"LE 3 C" ● Competenza ● Contratto ● Confini COMPETENZA ● può essere definita come l'ambito di espressione della propria professionalità, ciò che spetta a chi ha la capacità, la preparazione e l'esperienza per svolgere una determinata attività ● per il counselor rispettare la propria competenza significa operare mantenendo uno standard adeguato e fornire servizi e tecniche per le quali ha una specifica qualificazione professionale COMPETENZA ● La prima regola che il counselor deve applicare è la chiarezza e trasparenza nel presentarsi come professionista che opera nel campo della prevenzione della malattia e della promozione della Salute,
● il counselor inoltre ha competenze di sostegno
e Orientamento esistenziale e non psicologiche, psicodiagnostiche e psicoterapeutiche né di assistenza sociale Il rispetto della competenza è connesso all'assunzione di responsabilità del counselor in ordine alle conseguenze dei suoi atti verso se stesso e verso i propri clienti
Ciò comporta L'obbligo di mantenere la propria
efficienza, la propria capacità di recupero e la propria capacità di aiutare i clienti e di sapere quando le proprie risorse personali sono così depauperate da rendere necessario che essi cerchino aiuto o si ritirino dal counselingi temporaneamente o permanentemente CONTRATTO Il contratto professionale di counseling è l'accordo tra professionista e cliente in cui il professionista accetta di fornire un intervento di counseling (dedicare il suo tempo e ad applicare le sue abilità) al cliente che si impegna a pagare un corrispettivo il contratto viene normalmente concluso verbalmente perché la legge non richiede una forma scritta Tuttavia può essere utilizzato il seguente schema – vd allegato Il contratto prevede: ● Consenso informato ● Consenso minore ● Tempi e modalità del setting ● Onorario ● Conclusione dell'intervento di counseling CONFINI PROFESSIONALI Rispettare i confini professionali significa mantenere i parametri della relazione in una dimensione che permetta sia al counselor che al cliente di sentirsi sicuri e perciò anche spontanei e liberi nel particolare tipo di rapporto che si viene ad instaurare ● SEGRETO PROFESSIONALE L'obbligo del Segreto professionale deriva dal fatto che una persona che si rivolge ad un professionista per ottenere guida, aiuto, supporto, ha necessità di confidare i propri segreti proprio per poter ricevere aiuto, il rapporto di intimità e confidenza è necessario per ottenere l'aiuto che si desidera. dall'alleanza che si crea tra cliente e professionista scaturisce l'obbligo di fedeltà, che comporta appunto il mantenimento del Segreto professionale come obbligo giuridico sanzionato penalmente e tutelato anche dalle norme di deontologia professionale ● RISPETTO DELLA PRIVACY Chiunque ha diritto alla protezione dei dati personali che lo riguardano ● USI E ABUSI DI POTERE per abuso di potere si intende l'esercizio di un potere effettuato in modo da realizzare interessi o scopi diversi da quelli per i quali il potere stesso è stato attribuito nel counseling l'abuso di potere si verifica quando il counselor usa il potere che nasce dalla relazione professionale con il cliente in vista del raggiungimento di uno scopo diverso dall'interesse del cliente SITUAZIONI A RISCHIO DI ABUSO le situazioni a rischio di abuso sono quelle in cui è molto alta la possibilità che si verifichino fenomeni di abuso, vietati in quanto pericolose. Tali situazioni si verificano quando si instaura tra counselor è cliente una doppia relazione cioè quando alla relazione di base di counseling che non è paritaria se ne aggiunge una paritaria quale ad esempio un rapporto di affari, di lavoro, d'amore, di sesso ● VIOLAZIONE DEL SETTING La violazione del setting avviene gradualmente, arrivare a chiedere un prestito consistente ad un cliente ricco o intraprendere una relazione sessuale con una cliente seducente o alla messa in atto di un grave autosvelamento implica che il counselor non abbia colto una serie di segnali nella relazione, nel suo controtransfert. ● VIOLAZIONE DEL CONFINE SESSUALE Rientra in questa categoria sia la violazione del setting che la violazione del codice etico una relazione sessuale durante la relazione di counseling è da ritenersi sempre e comunque dannosa pertanto a partire dalla presa in carico la regola dell'astinenza sessuale diventerà inderogabile per sempre con il cliente perché esiste uno squilibrio di potere iniziale che anche se ridotto non potrà mai essere eliminato. La passione sessuale è per sua natura associata ad un superamento dei confini. ETICA DEL CONTATTO nel setting di counseling quando si è raggiunta una consolidata alleanza con il cliente l'uso del contatto fisico può essere uno strumento altamente appropriato a condizione con non sia dato però al momento sbagliato nella dose sbagliata o alla persona sbagliata qualunque tipo di contatto fisico lecito all'interno del setting (una stretta di mano, una pacca sulla spalla,un abbraccio che va fatto sempre circondando con le braccia l'altra persona ma mantenendo una distanza dal resto del corpo per non creare allusioni sessuali) deve avvenire in un clima di consapevolezza e di intenzionalità da parte del counselor e deve inoltre essere accompagnato da spiegazioni verbali sul significato del gesto, proprio per evitare equivoci sull'interpretazione del gesto da parte del cliente distinzione tra ‘superamento di confine' e 'violazione di confine' entrambi sono il frutto di una messa in atto controtransferale da parte del counselor e spesso bisogna attendere un certo tempo per comprendere se si tratta di superamento o violazione i superamenti possono essere relativamente innocui e a volte persino utili mentre le violazioni sono sempre gravi e dannose