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LA LEGGE 107\2015

La legge 107 viene approvata in concomitanza con la legge n. 124 in vigore dal 28 agosto 2015, e ne
comprende alcuni interventi.
Gli strumenti che la legge 107 introduce sono:
- organico dell’autonomia
- piano straordinario di assunzioni
- POF triennale (PTOF)
- formazione in servizio obbligatoria
- carta elettronica per l’aggiornamento
- comitato di valutazione/ sistema di premi per docenti
- rafforzamento delle funzioni del dirigente scolastico, dirigente “leader educativo”
- reti di scuole
- piano scuola digitale

L’obiettivo principale della legge è quello di dare piena attuazione all’autonomia delle istituzioni
scolastiche, prevedendo interventi che riguardano la gestione degli insegnanti e dei dirigenti. In
particolare si parla di organico dell’autonomia che dovrebbe portare ad un assetto più stabile e
funzionale alle singole scuole. L’organico dell’autonomia sarà determinato con cadenza triennale e
su base regionale; esso comprenderà l’organico di diritto, i posti per il potenziamento e l’organico
dei posti di sostegno. Le scuole, d’ora in poi, potranno indicare allo Stato il fabbisogno di docenti
per realizzare specifiche progettualità, destinate a qualificare il servizio offerto. I singoli istituti
scolastici saranno chiamati, pertanto, a definire nel Piano triennale, oltre alle attività di
potenziamento dell’offerta formativa, le risorse professionali che occorreranno per la loro
realizzazione. Una volta assegnate le risorse, saranno i Dirigenti scolastici a conferire direttamente
gli incarichi di durata triennale ai docenti.

Il provvedimento dà il via libera ad un piano straordinario di assunzioni per l’anno scolastico


2015/2016 per coprire le cattedre vacanti e creare il nuovo organico dell’autonomia (organico
funzionale) che darà alla scuola l’8% di docenti in più, una media di 7 insegnanti aggiuntivi per
ciascun istituto.
Le scuole, attraverso l’organico funzionale, potranno esercitare tutte le possibili forme di flessibilità
in vista della piena realizzazione del curricolo d’istituto e del raggiungimento degli obiettivi generali
della legge.
La flessibilità delle scuole, in concreto, si attua:
- nell’articolazione oraria delle singole discipline
- nell’estensione dell’orario scolastico per offrire servizi aggiuntivi
- nella programmazione plurisettimanale, nell’orario di servizio dei singoli docenti e nel monte ore
complessivo
- nell’ipotesi di co-docenze in classi numerosi o particolarmente impegnative.

Il PTOF (Piano triennale dell’offerta formativa) viene elaborato dal Collegio dei docenti e viene
approvato dal Consiglio d’Istituto. Il Piano deve essere predisposto entro il mese di ottobre
precedente al triennio di riferimento e può essere rivisto/aggiornato annualmente entro l’ottobre
di ciascun anno; deve essere pubblico ed identifica l’identità del singolo istituto.
Il PTOF si articola in parti:
1) la prima parte delinea le priorità strategiche per ciascuna scuola;
2) la seconda è quella della progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa,
nella quale dovrà trovare definizione l’organizzazione didattica complessiva, con orari, plessi, sedi
tempo scuola, attività, orari, servizi. In questa parte del PTOF andranno anche definiti:
- gli obiettivi educativi e formativi
- il curricolo verticale
- le attività didattiche curricolari ed extracurricolari
- le attività di continuità e orientamento.
Gli obiettivi che la scuola deve considerare prioritari per il potenziamento della sua offerta
formativa triennale sono:
- il potenziamento delle competenze linguistiche
- il potenziamento delle competenze logiche, matematiche e scientifiche
- potenziamento delle competenze culturali (musica, arte, cinema, media)
- potenziamento delle competenze di cittadinanza attiva e democratica, con particolar attenzione
all’educazione interculturale
- lo sviluppo di comportamenti legati all’aspetto della legalità, della sostenibilità ambientale, del
rispetto dei beni paesaggistici
- il potenziamento delle discipline motorie e l’assunzione di comportamenti ispirati a stili di vita
sani
- lo sviluppo di competenze digitali (utilizzo critico e consapevole)
- il potenziamento delle metodologie e delle attività laboratoriali
- la prevenzione della dispersione scolastica, della discriminazione e del bullismo anche di tipo
informatico
- il potenziamento dell’inclusione scolastica e della garanzia del diritto allo studio per gli alunni con
bisogni educativi speciali
- la valorizzazione della scuola come comunità aperta al territorio e in grado di promuovere
l’interazione con le famiglie e con la comunità locale
- l’apertura pomeridiana delle scuole
- l’incremento alternanza scuola-lavoro (per il II ciclo di istruzione)
- la realizzazione di percorsi di alfabetizzazione per studenti di cittadinanza e lingua non italiana
- la definizione di un adeguato sistema di orientamento
3) la terza parte del PTOF riguarda il numero di posti di personale (compreso quello per l’organico
dell’autonomia e per le reti di scuole) e le attività di formazione che nel triennio si intendono
realizzare per il personale scolastico;
4) la quarta parte è relativa al fabbisogno di attrezzature, infrastrutture, sussidi;
5) la quinta riguarda il piano di miglioramento: in questo senso, viene richiamata la necessità che le
istituzioni scolastiche promuovano processi di valutazione e autovalutazione, con conseguente
diffusione dei risultati conseguiti.

La 107 prevede un cambiamento enorme in merito alla formazione in servizio dei docenti.
La formazione in servizio è obbligatoria, permanente e strutturale. Quindi, da un lato il singolo
docente è obbligato a formarsi, dall’altro l’istituzione scolastica ha il dovere di organizzare i corsi
che gli insegnanti saranno tenuti a frequentare.

