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FARMACOLOGIA

Farmacologia  scienza che studia le interazioni di una sostanza chimica con l’organismo al fine di
identificarne le possibili applicazioni. Secondo l’OMS, “un farmaco è qualsiasi sostanza usata per esplorare
o modificare sistemi fisiologici o patologici, quindi a scopo terapeutico o a scopo diagnostico, con beneficio
di chi la riceve.”

Per il farmacologo  qualunque molecola dotata di attività biologica capace di produrre in modo
consistente un effetto misurabile.

Fattori che influenzano l’effetto di un farmaco:

PAZIENTE FARMACO
Capacità di assorbimento Dose (intervallo terapeutico)
Clearance Tipo di effetto tossico
Diffusione Legame alle proteine
Metabolizzazione Assorbimento
Modulazione dei recettori Emivita
Via di somministrazione Efficacia
Potenza

Farmacodinamica  studio degli effetti provocati dal farmaco sull’organismo (recettori, modulazione,
down-regualtion, finestra terapeutica, tossicità)

Farmacocinetica  studio degli effetti provocati dall’organismi sul farmaco (assorbimento, distribuzione,
metabolismo, eliminazione).

Finestra terapeutica = il farmaco ottiene l’effetto terapeutico e soltanto quello. L’indice terapeutico è il
rapporto tra dose soglia di tossicità e dose minima efficace, è direttamente proporzionale alla
maneggevolezza del farmaco.

Per giungere all'organo bersaglio il farmaco deve essere assorbito:  farmacocinetica  i processi di
assorbimento, distribuzione, metabolizzazione e eliminazione sono condizionati dalla capacità del farmaco
di passare le membrane cellulari.  membrana cellulare  doppio strato fosfolipidico = una parte idrofila
e una lipofila. Il farmaco deve possedere tutte e due le caratteristiche per poter passare. Più il farmaco è
liposolubile più diffonde facilmente attraverso la membrana ma è più difficile da eliminare.

La diffusione dei farmaci segue la legge di Fick Un farmaco dotato di un coefficiente di ripartizione adeguato
può diffondere attraverso le membrane cellulari. Le leggi che governano la diffusione tra due
compartimenti separati da una membrana sono descritte dalla seguente

( c 1−c 2 ) ⋅ D⋅ A
Legge di Fick: flusso molare (Fm) =
d
Fm = flusso molare, velocità moli per secondo di flusso da una parte all’altra della barriera
C1 e C2 = concentrazione del composto ai due lati della barriera
D = coefficiente di diffusione, dipende dalle caratteristiche del composto e della barriera
A = area della superficie assorbente es. superficie intestino
d = spessore della membrana

con questa formula deduciamo che i farmaci assorbiti per diffusione seguono una cinetica di ordine primo,
ovvero proporzionale alla concentrazione di farmaco da assorbire.
 Endotelio capillare  piccolo spessore, elevata attività endocitosi, pori aquosi e numerose
fenestrature. Possibilità di diffusione dal capillare ai tessuti connettivali e poi organo bersaglio. La
velocità di diffusione del farmaco varia dalla permeabilità e dall’irrorazione capillare di quel tessuto.
 Barriera emato-encefalica (BBB)  solo i farmaci lipofili entrano nel SNC, questi si accumulano per
la notevole composizione in lipidi che il cervello ha.

VIE DI ASSORBIMENTO:

1. ENTERALI (tratto gastroenterico)  via orale, via sublinguale, via rettale


2. PARENTERALI/ SISTEMICHE  via sottocutanea, via intramuscolare, via endovenosa

Fattori che influenzano la velocità di assorbimento:

coefficiente di ripartizione  nella via orale e nel connettivo (necessario grado di idrofilia per attraversare
le zone)

dissolubilità  capacità del farmaco di sciogliersi nell’ambiente in cui deve essere assorbito. se la
dissoluzione è lenta lo sarà anche l’assorbimento e sarà prolungato nel tempo (preparazioni ritardo). La
velocità di dissoluzione dipende dalla superficie preparazione farmaceutica, solubilità, temperatura, ph,
composizione eccipiente.

Biodisponibilità  percentuale della dose somministrata che effettivamente entra nella circolazione ed è in
grado di distribuirsi in tutto l’organismo.

VIA ORALE

- Non dà reazioni anafilattiche, basso rischio di effetti tossici


- Economica
- Assorbimento lento, possibilità di rimuovere il farmaco non ancora assorbito.
- Latenza lunga, non adatta per le emergenze
- Ostacolo di assorbimento per farmaci non liposolubili
- Assorbimento condizionato da molti fattori (cibo, acidità gastrica)

sede di assorbimento = stomaco, pH varia tra 1-2 a digiuno fino a 3-5 a stomaco pieno, gli acidi deboli
vengono assorbiti in quanto il pH acido ne impedisce la ionizzazione, mentre le basi deboli o i sali vengono
assorbiti a livello intestinale perché non ionizzati a pH basico. E’ importante sottolineare che
l’alcalinizzazione dello stomaco rende assorbibili le basi, ma non più gli acidi.

presenza di cibo rallenta lo svuotamento gastroenterico e rallenta l’assorbimento (alcuni farmaci, come il
propranololo , vengono assorbiti meglio se assunti con il cibo). cibi caldi o grassi possono aumentare la
motilità intestinale possono modificare la velocità di transito.

VIA SUBLINGUALE

- Possibile in pz con disfagia o vomito


- Passaggio diretto nella circolazione sanguigna  azione rapida
- Possibili ulcerazioni a lungo andare, irritazioni
- Non indicata per uso prolungato

Quantità di farmaco assorbite sono poche per la piccola superficie e tempo di contatto breve. Si evita il
primo passaggio di filtro epatico. Effetto rapido perché pavimento buccale è molto vascolarizzato, entra nel
circolo ematico saltando la biotrasformazione del passaggio epatico e entra nella vena cava superiore.

VIA RETTALE
- Somministrazione di farmaci irritanti per lo stomaco
- Utile in caso di vomito
- Azione locale
- Evita il primo passaggio epatico
- Contaminazione con materiale fecale
- Irritazione locale

Per pazienti non collaborativi (bambini, comatosi), permette rilascio prolungato del farmaco ma la
biodisponibilità del farmaco è imprevedibile.

