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U.D. 1.4 Elementi di etica e deontologia.

Parte 1 prima

1 Etica e deontologia - Codice Deontologico


Tra gli aspetti che concorrono a tracciare la figura dell‟operatore socio sanitario, un
ruolo importante è attribuito all'etica, alla deontologia, ai codici deontologici.

L'attività dell'operatore socio sanitario (oss) la possiamo definire una dinamica


relazionale nella quale l'oss aiuta la persona assistita ad ottenere e a conservare il
migliore stato di salute possibile.

L'Oss lavora per promuovere ,conservare,aiutare a ristabilire la salute,lenire le


sofferenze e preparare ad una morte serena quando la vita non può essere prolungata.

Tenuto come tutti, al rispetto delle norme morali e legali della società di cui è
membro l'oss contrae degli impegni per ciò che concerne la salute ed il benessere
della persona assistita consapevole che la sua attività comporta degli obblighi morali.
Il codice comportamentale definisce e precisa i principi morali che segnano i confini
etici dell'oss e adottandolo gli oss manifestano la loro volontà di rispettare i valori e
le norme che vi sono enunciati e dei quali ne assumono la responsabilità.

Il termine «etica» trae origini dal greco ethos e fa riferimento al costume, al


comportamento e al modo di agire dell’uomo.
Parte della filosofia morale che si interroga sul significato e sul valore delle azioni
umane.
Studia le possibilità che ha l’uomo di agire liberamente le sue scelte di fronte ai
concetti di bene e male, i motivi e le regole che guidano le sue azioni, che non sono
mai neutre in quanto mosse da intenzionalità, con effetti valutabili in senso positivo o
negativo.
Deontologia: dal greco deon-ontos «ciò che è necessario fare», «ciò che si deve fare»
e logos «discorso».
Deontologia professionale: insieme di doveri e regole di comportamento eticamente
fondati, che impegnano una professione e i suoi professionisti nei confronti della
società e delle persone con le quali entrano in relazione.
Il Codice Deontologico può essere definito come un documento che esprime
l’insieme delle regole autodeterminate dalla professione, a tutela dei rapporti tra
professionisti e con l’utenza. È, inoltre, uno dei tre criteri guida che la legge 42/99
prevede per l’esercizio professionale.
Non devono in ogni modo essere confusi il concetto di deontologia con quello di
codice deontologico perché la deontologia, intesa come espressione dell’etica
professionale, non può essere tutta rappresentata in codici i quali chiariscono e
riportano ciò che è espresso dal dibattito deontologico di un dato momento storico.

Il codice deontologico è, quindi, un atto di autodisciplina, di:


• norme emanate dagli organi rappresentativi di una professione - per la professione
infermieristica la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI - che rivestono sia il
ruolo di orientamento professionale, sia quello relativo alla valutazione della condotta
dei professionisti di riferimento - per gli infermieri attraverso
i Collegi IPASVI provinciali;
• norme articolate su regole fondamentali di comportamento. Il contenuto di un
codice deontologico è di fatto riconducibile a quattro tipologie di norme:
a. Norme deontologiche che rafforzano determinate indicazioni previste dalla
legislazione: si tratta di richiamare e integrare precetti giuridici esistenti. Il richiamo
del codice ha la funzione di porre l’accento, per la categoria e i suoi professionisti,
sull’importanza delle norme richiamate così da assumere un carattere educativo.
b. Norme di natura etica: sono norme di carattere generale, estratte dalla riflessione
etica, che permettono al professionista di chiarire punti e questioni che non sono
strettamente prescrittivi.
c. Norme di natura prettamente deontologica: si occupano di quesiti che non sono,
generalmente, normati dal legislatore e che trovano risposta nella codificazione
deontologica. (ad esempio: “rapporti con i colleghi”; “rapporti con le altre
professioni”; “rapporti con il collegio professionale”).
d. Norme di carattere disciplinare: sono norme che, almeno in parte, hanno un quadro
di riferimento, almeno per le professioni che hanno un albo professionale, nella
normativa statale sugli ordini professionali delle professioni sanitarie.
Il Codice Deontologico si può allora definire come un insieme di regole di
autodisciplina e di comportamento che hanno un valore per gli appartenenti ad una
determinata professione, su deliberazione di quest’ultima, con l’obiettivo di regolare
la professione alla luce di un’etica generalmente condivisa ed esprimono un patto
espresso con la società, cui la professione risponde in termini di trasparenza,
competenza e fiducia. Nessun Codice deontologico può, comunque, stabilire norme
di comportamento valide in tutte le situazioni, proprio perché ogni situazione è unica
e potrebbe, addirittura, ritenersi controproducente se portasse a pensare che tutto può
essere previsto poiché tutto standardizzabile.
Le norme deontologiche indicano gli orientamenti generali e gli obiettivi da
perseguire e non i relativi processi, che devono essere lasciati alla determinazione del
singolo professionista, in un contesto dove è aumentata sia la complessità dei
problemi da affrontare, sia l’autonomia e la responsabilità professionale.

