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2018

La Mindfulness in azienda

Dr.ssa Simonetta Lavorati


Counselor, Formatrice, Consulente di
Organizzazione e Istruttrice di Mindfulness
01/07/2018
Sommario

Contesto normativo italiano.............................................................................................................................. 2


Finalità e Campi di applicazione: Mindfulness ai manager o ai collaboratori? ................................................. 3
Regolazione emotiva e gestione dellos tress ................................................................................................ 3
Sviluppo di leadership “illuminate” ............................................................................................................... 3
Sviluppo di soft skills o competenze trasversali ............................................................................................ 4
La Mindfulness come “toppa” riparatrice ..................................................................................................... 4
Domanda esplicita e domanda latente ......................................................................................................... 4
Modalità di applicazione ................................................................................................................................... 5
Altra possibilità di utilizzo, fuori dall’azienda .................................................................................................... 5
La Mindful Organization .................................................................................................................................... 5

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La Mindfulness in azienda:
tra spiritualita e produttivita

Contesto normativo italiano


Grazie agli innumerevoli benefici apportati dalla Mindfulness in tutti i contesti di vita, non poteva mancare
la sua diffusione anche in ambito aziendale.
Ma è proprio questa versatilità dello strumento che lo rende atto a perseguire finalità molto differenti,
talvolta anche strumentali rispetto a fini “nobili” quali, ad esempio, quello di coltivare la spiritualità dei
propri collaboratori per il contatto con il sé superiore.
La diffusione in Italia è aumentata anche grazie alla Legge di stabilità del 2016 che ha introdotto una serie di
agevolazioni in tema di welfare aziendale.
In sostanza, le aziende ricevono degli incentivi per tutte quelle iniziative legate al benessere della persona
in azienda e ai temi della conciliazione vita-lavoro.
Non mancano poi iniziative su base volontaria, quali ad esempio il programma W.H.P. (Workplace Health
Promotion), creato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo programma consiste nella
costituzione di un network di imprese che promuovono benessere in azienda sulla base di specifiche linee
guida. La sua disciplina in Italia è stata affidata alle Regioni che ne supervisionano l’implementazione
attraverso l’operato delle ATS (Agenzie per la Tutela della Salute) sul territorio.
Oltre alla certificazione di “impresa del network che promuove benessere”, tale programma consente di
ottenere benefici fiscali e assicurativi sugli investimenti realizzati per incrementare il benessere delle
persone in azienda.
Le aree in cui le aziende possono favorire salute sono le seguenti:
1. Promozione di un’alimentazione sana
2. Contrasto al fumo di tabacco
3. Promozione dell’attività fisica
4. Promozione della sicurezza stradale e di una mobilità sostenibile
5. Contrasto all’alcol e alle dipendenze
6. Promozione del benessere personale e sociale e della conciliazione vita-lavoro

Come si può evincere anche da queste indicazioni, il benessere in azienda è un concetto molto ampio che
abbraccia tutta una serie di attività, da quelle sportive, ricreative e di cura della persona in termini di salute
psico-fisica.
E quindi come non includere la Mindfulness?

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Finalità e Campi di applicazione: Mindfulness ai manager o ai
collaboratori?
Regolazione emotiva e gestione dello stress
Se pensiamo alla nascita della pratica della Mindfulness in Occidente, pensiamo subito al protocollo MBSR:
Mindfulness Based Stress Reduction. E qual è il contesto di vita dove l’essere umano accumula la maggiore
quantità di stress? Il luogo di lavoro primeggia spessissimo in questa triste graduatoria.
L’applicazione della Mindfulness si presta infatti a tutti i contesti soggetti a forti pressioni legate alla
performance. Le aziende lo sono, ed è impossibile negare l’evidenza che ci sia una forte competitività.
La Mindfulness ha di per sé il potenziale per trasmutare l’atteggiamento competitivo, in uno creativo ad alto
contenuto cooperativo e quindi, estremamente produttivo e proficuo in termini economici.
Ma questo implicherebbe un completo cambio di paradigma rispetto al modo di gestire le aziende e
l’evidenza è che le aziende, soprattutto italiane, non sono ancora pronte per passare alla Mindful
Organization1, i cui contenuti verranno esaminati più in dettaglio nel proseguo di questo testo.
Dunque la sua applicazione rimane ancora frammentata nelle finalità da perseguire, in relazione a specifici
bisogni aziendali.
L’applicazione classica riguarda tutte quelle risorse umane a contatto con il pubblico (il front line) nei ruoli
di servizio clienti o ufficio reclami. Soprattutto in campo assicurativo, la Mindfulness viene proposta per la
sua capacità di sviluppare la regolazione e persino un certo distacco emotivo anche in presenza di forti
sollecitazioni (ad esempio, aggressioni verbali da parte di clienti insoddisfatti).
In questo caso, il costo dei percorsi di Mindfulness rappresenta sicuramente un investimento per l’azienda
che equipaggia il proprio personale di front line per gestire profittevolmente i reclami o le richieste di
assistenza, minimizzando i danni che tali aggressioni implicano per ogni essere umano.
Talvolta un’oculata gestione di un cliente insoddisfatto può diventare persino una buona occasione di
ulteriore vendita o comunque di ribaltamento della situazione, facendo risalire la stima e l’apprezzamento
che il cliente ripone nell’azienda fornitrice. Ma vediamo ulteriori applicazioni.