VIA CUTANEA – SOTTOCUTANEA

Via cutanea: quando si vuole ottenere effetto topico a livello superficiale (! Tutti i farmaci possono dare
luogo a effetti sistemici)
Via intradermica: per l’iniezione di allergeni a scopo diagnostico, nel tessuto sottostante l’epidermide.
Via sottocutanea: via lenta, flusso sanguigno lento. Assorbimento scarso in pz. con insuff. Circolatoria
periferica

VIA INTRAMUSCOLARE

Farmaco iniettato nello spessore del muscolo, assorbimento per via della lassità del connettivo,
permeabilità capillare e per flusso ematico. Utilizzata per farmaci che solubilizzano nei liquidi interstiziali, le
soluzioni oleose rallentano il rilascio del principio attivo, mentre soluzioni idrofile ne permettono una
liberazione più rapida.

- Assorbimento rapido
- Provoca dolore in sede

VIA ENDOOVENOSA/ INTRAVASCOLARE

- Farmaco immesso direttamente nel circolo ematico


- Precisione del dosaggio
- Azione rapida
- Farmaco non più recuperabile in caso di errore
- Embolismo e infezioni
- Flebiti, shock anafilattico
- Effetti tossici: massima concentrazione in minor tempo

Ordine delle vie per assorbimento dal più veloce al meno veloce: endovenosa, inalatoria, sublinguale,
sottocutanea, intramuscolare, intradermica, rettale, orale.

LA DISTRIBUZIONE: dopo l’assorbimento il farmaco viene distribuito al circolo sanguigno e attraverso i


capillari raggiunge tessuti e organi. !! l’uscita dai capillari avviene solo per le molecole del farmaco che non
sono legate alle proteine plasmatiche.
Organi coinvolti  cuore, fegato, reni.
Distribuzione e eliminazione sono processi che avvengono contemporaneamente.
I farmaci che possono distribuirsi più facilmente sono quelli liposolubili e quelli elettricamente neutri
attraverso un meccanismo generalmente di diffusione semplice.
i farmaci molto idrofili di solito non si distribuiscono nel SNC e sono escreti rapidamente nelle urine; i
farmaci molto lipofili, al contrario, si concentrano in tutti i tessuti, compreso il SNC, e sono eliminati
prevalentemente per metabolizzazione.

Equilibrio di distribuzione  tra concentrazione ematica e tissutale  se la concentrazione del farmaco nel
sangue diminuisce, questo esce dai tessuti e ritorna al sangue.

Fattori che influenzano la distribuzione ai tessuti:


- Età ( ipoalbuminemia nel neonato e anziano)
- Gravidanza (diminuisce albumina, variano i volumi corporei di acqua)
- Epatopatia (aumento metaboliti, ipoalbuminemia, aumento gammaglobuline)
- Nefropatia
- Traumi

METABOLIZZAZIONE: processo che trasforma le sostanze lipofile in idrofile e quindi più facilmente
eliminabili.
Il processo di metabolizzazione comporta una diminuzione o la perdita dell’attività farmacologica.
Tuttavia si originano metaboliti tossici o cancerogeni o metaboliti sprovvisti di attività farmacologica.
Il farmaco, una volta che ha subito le fasi della biotrasformazione diventa metabolita, la sua azione è,
quindi, dovuta non al farmaco stesso, ma al suo metabolita. Vi sono poi sostanza inattive dal punto di vista
farmacodinamico, dette profarmaci, che ad opera di biotrasformazioni vengono trasformati in farmaci
attivi; un esempio è il cortisone.

Profarmaco = preparazione medicinale che diventa attiva in seguito ai processi metabolici subiti una volta
entrata nell’organismo. È un precursore del principio attivo. Utilizzati per migliorare la possibilità di
assorbimento orale, per prolungare l’azione (preparazioni ritardo), ampliare l’azione, diminuire la tossicità.

Fattori che influiscono con il metabolismo dei farmaci:


- Età (bassa alla nascita e nella vecchiaia)
- Sesso
- Patologie (fegato es. cirrosi)
- Dieta
- Fumo (aumento metabolismo)

ELIMINAZIONE
Il medicinale, una volta reso inattivo, dev'essere eliminato dall'organismo. Principali vie di eliminazione
sono:
- la via renale con le urine
- la via gastrointestinale con le feci
- la via epatica con la bile
- via polmonare con l’espirazione
- via cutanea: sudorazione
- lacrimale, salivare.
PARAMETRI FARMACOCINETICI = per valutare la concentrazione del farmaco che arriverà al bersaglio.
 BIODISPONIBILITA’  frazione di farmaco non modificato che raggiunge la circolazione sistemica a
seguito di una somministrazione attraverso una qualsiasi via (completa per la via endovenosa, nelle
altre vie dipende da diversi fattori ad es. tipo di formulazione, condizioni del soggetto, tipo di
molecola che viene assorbita.) Quindi un medicinale somministrato per via endovenosa avrà
biodisponibilità pari al 100%, mentre nel caso di farmaci somministrati per altre vie (ad esempio per
via orale, rettale, transdermica o sottocutanea), si avranno valori inferiori di biodisponibilità a causa
del parziale assorbimento e degli effetti del metabolismo. ES: cibo modifica l’assorbimento.

 EMIVITA  tempo richiesto per ridurre del 50% la quantità di un farmaco o di una proteina nel
plasma o nel siero (nel sangue); in parole povere indica il tempo necessario affinché la
concentrazione di un farmaco nel plasma o in un tessuto si dimezzi. L'emivita è inversamente
proporzionale alla sua clearance (Cl) e direttamente proporzionale al suo volume di distribuzione
(Vd)  motivo per cui con l'aumentare del volume di distribuzione si ha un aumento dell'emivita
del farmaco perché il farmaco si trova fuori dal compartimento plasmatico e non è disponibile per
l'escrezione o per la metabolizzazione. L’emivita serve a definire i ritmi di somministrazione; il
valore dell’emivita dipende dall’efficienza dei sistemi di eliminazione; più l'emivita è lunga, più la
diminuzione della concentrazione è lenta.

 CLEARANCE  è il parametro cinetico (misurato in mg/ml/min) che descrive l’eliminazione. È la


misura dell’efficienza dell’organismo di eliminazione del farmaco.

 ACCUMOLO: nei casi di somministrazioni ripetute, se la reintroduzione del farmaco è troppo


ravvicinata, cioè prima che sia stata eliminata la quantità equivalente di farmaco della dose
precedente si verificano aumenti della concentrazione plasmatica con possibile comparsa di
fenomeni tossici. Fenomeni di farmaco accumulo si possono verificare anche in condizioni di
insufficienza renale, epatica.

 IPERSENSIBILITA’ o iperreattività acquisite  quando: frequenza, intensità e durata delle azioni


farmacologiche aumentano progressivamente a causa di un ipersensibilità-iperreattività acquisita
dal paziente

 TOLLERANZA o abitudine  dopo somministrazioni ripetute di una stessa dose di farmaco, per cui
alla somministrazione della stessa dose di farmaco segue una perdita progressiva dell’effetto
farmacologico (si parla di iposensibilità) fino alla sua scomparsa totale. Per ottenere la risposta
attesa del farmaco, occorre usare dosi sempre maggiori.

