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Master di

Istruttore di Mindfulness
ID: 198229

Tesi di progetto:
Mindfulness in Organizzazione
Un progetto d’intervento in una piccola azienda

Nome: Douglas Elvis


Cognome: . MERRELAAR
Progetto di intervento Mindfulness
Master per Istruttore di Mindfulness – Uniateneo.

Premessa

Il caso preso in oggetto è un caso reale, relativo ad un contesto organizzativo in cui è


stato recentemente proposto, dallo scrivente, un intervento Mindfulness-Based;
specificatamente, il caso riguarda un gruppo di lavoratrici ASA-OSS impiegate
presso una casa di riposo per suore anziane.
Data la provata efficacia dei protocolli Mindfulness-Based erogati in organizzazione
e la formazione dello scrivente in ambito psicologico del lavoro, delle organizzazioni
e del benessere (tesi di laurea intitolata «Mindfulness e Benessere Organizzativo. Una
ricerca in un’azienda italiana»), si è pensato, per il presente progetto, di proporre
un’eventuale intervento Mindfulness-Based in un contesto organizzativo.

Introduzione

Le ricerche che hanno indagato gli effetti di protocolli Mindfulness-Based applicati


nei contesti organizzativi sono sempre più numerose ed incoraggianti; oltre agli
effetti benefici (anche clinici) sugli individui, è stato possibile constatare, ad esempio,
che la Mindfulness è in grado di:

- decrementare il vissuto di sintomi psico-somatici derivati dalla percezione di


stress e migliorare la gestione dello stress dei soggetti (Wolever et al, 2012);
- influenzare positivamente le relazioni interpersonali e sociali, la resilienza e la
task performance (Glomb et al., 2012);
- promuovere la soddisfazione lavorativa e ridurre il Burnout (Hülsheger et al.,
2012);
- promuovere una maggiore resistenza ai bias cognitivi (Hafenbrack et al.,
2014);
- migliorare la capacità di reazione alle critiche e ai feedback (Teper, Inzilicht,
2014);
- accrescere creatività, capacità d’innovazione, resilienza, produttività, abilità
comunicative e diminuire conflitti organizzativi e assenteismo (Chaskalson,
2011);
- ottimizzare performance lavorative e di diminuire le intenzioni di turnover
(Dane, Brummel, 2013);
- promuovere l’empatia verso i colleghi e se stessi (Roeser et al., 2013);
- accrescere il Work Engagement (Leroy et al., 2013).
Data l’efficacia comprovata di tali protocolli, molte aziende d’oltre oceano (colossi,
per altro, nei settori di riferimento) hanno iniziato a diffondere la Mindfulness nei
propri contesti di lavoro; esempi sono Apple, Google, Nike, Deutsche Bank, HBO,
Yahoo.
È doveroso sottolineare che i protocolli Mindfulness-Based, incluso il MBSR, sono
stati adattati per essere erogati nella vita organizzativa: ad esempio le sedute singole
sono passate dall’essere di due ore e mezza a 60 o 90 minuti e la pratica quotidiana è
stata ridotta da almeno 45 minuti a 10 o 20 minuti al giorno; anche la lunghezza del
protocollo nella sua interezza diventa variabile, passando dalle otto settimane
standard al minimo di cinque fino a un massimo di dodici settimane (Hyland, Andrew
Lee, Mills, 2015). Le motivazioni soggiacenti a questi adattamenti sono basate
principalmente sul tentativo di andare in contro ad esigenze organizzative, soprattutto
relative agli orari di lavoro dei soggetti e alla più generale disponibilità delle
organizzazioni in termini di spazi e tempi. In definitiva, Hyland, Andrew Lee e Mills
(2015) consigliano di diffondere la Mindfulness in organizzazione soprattutto per:
gestire e prevenire lo stress lavoro correlato, sviluppare il potenziale di Leadership,
accrescere il Work Engagement, diminuire il Burnout e promuovere la gestione dei
cambiamenti organizzativi.

