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ERICKSON PRIMARIA

CAP. 4
LA SCUOLA PRIMARIA: GLI ASPETTI ORDINAMENTALI

IL SISTEMA FORMATIVO ITALIANO: PERIODO E CICLI

La legge 170/2015 non interviene sul modello delineato dalla legge 53/2003 articolato nella scuola dell’infanzia
e in quelle del primo e secondo ciclo di istruzione.
Per il riassetto dell’istruzione superiore viene confermato quello definito dal ministro Gelmini nel 2010,
articolato nei tre indirizzi dei Licei, Istituti Tecnici e quelli Professionali.
Il modello strutturale del ciclo di istruzione, organizzato per istituti comprensiv, rimane quello della Legge di
Moratti:
 Scuola dell’infazia triennale
 Scuola primaria
 Scuola secondaria di primo grado con esami di stato conclusivi.

La Legge 107/2015 conferma pienamente i principi generali a cui il sistema deve essere ispirato:
 Valorizzazione e crescita della persona
 Rispetto dell’identità e della diversità di tutti e di ciascun alunno e l’attenzione ai suoi ritmi di sviluppo
 Il rispetto delle scelte educative della famiglia in una prospettiva di cooperazione tra la famiglia e la
scuola.
 In merito al funzionamento della scuola, prevede la progressiva eliminazione del precariato, l’organico
dell’autonomia, la possibilità del DS di scegliere nell’ambito del potenziamento gli insegnanti sulla base
delle esigenze della propria scuola, l’organizzazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, la
stesura di un nuovo Testo Unico delle Norme della Scuola.

SCUOLA PRIMRIA E LE SUE FUNZIONI

La Legge n 53/2003 ha delineatol’attuale assetto ordina mentale della scuola primaria e rimane in vigore anche
dopo la Legge 107/2015.
E’ stato previsto il primo ciclo di istruzione unificando la scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.
Sono stati abbandonati i programmi didattici a favore della definizione di un nuovo documento, le Indicazioni
nazionali per i piani di sviluppo personalizzati, a loro volta sostituite dala Indicazioni Nazionali del 2007 e oggi
aggiornate all’ultima versione del 2012.
LA SCUOLA PRIMARIA E LE SUE FUNZIONI
Il primo ciclo d'istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Che copre un
arco di tempo fondamentale per l'apprendimento lo sviluppo dell'identità degli alunni, nel quale si pongono le
basi e si acquisiscono gradualmente le competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo
l'intero arco della vita.
La finalità del primo ciclo è l'acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le
competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzare tale finalità alla
scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; Curare accesso facilitato per
gli alunni con disabilità; previene l'evasione dell'obbligo scolastico e contrasta la dispersione; valorizza il
talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo di miglioramento della qualità del sistema di
istruzione.
La scuola primaria e anche chiamata promuovere modalità di conoscenza e di indagine che consentiranno agli
alunni di continuare ad apprendere per tutta la vita. La proposta di conoscenze deve essere fortemente collegata
alle esperienze già realizzate dai bambini, occorre partire con una continua negoziazione operativa dalla cultura
inesperta di bambini. Si tratta di un percorso attraverso il quale si promuove il radicamento delle conoscenze, il
sapere basato sulle esperienze e il fare e l'agire.
Nella scuola primaria viene promossa la formazione integrale degli alunni anche dal punto di vista dell'
affettività.
Questo grado scolastico si qualifica per le sue caratteristiche di primarietà, intesa come ambiente di
apprendimento educativo in cui i bambini sviluppano le proprie capacità di autonomia, di riflessione critica, di
relazione, di progettazione della propria vita.
La scuola primaria promuove il processo di integrazione sociale, indipendentemente dalla appartenenza
culturale e religiosa di bambini ed alla loro origine geografica. È impegnata a rimuovere tutti gli ostacoli di
qualsiasi ordine che possano impedire il pieno sviluppo della personalità dei bambini e promuove nel contempo
forme di educazione a una convivenza civile attiva e costruttiva e di affermazione dei valori positivi della vita.
Inoltre chiamata a esaltare la capacità di collaborazione, partecipazione, impegno, solidarietà, rispetto reciproco
degli alunni Che diventano elementi portanti dell'intero progetto educativo.
L’EVOLUZIONE DEL TEMPO SCUOLA
La precedente legge ordinamentale numero 148 del 1990 per la scuola elementare aveva progressivamente
consolidato un'offerta di tempo scuola settimanale di 40 ore per il tempo pieno e di 30, delle quali 3 opzionali,
per il tempo normale.
Queste ultime ore aggiuntive su libera scelta delle famiglie ma che Mammano vennero inglobate nel curriculum
complessivo diventando di fatto obbligatorie.
giá nelle indicazioni per i piani personalizzati il modello orario proposto è stato delle 27 ore settimanali e in tale
monte ore rientrava anche l'insegnamento della prima lingua comunitaria.
Dopo l'intervento del ministro Moratti Il modello definito é stato quello delle 27 ore settimanali per il tempo
normale 40 x il tempo pieno.
L'intervento successivo del ministro Fioroni non ha riguardato gli ordinamenti ma solo le indicazioni nazionali
che sono stati aggiornati. La definizione del curricolo è stata raffinata alle seguenti istituzioni scolastiche nel
Piano dell'Offerta Formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e degli
obiettivi di apprendimento posted alle indicazioni nazionali
La Prospettiva delle indicazioni. Fammi sapere integrato nel quale riveste particolare importanza l'acquisizione
dello sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria e secondaria di primo grado, secondo un
percorso continua da 6 a 14 anni che configura un vero e proprio curricolo verticale dell'intero ciclo ottennale.
Per tutte le discipline a cui sono fissati gli obiettivi di apprendimento
Intervento del ministro Gelmini introduce con il DPR numero 81/2009 per la scuola primaria il concerto del
maestro unico prevalente con il conseguente, definitivo superamento della aspetto modulare previste dalla legge
numero 148/1990
Permangono ancora criticità legate alla riduzione delle ore di compresenza conseguente alla riduzione degli
organici con difficoltà di garantire attività di approfondimento e di recupero, alla crisi del tempo pieno, anche
legata al calo degli iscritti per le difficoltà economiche e le famiglie a pagare le rette delle mense, alla gestione
dell'anticipo scolastico, sempre più richiesto anche delle famiglie non italiane per evitare la retta delle scuole
dell'infanzia.
La legge 107/2015 rilancio la proposta dello PTOF il piano triennale dell'offerta formativa e dell'organico
dell'autonomia
ANTICIPO SÍ ANTICIPO NO
Una delle opportunità che la scuola ha offerto negli ultimi anni alle famiglie è stata quella dell'anticipo
scolastico. Era stata infatti il ministro Moratti a introdurre questo modello nella riforma con l'articolo 2 della
legge delega numero 53/2003:
“ è previsto che alla scuola primaria si scrivano le bambine ei bambini che compiono i 6 anni di età entro il 31
agosto; Possono iscriversi anche le bambine i bambini che li compiono entro il 30 aprile dell'anno scolastico di
riferimento.”
Oggi l'anticipo di iscrizione alla scuola primaria è consentito ai bambini che compiono 6 anni di età entro il 30
aprile dell'anno scolastico di riferimento. La missione deve essere accolta dalla scuola, subordinatamente alla
disponibilità di posti e ai criteri di precedenza deliberati dal Consiglio d'Istituto. La nuova circolare sulle
iscrizioni raccomanda di famiglia di consultare i docenti della scuola dell'infanzia frequentata dal proprio figlio
prima di procedere alla iscrizione anticipata alla scuola primaria.
La scelta dell' anticipo è stata pensata in modo da consentire i bambini più capaci di anticipare le esperienze di
apprendimento. È stata anche prevista la possibilità di creare le sezioni primavera specifici servizi educativi per
i bambini nella fascia di età tra i 2 ei 3 anni con contributi Statali e regionali
L'anticipo rischia di trasformare l'asilo nido in una sorta di luogo di transito in cui l'esigenza assistenziale
finisce per prevalere su quello educativo. Questo modello assistenziale finirebbe per influenzare anche le scuole
dell'infanzia che potrebbero essere spinte ad accogliere i bambini grandi per l'età dell'asilo nido, compresi nella
fascia di 23 anni in un'ottica prevalentemente custodialistica.
Per quanto riguarda l'anticipo della scuola primaria i bambini di anni 5 e mezzo o anche meno saranno
impegnati soprattutto ad acquisire le abilità strumentali di base.
ELEMENTI DI IGIENE SCOLASTICA
(CAP.4)