 INTERAZIONE TRA FARMACI  possono verificarsi perdita di efficacia di uno dei 2 farmaci oppure
l’aumento dell’attività con la comparsa di effetti tossici, anche gravi.

 REAZIONI IDIOSINCRASCICHE  iper-reattività congenita, possono manifestarsi , fin dalla prima


somministrazione del farmaco e sono imprevedibili.

COME AGISCE UN FARMACO? MODELLO CHIAVE-SERRATURA


Il farmaco si lega a una molecola e ne modula il funzionamento, modula una funzione preesistente.
I farmaci esplicano la loro azione attraverso l’interazione con specifici bersagli, queste si distinguono in:
- recettori - canali ionici - trasportatori di membrana – enzimi.
Parametri importanti per un recettore:
- Affinità  per quantificare il legame tra farmaco e suo recettore (concentrazione del farmaco che
lega 50% dei recettori), ovvero su 100, 50 legati e 50 liberi.
- Specificità  un farmaco può legare per più recettori
- Trasduzione

1. UN RECETTORE PUÒ ESSERE LEGATO/MODULATO DA FARMACI DI CLASSI DIVERSE


2. UN FARMACO PUO’ LEGARE PIÙ RECETTORI (SPECIFICITÀ)
3. SPESSO SI CONOSCE IL FARMACO E NON IL SUO RECETTORE
4. ANCOR PIÙ SPESSO SI CONOSCE IL RECETTORE MA NON SI HANNO DISPONIBILI FARMACI
5. CON L?AUMENTARE DELLA DOSE CRESCE LA QUANTITA’ DI BERSAGLIO/RECETTORI LEGATI

A seconda del tipo e del numero di legami chimici coinvolti, l’interazione farmaco-recettore può essere
reversibile o irreversibile  nei legami reversibili abbiamo forze chimiche deboli e interazione limitata
nel tempo, nei legami irreversibili l’energia è insufficiente a causare il distacco tra farmaco e il suo
recettore.
CONCETTO DI COMPETIZIONE:

se il legame è non-reversibile non è competitivo. Ma nel


caso in cui due molecole di farmaci diversi per una stessa
molecola recettoriale, solo uno dei due farmaci può legarsi
con maggiore affinità. C’è competizione solo se il legame è
reversibile  effetto sormontabile.

Un farmaco nei confronti del proprio bersaglio può comportarsi da:

Agonista  è un farmaco che, interagendo con un recettore, produce una risposta biologica; il farmaco
agonista mima gli effetti dei composti endogeni.
Agonista parziale  inibisce parzialmente la risposta generata da un agonista completo, attiva in modo
parziale il suo recettore, impedisce l’attivazione completa da parte di un agonista.
Antagonista non produce nessun effetto, ma inibisce l’effetto di un agonista che agisce attraverso lo
stesso recettore.
Antagonista funzionale  inibizione di una funzione attraverso l’attivazione della sua controparte
funzionale (para-orto-simpatico), produce effetto opposto a quello che un’altra sostanza ha su un altro
recettore.

POTENZA = più un farmaco ha un effetto forte a basse concentrazioni, più è potente. Concentrazione
effettiva che è capace di produrre il 50% dell’effetto massimo/ efficacia massima e la dose che ottiene il
50% dell’effetto massimo.
EFFICACIA = massimo effetto che un farmaco può produrre. Capacità di produrre un effetto.
PENDENZA = una pendenza ripida indica effetto tossico a dosi vicine a quelle terapeutiche. Indica la
maneggevolezza.

Classificazione delle risposte ai farmaci


- Risposte graduali: sono risposte misurabili in continuo
- risposte non misurabili in continuo, ma che si possono classificare e ordinare con un voto (score )
od uno stadio (stage )
- risposte tutto-o-nulla (quantali; es: remissione malattia)  è morto? È vivo? È guarito? È ancora
malato?
Valutazione degli effetti:
 EC50, ED50: concentrazione o dose di farmaco che genera l’effetto nel 50% dei casi studiati Per
ciascun farmaco è possibile identificare più di un effetto e avere EC50 diverse
 TD 50: dose che produce un effetto tossico/genera tossicità nel 50% della popolazione.
 Indice Terapeutico: TD50/ED50 (o TC50/EC50 rapporto fra le dosi che inducono rispettivamente
l'effetto tossico e l'effetto desiderato nel 50% dei casi.
 Margine di Sicurezza, definito come TD1/ED99
IMPORTANTE: per tutto gli indici, il numero che accompagna di TD o ED è funzione dei sintomi che si
scelgono e di una valutazione del rapporto rischio/beneficio legato all’assunzione del farmaco

 Iperreattività : comparsa di risposte anche a concentrazioni estremamente basse, usualmente


inefficaci nella gran maggioranza dei pazienti
 Iporeattività: opposto di iperreattività
 Ipersensibilità : termine riservato agli aspetti allergici  allergia, shock anafilattico
 Idiosincrasia: presenza di effetti inusitati (e per lo più indesiderati) che generalmente compaiono in
un numero molto limitato di pazienti con modalità indipendenti dalla dose, effetti indesiderati
indipendentemente dalla dose.

 Upregulation = cellula aumenta la propria sensibilità al farmaco mancante, aumentano il numero


dei recettori. Provoca iperreattività.

 Downregulation = una cellula riduce la risposta ad un farmaco riducendo il numero dei recettori
presenti per quella sostanza.

 Desensitizzazione = recettore non risponde all’agonista nonostante sia presente sia il farmaco che il
recettore.

FARMACO ≠ SPECIALITA’ MEDICINALE Specialità medicinale = nome con il


quale le industrie farmaceutiche
Farmaco = formato da principio attivo (il farmaco) e mettono in commercio un farmaco.
eccipienti (componenti inerti che conferiscono volume).
Es. VALIUM (specialità medicinale), contiene DIAZEPAM (principio attivo) + amido, talco, lattosio
(eccipienti).

Uno stesso farmaco (principio attivo) può essere contenuto in più specialità medicinali, che possono essere
identiche tra di loro o differire per dosaggio e/o formulazione.
Es. AMOXICILLINA (principio attivo, penicillina): Alfamox, Amoflux, Amosol, Amox, Amoxillin, Amoxina,
Bradimox solutab, Dodemox ecc.

