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Come sperimentare e verificare un curriculo per competenze - Proposta Lefficacia del riordino dellistruzione tecnica si misurer dalla capacit

di costruire percorsi in grado di: a. far conseguire agli alunni competenze b. procedere alla valutazione dell'apprendimento tenendo conto di quanto previsto nel Quadro Europeo delle qualifiche dell'apprendimento permanente. Rileggiamo la definizione di competenza secondo EQF: le competenze indicano la comprovata capacit di usare conoscenze, abilit e capacit personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale con l'assunzione di responsabilit ed autonomia. Le abilit sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (uso di metodi, materiali, attrezzature e strumenti) mentre le conoscenze sono indicate sia come teoriche che come pratiche. Il confronto tra il precedente modello metodologico e quello novellato dal riordino consente di osservare quanto segue: modello per discipline modello per competenze costituisce un percorso che inizia al primo anno e definisce i risultati di apprendimento alla fine il percorso prosegue fino al quinto anno quinquennale per proseguire con la descrizione di risultati di apprendimento in termini di competenze, abilit e conoscenze Rispetto a quello tradizionale un procedimento inverso, con il quale si imposta il punto di partenza con la definizione delle abilit e conoscenze, ovvero un percorso progettuale top-down i cui elementi strategici sono: 1. passaggio dall'apprendimento per discipline all'apprendimento per competenze 2. flessibilit dell'impianto formativo con tutte le disciplina funzionali alle competenze da conseguire; 3. integrazione dei scientifici e tecnologico con i saperi linguistici e storico-sociali nel quadro degli assi culturali e delle competenze di cittadinanza; 4. dimensione laboratoriale della didattica per consentire agli alunni di cogliere l'interdipendenza fra la conoscenza teorica e la dimensione operativa; 5. governance(controllo/dominio) dell'istituzione scolastica. La proposta metodologico-didattica posta alla base del nuovo ordinamento risulta essere lapprendere facendo e per sistematizzare un tale modus operandi si ritiene necessario creare all'interno della rete dei laboratori di ricerca, fondati sul principio della ricerca-azione, finalizzati ad elaborare: percorsi di apprendimento, unit di apprendimento (U.A.) obiettivi specifici di apprendimento (O.S.A.) strutturati in funzione degli obiettivi del riordino. I laboratori dovranno tendere a: 1. sviluppare attitudini mentali rivolte alla soluzione di problemi ed alla valutazione di esperienze di processo; 2. superare la tradizionale logica dell'operare connesso alla semplice applicazione; 3. realizzare una nuova cultura dell'apprendimento con potenziamento della didattica motivazionale 4. produrre un'organizzazione dell'apprendimento orientato alla valorizzazione delle capacit di autosviluppo e di autodiagnosi dello studente. Lattuale proposta ipotizza un modello di attivit laboratoriale, da realizzare nelle Scuole impegnate nella sperimentazione, che miri ad un confronto del risultato, anche allinterno della rete regionale, al fine di giungere ad un modello quanto pi possibile condivisibile ed applicabile in contesti diversi. Questa ipotesi laboratoriale prevede quattro fasi: 1. fase motivazionale 2. fase di meta-soluzione 3. fase di rappresentazione 4. fase di attuazione. Nella prima fase i Docenti, anche con la guida di esperti, predispongono attivit laboratoriali da presentare agli allievi e ne producono la documentazione. Gli allievi sono coinvolti nell'esplorazione attiva delle esperienze e della documentazione al fine di riconoscere le competenze richieste ed il percorso da realizzare per conseguirle. Cos operando l'allievo identifica le proprie motivazioni, individua le competenze di base e quelle finalizzate, attiva un processo di apprendimento autonomo e responsabile, aumenta l'autostima. Nella seconda fase i Docenti orientano gli alunni alla ricerca degli elementi fondanti, delle fonti del progetto e degli strumenti necessari per il risultato da conseguire. Nella terza fase i Docenti elaborano il piano operativo di applicazione degli strumenti organizzativi e didattici (U.A.) per la realizzazione del progetto. Gli allievi lavorano per gruppi, acquisiscono i contenuti (O.S.A.) e li mettono in

relazione con quanto precedentemente appresso, identificando la soluzione ritenuta migliore in funzione degli obiettivi da conseguire nella fase finale. Nella quarta fase gli allievi avviano il loro percorso di apprendimento attraverso la sperimentazione laboratoriale, in contesti operativi reali o simulati, in funzione dell'acquisizione della competenza di asse culturale di cittadinanza. Per la pratica realizzazione dei contesti operativi, in particolare nel settore economico, esiste da tempo una metodologia consolidata ed apprezzata dal modo imprenditoriale, valga uno per tutti ASSOLOMBARDA che, nel segnalare linadeguatezza della preparazione scolastica per laccesso al mondo del lavoro, si sforzata di indicare dei possibili correttivi. Da una ricerca tra gli imprenditori iscritti ad ASSOLOMBARDA si evidenziato che: per il 74% delle aziende l'alternanza scuola lavoro rappresenta uno strumento importante per avviare i diplomati verso una professione per il 98,6% delle aziende il tirocinio formativo rappresenta un'esperienza importante nel curriculum di un giovane diplomato Dunque, per le associazioni industriali, i cavalli di battaglia sono l'alternanza scuola lavoro e tirocinio formativo Lalternanza scuola lavoro norma di legge dal 2003, in particolare larticolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53, elenca principi e criteri direttivi: svolgere l'intera formazione dai 15 ai 18 anni, attraverso l'alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilit dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di convenzioni Con il decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro si dettano le modalit di realizzazione dei corsi del secondo ciclo, sia nel sistema dei licei, sia nel sistema dell'istruzione e della formazione professionale, per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Lattuale normativa di riordino, allarticolo 5, comma 2, lett. e), chiarisce che Stage, tirocini e alternanza scuola lavoro sono strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio . Tuttavia, nei casi di difficolt nellindividuazione delle aziende, situazione abbastanza comune nel sud dellItalia, possibile svolgere lalternanza scuola lavoro in modalit di Impresa Formativa Simulata Tramite lIFS possibile: 1. Dare lopportunit alle scuole di simulare il processo di realizzazione e gestione di unazienda; 2. Simulare in laboratorio la creazione di unimpresa: dallindividuazione allelaborazione del piano economicofinanziario, fino allimplementazione dellimpresa stessa; 3. Emulare tutte le attivit dellimpresa reale. Inoltre si sviluppano degli interessanti percorsi pedagogico-didattici, stimolando gli alunni ad apprendere facendo nonch ad affrontare le situazioni nellottica del trovare la soluzione ai problemi poich, nellImpresa Formativa Simulata, gli studenti operano a scuola come se fossero allinterno di unazienda laboratorio (modello del learning by doing e del problem solving). Per di pi le IFS interagiscono fra loro ed operano nel mercato della rete telematica, rispettando la normativa italiana come se fossero aziende reali. In definitiva il percorso di aggiornamento prospettato, in modalit ricerca-azione, dovrebbe prevedere: 1. sensibilizzazione dei docenti alla realizzazione dei percorsi di ricerca-azione; 2. implementazione dei laboratori; 3. sperimentazione dei laboratori e, nei casi specifici, dei percorsi IFS (impresa formativa simulata); 4. valutazione dei risultati e prima socializzazione dei risultati tra le reti; 5. feed-back per ritornare al punto 1) e disporre i correttivi; 6. socializzazione dei risultati tra le reti.

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