il tipico effetto di faccia

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“lunare” e obesità del tronco. La cosa caratteristica è che aumenta la quantità di grasso ma aumenta
anche la degradazione di proteine, per cui la massa muscolare diventa molto sottile e si ha proprio
l’assottigliamento della cute ;un altro effetto collaterale a lungo andare è l’osteoporosi dovuta proprio
al fatto che diminuisce l’assorbimento del calcio sia a livello intestinale che a livello renale ; vi è poi
ulcera, cataratta, glaucoma e così via. Tutti questi effetti collaterali portano a lungo andare ad una
sindrome: La sindrome di Cushing ( faccia a “luna”, il gobbo, la pancia dovuta al deposito di grasso,
assottigliamento della cute, ecchimosi, osteoporosi ). Vediamo ora le interazioni: cosa succede se
prendiamo il cortisone insieme ad altri farmaci? Con il contraccettivo orale o comunque degli
estrogeni, questi vanno ad influenzare il metabolismo dei cortisonici per cui questi verranno eliminati
e non avremo l’effetto terapeutico; vi sono poi farmaci che invece vanno ad aumentare l’effetto perché
inibiscono il metabolismo del cortisone (es : antimicotici ).

 I BRONCODILATATORI
Per le patologie dell’apparato respiratorio vengono impiegati i ß-2 agonisti che vanno a stimolare il
sistema simpatico e quindi causano broncodilatazione. Dalla fisiologia, sappiamo che la respirazione
prevede una respirazione esterna in cui si ha scambio di ossigeno tra i polmoni e l’ambiente, e una
respirazione interna in cui si ha scambio di ossigeno tra i polmoni e i tessuti. Quali sono le patologie
che interessano l’apparato respiratorio? Asma, tosse, bronchite, BPCO, rinite ecc.. L’asma per
esempio non è altro che una malattia di tipo infiammatorio (ecco perché si usa il cortisone) che
interessa le vie respiratorie, che associata al fatto che vi è la reattività a livello dei bronchi, provoca
un’ostruzione per cui non si riesce a respirare bene. I sintomi dell’asma sono: respiro sibilante,
dispnea, senso di costrizione al petto, tosse… tutto questo è dovuto all’infiammazione. In condizioni
normali abbiamo un equilibrio che viene mantenuto dal sistema colinergico, ma se quest’equilibrio
viene alterato causa la reattività bronchiale e quindi l’asma, perché viene stimolato il rilascio di
interleuchine in circolo. Gli effetti sono quindi : un tappo di muco, l’edema della mucosa, l’ipertrofia
della muscolatura liscia, l’ispessimento delle membrane. Usiamo quindi i broncodilatatori (il
cortisone in questo caso): i ß-2 agonisti e gli antagonisti del sistema colinergico, precisamente gli
antagonisti muscarinici, però si preferiscono i primi. Oggi è stata rivalutata la teofillina che associata
ai nuovi farmaci da buone risposte e poi abbiamo ovviamente i cortisonici. I farmaci saranno
differenti a seconda che l’asma è persistente o transitoria, nel primo caso usiamo i glucocorticoidi e i
ß-2 agonisti sia per via sistemica che inalatoria, nel secondo caso invece usiamo i glucocorticoidi di
sintesi. Può essere moderata e lieve o grave e persistente quindi a seconda del tipo di asma si ha anche
un diverso trattamento. I ß-2 agonisti agiscono sui recettori ß e tra gli effetti collaterali causano
tremore della muscolatura scheletrica, sono altamente selettivi ma agiscono in parte anche sui ß-1
per cui potrebbero causare anche tachicardia. La teofillina invece rientra tra le dimetilxantine (tra cui
rientra anche la caffeina),la sua azione benefica per l’asma è stata scoperta negli anni 30, poi si è
scoperto che l’asma era dovuto all’infiammazione e quindi è stata abbandonata… ad oggi però è stata
rivalutata e quindi viene associata ai cortisonici per ridurne il dosaggio e di conseguenza gli effetti
collaterali. La teofillina agisce andando ad inibire la degradazione dell’AMP- ciclico e quindi blocca
l’enzima fosfodiesterasi che in genere degrada l’AMP-ciclico una volta che questo ha esercitato la
sua azione, ma la teofillina ha anche un altro meccanismo d’azione: agisce sui recettori adenosinici,
cosiddetti recettori a-2, e causa quindi la broncodilatazione. Quindi si ha dilatazione, aumenta la forza
di contrazione del diaframma e permette maggiore ventilazione a livello dei bronchi. Si tratta quindi
di farmaci antiasmatici “di fondo”, usati anche a lento rilascio per trattare per esempio l’asma
notturno. Gli effetti collaterali: tachicardia, palpitazioni (perché va ad aumentare anche l’attività del
cuore), nausea, vomito, dolori addominali, diarrea. E’ un eccitante per cui a dosi elevate porta anche
alle convulsioni, non può essere quindi usato in pazienti che hanno patologie del cuore, donne in