FARMACI GENERICI si intendono i principi attivi commercializzati con la loro denominazione comune
internazionale o con la denominazione scientifica seguita dal nome del produttore. protezione brevettale
scaduta e uguale composizione in termini di principi attivi, forma farmaceutica ed indicazioni terapeutiche
rispetto ad una specialità medicinale autorizzata.
Modi di classificare i farmaci:
classificazione OTC Classificazione ATC Classificazione SSN
“sopra il bancone” In base all’organo - apparato In base al rimborso
Medicinali di automedicazione 1° livello: riferito al gruppo Classe A (totale carico del SSN)
(OTC) anatomico con una lettera
Ricetta medica non ripetibile 2° livello: sottogruppo Classe C (a carico del pz.)
(RNR, RNRL) terapeutico con due numeri
Senza ricetta medica (SOP) 3° e 4° livello: sottogruppo Classe H (prescrizione limitata,
chimico con una lettera per ambienti ospedalieri)
Ricetta medica ripetibile (RR, 5° livello: individua sostanza
RRL) chimica vera e propria, due num.
Farmaci da ambiente ospedaliero Es. codice A10BA02 = apparato
o specialistico ( OSP, USPL) digerente, per diabete,
METFORMA

SPERIMENTAZIONE CLINICA:
tre fasi:
 Fase pre-clinica condotta su animali o in vitro
 Fase di sperimentazione clinica sull’uomo: fase I, II, III, IV
 Monitoraggio continuo

ADR  reazione avversa da farmaci = una risposta ad un farmaco che procuri danno e che sia non
intenzionale, e che si verifica alle dosi normalmente utilizzate nell’uomo per profilassi, diagnosi o terapia.
- Effetti collaterali
- Effetti tossici
- Reazioni immuno-mediate (ipersensibilità o allergie)
- Reazioni farmacogenetiche (idiosincrasia, iperattività)
- Farmacodipendenza
- Teratogenesi (embrio- fetotossicità)

Farmacodipendenza  oppioidi, benzodiazepine, amfetamine, purganti.


Teratogeni  ACE-inibitori, carbamazepina, tetracicline, warfarin, fenitoina, ciclofosfamide, retinoidi,
danazolo.

FARMACI ANTIINFIAMMATORI NON STEORIDEI (FANS)


Hanno azione:
 ANALGESICA = inibizione delle prostaglandine, che hanno l’effetto di sensibilizzare le terminazioni
nervose periferiche agli stimoli dolorifici
 ANTIPIRETICA = le prostaglandine elevano il punto di equilibrio della temperatura, dissipazione del
calore ad es. sudorazione
 ANTINFIAMMATORIA = inibiti i sintomi del processo infiammatorio (edema, vasodilatazione,
aumento permeabilità cellulare. Inibizione delle prostaglandine.
 ANTICOAGULANTE = inibizione della sintesi dei trombossani piastrinici che hanno lo scopo di
favorire la coagulazione ematica  dunque riduzione dell’aggregazione piastrinica.

Infiammazione  i fosfolipidi producono i mediatori dell’infiammazione; attraverso la fosfolipasi viene


prodotto l’acido arachidonico, che verrà poi convertito dalle lipossigenasi (LOX) in leucotrieni e dalle
ciclossigenasi (COX – PGH) in prostaglandine, prostacilcine e trombossani.
La COX prende l’acido arachidonico e lo trasforma in prostaglandina H. Esistono tre diverse forme di COX:
COX 1, COX 2 e COX 3.
Tutti questi mediatori sono detti AUTACOIDI e attivano il processo infiammatorio (rubor, tumor, calor,
dolor..)

I FANS inibiscono le COX, riducendo la sintesi degli autacoidi e quindi diminuisce l’infiammazione.

Classi dei FANS sono:

Derivati dell’acido salicilico SALICILATI (es. aspirina, vivin C, aspegic)


acido acetilsalicilico, olsalazina
PARAMMINFENOLICI acetaminofene, paracetamolo, es. tachipirina (NON SONO
fenacetina CALSSIFICATI COME FANS MA
SOLO ANTI-DOLORIFICI)
Derivati dell’acido indolacetico sulindac, etodolac, indometacina (es. algogetil)
Derivati dell’acido naprossene, ibuprofene, (es. brufen, moment, oki,
FENILPROPIONICO furbiprofene, naproxene momentdol, brufen)
/ARILPROPIONICI
Derivati dell’ACIDO PROPIONICO ketoprofene
Derivati dell’acido antranilico / acido meclofenamico, acido
FENAMATI mefenamico, tolfenamico,
etofenamico
Pirazoloni - prianzolonici Noramidopiridina,
fenilbutazione, antipirina,
aminopirina
Benzotiazine, piroxicam Piroxicam, meloxicam, tenoxicam
Derivati dell’acido fenilacetico / diclofenac, ketolorac (es. voltaren, toradol)
ARILACETICI

Come vengono utilizzati?


- In corso di infiammazioni
- Reumatismi articolari ( osteoartriti, periatriti, lombalgie, miositi, sciatalgie, traumi sportivi)
- Cefalee
- Mal di denti
- Febbri dannose

Effetti collaterali:
 Inibiscono la contrattilità uterina (non assumere in gravidanza)
 Inibiscono l’aggregazione piastrinica, effetto antiaggregante
 Possono provocare lesioni della mucosa gastrica perché le prostaglandine svolgono anche un
effetto mucoregolatore protettivo della parete gastrica.  ulcere, gastralgie, provocare da cox 1
 Broncospasmo, soprattutto nei soggetti a rischio asma, perché le prostaglandine sono
broncodilatatori.
 Non usare nella sindrome di reye’s  degenerazione grassa del fegato, ai bambini mai dare
aspirina, meglio usare paracetamolo.
 Apparato gastrointestinale  ulcere e emorragie
 Reni  nefropatie e insufficienza renale, ritenzione idrica
 Fegato  epatotossicità
 Allergie  orticaria, broncocostrizione
Come funzionano le COX?

- Blocco aggregazione piastrinica Inibizione cox1


- Problemi di sanguinamenti espressa in tutte le cellule dell’organismo, svolge ruolo
importante nella formazione fisiologica delle prostaglandine
gastro-intestinali
coinvolte nella modulazione locale di funzioni quali la
- Ulcere
secrezione di acido e muco nello stomaco, l’aggregazione
- Disfunzioni renali piastrinica e la funzionalità renale.
Responsabile della protezione gastrica e funzionalità
piastrinica.