2 Il Codice Comportamentale
ELEMENTI DEL CODICE COMPORTAMENTALE:
I valori e le norme sono presenti non in ordine dell'importanza ma secondo l'oggetto
al quale si applicano, i valori definiscono gli ideali e la direzione comportamentale da
tenere, il comportamento dell'oss è apprezzato quando aderisce a dei valori e
censurato quando si allontana da essi,anche se il loro carattere generale non consente
di dare risposte precise nei casi difficili e complessi ,per i quali si rende necessario
ricorrere all'etica dell'equipe. Le "norme" sono obblighi morali che derivano dai
valori ed orientano i comportamenti in modo più preciso ,a volte enunciando ciò che
il valore esige.
CONTENUTI DEL CODICE COMPORTAMENTALE
"La persona assistita" Valore: l'oss deve rispettare i valori ed i bisogni individuali
della persona
Norme :
1)Considerazioni quali:La razza,la religione,l'origine etnica,la situazione sociale,il
sesso,l'età e lo stato di salute non devono non devono nuocere all'impegno operativo
dell'oss verso la persona assistita.
2) Si devono considerare le aspirazioni ed i modi di vita abituali della persona
assistita cercando attraverso programmi individualizzati ,di soddisfare non solo i
bisogni biologici ma anche quelli psicologici ,sociali,culturali e spirituali.
3) l'oss riconosce che la persona è membro di una famiglia e di una collettività e che
è necessaria la ricerca del consenso della persona assistita per il coinvolgimento delle
persone vicine nel trattamento.
Valore/Norme
1)Il consenso della persona assistita nel pieno delle sue facoltà mentali ,espresso con
l'autorizzazione verbale o la collaborazione dichiarata ,è la condizione essenziale per
dare assistenza.
2)Il consenso ben inteso è la condizione con la quale la persona partecipa attivamente
al processo assistenziale ed è quindi vietato utilizzare la forza ,la coercizione,o la
manipolazione per ottenere il consenso della persona nei trattamenti assistenziali.
3) La malattia od altri fattori psicosociali possono diminuire la capacità della persona
di autogestirsi ma l'oss deve continuamente cercare di valorizzare la sua autonomia
dandogli le occasioni di scegliere ,nella misura in cui lo può fare ,aiutandolo a
conservare o a recuperare la massima indipendenza.
4)L'oss Deve rispondere alle domande di informazione e chiarimento della persona
assistita e della sua famiglia ,con un linguaggio semplice,chiaro e con sensibilità,
all'orquando possiede le conoscenze necessarie per farlo con precisione oppure
rinviandolo al responsabile dell'assistenza,quando le questioni poste superano le sue
capacità. Valore:L'oss ha il dovere di conservare il segreto su tutte le notizie di cui è
venuto a conoscenza nell'esercizio del suo lavoro e rispettare la privacy della persona
assistita .
Valore: L'oss ha il dovere di conservare il segreto su tutte le notizie di cui è venuto a
conoscenza nell'esercizio del suo lavoro e rispettare la privacy della persona
assistita .
Norme:
1) Ciascuno ha il diritto di stabilire quello che vuole fare conoscere della sua vita
privata e quindi spetta alla persona assistita di scegliere il confidente della sua
condizione fisica e ciò che ritiene di rivelare.
2)E' doveroso utilizzare i mezzi adeguati per tutelare il segreto professionale e la
privacy della persona assistita e vegliare sulla loro applicazione.
3) Nell'assistenza al morente l'oss dovrà assicurare il confort ,la dignità umana ed
alleggerire il più possibile l'ansia e il dolore,in particolare aiutando i membri della
famiglia a sopportare la perdita.
Valore /Norme: 1)l'oss deve continuamente migliorare la sua formazione e le sue
capacità operative. Valore . L'oss ha il dovere di difendere l'interesse della persona
assistita presso i suoi colleghi ed altre persone

NORME: 1) La difesa dell'interesse della persona assistita significa anche che lo si


aiuta ad ottenere assistenza di qualità.
Valore:L'oss in tutte le situazioni di lavoro ha l'obbligo di agire in modo da rinforzare
la fiducia verso l'assistenza ,dedicandosi al benessere della persona assistita. Norme:
1) L'oss deve adoperarsi affinchè le condizioni di lavoro gli permettano di dispensare
un'assistenza coerente con i valori e le norme del codice comportamentale
,informandone il datore di lavoro e l'equipe assistenziale affinchè il rapporto
operativo sia improntato sul realismo ed il rispetto dell'etica.