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gravidanza o durante il periodo dell’allattamento. Gli anti muscarinici sono invece antagonisti dei
recettori muscarinici, ma non vengono impiegati perché causano: secchezza della fauci, riducono la
motilità intestinale e causano la midriasi. Oggi esistono in commercio delle preparazioni, queste
associazioni di farmaci consentono di avere lo stesso effetto terapeutico riducendo il dosaggio e
quindi l’effetto collaterale dei farmaci.

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4° parte
Gli antibiotici

Che cosa sono? Essenzialmente delle sostanze prodotte dai microrganismi e questi hanno lo scopo di
uccidere il batterio responsabile dell’infiammazione, della patologia. Lo fanno andando a causare la
morte del batterio uccidendolo (battericidi) o inibendo in maniera temporanea la duplicazione
batterica (batteriostatici). Il primo antibiotico è stata la penicillina scoperta dalla muffa,(Fleming)
Alcuni antibiotici, infatti, sono composti naturali prodotti dal processo fermentativo dei
microrganismi, da lì sono stati sintetizzati gli altri antibiotici(alcuni sono semi sintetici, altri sono
proprio di sintesi).
Distinzione tra battericidi e batteriostatici: Le penicilline sono antibiotici battericidi, così come le
cefalosporine; le tetracicline sono batteriostatici. Nella maggioranza dei casi i batteri sono
responsabili di una patologia ma sappiamo che alcuni sono importanti per la funzionalità
dell’intestino.(E. Coli)
Come si classificano: in base al meccanismo d’azione (se vanno a bloccare la sintesi della parete
batterica o la sintesi delle proteine) ; a seconda del batterio su cui vanno ad agire ( gram + o Gram -)
; in base alla struttura chimica; in base allo spettro d’azione ( molto ristretto e specifico o molto ampio,
ad esempio l’Amoxicillina è una penicillina con un ampio spettro d’azione)
1.Al primo gruppo appartengono PENICILLINE E CEFALOSPORINE: vanno a bloccare la sintesi
della parete cellulare (peptidoglicano): non si forma la parete cellulare e il batterio muore
2. Gli antibiotici del secondo gruppo agiscono sulla sintesi del DNA, bloccando gli enzimi come
DNA-girasi, Non c’è duplicazione del DNA, il batterio muore ( es:chinoloni, utilizzati per l’infezione
delle vie urinarie)
3. Gli antibiotici del terzo gruppo infine bloccano la sintesi delle proteine. Fondamentale per la sintesi
proteica sono i ribosomi, questi antibiotici si legano alle subunità del ribosoma, bloccando il
ribosoma, impedendo la sintesi delle proteine e quindi inibendo la crescita e lo sviluppo del batterio.
Infine vi sono altri meccanismi per esempio alcuni farmaci agiscono sul citoplasma, sul meccanismo
dell’acido folico ecc. ecc. ma essenzialmente noi distinguiamo fra quelli che bloccano la sintesi della
parete cellulare, quelli che bloccano la sintesi delle proteine e quelli che bloccano la duplicazione del
DNA.