Inibizione Cox2
- Problematiche cardiovascolari Nel cervello, testicoli, prostata, rene. (nel sistema nervoso
- Vasocostrizione centrale, ruolo nel dolore e febbre)
- infarto Responsabile dell’infiammazione e dell’iperalgesia

FARMACI ANTINFIAMMATORI STEROIDEI CORTISONICI, CORTICOSTEOROIDI, GLUCOCORTICOIDI

Le forme naturali sono rappresentate dal cortisone e cortisolo prodotte nella corteccia surrenalica
(CORTICALE DEL SURRENE), sono molecole a struttura steroidea. La produzione giornaliera fisiologica di
queste sostane è di 20 mg e svolgono diversi ruoli sull’organismo:
- Effetti sul metabolismo glucidico  aumento della gluconeogenesi epatica con conseguente
aumento della glicemia
- Effetti sul metabolismo proteico  inibiscono la sintesi proteica, aumentano il catabolismo delle
proteine, osteoporosi per aumento dell’attività di riassorbimento osseo e aumento della secrezione
di amminoacidi per via urinaria.
- Effetti sul metabolismo dei lipidi  aumento della lipolisi e ridistribuzione del tessuto adiposo in
volto, nuca, visceri.
- Aumento della ritenzione di sodio e acqua e maggiore escrezione renale di potassio.
- Effetti sulla secrezione ghiandolare riguardano l’aumento di sudorazione, salivazione, maggiori
secrezioni delle ghiandole sebacee
- Sangue  aumento della coagulabilità ematica e diminuzione dei linfociti e eosinofili.

COME AGISCONO?  il recettore si lega al DNA e modulano la trascrizione genica, la cellula cambia
quantità delle proteine, alcune ne produce di più altre di meno.
Hanno azione antinfiammatoria e antiallergica.

Utilizzo clinico:
1. Stati infiammatori articolari
2. Terapia sostitutiva
3. Allergie e malattie autoimmuni
Per malattia di Addison (insufficienza corticosurrenalica cronica caratterizzata da iper-pigmentazioni,
perdita di peso), prevenzione da sindrome di rigetto (dopo trapianto d’organo, per il loro effetto
immunosopressivo).
- insufficienza surrenalica, sindrome di Waterhouse-Friderichsen, iperplasia surrenalica congenita,
ipercalcemia associata a cancro, tiroiditi non suppurative
- malattie reumatiche (artrite psoriasica, artrite reumatoide, artrite reumatoide giovanile)
- lupus eritematoso sistemico, cardite reumatica acuta, dermatomiositi sistemiche (polimiositi)
- stati allergici quali rinite allergica, dermatite da contatto, dermatite atopica, malattia da siero,
reazioni di ipersensibilità a farmaci, asma bronchiale
- morbo Cushing.
Effetti collaterali
 Cardiovascolari: insufficienza cardiaca congestizia nei pazienti predisposti, ipertensione arteriosa,
edema, tromboembolia.
 Centrali: convulsioni, aumento della pressione endocranica con papilledema (pseudotumore
cerebrale), vertigini, mal di testa, psicosi, insonnia.
 Dermatologici: difficoltà nella cicatrizzazione delle ferite, distrofie cutanee, petecchie ed ecchimosi,
eritema.
 Endocrini: irregolarità mestruali, sindrome Cushing, arresto della crescita nei bambini,
soppressione surrenalica, ridotta tolleranza ai carboidrati, manifestazioni di diabete latente.
 Epatici: aumento dei livelli di transaminasi e fosfatasi.
 Gastrointestinali: esofagite ulcerativa, pancreatite, ulcera peptica, perforazione intestinale, in
particolare in caso di malattie infiammatorie intestinali, distensione addominale, aumento
dell’appetito, nausea.
 Metabolici: bilancio dell’azoto negativo (per catabolismo proteico), ritenzione di sodio e di liquidi,
perdita di potassio con rischio di alcalosi ipocalcemica.
 Muscoloscheletrici: miopatia, ipotrofia muscolare, osteoporosi, rotture tendinee, necrosi asettica
della testa del femore e dell’omero.
 Oftalmici: cataratte sub capsulari posteriori, aumento della pressione endoculare, glaucoma,
esoftalmo.
 Urogenitali: riduzione della motilità e/o numero degli spermatozoi.
 Sistemici: reazioni di ipersensibilità, malessere, diabete.

FARMACI IMMUNOSOPPRESSORI
Immunosoppressori  deprimono la risposta immunitaria utilizzando farmaci detti immunosoppressori. In
immunostimolanti  quando è necessario stimolare la risposta immunitaria, ad esempio in stati di
immunodepressione acquisita come nell’AIDS.

Sistema immunitario  riconosce i propri costituenti come “self” e protegge se stesso dal “non-self”, come
ad esempio patogeni.
I farmaci immunosoppressori sono usati nei trapianti d’organo, per inibire la reazione di rigetto dell’ospite
verso il trapianto o la reazione del trapianto verso l’ospite (GVHD) nel caso del trapianto incompatibile di
midollo osseo, nelle malattie autoimmunitarie e in malattie infiammatorie dotate di un’importante
componente autoimmunitaria.

Gli immunosoppressori possono modificare direttamente la fase effettrice, oppure interferire con i processi
della fase di induzione, riducendo la proliferazione dei linfociti.

Classificazione
GLUCOCORTICOIDI

INIBITORI DELLA CALCINEURINA Ciclosporina A, tacrolimus


INIBITORI DI m TOR Sirolimus, everolimus

ANTIMETABOLITI Azatioprina, micofenolato mofetile, leflunomide,


metotrexato.

CITOTOSSICI Ciclofosfamide
CHEMIOTERAPICI ANTITUMORALI
Antineoplastico usato nella terapia di forme tumorali da solo o in associazione
soprattutto con ciclosporina e corticosteroidi, nella terapia immunosoppressiva.
Appartiene al gruppo delle mostarde azotate. L’attività immunosoppressoria della
ciclofosfamide ciclofosfamide risiede nella capacità di inibire la proliferazione cellulare e causare la
morte di linfociti. Uso terapeutico  poliarterite nodosa, glomerulonefriti, nella
vasculite di Wegener, fibrosi polmonare, nei protocolli di condizionamento di pazienti
da sottoporre a trapianto di midollo osseo trapianto osseo.
Tox  depressione midollare con leucopenia e trombocitopenia (mielodepressione), aumento della
suscettibilità alle infezioni, alopecia, danno germinale gonadico e sterilità. Cistite emorragica, insorgenza di
tumori maligni secondari, fibrosi polmonare interstiziale, nausea, vomito e anoressia

antimetabolita purinico fase-specifico, agisce sull’attività antiproliferativa e soppressiva


Azatioprina
nei confronti dei linfociti. Uso clinico  artrite reumatoide, anemia emolitica
autoimmune e nella dermatomiosite-polimiosite in pazienti refrattari al trattamento
con corticosteroidi. Può essere usata in associazione a corticosteroidi nella colite ulcerativa e nella malattia
di Crohn
tox  depressione midollare con leucopenia e trombocitopenia, tossicità gastrointestinale ed epatica,
nausea e vomito, cancerogeno a lungo termine.

l’inibizione della trasformazione dell’acido diidrofolico in acido tetraidrofolico.


