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ASPETTI NORMATIVI

Legge 107/2015
Sottolinea il ruolo centrale della scuola, il rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento degli allievi, di
prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica. Alcuni strumenti innovativi:
obbligatorietà della formazione in servizio;
card personale per la formazione;
Piano nazionale di formazione (triennale);
l’inserimento nel PTOF di ogni singola scuola della ricognizione dei bisogni formativi e delle azioni
formative progettate;
il riconoscimento della partecipazione alla ricerca, alla formazione, alla documentazione di buone
pratiche, come criteri per valorizzare e incentivare la professionalità docente.
Indicazioni Nazionali
Con le Indicazioni nazionali s’intendono fissare gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i
relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze per ciascuna disciplina o campo di esperienza.
CURRICOLO: complesso organizzato delle esperienze di apprendimento che una scuola intenzionalmente
progetta e realizza per gli alunni al fine di conseguire le mete formative desiderate. Centralità dello
studente in tutti i suoi aspetti. Dedicare cura alla formazione della classe come gruppo.
Nuovi Scenari 2018
Attribuisce maggiore importanza al tema della cittadinanza, che attraverserà tutte le discipline. Con la
legge n. 92 del 2019 introduce, a partire dalla scuola dell’infanzia, l’insegnamento dell’educazione civica,
trasversale a tutte le discipline per un’ora alla settimana. con l’obiettivo di formare un individuo dotato
di una solida struttura etico-valoriale.

Nella RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 2018 relativa alle COMPETENZE CHIAVE PER
L’APPRENDIMENTO PERMANENTE vengono delineati 8 tipi di competenze chiave: competenza alfabetica
funzionale; competenza multilinguistica; competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e
ingegneria; competenza digitale; competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare;
competenza in materia di cittadinanza; competenza imprenditoriale; competenza in materia di
consapevolezza ed espressione culturali». Si scorge l’importanza di sviluppare le otto competenze nella
loro “combinazione dinamica” per una crescita personale e sociale per tutta la vita.
INCLUSIONE
Per “educazione inclusiva” si intende quel processo volto a garantire il diritto all’educazione per tutti, a
prescindere da condizioni di disabilità e/o svantaggio psicofisico, socio-economico e culturale. Nella
Dichiarazione di Salamanca del 1994, l’educazione è definita come un diritto fondamentale di ogni
bambino che ha caratteristiche, interessi e necessità di apprendimento che gli sono propri. Partire da
queste caratteristiche è importante per condurre tutti ad apprendere e a diventare soggetti attivi.
L’acronimo BES indica Bisogni Educativi Speciali cioè tutti coloro che presentano svantaggio
socioeconomico, linguistico o culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi e
disabilità certificata ai sensi della legge 104/92 per cui è prevista la presenza del docente di sostegno per
un numero di ore commisurato al bisogno.
AGENDA 2030
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione, sottoscritto nel 2015 dai governi dei
193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile da raggiungere entro il
2030. L’obiettivo n.4 dell’Agenda 2030 si propone di “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva,
e opportunità di apprendimento per tutti”.
VALUTAZIONE (62/2017) ORDINANZA 172 del 2020
La recente normativa ha previsto il superamento del voto numerico e introdotto il giudizio descrittivo
per ciascuna delle discipline previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, Educazione civica
compresa. Un cambiamento che ha lo scopo di far sì che la valutazione degli alunni sia sempre più
trasparente e coerente con il percorso di apprendimento di ciascuno.
I criteri di valutazione adottati, utili a definire i livelli dia apprendimento sono i seguenti: a) l’autonomia
b) la tipologia della situazione entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo. c) le risorse
mobilitate per portare a termine il compito. d) la continuità CON CUI si manifesta. LIVELLI: IN VIA DI
PRIMA ACQUISIZIONE, BASE, INTERMEDIO E AVANZATO.
Nella scuola dell’infanzia valutazione formativa.( il sé e l’altro, la conoscenza del mondo, i discorsi e le
parole, immagini suoni e colori, il corpo e il movimento). La valutazione degli alunni con disabilità
certificata sarà correlata agli obiettivi individuati nel Piano educativo individualizzato (PEI), mentre la
valutazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento terrà conto del Piano didattico
personalizzato (PDP).
DM 850/2015 relativo al periodo di formazione e di prova per i docenti neoassunti
All’art.5 il docente neoassunto con il supporto del docente tutor deve tracciare un bilancio delle proprie
competenze all’inizio del periodo e al termine, riflettendo sulla propria professionalizzazione ed
evidenziando la propria traiettoria di evoluzione(1anno). MODELLO BILANCIO COMPETENZE: Le tre aree
di competenza: Area Didattica, Area Organizzativa e Area relativa alla cura della Formazione continua. Al
termine dell’anno di formazione e prova il Dirigente Scolastico procede alla valutazione dei neoassunti,
sentito il parere del comitato per la valutazione dei docenti e il tutor che ha seguito il docente neo-
assunto.
CCNL 2016-18 COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA
Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche,
metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro
correlate e che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di studio e di
sistematizzazione della pratica didattica.
AUTONOMIA  DPR 275/99  Regolamento dell'autonomia scolastica, dettandone le specificità e le
declinazioni.(art 21 legge 59/99)
Il valore della documentazione in campo scolastico viene sottolineato dall’art. 6 del D.P.R. n. 275/99
promuovendone la sua diffusione all'interno della scuola e gli scambi di informazioni, esperienze e
materiali didattici. L’art. 7 dello stesso D.P.R., inoltre, mette in luce la valenza pedagogica della
documentazione intesa come laboratorio produttivo da mettere a disposizione della collettività, con la
possibilità di ampliare le relazioni tra scuole.
ORGANI COLLEGIALI
Il Consiglio di intersezione nelle scuole dell’infanzia; di Interclasse nelle scuole primarie ;il Collegio dei
docenti; Il Consiglio d’Istituto. Eccetto il Collegio dei Docenti è sempre prevista la rappresentanza dei
genitori. Garantiscono sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra scuola
e territorio. Tutti gli Organi Collegiali della scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle
lezioni.

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