-La prima categoria: quelli che bloccano la sintesi della parete della cellula: le penicilline, le
cefalosporine, o altri farmaci come la bacitracina e la cicloserina. Per capire come agiscono questi
antibiotici bisogna conoscere bene come si forma la parete. Essa si forma dal peptidoglicano che è
formato da monomeri rappresentati da N-acetil muramico e N-acetil glucosammina che poi attraverso
le trans peptidasi vengono uniti per formare la catena di peptidoglicano. Siccome abbiamo queste
unità, alcuni farmaci vanno ad agire sul precursore del peptidoglicano. Le penicilline e cefalosporine
invece agiscono a livello dei legami delle diverse unità, impediscono l’unione in modo da inibire la
formazione della catena di peptidoglicano e la cellula muore. Il legame si forma grazie a delle proteine
(BPC) che catalizzano questo tipo di reazioni; l’antibiotico riconosce queste proteine, va a legarsi a
questi enzimi, impedendo la formazione del legame. Gli antibiotici di cui stiamo parlando vengono
anche chiamati “betalattamici”: perché presentano un anello betalattamico che è uguale al dimero

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betalaminico che è presente a livello di questa catena: L’antibiotico va a legarsi allo stesso sito a cui
si lega l’anello betalattamico. infatti tutti gli antibiotici sono costituiti da un anello betalattamico a
cui si aggiungono altri gruppi, e da cui derivano le penicilline e le cefalosporine.
All’interno della cellula batterica,infatti, vi sono alcune proteine chiamate betalattamasi che
svolgono la loro funzione a livello della membrana cellulare e hanno come bersaglio l’anello
betalattamico degli antibiotici. l’anello betalattamico,infatti, è un punto debole perché viene
riconosciuto dalle betalattamasi. Le betalattamasi vanno a degradare l’anello betalattamico infatti la
resistenza batterica si ha perché si verifica che le betalattamasi vanno a degradare l’anello
betalattamico. Ci sono dei composti come l’acido clavulanico che inibisce le betalattamasi e queste
non vanno a distruggere l’antibiotico, inibendo l’attività dello stesso. Ad esempio lo Zimox è
costituito sia dall’Amoxicillina ma anche dall’acido clavulanico perché inibitore delle betalattamasi,
per impedire la degradazione da parte dei batteri dell’anello betalattamico dell’amoxicillina.
L’amoxicillina va a impedire la formazione della parete (primo gruppo).
L’antibiotico si sceglie in base al batterio (secondo caratteri microbiologici) , si va a vedere la MIC
ovvero la minima concentrazione inibente, e quindi la distruzione della cellula batterica ma anche le
caratteristiche farmaco cinetiche dell’antibiotico.
Penicilline: come si somministrano: per via orale , intramuscolo, sottocutanea, anche per via
sottolinguale e rettale. Fleming ha scoperto la penicillina G e V (quelle naturali), ma successivamente
sono nate quelle sintetiche; alcune sono semisintetiche, altre di sintesi vera e propria: tra queste
amoxicillina,con spettro ampio per agire su un ampia gamma di batteri; esse infatti sono derivate da
penicilline naturali.
Su quale batteri agiscono: streptococchi, stafilococchi, enterobatteri gram- e scarsa attività su gram
+. L’amoxicillina , l’ampicillina sono quelle che hanno spettro d azione molto più ampio, si legano
a proteine plasmatiche, anche se il legame è molto basso, sono sensibile a betalattamasi. Emivita
breve ed eliminazione a livello renale.
Effetti collaterali: il classico effetto sono le reazioni allergiche, l’ipersensibilità che è l’effetto
collaterale più comune. Ovviamente, a seconda della via di somministrazione, si può avere la reazione
allergica locale. La caratteristica è che, soprattutto in soggetti predisposti o particolarmente sensibili,
tipo soggetti con crisi epilettiche, possono aumentare quella che è la attività epilettica, alcune vengono
utilizzate infatti proprio per indurre queste crisi. Nei soggetti anziani può portare disturbi alla
coagulazione. Vi sono 4 tipi di reazioni allergiche, alcune immediate altre invece si sviluppano tempo
dopo rispetto alla somministrazione.
La percentuale di effetti indesiderati: Al primo posto reazioni allergiche, che riguardano
ovviamente qualsiasi antibiotico: disturbi gastrointestinali (anche l’amoxicillina), tossicità,
coagulazione, tossicità a livello renale e epatico ma anche nel SNC (epilessia, deliri, eccitazioni
tremori, possono causare infezioni come candida) in quei casi antibiotico + antimicotico.
Indicazioni: buona biodisponibilità. Le patologie per cui prendere penicillina sono: polmoniti,
bronchite, meningite, varie infezioni: dopo l’estrazione di un dente, ma anche in caso di infezioni
ortopediche addominali,nel caso dell’eradicazione dell’elicobacter che si effettua con la terapia
antibiotica, nel caso di infezioni ginecologiche, tetano o difterite. Se un paziente è allergico alla
penicillina, vengono usati altri antibiotici come macrolidi, tetracicline che hanno un altro meccanismo
d’azione.
Quando non possiamo utilizzarla: -reazioni allergiche (sostituire la penicillina in caso di infezione)

