Sei sulla pagina 1di 4

Il ruolo dell’insegnante:

Ripercorrendo la storia dell’istruzione primaria dall’Unità ad oggi ci accorgiamo che essa ha conosciuto
sostanzialmente 3 cambi di scenario:

- Nel primo, il modello scenario è stato quello del maestro unico, il quale svolgeva la sua attività nella
classe per tutto il tempo scuola. Era quello il modello designato dalla Legge Casati del 1861, che
non prevedeva oneri per lo Stato ed affidava l’istruzione elementare agli Enti comunali;

- Il secondo, è legato alla svolta importante delle del 1911, con la Legge Danieo e Credaro, che
avocava allo Stato anche l’istruzione primaria. Qualche anno dopo, nel 1923, con la Riforma
Gentile cambiava anche la formazione iniziale con la creazione degli istituti magistrali che
avrebbero rilasciato diplomi a generazioni di maestri/e,

- Il terzo cambio di scenario è avvenuto durante gli anni Ottanta, i programmi del 1985 hanno
condotto nel 1990 alla riforma della stessa scuola con il team dei docenti e l’insegnamento
modulare. Si tratta di un modello, che soprattutto con la riforma Gelmini, è stato rimesso in
discussione; oggi, pur permanendo vari elementi dell’organizzazione modulare, si è tornati
all’insegnante prevalente-unico.d

Personalizzazione e insegnante prevalente –unico

I profondi cambiamenti che sono stati vissuti in quest’ultimo ventennio da tutti i Paesi europei hanno posto
la questione del SUCCESSO SCOLASTICO: si tratta pertanto di realizzare una scuola + a misura degli aluni, in
grandi di creare tutte le condizioni per favorire il oro apprendimento personale.

Fattori per la realizzazione del principio della personalizzazione dell’insegnamento sono :

- La valorizzazione della progettualità della scuola;

- La coesione professionale dei docenti;

- La differenziazione didattica;

La differenziazione didattica va declinata attraverso: il lavoro per gruppi di alunni della stessa classe; il
lavoro per gruppi di alunni interclasse; le attività di aiuto individuale, i lavoratori creati all’interno della
classe; le attività di apprendimento in rete.

Perché l’azione di personalizzazione possa avere efficacia, gli insegnanti devono ricorrere a due strumenti
metodologici: l’attività di tutorato e l’adozione del Portfolio delle competenze individuali. La
personalizzazione dei percorsi di studio deve trovare la giusta collocazione nel Piano triennale dell’offerta
formativa della scuola, il PTOF, con la realizzazione di contesti educativi efficaci, caratterizzati dalla
flessibilità organizzativa: è questo il presupposto fondamentale per realizzare le prospettive delineate nei
documenti sulla BUONA SCUOLA.

Il successo di un progetto educativo dipende indissolubilmente dall’impegno convinto di tutte le


componenti della scuola. Per quanto riguarda il concetto di collegialità, esso si è arricchito di nuovi valori: il
confronto con i colleghi e con le altre persone coinvolte nel processo educativo. La collegialità si concretizza
nella capacità di confrontarsi nelle varie questioni. Strettamente connessa alla collegialità è la
corresponsabilità, ed infine la partecipazione (ovvero il coinvolgimento dei genitori all’interno della vita
scolastica.

Stato giuridico, periodo di formazione e di prova

Il profilo professionale dei docenti, ha subito negli anni profonde modifiche sul piano giuridico. Oggi i
docenti si configurano come pubblici dipendenti, che svolgono funzioni assegnate dallo Stato, con rapporto
di lavoro regolato da contratti di tipo privatistico. In questo senso si sono succedure 4 tornate contrattuali;

- Il primo contratto viene sottoscritto il 4 agosto del 1995;

- Il secondo contratto il 26 maggio del 199;

- Il terno il 24 luglio del 2003.

Il quarto ancora oggi in vigore è stato sottoscritto il 29 novembre 2007 con validità quadriennale per gli
aspetti giuridici e biennale per quelli economici. E’ l’art. 6 a definire la funzione docente:

- La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo


sviluppo umano, culturale, civile;

- La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale-

Il Contratto suddivide il lavoro professionale in:

- Attività di insegnamento, 22 ore settimanali nella scuola primaria completate da due ore da
dedicare al cordinamento didattico.

