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LA SCUOLA E L'EUROPA (cap.

1 integrato con primo capitolo avvertenze generali Erickson su


piattaforma digitale)

L' UE, dal Dopoguerra ad oggi, è diventata una realtà anche se il suo cammino è stato lento e contrassegnato
da incompletezze tutt'ora evidenti.
Nata con finalità prettamente economiche, l'UE ha affrontato un percorso lungo e progressivo mirato alla
costruzione di un'identità europea che andasse oltre il lato economico.
Per ciò che concerne il settore dell'istruzione, quella europea è una storia recente: è verso la fine degli anni
'60 che, in concomitanza con l'espansione dei sistemi scolastici, la CEE avverte l'esigenza di avviare prime
forme sperimentali di cooperazione in tale campo. Tali forme sperimentali si concretizzano a partire dalla
metà degli anni '70 e avevano come obiettivo il miglioramento della corrispondenza tra i sistemi di
istruzione, la formazione professionale e l'interazione col mercato del lavoro, la realizzazione di una politica
di pari opportunità educative per tutti.
Dopo queste forme sperimentali di cooperazione, il primo vero appuntamento dell'attività comunitaria con
l'istruzione è rappresentato dal Trattato di Maastricht del 1992, nel cui art.126 si prende consapevolezza
dell'importanza della preparazione del capitale umano alla base delle politiche dell'Europa. Con il Trattato di
Maastricht si individuano le iniziative comunitarie da attivare in materia di istruzione, proponendo la
diffusione e lo studio delle lingue comunitarie, la cooperazione tra i sistemi scolastici, la mobilità degli
studenti e degli insegnanti , lo scambio di informazioni, lo sviluppo dell'istruzione a distanza.
Dopo il Trattato di Maastricht, l'Europa è entrata sempre più a pieno titolo in materia scolastica per tutta una
serie di motivi. Innanzitutto l'affermazione di una cittadinanza europea, come completamento di quella
nazionale, richiede la costruzione di un sapere uniforme e porta alla consapevolezza che la ricchezza
dell'Europa si fonda sulle conoscenze e competenza dei suoi cittadini.
L'Europa, inoltre, negli ultimi anni si trova a dover affrontare delle grandi sfide che stanno determinando un
rallentamento del processo di integrazione, ovvero l'immigrazione e la multiculturalità, la minaccia del
terrorismo, la rivoluzione tecnologica che sta trasformando le caratteristiche del lavoro e della produzione.
Tutti questi fattori portano ad attribuire maggiore importanza al ruolo del fattore umano perché si deve
adattare ad una nuova e complessa rete.
Dalla complessità di questa situazione è emerso uno sprint da parte dell'UE nei suoi interventi nel campo
dell'istruzione,
Dopo Maastricht ricordiamo:
– 1993 – LIBRO BIANCO DI DELORS ( presidente della commissione europea):
> sottolinea che una delle cause fondamentali della disoccupazione è il basso livello di istruzione,
quindi sottolinea che istruzione e formazione sono i pilastri fondamentali delle politiche del lavoro
– 2000 – MEMORANDUM DI LISBONA: afferma la necessità di una qualità dell'istruzione e si
forniscono indicazioni di fondo che gli Stati membri devono rispettare per perseguire tale finalità:
> favorire l'accesso del giovani ai sistemi formativi
> migliorare la qualità ed efficacia dei processi di istruzione, curando la formazione degli insegnanti,
favorendo gli studi scientifici, l'accesso alle tecnologie
> aprire i sistemi europei al mondo
– 2006 – RACCOMANDAZIONE EUROPEA: relativa all'individuazione di otto competenze chiave
per l'apprendimento permanente. Si introduce, cioè, il LIFELONG LEARNING, ovvero la necessità,
imposta oggi dal mondo del lavoro e dalle nuove esigenze, di prendere parte ad iniziative di
apprendimento lungo tutto l'arco della vita.
Delle 8 competenze chiave:
> 5 sono riferite a specifici ambiti disciplinari (comunicazione nella propria lingua, comunicazione
nella lingua straniera, competenze matematiche, scientifiche,m tecnologiche, sociali e civiche)
> 3 si riferiscono ad ambiti trasversali ( imparare ad imparare, spirito di iniziativa, consapevolezza
ed espressione culturale)
Le 8 competenze per l'apprendimento ruotano attorno a tre concetti basilari:
1) conoscenze: insieme di fatti e principi, teorie, pratiche relative ad un settore di studio. Possono
essere teoriche e pratiche