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Importanti in questo caso sono le vie di somministrazione: Se si hanno particolari reazioni allergiche,
si può cambiare la via di somministrazione se l’infezione è localizzata.
Oltre alla penicillina sono stati scoperti altri farmaci che sono sempre betalattamici con caratteristiche
differenti: le cefalosporine composti betalattamici che condividono l’anello betalattamico con la
penicilline ma si differenziano per la struttura dell’altro anello e ceh furono scoperte nel ’48 da un
italiano.
Caratteristiche farmacocinetiche: si possono somministrare sia per via orale che per via parenterale.
emivita: 2 ore ma alcuni una durata d’azione più lunga ed eliminati per via renale.
Le cefalosporine classificati in 4 generazioni: in base a che cosa è stata fatta? In base allo spettro
d’azione
1. attiva solo sui gram + (capostipiti: cefazolina e cefalotina)
2. un po’ più attiva sui alcuni gram – (cefoxitina)
3. attiva anche sui gram – (cefiximina, ceptreaxone) è quella più ricca.
4. complessa attività (cefepima)
Indicazioni terapeutiche: si utilizzano a secondo del luogo dove vogliamo agire, a seconda del tipo
di batterio, a seconda della patologia (meningite, infezioni respiratorie e infezioni delle vie urinarie)
e in sostituzione delle penicilline. Essendo betalattamici avranno effetti collaterali simili alle
penicilline, rispetto ad esse hanno effetti di minor rilevanza. La terapia con betalattamici dev’essere
fatta per diversi giorni. Non deve essere interrotta altrimenti si sviluppano resistenze, se abusato il
batterio impara a riconoscere l’antibiotico e sviluppa dei meccanismi in modo tale da resistere
all’antibiotico. Nel caso delle infezioni delle vie urinarie infatti si fanno ad esempio le urino colture,
evidenziando a quali antibiotici i batteri presenti nella coltura sono resistenti, per evitare di incentivare
la crescita batterica. I batteri ,infatti, a furia di prendere l’antibiotico, lo riconoscono e mettono in atto
dei meccanismi per resistere ad esso, e non ha effetto. Siccome la terapia non dura un giorno solo,
nel caso delle somministrazioni intramuscolo, per 7 giorni mattina e sera, si può evidenziare un danno
(livido, dolore) al livello della zona in cui l’antibiotico viene iniettato.(parenterale). Si può avere
l’orticaria, il broncospasmo, in alcuni casi si può avere la febbre, dovuta alla reazione allergica,
intolleranza e disturbi gastrointestinali, tossicità a livello renale, epatico, disturbi nel snc.
La resistenza: È un meccanismo di difesa del batterio dall’antibiotico. In genere questa resistenza si
sviluppa ancora di più quando abusiamo dell’antibiotico. Il batterio sviluppa questa resistenza,
inibendo l’enzima e modificando il sito bersaglio. Esso infatti riconosce che la penicillina va ad agire
sugli enzimi importanti per la formazione del peptidoglicano perciò modifica il bersaglio, riduce la
permeabilità e impedisce all’antibiotico di agire, difendendosi da esso. L’antibiotico perde la sua
attività in quanto perde gli enzimi necessari all’inattivazione del batterio. Quest’ultimo infatti va a
causare dei cambiamenti sulla propria parete e l’antibiotico non riconosce il sito; va a modificare il
bersaglio dell’antibiotico perché va a diminuire l’affinità dell’antibiotico per la parete.
Inibitori della betalattamasi (vanno a distruggere il batterio) come acido clavulanico: inattiva
questo enzima in modo da permettere l’attività dell’antibiotico. Inibisce le molecole in maniera
irreversibile (es amoxicillina+acido clavulanico in un rapporto di 7:1) fa in modo che le betalattamasi
non vadano a distruggere l’antibiotico.