Sviluppo di leadership “illuminate”


Un sano utilizzo della Mindfulness è senz’altro quello rivolto ai manager.
È intuitivo immaginare che un capo Mindfull sia maggiormente incline ad uno stile di leadership che tenda a
gestire le sue risorse secondo i criteri del manager Coach. Ovvero un capo che:
 È autorevole
 In grado di realizzare la delega in modo controllato
 Incentiva lo sviluppo del potenziale creativo dei propri collaboratori, favorendone
l’autorealizzazione
 Motiva, valorizza e incoraggia le risorse umane anche nelle difficoltà
 Facilita il cambiamento, sempre necessario nelle aziende
 Comunica in modo efficace e sostiene una comunicazione continua e trasparente all’interno del suo
team o della sua azienda.
 È imparziale, empatico e rispettoso delle sensibilità dei suoi collaboratori
 Favorisce la cooperazione e lo spirito di gruppo.

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http://www.stateofmind.it/2014/10/mindfulness-azienda-interventi/
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È evidente che tali attributi siano più che auspicabili per rendere il clima aziendale positivo e il luogo di
lavoro un posto dove le persone siano motivate a dare il loro contributo.

Del resto, come dice un detto popolare, quando il pesce puzza, puzza dalla testa. Ma è vero anche l’inverso.
Per cui tutte le attitudini positive del management, influenzano in molteplici modi la sua relazione con i
propri collaboratori, mettendo le basi per un sano clima aziendale all’insegna del confronto dialettico e
della cooperazione.

Sviluppo di soft skills o competenze trasversali


Talvolta le Direzioni Risorse Umane richiedono incontri di Mindfulness per i propri dipendenti finalizzate a
sviluppare risorse di tipo cognitivo quali memoria, attenzione, concentrazione, capacità di problem solving.
Altre volte per sviluppare “soft skills” quali proattività, capacità relazionale e comunicative, di negoziazione,
eccetera. Ovvero sviluppare tutte quelle qualità umane desiderabili in tutti noi che, al momento della
selezione, evidentemente, non sono state correttamente valutate.
Un po’ come dire: “..fatemi la risorsa ideale che avrei dovuto oculatamente scegliere in fase di selezione o
di avanzamento di carriera”. Risorse che poi, malauguratamente, hanno rivelato tutt’altre caratteristiche
meno desiderabili, proprio nel ruolo per cui è sono state scelte.
Ma è pur sempre vero che tutti i processi di scelta della persone sono sempre il risultato di compromessi in
cui caratteristiche altamente desiderabili nel ricoprire un certo ruolo, come ad esempio la competenza
tecnica specifica, non sempre vengono accompagnate da altre caratteristiche personali altrettanto
desiderabili ai fini del lavoro in azienda. Del resto tali attitudini “comportamentali” sono sempre migliorabili
attraverso adeguata formazione sulle competenze trasversali, attraverso il Counseling e il Coaching, oppure
attraverso la Mindfulness.

La Mindfulness come “toppa” riparatrice


Sempre in questa direzione, paradossalmente, la Mindfulness viene richiesta anche per contenere la
conflittualità tra le risorse umane, verosimilmente causata da incongruenze organizzative. In questi casi,
sembra quasi che questo strumento sia inteso come la panacea per la risoluzione di problematiche a cui il
management non sa dare delle risposte.
Non dobbiamo dimenticare che la proposta di introdurre la Mindfulness in azienda arriva come intervento
istituzionale delle Direzioni Risorse Umane che hanno la responsabilità di tutto il processo di vita lavorativa
delle persone, dal recruitment (selezione), alla formazione, la motivazione, l’incentivazione economica e ai
piani di sviluppo e carriera.
Quindi, per il conduttore di Mindfulness la Direzione Risorse Umane rappresenta il suo committente o,
comunque, il suo cliente. Ma quando non c’è una stretta interazione tra la Direzione Risorse Umane e
l’Organizzazione/Direzione Aziendale, il rischio è quello di attribuire certe tensioni in azienda a animosità
personali completamente slegate dal contesto lavorativo. Ipotesi questa, dal mio modesto punto di vista,
molto remota nella sua probabilità di verificarsi.
Nel regno del non giudizio, risulta poi al limite dell’imbarazzo la richiesta di condurre un corso di
Mindfulness in azienda accompagnato da una “restituzione” sulle aree di miglioramento degli individui...