2) abilità: la capacità di applicare le conoscenze per portare a termini compiti e risolvere problemi.
3) competenze: sono descritte in termini di responsabilità ed autonomia, capacità di utilizzare
conoscenze ed abilità nella vita di tutti i giorni
La Raccomandazione europea sarà ripresa dal nostro governo con DM 139/2007 che innalza
l'obbligo scolastico a 16 anni.
Dopo la pubblicazione di tutti questi documenti, si è giunti a delle importasti consapevolezze:
– necessità di maggiore collaborazione tra i paesi dell'UE
– concezione dell'educazione come punto indispensabile della formazione umana
– convinzione che occorra investire sulla qualità dell'istruzione per poter favorire l'inserimento nel
mondo del lavoro.
Dopo tutto il lavoro di documentazione, l'Europa ha dovuto mettere a punto delle strategie per potervi dare
attuazione: sono state attivate tutta una serie di iniziative definite come “PROGRAMMI EUROPEI”, cioè
strumenti culturali e finanziamenti su base pluriennale.
Il nostro Paese è quello che ha saputo sfruttare meglio tale opportunità, utilizzando i FONDI
STRUTTURALI. L'iniziativa più importante è stata il PON (PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE)
Ricerca e competitività 2007/2013. Esso ha consentito di promuovere varie iniziative e progetti nella ricerca
e nell'innovazione, in 4 regioni del Sud d'Italia, con le risorse europee del Fondo europeo per lo sviluppo
regionale e con risorse nazionali.
Inoltre vi è la COMUNICAZIONE EUROPEA 2020: essa è strumento per superare le criticità che ancora
impediscono una piena integrazione europea. In tale comunicazione viene indicata una strategia per il
prossimo decennio, per rilanciare un triplice ordine di crescita:
– CRESCITA INTELLIGENTE: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione
– CRESCITA SOSTENIBILE: come impatto ambientale
– CRESCITA INCLUSIVA: promuovere un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca
la coesione sociale e territoriale.
Sono proposti degli obiettivi che verranno tradotti in OBIETTIVI NAZIONALI, che riguardano
l'occupazione, la ricerca, l'innovazione, l'istruzione, la lotta contro la povertà, l'innovazione, l'energia.
L'obiettivo è migliorare i livelli di istruzione, ridurre il tasso di dispersione scolastica.
La priorità della crescita intelligente deve tradursi in azioni che permettano la promozione dell'innovazione e
il trasferimento delle conoscenze in tutti i paesi dell'UE. In particolare sono previste tre azioni:
1) l'unione dell'innovazione (favorire l'accesso ai finanziamenti per la ricerca)
2) Youth on the move (per migliorare l'efficienza de sistemi di insegnamenti e agevolare l'ingresso dei
giovani nel mondo del lavoro)
Anche per la strategia Europa 2020si rendono necessari dei programmi di intervento:
– per i finanziamenti, si riconferma lo strumento dei fondi strutturali
– programma ERASMUS+, sostituisce, fondendoli, i programmi formazione e gioventù
– sistema di garanzie e prestiti per studenti di corsi di laurea magistrale
– azioni nel settore dello sport
Per quanto concerne l'Italia, l'UE ha emanato, nel 2014, una raccomandazione nella quale si chiede al nostro
Paese di insistere sul processo di miglioramento della qualità di insegnamento e di promozione di livelli di
istruzione più elevati.
L'UE ha criticato l'Italia per l'assenza di reali pratiche di valutazione degli istituti scolastici, invitando a:
– rendere operativo il sistema nazionale per la valutazione degli istituti scolastici, che consente di
migliorare i risultati scolastici e diminuire gli abbandoni
– migliorare la formazione professionale
– fare in modo di destinare maggiori finanziamenti all'istruzione e alla ricerca
L'Italia ha così introdotto il RAV per tutte le scuole: esso consente di individuare le proprie criticità e il piano
di miglioramento.

Con l'UE si sono introdotti due concetti fondamentali:


– LIFELONG LEARNING: cioè l'apprendimento permanente come prospettiva di educazione e
formazione
– LIFE WIDE LEARNING: orizzontalità dell'apprendimento permanente. L'apprendimento avviene in
tutti gli ambiti della vita, anche al di fuori dei luoghi deputati per tradizione all'apprendimento.
– principio di sussidiarietà: ogni paese dell'UE mantiene le proprie competenze. L'UE interviene solo
quando l'azione dei singoli stati non siano sufficienti

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