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Confronto tra penicillina e cefalosporina:Molti effetti collaterali sono simili, i disturbi


gastrointestinali come le reazioni del sistema immunitario sono maggiori nelle penicilline che nelle
cefalosporine infatti quest’ultime rispetto alle penicilline hanno meno effetti collaterali. A eccezione
della reazione allergica che si manifesta allo stesso modo, gli altri effetti sono notevolmente minori
nelle cefalosporine.
Indicazioni terapeutiche:infezioni vie respiratorie= tutte e due allo stesso modo, la scelta dipende
dal soggetto; così come nei disturbi articolari, disturbi della cute, infezioni chirurgiche, batteriche, i
disturbi gastrointestinali sono maggiori nelle penicilline, infezioni per via sessuale= molto di più
penicilline.
Questa è la classe di antibiotici accomunati dal fatto di essere betalattamici e dal fatto che entrambi(
penicillina e cefalosporina) agiscono sulla formazione della parete batterica, costituita da catene di
peptidoglicano.
-Adesso vediamo quelli che agiscono sulla sintesi proteica: la bloccano andando a bloccare i ribosomi
legandosi alla subunità 30S o a quella 50S.
TETRACICLINE E AMMINOGLICOSIDI: antibiotici che vanno a bloccare la subunità 30S del
ribosoma. Invece i MACROLIDI insieme ad altri farmaci come il cloramfenicolo e tantissimi altri
vanno a bloccare la 50S che è la più grande.
TETRACICLINE: classe di antibiotici prodotti dagli streptomiceti, si chiamano così perché la
struttura è una struttura tetraciclica.
Quali sono? La stessa tetraciclina, la Metaciclina, topsiciclina, amminociclina
Sono tutti farmaci che hanno un’azione batteriostatica. Anche qui abbiamo quelli naturali, estratti
dallo streptomyces, come la tetraciclina, e quelli invece che sono stati sintetizzati successivamente
come l’amminociclina e la topsiciclina.
Meccanismo d’azione: bloccare la sintesi delle proteine andando a bloccare la subunità 30S, non si
ha il legame sui ribosomi, non avviene la trascrizione per cui non si può avviare la sintesi proteica.
Batteri su cui agiscono: i cocchi (gram+ e -) e i bacilli (+ e -) ma anche su batteri anaerobi, clamidie
ecc.
Per quali Patologie vengono utilizzati: infezioni genito-urinarie, infezioni per via sessuale,
brucellosi e infezioni gastrointestinale (diarrea del viaggiatore)
Anche qui c’è il problema della resistenza del batterio, che vale per tutti gli antibiotici.
Come somministrare: sia per via orale che per via parenterale, gode di un buon assorbimento solo
che con la presenza di composti ricchi di calcio, ad esempio i latticini, va a formare dei composti
chelanti che impediscono l’assorbimento del farmaco. Non deve essere preso durante la gravidanza
perché va a depositarsi nelle ossa del feto impedendo la crescita. Nei bambini e nei neonati provoca
un danno visibile a livello dei denti, formando delle macchie nere sui denti.
Metabolismo: in genere eliminato quasi in maniera immodificata, i pochi metaboliti che si formano
sono in forma inattiva e l’eliminazione avviene per via renale. In alcuni casi una piccola percentuale
va eliminata per via intestinale
Effetti Collaterali: impedisce l’accrescimento delle ossa del feto perché si deposita all’interno,
colorazione bruna dei denti, non va dato in gravidanza e poi va a causare una tossicità a livello dei