L'EQUIPE ASSISTENZIALE
Valore: L'assistenza prodigata alla persona è il risultato di uno sforzo comune che fa
appello alla competenza di tutti gli operatori assistenziali e quindi l'oss riconosce il
punto di vista e le competenze dei componenti dell'equipe.
Norme: 1)'oss collabora con il responsabile dell'assistenza alla stima , alla
pianificazione,all'attuazione ed alla valutazione dei programmi di cura globalie la sua
responsabilità è limitata alla sua formazione ,all'esperienza ed alle considerazioni
giuridiche sul suo ambito di competenza.
Valore: l'oss In quanto membro dell'equipe ,ha il dovere di prendere iniziative perchè
la persona riceva assistenza di qualità conforme all'etica.
Norme: 1)Se rileva o sospetta una mancanza di competenza od una condotta contraria
all'etica professionale ,l'oss deve prima di tutto avere a cuore il benessere della
persona assistita ed i rischi cui possono andare incontro i futuri assistiti.
LA FUNZIONE SOCIALE DELL'OSS
Valore: Le condizioni di lavoro devono contribuire a garantire la qualità
dell'assistenza alle persone ed alla soddisfazione operativa dell'oss ,il quale ha
l'obbligo di lavorare assicurando e mantenendo condizioni di attività che garantiscano
sempre l'assistito.
Norme:
1)Anche se il miglioramento delle condizioni di lavoro rappresentano ,indirettamente
un vantaggio per la persona assistita l'oss prioritariamente la responsabilità nei
confronti della sicurezza degli assistiti presenti e futuri.
2) La persona la cui sicurezza esige assistenza continua , ha il diritto di riceverla
durante la durata dello sciopero e la popolazione ha il diritto di conoscere le misure
prese per assicurarsi la sicurezza delle persone assistite.
RESPONSABILITA' COLLETTIVA DELL'OSS
Valore: L'oss aderisce alle associazioni sindacali e di categoria che riconoscono il
codice comportamentale e garantiscono di fare assicurare e mantenere una condotta
comportamentale etica a tutti gli iscritti , ponendo attenzione ai diritti , ai bisogni e
agli interessi legittimi delle persone assistite e degli oss.

Norme:
1) Per favorire il rispetto dell'etica comportamentale è essenziale che esista
un'associazione che rappresenti l'oss ,ad ogni livello: locale,Provinciale, Regionale,
Nazionale.
2) L'oss aderisce alla propria associazione per contribuire alla crescita della
categoria,favorendo le rappresentative di colore che si impegnano per la qualità delle
cure da assicurare agli assistiti.
3) l'oss aderisce all'organizzazione sindacale che rappresenta gli interessi e le istanze
di qualità assistenziali degli oss presso tutte le istituzioni pubbliche e private
,Nazionali,Regionali e locali.
4)Per tutta la sua carriera l'oss dovrà avere la possibilità di aggiornarsi sulle esigenze
etiche e formative della propria categoria e sia l'associazione professionale sia le
organizzazioni sindacali devono favorire attivamente la messa in opera di iniziative
che permettano questa formazione facilitando lo sviluppo della categoria.
3 Principi etici dell’OSS
Gli Operatori Socio Sanitari agiscono tenendo conto di questi principi etici:
PRINCIPIO DI AUTONOMIA
è il diritto del paziente a decidere su ciò che riguarda gli interventi eseguiti sulla
propria persona; il diritto di essere informato e di rifiutare gli interventi. L'OSS porta
a conoscenza della persona il tipo di intervento da mettere in atto, spiega la necessità
di attuarlo ma non influisce in nessun modo sulla decisione del paziente;
PRINCIPIO DI BENEFICITA'
l'OSS compie tutte quelle azioni necessarie per ottenere il massimo bene del paziente
ma non ha le competenze per compiere scelte autonome riguardo la salute della
persona; ha però il compito importantissimo di riferire all'equipe di persone
qualificate per trovare giuste soluzioni di cura;
PRINCIPIO DI GIUSTIZIA
l'OSS si occupa di più pazienti contemporaneamente; distribuisce il proprio tempo
autonomamente e tenendo conto della necessità di ognuno di loro. La distribuzione
equa delle proprie risorse non significa dunque "in parti uguali" ma in base alle reali
necessità di aiuto e assistenza
Sul piano comportamentale l operatore è tenuto al rispetto dei seguenti valori:
1. ONESTÀ: impegnarsi a non dire cose false, né a mentire deliberatamente.
2. RISERVATEZZA: l operatore è tenuto a trattare con riservatezza le informazioni e
i dati riguardanti l'utente e le sue relazioni col contesto in cui vive (familiari, amici,
ecc.).
3. CORRETTEZZA: impegnarsi a creare e seguire un modello di comportamento
consono a raggiungere risultati giusti, imparziali e non arbitrari.
4. RISPETTO PER GLI ALTRI: impegnarsi a essere aperti e diretti nelle varie
comunicazioni e recettivi verso le influenze esterne.
5. COOPERAZIONE E COLLABORAZIONE : rispettare le capacità e i contributi
degli altri e accettare la responsabilità delle azioni.
6. CONDIVISIONE: impegnarsi a restare attenti ai bisogni altrui e ad operare quando
in modo coerente e responsabile.
7. INTEGRITÀ: integrità professionale soprattutto nell'affrontare situazioni a rischio

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