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PROPERZIO

I dati della vita di Properzio si desumono dalla sua stessa opera. Nel suo I libro di elegie,
dichiara di essere originario dell’Umbria, in particolare la sua città natale fu Assisi. E gli
stesso ci informa che suo padre er morto quando egli era ancora bambino e che la sua
famiglia era stata privata delle sue terre a causa delle confische conseguenti alle guerre
civili. La data della sua nascita è da collocare intorno al 50 a.C., ( nel 1°libroil poeta
presenta se stesso come molto giovane).
Arrivato a Roma (tra il 30 e il 29 a.C.), frequenta una cerchia di amici, come lui cultori della
poesia tra i quali l’amico Tullo al quale dedicò la poesia di apertura del suo primo libro di
elegie il quale era dedicato alla donna amata con lo pseudonimo di Cinzia, il cui vero
nome era Ostia. Il libro dopo la sua pubblicazione, riscosse notevole successo , tanto che
MECENATE lo accolse nel suo circolo (Tibullo faceva parte del circolo di Messalla
Corvino). Difatti il 2° libro di elegie è dedicato a Mecenate che il poeta presenta come suo
patrono e protettore.
Properzio muore giovane , doveva avere al massimo 35 anni.

(Conobbe e ammirò molto Virgilio, conobbe Orazio, Ovidio e le sue elegie sono
contemporanee a quelle di Tibullo)

Properzio compose 4 libri di elegie:


I libro composto da 22 elegie ed è trasmesso con il nome greco MONOLIBOS =
libro unico, ad unico tema ossia quello dell’amore per Cinzia. Nell’elegia proemiale,
Properzio si presenta subito, secondo la situazione tipica elegiaca, come l’innamorato
miser = infelice che soffre per amore . Secondo il principio del servitium amoris, si
presenta come l’innamorato schiavo della sua amata che viene definita domina = padrona
crudele. Per liberarsi da questa schiavitù d’amore chiede aiuto alla magia, agli amici, m la
soggezione all’amore è irrimediabile. Ma , come lui stesso dichiara, tra la sofferenza
d’amore e la sua poesia esiste un nesso inscindibile perché la sua poesia trae alimento
dalla sua sofferenza amorosa.
Properzio, a differenza di Tibullo, lega la sua scelta di vita, dedicata all’amore, alla
poesia. Per poter scrivere d’amore bisogna dedicare la vita all’amore. Rispetto a Tibullo,
Properzio ammette che la sua scelta di vita, la dedizione totale ad un amore,
l’asservimento ad una donna, è moralmente discutibile, anzi si configura come nequitia.
La NEQUITIA dal latino:  nequam  aggettivo indeclinabile che non vale nulla, di
cattiva qualità è un tema della poesia elegiaca latina introdotto da Properzio: l'amore è,
per il poeta, sofferenza che genera incapacità di agire che lo porta ad allontanarsi dalla
società, un tipo di vita che si contrappone alle scelte tradizionali del cives romano(che
doveva essere il rappresentante dei mos maiorum dei valori della romanità: doveva
essere miles, avere la fides, la pietas,ecc). Rifiuto dei valori tradizionali.
(Quindi già nel I libro troviamo un rifiuto dei valori tradizionali, già per questo aspetto
possiamo ritenere che properzio così come gli altri elegiaci, non furono sei semplici
initatori dei poeti a loro precedenti (Virgilio, Orazio) ma apportarono delle novità).
La poesia amorosa, per risultare gradita alla domina, per poter parlare al cuore degli
innamorati deve essere lenis, quindi comporta il rifiuto dei generi alti in particolare
dell’epica. Bisogna preferire uno stile tenue, raffinato e delicato
II libro, composto da 34 elegie in cui troviamo ancora presente il tema dell’amore
verso Cinzia, si apre con una dedica a MECENATE dove però Properzio, presenta una
recusatio ( = rifiuto):
- Rifiuto per la poesia celebrativa, difatti rifiuta l’invito di scrivere un poema epico-
celebrativo, ribadendo la sua scelta di vita dedicata all’amore e alla poesia amorosa,
indicando nella puella l’unica fonte della sua ispirazione, ed esprime l’intenzione di cantare
Augusto, nel futuro quando a causa dell’età non più giovane, non potrà più dedicarsi
all’amore.
In una elegia (la 7) contenuta nel II libro viene espressa la gioia per il ritiro di una legge
matrimoniale Lex Iulia de maritandis ordinibus che poiché venne fatta per incoraggiare i
matrimoni e la procreazione, per incrementare la popolazione dell’impero , avrebbe costretto il
poeta a sposarsi e di conseguenza a lasciare Cinzia.
Si assiste al rifiuto dei valori tradizionali subordinato all’amore, l’ANTICONFORMISMO di
PROPERZIO SI MANIFESTA PROPRIO NEL RIFIUTO TOTALE DEI VALORI SOCIALI, MORALI E
PATRIOTTICI DELLA TRADIZIONE (potremo dire in contrasto con gli ordinamenti ideologici del
regime augusteo).