Metrorexato inibizione della proliferazione di linfociti T e B dovuta alla inibizione della sintesi di DNA
uso clinico  assieme a ciclosporina A per midollo osseo, artrite reumatoide e
polimialgia reumatica.
Tox  fibrosi epatica e polmonare, cirrosi, polmonite cronica asettica.

FARMACI IMMUNOSOPPRESSORI SPECIFICI

talidomite

Micofenolato agisce inibendo l’enzima inosina monofosfato deidrogenasi (IMPDH)


mofetile uso clinico  per trapianti d’organo (rene), artrite reumatoide, psoriasi, miastenia g
tox  disturbi gastrointestinali, trombocitopenia, leucopenia e infezioni.

mizoribina è un analogo nuclosidico che agisce con meccanismo simile al MFM inibendo la IMPDH
tossicità epatica e midollare inferiore, uso nel lupus e artrite reumatoide in associazione
con steroidi.

inibitore non competitivo della diidro-orotato deidrogenasi (DHOD) umana, enzima


brequinar
coinvolto nella biosintesi delle pirimidine, ha anche attività antibatterica e antimicotica.
Uso nei trapianti d’organo come sperimentazione, non ci sono dati sufficienti.

è un derivato dell’antibiotico spergualina utilizzato come antineoplastico. Farmaco


orfano per il trattamento della granulomatosi con poliangite, una grave forma di
vascolite frequentemente associata a disabilità permanente e a esito fatale.
deossipergualina
Tox  Disgeusia (alterazione del gusto), Leucopenia, Potenziamento
immunosoppressioni, Epatotossicità da FANS

ANTICORPI COME IMMUNOSOPPRESSORI SELETTIVI


 anticorpi policlonali
 anticorpi monoclonali
 antagonisti del TNFa
INIBITORI DELLA CALCINEURINA
 Cicolosporina A
 FK-506
 Rapamicina

sono immunosoppressori selettivi perché bloccano segnale-trasduzione in linfociti T inibendone attivazione


e proliferazione.
La ciclosporina A (CsA) è un peptide naturale, il tacrolimus (FK-506) è un antibiotico p rodotto dallo
streptomyces tsukubaensis. Si legano a bersagli molecolari.

La ciclosporina A rappresenta una serie di molecole tra loro chimicamente correlate (tra le più studiate:
ciclosporina-A, -B, -C, -D, -E, -G, -H) e molecole chimicamente non correlate (i macrolidi FK 506 e
rapamicina) ma che agiscono in modo simile sui linfociti T.
Uso clinico  pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo, rene, fegato, cuore e polmone, spesso in
associazione con azatioprina, glucocorticoidi e, recentemente, con MFM o rapamicina.
Artrite reumatoide, psoriasi, trapianto renale.

Tox  Nefrotossicità per CsA


Poca attività su cellule non proliferanti e su altre cellule midollari  poco immunosoppressione aspecifica

RAMPACIMINA – SIROLIMO  macrolide lipofilico, con struttura analoga a quella di FK 506, prodotto dallo
Streptomyces hygroscopicus, che, come gli inibitori della Cn, lega le immunofilline esplicando un potente
effetto immunosoppressivo.
il bersaglio molecolare del complesso RAPA-FKBP12 è costituto da una proteina con attività chinasica
chiamata TOR (Target O f Rapamycin) o FRAP (FKBP and rapamycin target). La proteina TOR delle cellule di
mammifero (mTOR) che è coinvolta nel controllo di numerose funzioni cellulari deputate al mantenimento
dell’equilibrio fra sintesi e degradazione proteica.
L’inibizione dell’attività chinasica di mTOR interferisce con la trasduzione del segnale generato dai recettori
delle citochine e causa inibizione della transizione Gi-S del ciclo cellulare; la RAPA è particolarmente efficace
nell’inibire la proliferazione delle cellule T in risposta alla IL-2.

- In trapianti in associazione con inibitori Cn e steroidi o con steroidi e MicoFenolato Mofetile (MFM)
quando si vuole evitare nefrotossicità di Cs e FK506
- Inibisce proliferazione cellule muscolari lisce vasali uso in stunt.
- Everolimus per profilassi rigetto renale

Tox  iperlipidemia, anemia, leucopenia e trombocitopenia.

MODULAZIONE DELLA TRASCRIZIONE GENICA


 Sistema NFkB
 NFAT
 GR (ormoni glucocorticoidi)

NFkB  inibiscono:
- IL-1
- TNF-a  È citochina pro infiammatoria con attività anche su metabolismo lipidico, coagulazione,
funzione endoteliale, resistenza all’insulina.
Inibitori:
Infliximab: chimerico, umano-murino, monoclonale, lega con alta affinità sia forma solubile sia
transmembrana di TNFa, ma non b
Uso: artrite reumatoride, m. Crohn, colite ulcerosa, spondilite anchilosante, psoriasi, artrite
psoriasica
Adalimumab: monoclonale umano, lega TNF
Uso: in artrite idiopatica giovanile, psoriasi pediatrica, m. Crohn
Certlizumab: frammento Fab' di anticorpo ricombinante umanizzato anti TNFa
Uso: Artrite reumatoide, spondilite assiale, artrite psoriasica, psoriasi
Etenarcept macromolecola con sequenza di TNFR (sequestro): artriti NON PIU’ AUTORIZZATO da
EMA
Tox: febbre, dispnea, ipotensione, infez. gravi vie respiratorie, insuff. card, lupus
- IL-6
- IL-8
- Interferone b

Aspirina
Inibitori PDE4 : aumento cAMP/PKA blocco attivazione NFkB e inibizione produzione citochine
proinfiammatorie (TNFa) Cilomilast e ruflomilast

Inibitori MAPKinasi/p38: inibiscono produzione TNFa, IL1 e NOS e p38 MAP chinasi
Composti in sperimentazione x a. reumatoide e Chron

Altri: Talidomide, Lenalidomide e Leflunomide

ANTICORPI IMMUNOSOPPRESSORI

 Policlonali  uso: Induzione immunodepressione x trapianti, fasi acute rigetto, in associazione con
immunosoppressori.
 Monoclonali

ALTRI:
- Anti IL-2R (CD25): dadizumab, basilixumab
- Anti CD-20 dei linfociti B: ocrelizumab (slcerosi multipla progressiva)
- Anti IL-6 R: tocilizumab (in prova anche per COVID)
- Anti IL-17: secukinumab (spondilite anchilosante, a. psoriasica)
- Anti Il-17R: brodalumab (psoriasi a placche)

FARMACI ANTIBATTERICI

Agenti disinfettanti = Sostanze denaturanti che alterano costituenti vitali degli organismi (proteine,
membrane cellulari) causandone la morte. Non tutti i microorganismi sono uccisi (classicamente le spore
sono resistenti ai numerosi denaturanti).
Sterilizzazione = Procedura chimico-fisica che elimina qualunque organismo vivente.
Agenti antimicrobici = Sostanze in grado di inibire la crescita e/o uccidere microorganismi

Batteri  Antibiotici/agenti antibatterici/chemioterapici


Virus  Antivirali
Funghi Antimicotici/antifungini.