Un’altra importante novità contenuta nella legge 107 è la Carta elettronica per l’aggiornamento e
la formazione del docente di ruolo. La carta ha un importo annuo di 500 euro che possono essere
impiegati per iscrizione a corsi di aggiornamento inerenti il profilo professionale, per l’acquisto di
libri, testi, software,ecc, per l’ingresso a mostre, spettacoli culturali e, in generale, per tutte le
iniziative che siano coerenti con le attività indicate nel PTOF.

Nella 107/2015 si sottolinea che l’immissione in ruolo è condizionata al superamento positivo del
periodo di formazione e di prova, della durata di almeno 180 giorni (dei quali almeno 120 per
attività didattiche). In caso di valutazione negativa, il personale docente è sottoposto ad un
secondo periodo di formazione e prova, non rinnovabile.
Le attività formative previste per il superamento del periodo di formazione e prova hanno la durata
complessiva di 50 ore, articolate in 4 fasi:
1) incontri propedeutici e di restituzione finale (non più di 6 ore)
2) laboratori formativi (12 ore)
3) peer to peer e osservazione in classe (12 ore)
4) formazione on line (20 ore)
Al docente neo-assunto è richiesto di svolgere una forma di autovalutazione (bilancio delle
competenze) con la supervisione del collega tutor. Il bilancio delle competenze è propedeutico
all’elaborazione di un patto per lo sviluppo professionale che sarà redatto dall’interessato, dal
dirigente e dal docente tutor. Nel patto vengono stabiliti gli obiettivi di sviluppo delle competenze
culturali, disciplinari, didattico-metodologiche e relazionali da raggiungere attraverso le esperienze
formative previste nelle 50 ore.
Per i docenti neo-assunti gli Uffici scolastici territoriali predisporranno laboratori formativi per
complessive 12 ore di attività.
Alle 12 ore delle 50 che il docente neo-assunto è tenuto a svolgere, se ne aggiungono altre 12 di
osservazione in classe, svolte dall’interessato e dal suo tutor (formazione peer to peer).
L’insegnante neo-assunto deve predisporre un portfolio personale, in formato digitale, dove dovrà
documentare il proprio curriculum, le fasi significative della progettazione e delle attività
didattiche, una ricostruzione “ragionata” delle tappe più significative della propria esperienza.

La legge 107, al comma 129, prevede la costituzione presso ogni istituzione scolastica di un
Comitato di valutazione presieduto dal DS e costituito da:
- 3 docenti dell’istituzione scolastica, di cui 2 scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio
d’istituto;
- 2 rappresentanti dei genitori (per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione); un
rappresentante degli studenti e uno dei genitori per la scuola secondaria di secondo grado, scelti
dal consiglio di istituto;
- 1 componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici
e tecnici.
Il comitato dura in carica 3 anni.
Le principali funzioni del comitato sono:
- individuare dei criteri per la valorizzazione del personale docente della scuola;
- esprimere un parere obbligatorio sul superamento del periodo di formazione e di prova del
personale docente. In questo caso il comitato e formato solo dal DS, che lo presiede, dai docenti e
dal docente tutor.
I criteri per la valorizzazione dei docenti sono individuati in base:
- alla qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica,
nonché del successo formativo e scolastico degli studenti;
- ai risultati ottenuti dal docente in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e
dell’innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla
documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;
- alle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo, didattico e nella formazione del
personale.
Nella legge 107/2015 (commi 71, 72, 73) si prevede che gli Uffici Scolastici Regionali promuovano la
costituzione di reti tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale e la possibilità di
utilizzare insegnanti della rete per:
- assistenza e integrazione sociale delle persone con disabilità;
- insegnamenti opzionali e specialistici;
- coordinamento nella progettazione funzionale di piani triennali dell’offerta formativa;
- piani di formazione del personale scolastico;
- risorse da destinare alla rete per il perseguimento delle proprie finalità.

Nuovo ruolo del dirigente: da un lato, è chiamato a promuovere relazioni e competenze che
rafforzino l’identità della “sua” scuola (leadership educativa); dall’altro, deve promuovere
condivisione nella comunità più ampia (leadership partecipata). Egli dirige e organizza l’offerta
formativa, è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali, nonché dei risultati
del servizio. Avranno la possibilità di individuare, sui posti che si liberano ogni anno, i docenti con il
curriculum più adatto a realizzare il progetto formativo del loro istituto. L’individuazione dei
docenti da parte dei presidi avverrà all’interno di ambiti territoriali predisposti dagli Uffici Scolastici
Regionali.

Reti di scuole: verranno istituiti ambiti territoriali e Reti di scuole. Gli ambiti territoriali dovranno
essere 'inferiori' alla provincia e dentro verranno istituite le Reti di scuole. Queste potranno
sottoscrivere accordi per la gestione delle 'risorse professionali' (il personale), le attività
amministrative (segreterie) e le iniziative didattiche.
Le reti si accorderanno anche sugli insegnamenti opzionali, quelli specialistici, di coordinamento e
di progettazione funzionali ai piani dell'offerta formativa. Anche la formazione dei docenti potrà
essere 'condivisa' e quindi ai docenti potrà essere chiesta maggiore mobilità anche per la propria
formazione.

Piano scuola digitale: si prevede l’adozione di un Piano Nazionale della scuola digitale volto a
rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze.
Il Piano persegue vari obiettivi tra cui:
- la realizzazione di attività per lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti
- il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali
- la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale
Nelle scuole opereranno gli animatori digitali, docenti (uno per istituto) a cui le scuole potranno
affidare processi di innovazione digitale relativi alla realizzazione di attività, alla creazione di
laboratori,alla diffusione della cultura digitale.

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