di C. Lemoine
Cap. 1 Caratteristiche del bilancio di competenze
Il percorso del bilancio di competenze dà la possibilità alle persone ADULTE, occupate o alla
ricerca di un lavoro, definite BENEFICIARI, DI RIFLETTERE SULLE PROPRIE COMPETENZE
per poi cercare di costruire un progetto a livello personale o professionale. La persona
interessata trova un consulente che garantisce l’accompagnamento per tutta la durata del
bilancio, cioè, per un PERIODO DI TEMPO COMPRESO TRA LE 15 E LE 30 ORE (3 mesi). Tre
tappe importanti strutturano la procedura: 1. L’ascolto e la definizione della domanda; 2.
L’analisi delle competenze con il beneficiario; 3. La sintesi scritta che riunisce le competenze
identificate nonché gli elementi dell’elaborazione di un progetto personale o professionale ed
i mezzi per realizzarlo.
Il bilancio di competenze si distingue da numerosi altri dispositivi di orientamento o di
valutazione delle persone. Qui è paragonato sia all’ ORIENTAMENTO SCOLASTICO, sia all’
ASSESSMENT CENTER o centro di valutazione, sia, infine, al PORTAFOGLIO DI COMPETENZE.
L’ORIENTAMENTO SCOLASTICO SI RIVOLGE AI GIOVANI inseriti all’interno di percorsi
scolastici, nel corso o alla fine degli studi, mentre IL BILANCIO DI COMPETENZE RIGUARDA
UN PUBBLICO PIÙ AMPIO E PIÙ ADULTO, al di fuori del sistema scolastico. Il bilancio è un’
ATTIVITÀ VOLONTARIA, decisa dall’interessato, MENTRE L’ORIENTAMENTO SCOLASTICO
NON È SEMPRE LEGATO ALL’INIZIATIVA DEL GIOVANE per il quale l’orientamento si profila
come un obbligo quando incontra delle difficoltà durante i suoi studi. Il bilancio di
competenze si distingue dall’assessment center per vari aspetti: non si tratta di valutare delle
persone in rapporto ad altre o in rapporto a una norma per stabilire quanto valgono; lo
psicologo svolge non tanto un ruolo di specialista, quanto piuttosto un ruolo di affiancamento
in una procedura di AUTO-CONOSCENZA; non si tratta di un luogo di selezione in vista di
un’assunzione o di una promozione, in cui l’accesso a un lavoro dipende dai risultati della
valutazione. Il portafoglio di competenze riunisce l’insieme delle esperienze professionali,
delle informazioni iniziali, professionali o anche culturali e di farne una sintesi in modo da
ottenere un’equivalenza per un diploma oppure per parte i un diploma. In tal modo il
candidato desidera farsi riconoscere un’attività precedente che ha richiesto un livello di
competenze determinato, al fine di ottenere una convalida ufficiale in termini di livello di
formazione e accedere a un corso superiore cui non potrebbe essere ammesso con la sola
formazione scolastica iniziale. Questa attività di sintesi si avvicina alla procedura del bilancio
delle competenze in quanto richiede di raccogliere dei documenti che attestino le competenze
acquisite nel corso della vita. Tale procedura, tuttavia, si appoggia maggiormente sulla ricerca
di prove. Se il soggetto attua una riflessione sulle proprie competenze, quest’ultima tende non
tanto al raggiungimento di una migliore conoscenza di sé quanto piuttosto a presentare ad
altri le competenze acquisite nel corso di attività precedenti, al fine di farle riconoscere e
convalidare.
In Francia il dispositivo del bilancio di competenze ha uno statuto particolare che lo
differenzia dagli altri dispositivi sociali. Il bilancio non si colloca nell’ambito della formazione
professionale, dal momento che non vi sono formatori. Tuttavia, il suo tipo di accesso per gli
occupati e il suo tipo di finanziamento lo posizionano nell’ambito della formazione
professionale degli adulti. Gli studi realizzati hanno dimostrato che il bilancio rappresenta una
via privilegiata di accesso alla formazione degli adulti e produce l’effetto di aumentare il tasso
di riuscita di quegli allievi che hanno realizzato un percorso di bilancio. In questi ultimi, grazie
alla costruzione del loro progetto, hanno maggiore consapevolezza di ciò che ricercano in un
corso di formazione. Il bilancio è anche luogo di autoformazione sul piano personale e
psicologico. Conoscere meglio le proprie competenze, sapere in quale settore orientarsi e
lavorare, costituisce chiaramente sia una fonte di maturazione sia una maggior fiducia sul
piano personale.
I test e gli strumenti utilizzati nel bilancio di competenze: I test più utilizzati nel bilancio sono:
I test d’interesse e motivazione: che permettono di analizzare gli interessi professionali, le
motivazioni e di definire le evoluzioni professionali. Esempi sono: Il test IRMR, inventario
degli interessi professionali, che ha l’obiettivo di individuare e analizzare i centri d’interesse e
si utilizza per tutti i tipi di pubblico. Il test QVP, questionario per adulti che tratta di valori e di
aspettative professionali, di Super.
I test attitudinali: molti di facile utilizzo e possono essere usati con pubblici molto differenti.
Possiamo citare: I test BV8 e BV 16 che permettono di valutare le attitudini verbali; SPM di
Raven che valuta il ragionamento.
I test di conoscenza generale: Sono utilizzati raramente nel bilancio di competenze, in ragione
della loro dipendenza da caratteristiche che provengono da ambienti culturali specifici.
I test di personalità più facilmente utilizzabili sono quelli di auto-valutazione a partire da liste
di parole rispetto alle quali i soggetti devono collocarsi. Tra i test utilizzati possono essere
citati: Il 16PF di Cattell, l’MMPI o il Big Five (ENERGIA, AMICALITÀ , COSCIENZIOSITÀ ,
STABILITÀ EMOTIVA, APERTURA MENTALE) elaborati secondo un approccio fattoriale.