Domanda esplicita e domanda latente


In buona sintesi si può ipotizzare che anche dietro alla richiesta di portare la Mindfulness in azienda, si sia
sottoposti allo stesso bias di tutte le richieste di formazione che hanno a che fare con il “far funzionare

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meglio le persone”. C’è una richiesta esplicita che è impeccabile dal punto di vista dell’attinenza con il
business aziendale. Ma c’è poi anche una richiesta latente, in genere inconsapevole, di usare la Mindfulness
per aggiustare le cose, con uso del potere personale non sempre scevro da pregiudizi personali.
Ciò avviene soprattutto quando non si è nella condizione di mettere le mani sulle vere cause di
disfunzionalità per i motivi già indicati.
Non bisogna poi sorprendersi se certi programmi “panacea” di Mindfulness in azienda vengono bollati
come “…non molto soddisfacenti” allorquando l’elevazione di spirito delle risorse umane non è sufficiente a
compensare carenze manageriali nella conduzione dell’azienda con una visione sistemica.
Un’attività per tante finalità quindi…

Modalità di applicazione
Fatta questa carrellata di possibili applicazioni della Mindfulness in azienda, a questo punto, il conduttore
può abbandonare qualsiasi velleità di ortodossia sull’insegnamento della pratica e adattarsi a richieste
bizzarre.
Del resto, le aziende sono i nostri clienti e le esigenze in termini di tempi e spazi devono essere tali da non
intralciare le esigenze di continuità delle attività lavorativa.
I mercenari della Mindfulness si sono già organizzati proponendo “pacchetti” da 3 o 5 incontri, secondo una
formula di marketing sempre più apprezzata tra il consumatore medio, qualunque sia l’oggetto del
consumo.
Tempi e finalità dettate dal cliente rientrano quindi in una normale logica di mercato che ha
inevitabilmente toccato anche un ambito per certi versi ricco di “sacralità”. Ma se questo serve a lasciare
seppur minuscoli semi di consapevolezza, allora ben venga anche la svendita della Mindfulness.
Del resto non è la quantità il fattore discriminante, quanto piuttosto la fertilità del terreno su cui il seme va
a posarsi.

Altra possibilità di utilizzo, fuori dall’azienda


Quando invece la risorsa sceglie autonomamente di seguire un corso di Mindfulness, è possibile, nella
logica del welfare aziendale, che il costo venga sostenuto dall’azienda, secondo la modalità del rimborso o
del voucher spendibile presso fornitori esterni convenzionati.
In tal caso non si tratta di un investimento per l’azienda finalizzato a sviluppare capacità direttamente
spendibili in azienda, quanto piuttosto di un benefit a scelta del dipendente, al pari di un corso di yoga o
pilates o ad un’iscrizione in palestra.
È innegabile che tale iniziativa sia comunque un investimento ben speso nella misura in cui ciascuno di noi è
in grado di influenzare positivamente l’ambiente di riferimento grazie ad una maggiore consapevolezza.

La Mindful Organization
Il modello ideale di applicazione della Mindfulness in azienda, dal punto di vista dei puristi della pratica, è
quello che integra la cultura della consapevolezza a tutti i livelli, sia dirigenziali che operativi. Ma al tempo
stesso crea una cultura, adotta stili di leadership e strutture organizzative coerenti con tale visione.

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Ad esempio, le strutture Top-Down in cui gli ordini vengono dall’alto e le risorse hanno mere funzioni
esecutive (tipiche delle architetture gerarchico-funzionali), mal si prestano alla diffusione della cultura
Mindful. Ciò perché la risorsa umana viene per definizione utilizzata al di sotto del suo potenziale e non
incoraggiata nel suo sviluppo e nella sua espressione. Lo stile di leadership predominante sarà quello
autoritario o comunque teso all’uso del potere in modo accentrato.
Viceversa, un tipo di struttura organizzativa di tipo Bottom-Up (dal basso verso l’alto) presuppone stili di
leadership più coinvolgenti, cooperativi e partecipativi che incoraggiano le risorse a esprimere la propria
creatività a beneficio della soddisfazione personale del dipendente, ma anche, in ultima analisi, del business
aziendale.
L’architettura che sostiene questo tipo di aziende è quella a matrice, in cui il focus è sui processi/progetti
aziendali piuttosto che sulle funzioni.
Solo quest’ultimo può rappresentare un modello organizzativo che sostiene la Mindful Organization. Un
modello di sviluppo economico virtuoso che trasuda etica e rispetto per i propri dipendenti, i clienti e tutti
gli stakeholders (portatori di interessi) nel business. Ma anche per la società e per il pianeta.
In sintesi il modello della Mindful Organization incarna l’ideale di azienda che realizza uno sviluppo
sostenibile a 360° nella creazione di valore a beneficio dell’intera comunità.

Dr.ssa Simonetta Lavorati


Cell. 331 77 85 935
e-mail: simonettalavorati@wellbeingatwork.it ; simonetta.lavorati@gmail.com
website: https://wellbeingatwork.it ; https://lospecchiomindfulness.it

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