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reni e del fegato, causa l’ipersensibilità nei confronti della luce solare ( reazione allergica se esposti
a sole) e fastidi del tratto gastrointestinale tipici dei farmaci.
Quando si va a scegliere un antibiotico nell’ambito della stessa classe si va a vedere quanto questo
sia tossico. Si esclude per esempio per un paziente che soffre già di tossicità epatica, in quanto la
tossicità epatica è elencata come effetto collaterale e potrebbe provocare ulteriore danno al paziente.
AMINOGLICOSIDI: sono anche questi antibiotici battericidi che agiscono allo stesso modo delle
tetracicline. A questa classe appartengono farmaci come: amicacina, streptomicina. Anche qui
abbiamo la classificazione in base all’origine (se sono appunto naturali, semi sintetici o sintetici)
abbiamo la gentamicina e la chelamicina sono naturali, mentre le altre sono sintetiche.
Azione : subunità 30S
Caratteristiche farmaco cinetiche: non si somministrano per via orale ma solo per via parenterale,
l’indice terapeutico molto ristretto perché effetti molti tossici, si lega bene alle varie proteine
plasmatiche ma soprattutto va a depositarsi a livello del rene e dell’orecchio( per questo causa
tossicità a livello dell’orecchio e dei reni).Questi sono i due effetti collaterali importanti perché si
depositano a livello di questi organi. Solitamente vengono trasformati attraverso il citocromo P450 e
vengono eliminati per via renale. Nelle donne in gravidanza si vanno ad accumulare a livello del feto
e nel liquido amniotico e per questo possono causare nei bambini sordità totale.
Spettro d’azione: gram – soprattutto, poi lo spettro viene valutato a seconda del farmaco e delle
infezioni che ci troviamo davanti.
Somministrazione: Per via parenterale, per via topica, alcuni per via orale ma sono molto pochi, per
ovuli o sottoforma di colliri
Effetti collaterali: tossicità a livello dei reni e dell’orecchio. A parte le reazioni allergiche tipiche
dell’antibiotico un altro effetto è la paralisi dei recettori neuromuscolari ( se associati a farmaci che
causano paralisi flaccida l’effetto viene potenziato)
[Gentamicina causa nefrotossicità maggiore rispetto per esempio all’amicacina. ]
Per cosa si utilizzano: in genere in ambito ospedaliero perché somministrati per via parenterale.
Vengono utilizzati in casi di endocarditi, sepsi urinarie, infezioni polmonari sempre dovuta in abito
ospedaliero, nella chirurgia addominale e pelvica, nella tubercolosi, nel coma epatico e nel coma
dovuto a ipercolesterolemia.
Ovviamente sono farmaci molto pericolosi.
Precauzioni: non li diamo ovviamente alla persona che ha già un insufficienza renale e soprattutto
bisogna stare attenti all’udito, perché hanno un indice terapeutico ristretto, quindi la funzione
dell’udito deve essere monitorata, perciò l’acquisizione del farmaco deve essere per un periodo molto
limitato. In gravidanza non si possono somministrare ed è importante l’interazione con altri farmaci
(miorilassanti o diuretici).
MACROLIDI:vanno ad agire sulla 50S. Il capostipite è L’eritromicina, ma abbiamo anche in questa
classe di farmaci la claritromicina, zitromicina, diritromicina. Anche qui vi è la distinzione fra i
farmaci di sintesi e quelli naturali. L’eritromicina è il capostipite naturale dal quale si sono sviluppati
tutti gli altri farmaci sintetici.
Legandosi alla 50s vi è il blocco della funzione del ribosoma.