Libro III ,contiene 25, elegie Properzio, stanco dell’infedeltà della sua donna, si volge
a motivi e temi nuovi. Infatti il poeta appare più propenso ad accettare i sempre più
frequenti inviti di Mecenate ad abbandonare la poesia elegiaca e a cantare i motivi civili e
più impegnati, come richiedeva il programma politico-culturale portato avanti da Augusto.
Nell’elegia 11, Properzio rievoca la battaglia di Azio con la vittoria di Ottaviano su Antonio
e Cleopatra; nell’elegia 18 canta la morte di Marcello, figlio adottivo e genero di Augusto;
nell’elegia 22 tesse l’elogio di Roma e dell’Italia. Praticamente si sta compiendo
gradualmente quel processo di adeguamento alle esigenze e alle richieste dei potenti:
protettori quali Mecenate ed Augusto stesso. , quello che Antonio La Penna definisce
una “INTEGRAZIONE DIFFICILE”.
Il libro si chiude con le due elegie del "Discidium", la rottura con Cinzia.
Indipendentemente dal fatto che la separazione con Cinzia, fosse avvenuta davvero o
bisogna considerare soltanto una finzione letteraria, con questi componimenti Properzio
vuole comunicare ai lettori la sua intenzione di abbandonare la poesia d’amore.

Libro IV composto da 11elegie, dove troviamo un cambiamento di tono e di temi.


Properzio imposta un programma di poesia celebrativa, abbraccia la causa di augusto,
senza però disconoscere la poesia callimachea, praticamente non sconfessa la sua
poetica precedente.
Il libro è caratterizzato dalla conpresenza di argomenti eziologici cioè spiega le “cause”, i
riti, i giorni, i nomi antichi dei luoghi, celebrativi come l’esaltazione della battaglia di Anzio.
Queste elegie di carattere eziologico e celebrativo sono le cosddette “elegie romane” con
cui Properzio paga il suo debito di riconoscenza a Mecenate e ad Augusto.
Di fondamentale importanza è l'elegia n° 7, nella quale il poeta si immagina che Cinza,
morta da poco, gli appaia come fantasma durante il sonno e lo rimprovera di averla
dimenticata.

DIFFERENZE PROPERZIO E TIBULLO


- Come poeta d’amore Properzio è più intenso e appassionato di Tibullo.
Cinzia , rispetto a Delia, presenta dei caratteri più concreti: bella, spregiudicata,
dotata di una forte personalità che suscita nel poeta un amore travolgente che
porta il poeta a descrivere poeticamente le gioie, le amarezza, i conflitti, le ansie, le
delusioni, le crisi e le riconciliazioni.
- Properzio utilizza il MITO come exempla, per trasfigurare, far comprendere,
attraverso gli episodi noti del mito, la propria situazione. Utilizza il MITO per
proiettare la sua storia personale su un piano più alto, sottraendola alla
banalità del quotidiano.
- Invece in Tibullo i riferimenti mitologici sono quasi assenti
- Properzio, a differenza di Tibullo, lega la sua scelta di vita, dedicata all’amore, alla
poesia

Lo STILE di Properzio è denso e concettoso, spesso ricorre alla tecnica allusiva (è ovvio
che si rivolge ad un pubblico dotto). La struttura compositiva delle elegie è caratterizzata
da bruschi trapassi logici.
Comunque è uno stile ELABORATO e raffinato.

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