Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Elegie
• I libro. Composto da 22 elegie, è chiamato, nei codici che tramandarono il testo, Monobiblos: già questo titolo
(dal greco monos = “solo” e biblion = “libro”) pone in evidenza l’unitarietà del soggetto, dato che si tratta di un
libro completamente incentrato sull’amore. La vicenda sentimentale di Properzio e Cinzia costituisce dunque il
centro poetico del libro, ma compaiono a ravvivarlo diversi altri personaggi come Gallo, Tullo, Pontico, amici-rivali ai
quali Properzio rivolge l’accusa di volerlo allontanare da Cinzia, offre consigli sul modo di comportarsi con lei. Qui
Cinzia ci appare come una di quelle giovani donne eleganti, raffinate, spregiudicate, che facevano una vita di
brillanti mantenute nel bel mondo di Roma.
• II libro. Costituito da 34 componimenti, compare per la prima volta il nome di mecenate; a lui il poeta si rivolge in
modo garbato, ma anche risoluto, con una recusatio: se fosse un poeta epico – afferma infatti Properzio –
canterebbe senz’altro le imprese di Augusto e i meriti di Mecenate; tuttavia, il sentimento per Cinzia condiziona
completamente la sua ispirazione. In questo libro, Cinzia resta centrale, ma aumentano le confessioni di Properzio
agli amici, le considerazioni di innamorato felice.
• III libro. Composto da 25 elegie, il tema amoroso di dirada, mentre si infittiscono i motivi celebrativi o più
genericamente legati al regime, che testimoniano il cammino del poeta verso quella che è stata definita una
“difficile integrazione”; la scelta della poesia elegiaca è ancora ribadita, ma è chiaro che la relazione con Cinzia non
prevede più completa dedizione e che è prossimo il discidium, ossia il distacco definitivo. In paticolare, nella 23a
elegia il poeta lamenta che le sue tavolette, sulle quali erano scritti i versi d’amore, siano andate perdute:
l’espediente ha il senso di un addio all’amore e alla poesia.
• IV libro: Costituito da 11 elegie che conservano un ricordo tenue di Cinzia, che ha ceduto il posto ad argomenti
solenni di impronta callimachea. Con le cosiddette “elegie romane”, di carattere eziologico, si spiegano le origini di
miti e culti della tradizione romana e italica (si narra, ad esempio, la storia di Tarpea, quella del tempio di Apollo
Palatino o del culto dell’Ara Massima; in questo modo Properzio si adegua alla richiesta di Mecenate e del principe.
Solo due elegie (7 e 8) ripropongono la figura di Cinzia: il discidum si è ormai attuato.
• L’amore assoluto: l’amore è presentato da Properzio come un valore esistenziale assoluto, tale da riempire
completamente la vita: sostituisce la carriera politica o militare, cioè le normali attività di chi, come il poeta,
proviene da una famiglia ricca e socialmente elevata; ma è anche una necessità come il cibo e come il sonno. Esso
è inoltre l’unica alternativa possibile nei confronti di una realtà storica che spinge alla fuga.