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Spettro: stafilococchi, bacilli gram +e gram -, clostridi, cocchi + e –


Indicazioni: il macrolide viene utilizzato molto spesso come alternative alla penicilline per infezioni
delle vie respiratorie, febbre dovuta alle vie respiratorie,;infezioni cutanee, da toxoplasma, infezioni
più complesse come difterite e scarlattina Ma anche nelle infezioni in ambito odontoiatrico.
Farmacocinetica: per via orale, non c’è bisogno di cura prolungata. L’emivita varia a seconda del
tipo di farmaco, da 3 giorni dell’azitromicina a 6h della claritromicina. La caratteristica di questi
farmaci è che vengono eliminati nella bile come farmaci attivi senza biotrasformazione, o attraverso
la saliva. La claritromicina è quella più utilizzata.
Effetti collaterali: disturbi gastrointestinali, diarrea, nausea, vomito dolore addominali. Reazioni
allergiche, tossicità a livello dell’orecchio e del fegato
Altra caratteristica: portano disturbi al cuore: aritmia e anche tachicardia.
Le interazioni: interagiscono con la maggior parte dei farmaci perché i macrolidi vanno a causare
l’inibizione enzimatica ossia somministrando due farmaci contemporaneamente succede che il
macrolide va a inibire l’assorbimento dell’altro farmaco, la concentrazione di quest’ultimo aumenta
notevolmente e l’effetto si potenzia fino a diventare tossico all’interno dell’organismo (farmaci
antiepilettici, sui corticosteroidi, su farmaci utilizzati per patologie cardiache, digossina e teofillina
utilizzata per l’asma bronchiale). Questi farmaci inibiscono anche l’assorbimento del warfarin che è
un anticoagulante orale e quindi l’effetto collaterale è il sanguinamento. Perciò i macrolidi risultano
non compatibili col warfarin.
CLORAMFENICOLO: va ad agire sulla 50s essenzialmente come i macrolidi
Disponibile per somministrazione orale ma anche per via parenterale, si lega alle proteine plasmatiche
ed eliminato per via renale. Si usa per meningite, brucellosi, per infezione da aerobi.
-Ha una serie di effetti collaterali: le reazioni allergiche sono tipiche, però va ad agire sul sangue
infatti causa tossicità a livello ematico e inoltre causa anemia plastica che è una patologia irreversibile,
infatti si ha leucopenia, tronco-citopenìa; quindi vediamo che è un farmaco abbastanza pericoloso,
che oltre ad inibire gli eritrociti a livello del midollo osseo, causa anche un’altra patologia che può
essere un’encefalopatia ma anche una cardiomiopatia. Vedete come questo farmaco, rispetto agli altri
visti fin ora, è molto più pericoloso.
Altri effetti collaterali: Può causare l’offuscamento della vista, nei bambini causa la “sindrome del
bambino grigio” ,caratterizzata dal fatto che il bambino non ha il sistema enzimatico di
metabolizzazione ben sviluppato e quindi non riesce a metabolizzare il farmaco, soprattutto la parte
di coniugazione con l’acido glucuronico e non riesce a coniugarlo per poterlo eliminare. Causa
Tossicità che si manifesta con vomito, difficoltà respiratorie al paziente che peggiora fino a diventare
cianotico e porta alla riduzione della temperatura fino al collasso e alla morte del bambino.
Interazione con altri farmaci: Interagisce con altri farmaci andando a inibire il metabolismo di essi,
col classico warfarin (anticoagulante) ma anche con antiepilettici che vanno a ridurre l’emivita del
cloramfenicolo.
Altri farmaci NON SI LEGANO AI RIBOSOMI
CHINOLONI: vanno ad agire sul DNA, agendo sulla DNA-girasi, bloccando la duplicazione del
DNA.