- Attività funzionali all’insegnamento, per gli impegni collegiali, di programmazione,progettazione,


ricerca, valutazione, i rapporti con le famiglie

- Attività aggiuntive e ore eccedenti d’insegnamento

La Legge 107/2015 ha stabilito che l’immissione in ruolo è condizionata al superamento del periodi di
formazione di prova, della durate di almeno di 180 gg. Le attività di formazione hanno la durata
complessiva di 50 ore e sono articolate in 4 fasi:

- Incontri propedeutici e di restituzione finale (non + di 6 ore);

- Lavoratori formativi ( 12 ore);

- Peer to peer e osservazione in classe (12 ore);

- Formazione on line (20 ore)

Altre innovazioni sono state introdotte dal Miur, riguardano:

- Il bilancio di competenze, tale richiesta ha lo scopo di personalizzare il + possibile il percorso


formativo del docente in prova; Dirigente, neo-assunto e tutor definiscono gli obiettivi di sviluppo
delle competenze di natura culturale, disciplinare, didattico-metodologica;
- La costituzione di laboratori formativi, azione di competenza degli Uffici scolastici territoriali, si
concretizza nella realizzazione di piani personalizzati di formazione con l’adozione di metodologie
laboratoriali;

- La formazione peer to peer, questa attività è finalizzata a migliorare le pratiche didattiche nella
gestione della classe e prevede che alle 12 ore delle 50 che il neo-assunto è tenuto a svolgere, se ne
aggiungano altre 12 di osservazione in classe con il sostegno del suo tutor;

- Il portfolio personale, in formato digitale diventa uno strumento obbligatorio nel quale i docenti
potranno documentare il proprio curriculum, le fasi significative di progettazione e delle attività
didattiche.

LA BUONA SCUOLA E I DOCENTI

La legge 107/2015 dedica ampio spazio ai docenti, considerati risorsa determinante per la garanzia della
qualità del servizio offerto alle scuole; la legge insiste sulla VALORIZZAZIONE DEL MERITO del personale
docente delle istituzioni di ogni ordine e grado. “Per la valorizzazione del merito è istituito un apposito
fondo, con lo stanziamento di 200 milioni di euro a decorrere dal 2016”

Il riconoscimento del merito, il bonus, viene affidato dalla legge ai Dirigenti scolastici sulla base dei criteri
stabiliti dal Comitato di valutazione.

Gli interventi della Legge sui docenti si focalizzano su aspetti gestionali, di contro Le indicazioni richiamano
principi fondanti della stessa funzione docente, la motivazione, l’attenzione agli alunni, l’organizzazione
dell’apprendimento, delineando un profilo professionale di alto livello. Il principio fondante della scuola è la
centralità degli alunni che apprendono. In questo senso nella Legge 107/2015 si fa riferimento alla
formazione in servizio dei docenti, definita obbligatoria, permanente, strutturale.

Un’importante novità contenuta nella Legge 107 è l’istituzione della Carta elettronica per l’aggiornamento
e la formazione dei docente in ruolo: si tratta di un dispositivo che assicura concretamente al docente di
ruolo un budget dall’importo nominale di 500€ per ciascun anno scolastico. Tale budget potrà essere
utilizzato per acquistare libri, corsi di aggiornamento, visite ai musei, tutto ciò che si coerente con la
formazione professionale.

I termini permanente e strutturale sono riferibili alle istituzioni scolastiche e richiamano le funzioni dei
dirigenti scolastici. Le scuole hanno l’obbligo di definire nel Piano triennale dell’offerta formativa le
iniziative formative che si intendono realizzare collegandole al piano di miglioramento indicato nel
RAPPROTO DI AUTOVAZIONE (RAV). Del singolo istituto. In questo senso, i docenti hanno l’obbligo di
formarsi mentre le istituzioni scolastiche devono organizzare i corsi che essi saranno tenuti a frequentare in
modo continuo e seguendo un criterio di priorità

p.s L’insegnante si propone come “attivatore” di processi allo scopo di rendere autonomi gli allievi nei proprio percorsi
conoscitivi. Per raggiungere tale obiettivo, è necessario che il docente possegga competenze pedagogico-didattiche che si
rivelino un efficace strumento di coinvolgimento dell’intera classe, nonché una guida consapevole per indirizzare nella giusta
direzione il processo di apprendimento. Fondamentale, è quindi la qualità dell’intervento dell’insegnante, che si esplica nel
saper selezionale gli stimoli opportuni, nell’attivare in maniera mirata capacità cognitive dello studente. Il mediatore efficace,
lancia sempre sfide nuove ma accessibili, lavora per consolidare l’autostima e la condivisione dei sentimenti, sa gratificare
quando gli alunni raggiungono buoni risultati, fornisce utili strumenti cognitivi ed emotivi affinchè gli studenti imparino da
soli ad affrontare gli stimoli e a implementare i contenuti in loro possesso. Un insegnante esperto sa richiamare l’attenzione,
dare piccoli suggerimenti al momento opportuno, stuzzicare la curiosità. Nel fare tutte queste operazioni, il docente avrà
innestato un’esperienza di apprendimento significativo: si tratta di un apprendimento che consente di dare un senso alle
conoscenze, permettendo l’integrazione delle nuove informazioni con quelle già possedute, sviluppando la capacità del
problem solving, di pensiero critico, di metariflessione e trasformando le conoscenze in vere e proprie competenze.

Potrebbero piacerti anche