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SIMPOSIO: l'amore per i corpi belli e visto come una tappa per
elevarsi alla contemplazione della forma del bello.
LA REPUBBLICA:
Nell'opera della Repubblica Platone dimostra che è possibile far
convergere giustizia e felicità. La nascita della città si fonda
sulla necessità degli uomini di collaborare per sopravvivere.
Platone descrive vari tipi di comunità, che si sarebbero succeduti
fino alla comparsa della città vera e propria. Nel primo tipo di
comunità sono soddisfatti solo i bisogni più elementari e
ciascuno vi svolge una certa funzione. Sin dalla città più
semplice sono all'opera i due principi fondamentali della politica
secondo Platone: -gli individui da soli non sono autosufficienti;
-Non tutti possono fare tutto, ma ciascuno deve svolgere
una propria funzione precisa.
La prima comunità non è ingiusta ma è primitiva. Dopo la città
primitiva vi è la città opulenta. Che differisce dalla prima per
cultura ed educazione; e per la guerra. Al culmine della
purificazione vi è la Città Ideale chiamata kallipolis nella quale i
governanti sono filosofi. Platone specifica che i cittadini sono
nati tutti dalla Terra. Ma non sono uguali, proprio perché il Dio
che gli ha plasmati ha distinto 3 stirpi mescolando diversi metalli
nell'anima di ciascuno.
- al bronzo corrispondono i contadini e artigiani
- all'argento corrispondono i guardiani
- all'oro corrisponde un gruppo ristretto di guardiani che ha il
compito di comandare e si sono chiamati governanti.
I guardiani non devono avere ricchezze personali e loro beni
saranno comuni e dovranno vivere insieme. Affinché la città sia
buona e unita sono necessarie alcune virtù le 4 virtù cardinali.
LE IDEE:criterio del buono e giusto
scoperte quando si rinuncia a vedere direttamente le cause e
si adotta un altro metodo di ricerca. 2 paragoni di Socrate
-non sono percepibili dai sensi
-Sono l oggetto della conoscenza intellettuale
-Sono incorporee
-Separate dal mondo fisico
-Esistono sempre
-Non sono soggette a cambiamento
Esse sono accessibili solo chi ha compiuto un complesso
itinerario conoscitivo ed educativo.
Se vogliamo definire qualcosa, è all'idea che dobbiamo fare
riferimento.le idee sono delle realtà perfette che fanno da
modelli per ciò che si trova, in modo imperfetto e approssimato,
nel mondo in cui viviamo.La loro esistenza è necessaria per
spiegare Tutto ciò che compone la nostra esistenza.
La nostra anima può vedere direttamente le idee solo quando
non si trova in un corpo. Poiché quando siamo in un corpo, sono
necessari i ragionamenti. Le idee sono i presupposti più
efficaci che noi possiamo stabilire per spiegare fenomeni
come la bellezza.
LA PARTECIPAZIONE:
se chiamiamo alcune cose "belle", è perché esiste una forma, o
idea, in se stessa necessariamente bella(il bello in sé) e le cose che
chiamiamo "belle" lo sono in virtù di quella forma.
È la partecipazione al bello che rende belle le cose belle;
l'idea dà il nome a ciò che ne partecipa.
Nel Fedone viene spiegata che cos'è la partecipazione lasciando
aperte due possibilità: la partecipazione può indicare la presenza
(parousia) delle idee nelle cose che ne partecipano oppure la
comunanza delle idee con le cose. Platone fa anche riferimento
al concetto di IMITAZIONE per spiegare il rapporto tra idee e
cose visibili: Le cose visibili sono considerate immagini o
imitazioni delle idee, costituiscono una realtà inferiore rispetto
ai modelli.