Antibiotici = Sostanze prodotte da microorganismi in gradi di inibire la crescita o uccidere altri


microorganismi.
Chemioterapici/agenti antibatterici sintetici/semisintetici  La distinzione tra antibiotico e chemioterapico
è solo terminologica.

ANTIBATTERICI 
deve essere in grado di:
 entrare nella cellula batterica e raggiungere il sito d’azione;
 legarsi al bersaglio che è coinvolto in un processo essenziale per la vitalità cellulare;
 inibire il processo in cui il bersaglio svolge un ruolo fondamentale;
 non essere modificato all’interno della cellula batterica e mantenere attività antimicrobica.

Vengono distinti in batteriostatici (blocca la proliferazione ma non uccide) e battericidi (uccide il batterio).
Classificazione può essere chimica o in base al meccanismo d’azione.

I meccanismi d’azione sono:


- Sintesi del peptidoglicano della parete cellulare
- Trascrizione del DNA e traduzione del RNA
- Sintesi e replicazione del DNA
- Funzioni della membrana citoplasmatica
- Metabolismo cellulare

Come si imposta una terapia antibiotica?


Serve associazione diagnostica, considerazioni cliniche e conoscenze dei fattori farmacologici e
microbiologici.
Tenere conto delle considerazioni farmacocinetiche ( via somministrazione, metabolismo, eliminazione) e
considerazioni legate all’ospite (età, fattori genetici, gravidanza, allergie)

La terapia può essere mono-terapia oppure multi-terapia (usata in caso di infezioni miste ad es. ascessi
cerebrali, addominali, epatici; in endocarditi e in pz. neutropenici, tubercolosi).
Con la multi-terapia può crearsi antagonismo tra antibiotici e tossicità.

Inibitori sintesi peptidoglicano Fosfomicina


Cicloserina
Peptidici (glicopeptidi)  vancomicina e
teicoplanina
B-lattamici  i (penicilline, cefalosporine e
monobattami)
Inibitori della trascrizione, attivi sulla sintesi degli Rifamicine
acidi nucleici Sulfonamidi
Chinoloni
Cumarine
Inibitori della diidrofolato reduttasi  trimetopim

Inibitori della sintesi proteica, inibitori della Tetracicline


traduzione Amminoglucosidi
Macrolidi
Lincosamidi
Streptogramine
Fusidani
Acido pseudomonico
Cloramfenicolo
Classificazione in base allo spettro: alcuni antibiotici possono essere utili per colpire un solo tipo di batterio e per
la cura solo di alcune infezioni specifiche. Altri invece possono trattare diverse patologie contemporaneamente.
In realtà però la loro azione risulta meno efficace e si ricorre a questi sono quando non si riesce a determinare con
certezza quale tipo di agente patogeno stia minacciando l'organismo. La classificazione in base allo spettro
d'azione è questa:
 antibiotici ad ampio spettro: sono attivi sia contro i batteri Gram positivi che contro quelli Gram negativi
 ampicillina, amoxicillina, bacampicillina ecc. Attivi su Grahm(+) e (-), sensibili a penicillinasi.
 antibiotici a medio spettro: sono utili contro i batteri Gram positivi e contro alcuni del tipo Gram negativo
 antibiotici a spettro ristretto: possono contrastare o i batteri Gram positivi o contro quelli Gram negativi
 carbenicillina, piperacillina. Spettro può comprendere pseudomonas, klebsiella, proteus,
enterobact.

penicilline: vengono usate soprattutto per curare le infezioni della pelle, dell'apparato respiratorio e del tratto
urinario e sono ad esempio la penicillina e l'amoxicillina
cefalosporine: trattano diversi tipi di infezioni comuni, ma vengono impiegate anche per la cura di quelle gravi
come la meningite o la setticemia. Esistono IV generazioni:
- I generazione  cefalotina, cefazolina  attivi su Grahm(+) Streptococchi, Staffilococchi (eccezione:,
Staf aureus meticillina-resistente), su anaerobi orali.
- II generazione Cefuroxima, Cefaclor, Cefoxitina, Cefotetan  Meno attivi su Grahm(+) di I
generazione ma attivi anche contro Grahm(-) Escherichia coli, Klebsiella, Proteus, H. influenzae.
- III generazione  Cefoxatina, Ceftriaxone, Ceftazidima  Stesso spettro di II generazione ma anche
attivo su enterobatteri inclusi ceppi ch producono beta-lattamasi; attivo si Psuedomonas
aeruginosa.
- IV generazione  Cefepima  Spettro più esteso di III generazione e resistenti a beta-lattamasi
Utili in trattamento di infezioni resistenti a III generazione
aminoglicosidi: uso: endocardite batterica, peste, tubercolosi, inf. Urinarie, polmoniti, meningiti, peritoniti.
effetti collaterali  perdita dell'udito o un danno renale (nefrotossici) Fra questi ci sono la gentamicina e la
tobramicina, streptomicina…
tetracicline: Utilizzo: tifo da Rickettsie, polmonite da micoplasma, linfogranuloma venereo da clamidia,
infezioni veneree: N. gonorrea, endometriti da C. Trachomatis, brucellosi, colera, infezioni del tratto
urinario, acne. Tox  gastrointestinale, fotosensibilità, epatica, renale, scolorazione denti, attenti al feto.
macrolidi: curano soprattutto le infezioni all'apparato respiratorio e vengono prescritti in alternativa alla
penicillina, ad esempio quando una persona è allergica a quella molecola o se il batterio è diventato penicillino-
resistenti. Alcuni esempi sono l'eritromicina e la claritromicina.
Utilizzo Infezioni da micoplasma pmeumoniae, morbo dei legionari, infezioni da clamidia, difetrite,
pertosse, infezioni da Streptococco e staffilococco, gastroenterite da Campylobacter, tetano, sifilide,
gonorrea, profilassi febbre reumatica. Tox  epatica
fluorochinoloni: sono in genere antibiotici a largo spettro che vengono usati per curare un'ampia varietà di
infezioni e sono ad esempio ciprofloxacina e levofloxacina
sulfonamidi: Anche detti sulfamidici, sono usati per infezioni tratto urinario. analoghi strutturali di acido
paraaminobenzoico utilizzato per la sintesi dell’acido folico. Ceppi sensibili sono quelli che devono
sintetizzare l’acido folico; insensibili quelli che lo assumono dall’ambiente Cellule umane insensibili perché
usano acido folico ambientale.
Timetropin: Potente e selettivo inibitore della diidrofolato reduttasi: il folato ridotto è la forma utilizzata
nella sintesi delle purine (DNA) e pirimidine (RNA), metilazione DNA e nel metabolismo dell’omocisteina.

