I dati della vita di Properzio si desumono dalla sua stessa opera. Nel suo I libro di elegie,
dichiara di essere originario dell’Umbria, in particolare la sua città natale fu Assisi. E gli
stesso ci informa che suo padre er morto quando egli era ancora bambino e che la sua
famiglia era stata privata delle sue terre a causa delle confische conseguenti alle guerre
civili. La data della sua nascita è da collocare intorno al 50 a.C., ( nel 1°libroil poeta
presenta se stesso come molto giovane).
Arrivato a Roma (tra il 30 e il 29 a.C.), frequenta una cerchia di amici, come lui cultori della
poesia tra i quali l’amico Tullo al quale dedicò la poesia di apertura del suo primo libro di
elegie il quale era dedicato alla donna amata con lo pseudonimo di Cinzia, il cui vero
nome era Ostia. Il libro dopo la sua pubblicazione, riscosse notevole successo , tanto che
MECENATE lo accolse nel suo circolo (Tibullo faceva parte del circolo di Messalla
Corvino). Difatti il 2° libro di elegie è dedicato a Mecenate che il poeta presenta come suo
patrono e protettore.
Properzio muore giovane , doveva avere al massimo 35 anni.
(Conobbe e ammirò molto Virgilio, conobbe Orazio, Ovidio e le sue elegie sono
contemporanee a quelle di Tibullo)
Libro III ,contiene 25, elegie Properzio, stanco dell’infedeltà della sua donna, si volge
a motivi e temi nuovi. Infatti il poeta appare più propenso ad accettare i sempre più
frequenti inviti di Mecenate ad abbandonare la poesia elegiaca e a cantare i motivi civili e
più impegnati, come richiedeva il programma politico-culturale portato avanti da Augusto.
Nell’elegia 11, Properzio rievoca la battaglia di Azio con la vittoria di Ottaviano su Antonio
e Cleopatra; nell’elegia 18 canta la morte di Marcello, figlio adottivo e genero di Augusto;
nell’elegia 22 tesse l’elogio di Roma e dell’Italia. Praticamente si sta compiendo
gradualmente quel processo di adeguamento alle esigenze e alle richieste dei potenti:
protettori quali Mecenate ed Augusto stesso. , quello che Antonio La Penna definisce
una “INTEGRAZIONE DIFFICILE”.
Il libro si chiude con le due elegie del "Discidium", la rottura con Cinzia.
Indipendentemente dal fatto che la separazione con Cinzia, fosse avvenuta davvero o
bisogna considerare soltanto una finzione letteraria, con questi componimenti Properzio
vuole comunicare ai lettori la sua intenzione di abbandonare la poesia d’amore.
Lo STILE di Properzio è denso e concettoso, spesso ricorre alla tecnica allusiva (è ovvio
che si rivolge ad un pubblico dotto). La struttura compositiva delle elegie è caratterizzata
da bruschi trapassi logici.
Comunque è uno stile ELABORATO e raffinato.