PAROLE CHIAVE: igiene – ambiente scolastico – fattori di rischio

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’igiene è la disciplina che si occupa della promozione, del
mantenimento e del potenziamento dello stato di salute della popolazione, ossia una condizione di completo
benessere fisico, psicofisico e sociale.
Per tali motivi sarebbe auspicabile una corretta educazione all’igiene fin dai primi anni di frequenza scolastica.
Una prima considerazione riguarda l’ubicazione dell’edificio scolastico che deve essere integrato nel contesto
urbano ma lontano da industrie, mercati, cimiteri,.. e l’area deve essere recintata e possedere un cortile prima
dell’uscita diretta sulla strada. Devono essere eliminate tutte le barriere architettoniche.
Il numero dei servizi igienici deve essere pari al numero delle classi, distinti per sesso e provvisti di antibagno.
Nell’aula deve essere prevista una superficie di almeno 1,8 mq per alunno con banchi adeguati all’altezza
dell’alunno. Essa deve risultare adeguatamente illuminata e ben areata da finestre, con temperatura idonea alla
stagione.
La mensa e la cucina devono essere a norma di sicurezza e igiene.
Oltre all’ambiente e all’edificio bisogna considerare le sorgenti inquinanti esterne e interne alla scuola.
Tra le sorgenti inquinanti esterne rientrano l’inquinamento dell’aria, del suolo e degli ambienti limitrofi.
Tra le sorgenti inquinanti interne rientrano invece: la diffusione di agenti microbici, la combustione difettosa
degli impianti, gli arredi sporchi o danneggiati, ecc..
E’ da considerare dannosa anche l’esposizione a sostanze tossiche quali detergenti per la pulizia o sostanze
chimiche alla portata di bambini.
Vanno poi considerati i fattori di rischio fisici (traumi, incidenti, spigoli,..) e biologici (ambienti non
adeguatamente illuminati o troppo rumorosi).
In ambiente scolastico assai diffusa risulta anche la problematica della pediculosi, un’infestazione molto
comune causata dai pidocchi.

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