UNO E MOLTI:
Platone si è sempre interrogato; nel dialogo del Parmenide decide
di rivedere le sue teorie. In particolare rivede la teoria delle
idee. Riguardo al rapporto IDEE/COSE; e quello della
partecipazione: Platone quindi si pone la domanda: come si fa
a spiegare che se l'idea è una le cose sono molte?
si pone 3 PROBLEMI: -argomento del velo;-cose vili;-terzo
uomo;
-ARG. VELO: una stessa idea per essere presente in più cose
dovrebbe o moltiplicarsi o dividersi; se noi prendiamo un velo
e lo mettiamo su di un tavolo dove ci sono poggiati diversi
oggetti; non tutto il velo sarà presente su tutte le cose, ma
solo una parte del velo; le idee essendo come l'essere di
Parmenide: immutabili, indivisibili e perfette e non si possono
moltiplicare o dividere.
M I T I:
TIMEO:visione cosmologica
Come fanno le idee ad essere separate dalle cose se poi
partecipano alle cose?
se le idee sono perfette,partecipando al mondo delle cose
rimangono imperfette?DOMANDE
-Per Platone l'universo è un ordine, ordine matematico-
geometrico.
-Platone nel timeo avvicina il mondo delle cose e quello delle idee.
-tra il mondo delle idee,modello perfetto, il mondo delle
cose,mondo delle imperfezioni, vi è una figura chiave il
DEMIURGO, che modellerà il mondo delle cose sul modello
delle idee.
MITO DI ER:
Er un guerriero della Panfilia morto in battaglia. Il suo corpo
viene raccolto e portato sul rogo: proprio prima che gli diano fuoco
si risveglia e racconta ciò che ha visto nell'aldilà. Dice di aver
visto 4 passaggi attraverso i quali le anime salgono nella
dimensione ultraterrena,da un passaggio le buone, dall'altro le
malvagie, e tramite i quali ritornano sulla terra. Infatti, le anime
buone finivano in una sorta di Paradiso dove godevano,le
cattive in una sorta di Purgatorio. I giusti ricevono premi per
1000 anni,i malvagi soffrono. Dopo questi 1000 anni le anime
buone e quelle cattive si devono reincarnare. Esse si recano
al cospetto delle 3 Moire che devono stabilire il loro destino.
Le anime vengono radunate da una specie di araldo che
distribuisce a caso dei numeri, infatti prende i numeri e li
getta per aria ed ogni anima prende quello che le è caduto
più vicino. Il numero serve per dare un ordine alle anime che
devono scegliere in chi reincarnarsi; chiaramente chi ha il
numero 1 è avvantaggiato perchè ha una scelta maggiore,ma
deve comunque saper scegliere bene. Dunque c'è sì una
componente di casualità, ma in fin dei conti la nostra vita ce la
scegliamo noi. Ma quelli che hanno numeri sfavorevoli non
sono necessariamente svantaggiati perchè scelgono dopo:in
primo luogo le possibilità di scelta che gli restano sono tante, in
secondo luogo chi è primo non sempre effettua buone scelte.
MITO DELL'ANDROGINO:
non esistevano, come adesso, soltanto due sessi (il maschile e il
femminile), bensì tre, tra cui, oltre a quelli già citati, il sesso
androgino. In quel tempo, tutti gli esseri umani avevano due facce
orientate in direzione opposta e una sola testa, quattro braccia,
quattro mani, quattro gambe e due organi sessuali ed erano tondi.
Per via della loro potenza, gli esseri umani erano superbi e
tentarono la scalata all'olimpo per spodestare gli dei. Ma Zeus, che
non poteva accettare un simile oltraggio, decise di intervenire e
divise, a colpi di saetta, gli aggressori. In questo modo gli esseri
umani furono divisi e s'indebolirono. Ed è da quel momento che essi
sono alla ricerca della loro antica unità e della perduta forza che
possono ritrovare soltanto unendosi sessualmente. Da questa
divisione in parti, infatti, nasce negli umani il desiderio di ricreare la
primitiva unità, tanto che le “parti” non fanno altro che stringersi
l'una all'altra, e così muoiono di fame e di torpore per non volersi
più separare. Zeus allora, per evitare che gli uomini si estinguano,
manda nel mondo Eros affinché, attraverso il ricongiungimento
fisico, essi possano ricostruire “fittiziamente” l'unità perduta.