ANTIFUNGINI
Amfotericina B Meccanismo d’azione: complessa gli steroli e induce formazione di pori
Ceppi sensibili:
Candida, Criptococco neoformans, Blastomices dermatitides, Histoplasma
capsulatum, e altri
Somministrazione ev, intrateca, via orale; irrigazioni vescicali e vaginali, uso
topico
Tossicità  Febbre, azotemia e nefrotossicità Anemia ipocromica,
normocitica
Fluocitosina Meccanismo d’azione: deaminato a fluoruracile (agente antiproliferativo che
blocca sintesi uracile) nei funghi ma non nei mammiferi
Attivo su criptococchi e candida per via sistemica
Imidazoli e triazoli Meccanismo d’azione: blocca attività della sterolo-14-alfa-metilasi, enzima
per la sintesi dell’ergosterolo con accumulo 14-alfa-metilsterolo e danni a
membrane citoplasmatiche
Ceppi sensibili  Varie Candide, criptococchi, histoplasma
Tossicità  Midollare con leuco- e piastrino-penia Epatotossicità
Ketoconazolo Blocca sintesi steroidi, somministrato oralmente, si accumula anche in
cheratinociti e in fluidi vaginali
Utilizzo Blastomicosi, coccidiodomicosi, candida vulvovaginale, candidosi
esofagea
Tossicità Nausea, vomito, anoressia Alterazioni endocrine da blocco
steroidi
Griseofulvina Meccanismo d’azione: rompe il fuso mitotico legandosi a microtubuli e
induce anomalie nucleari
Ceppi sensibili Microsporum, Epidermophyton, Trichophyton
Utilizzo  Infezioni di cute, capelli e unghie (inclusa tigna canina)
Tossicità Limitata, mal di testa, neuropatie periferiche esintomi generici
Ciclopirox olamina Antifungino ad ampio spettro
Candida, epidermophyton, microscporum canis, tricophyton
Haloprogin Epidermophyton, Pityrosporum, Microsporum, Trichophyton
Naftifina e terbinafina Inibiscono sintesi squalene
Nystatina Agisce come amfotericina B ma è più tossico e si usa solo localmente
Candidosi cutaea, vaginale, orale (molto amaro)

ANTIVIRALI
Farmaco + nome commerciale Vie di somministrazione
esempio
Agenti anti herpesvirus Acyclovir  Zovirax, Intravascolare, orale, oftalmico
Famciclovir  Famvir Orale
Ganciclovir  Cytovenr IV, O
Idoxuridina  Herpes, Stoxil Oftalmico
Vidarabina  Vira-A IV, oftalmico
Agenti antiretrovirali Didanosina  Videx Orale
Stavudina Zerit
Zalcitabina  Hivid
Zidovudina  retrovir
Altri Amantadina  Symmetrel Oftalmico
Interferon alfa Iniettabile
Ribavirin  Virazole Aerosol, O, IV
Rimantadina  Flumadine O
Farmaci per epatite C Interferoni  citochine
Ribavirina  analogo della
guanosina, blocca RNA pol
Inibitori proteasi  teleprevir,
boceprevir
Farmaci Epatite B DNA virale si integra in DNA ospite;
10% ha infezione cronica
Inibitori polimerasi
Lamivudina  analogo citidina
Telbivudina  analogo timidina:
Entacavir analogo guanosina
Adefovir  alta affinità x polimerasi
HBV
Farmaci per HIV HAART: highly active anti-retroviral somministrare
therapy contemporaneamente più
Combinazione di antivirali a farmaci antiretrovirali (terapia
meccanismo d’azione diverso combinata)
Inibitori trascrittasi inversa
Inibitori non-nucleosidici della
trascrittasi inversa Inibitori delle
proteasi
Inibitori dell’ingresso del virus nelle
cellule

FARMACI ANTUMORALI

Classificazione  citotossici convenzionali e bersaglio specifici.

ANTITUMORALI CITOTOSSICI CONVENZIONALI

Agenti alchilanti TEMOZOLOMIDE, DACARBAZINA


Inibizione delle Composti del platino CISPLATINO, CARBOPLATINO, OXALIPLATINO
funzioni del Antimetaboliti FLUOROURACILE, GEMCITABINA
DNA Inibitori della DNA CAMPTOTECINE DOXORUBICINA, DAUNORUBICINA,
topoisomerasi I e II EPIPODOFILLOTOSSINE
Inibitori della TRABECTEDINA
trascrizione
Inibizione della
funzione Agenti che TASSANI ALCALOIDI DELLA VINCA
cellulare interferiscono con
microtuboli

1. Agenti alchilanti  es. mostarde azotate, nitrosuree, alchilalcansulfonati, aziridine, composti con
gruppo N-metilico. Il ciclofosfamide, che fa parte delle mostarde azotate; è un pro-farmaco.
(Preparazione medicinale non farmacologicamente attiva al momento della somministrazione, ma
che lo diviene in seguito ai processi metabolici subiti una volta penetrata nell'organismo.) uso: 
melanoma, tumori cerebrali, linfomi e mielomi, tumore del pancreas e sarcomi.
2. Cisplatino  = composto di coordinazione del platino bivalente a molecola planare. terapia di
prima linea: testicolo, ovaio, SCLC, NSCLC, vescica, testa e collo, cervice uterina, esofago,
osteosarcoma, timoma.
3. Vengono impiegati in generale contro le leucemie e vari tipi di tumori: Gemcitabina si usa per
carcinomi polmonari e del pancreas, Capecitabina nel carcinoma mammario.
4. DNA- topoisomerasi  modificano la topologia del DNA senza cambiare la sequenza primaria.
Uso carcinoma mammario, ovarico, linfomi e leucemie, carcinoma polmonare, tumore testicolo e
tumori pediatrici.

Agenti bersaglio-specifici  imatibin, gefiitinb, erlotinib.

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