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Si è visto che aggiungendo un atomo di fluoro, il farmaco aveva una maggiore attività, quindi si è
passato ai farmaci chiamati FLUOROCHINOLONI essenzialmente utilizzati per le infezioni alle
vie urinarie. La prima generazione è costituita da chinoloni con spettro d’azione molto ristretto, poi
abbiamo i fluorochinoloni tra cui la cinofluoxacina, levofluoxacina. Sono battericidi con ampio
spettro d’azione.
Caratteristiche farmaco cinetiche: si somministrano soprattutto per via orale e si differenziano per
l’emivita che varia da 1,5h fino a 6/7h(cimofluoxacina e levofluoxacina hanno una emivita più lunga).
Si legano poco alle proteine plasmatiche e vengono eliminati grazie a un processo di carbossilazione
a livello renale, vengono a distribuirsi molto bene a livello dei tessuti.
Il chinolone viene utilizzato soprattutto per infezioni alle vie urinarie (cistite, prostatite e così via)
ma anche in alternativa ai macrolidi o alle tetracicline per le infezioni delle vie respiratorie( ad
esempio in caso di faringite, otite, bronchite, parotite). Ovviamente qua va fatta la differenza a
seconda se appunto per una determinata patologia sono efficaci i derivati di seconda generazione,
come nel caso della faringite e dell’otite, mentre in altri casi anche quelli di prima generazione
(chinoloni senza fluoro).
Indicazioni terapeutiche: Per infezioni ginecologiche, trasmesse per via sessuale, ostiomelite in età
pediatriche ma soprattutto anche nelle infezioni urinarie che derivano da intervento chirurgico.
(trasmesse per vie urinarie, per via sessuale, infezioni gastrointestinali e delle vie respiratorie)
Non si prende in gravidanza o in allattamento e anche in età pediatrica perché questi farmaci vanno
ad indurre un indebolimento della cartilagine. Per questo motivo neanche uno sportivo può farne uso
perché questo indebolimento cartilagineo provoca la rottura del tendine di Achille.
Effetti collaterali: disturbi gastrointestinali, causano disturbi metabolici perché si ha un aumento di
transaminasi, sonnolenza, allucinazioni, convulsioni, reazioni allergiche. A livello muscolare si ha la
rottura del tendine per indebolimento della cartilagine; a livello cardiovascolare si possono avere
palpitazioni mentre a livello genito-urinario potrebbe essere riscontrabile l’albuminuria. Provoca
inoltre turbe del gusto, dell’odore e la dispnea.
IMPORTANTE: Causa tossicità a livello cartilagineo e non può essere somministrato ai
bambini e ai giocatori.
Interazione con altri farmaci: va ad interferire con quello che è il metabolismo degli altri farmaci,
aumentando o diminuendo dell’effetto di questi. Per esempio se utilizziamo cimetidina e ranitidina o
farmaci antiacidi, questi vanno a interferire con la biodisponibilità dei chinoloni e la riducono,
riducendo l’effetto mentre farmaci come il warfarin, la teofillina vanno a aumentare i livelli d’azione
dei chinoloni.

Come sappiamo i nucleotidi si formano dall’acido folico e alcuni farmaci vanno proprio ad agire
bloccando la sintesi dell’acido folico e venendo a impedire la sintesi de DNA. Sono quelli chiamati
SULFAMIDICI come l’acido paramminobenzoico da cui si formano le basi puriniche. Essi vanno
ad agire bloccando il passaggio dall’acido paramminobenzoico all’acido diidrofolico attraverso il
blocco di una sintetasi. Altri farmaci (come il timetropin) agiscono invece sul passaggio dall’acido
paramminobenzoico all’acido tretraidrofolico bloccando l’enzima reduttasi. E questi sono farmaci
che impediscono la formazione dell’acido folico infatti sono detti antifolati perché bloccano questa
sintesi

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Caratteristiche farmaco cinetiche: somministrati per via orale e topica, durata d’azione breve media
e lunga. Si legano in misura variabile alle proteine e vengono eliminati sottoforma di metaboliti
inattivi dai reni.
Emivita da breve a lunghissima: alcuni 2 ogni 7 giorni.
Spettro d’azione :Stafilococchi, emisserie e clostridi
Indicazioni terapeutiche: utilizzati per patologie come meningococchi, streptococchi,
pneumococchi soprattutto per le patologie per cui per altri antibiotici ci sono delle resistenze.
Siccome costano molto di meno rispetto ai chinoloni nei paesi invia di sviluppo si utilizzano anche
per le infezioni che riguardano le vie aeree. Oggi non vengono molto utilizzati perché sostituiti dai
chinoloni ma anche perché sono tossici.
Effetti collaterali: disturbi emopoietici, a livello del snc, iper reattività sia immediata che ritardata,
reazioni allergiche e ittero, oltre ai disturbi gastrointestinali e eruzioni cutanee

 Gentamicina ( gentalin beta)


 Neomicina (cicatrene)
 Connettivina
Questi 3 vengono somministrati soprattutto per via topica.

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