Obiettivi

L’obiettivo principale del presente progetto è una conseguenza naturale di alcuni


incontri di Team Building effettuati presso la medesima organizzazione, erogati al
medesimo gruppo di lavoro; specificatamente, in alcuni incontri le lavoratrici hanno
fatto emergere le loro sensazioni di ansia e di stress derivate da alcune condizioni
organizzative per loro ritenute ormai insopportabili (condizioni primariamente
derivate dal lavoro su turni, dal carico di lavoro oberante, da alcuni attriti relazionali e
dalla percezione di scarso supporto manageriale). È doveroso ricordare inoltre che,
generalmente, le professioni sanitarie e di cura sono altamente soggette a stress
lavoro correlato. Perciò, l’obiettivo principale di questo intervento è quello di,
attraverso la promozione di consapevolezza di sé, diminuire le sensazioni di ansia e
stress delle operatrici; naturalmente, obiettivi secondari possono riguardare una
molteplicità di fattori, tutti legati alla promozione di un più generale senso di
benessere individuale e occupazionale, nonché alla conquista di uno strumento che
possa essere poi utilizzato e fatto proprio sia nella vita privata che in quella
lavorativa.

Target e Ambito di Intervento

Le utenti target sono operatrici ASA-OSS impiegate presso un centro residenziale per
l’assistenza di suore anziane e semi-sufficienti. Tali operatrici sono in numero di 10,
di nazionalità differenziata (primariamente africane e sud-americane) e con una lunga
esperienza di lavoro nel settore di riferimento – l’utente con minor anzianità di
servizio asserisce di avere 10 anni di esperienza in questo contesto. Il lavoro si
distribuisce su turni h 24, 7 giorni su 7, a ciclo continuo. L’esperienza di Team
Building ha fatto emergere che il gruppo di lavoro è, nonostante alcuni naturali attriti
relazionali, molto solido, affiatato e compatto.
Si è scelto di proporre un intervento Mindfulness-Based a questo target perché le
impiegate si sono mostrate interessate e disponibili all’apprendimento di uno
strumento che possa essere utile per loro tanto nella vita lavorativa quanto quella
privata; inoltre, avendo dato prova, negli incontri di Team Building, di lavorare
adeguatamente in gruppo, è possibile presupporre che possano lavorare altrettanto
bene in un contesto di gruppo quale quello delle sedute di meditazione Mindfulness,
soprattutto in termini di apertura nei confronti della pratica e di condivisione tra
membri.

Setting e Materiali Utilizzati

La struttura presso la quale le operatrici sono impiegate si è resa disponibile a


disporre di una sala per le sedute di Mindfulness (sala, per altro, dove si sono svolti
gli incontri di Team Building). Ciò è in linea con l’usanza comune di erogare
interventi Mindfulness-Based direttamente nel contesto organizzativo di riferimento.
La sala è ampia, molto silenziosa ed in essa è possibile una buona regolazione della
luminosità naturale ed artificiale; inoltre è disposta di alcune sedie particolarmente
adatte alla meditazione seduta (posizione faraonica), poiché sono di legno, non troppo
comode e, soprattutto, prive di braccioli. Si è pensato di mantenere solo questo tipo di
seduta per le meditazioni, sia per un discorso di adattamento al contesto, sia – e
soprattutto – perché le utenti sono tutte neofite delle pratiche meditative e hanno
un’età media di 45 anni circa; sarebbe perciò sconsigliabile, per questioni fisiche e di
praticità, costringerle in una posizione seduta a terra.
La struttura si è anche resa disponibile a recuperare e prestare alcuni tappetini da
palestra, utilizzati in passato da alcune residenti per esercizi di riabilitazione. Questi
potranno essere adoperati, ad esempio, per esericizi di Body Scan da sdraiate. Infine,
essendo la struttura dotata anche di una cucina interna, si è resa infine disponibile a
preparare dell’acqua calda e tazze per delle tisane; a tal proposito si è pensato di
acquistare presso un’erboristeria locale un infuso rilassante a base di camomilla,
melissa, valeriana e biancospino. Questo infuso, oltre ad avere di per sé effetti
rilassanti, potrebbe dare l’opportunità di esercitarsi nella consapevolezza rivolta al
momento presente (analogamente alla meditazione dell’uvetta).
Si è considerata, inoltre, la possibilità di fornire materiali ausiliari alle utenti, come:

- Diario: in questo diario le impiegate potranno scrivere tutte le loro impressioni


e sensazioni, sia relative alla pratica con l’istruttore sia a quella individuale a
casa; inoltre, una volta alla settimana e per tutta la durata del percorso,
potranno commentare, secondo la propria esperienza, alcune asserzioni
derivate dalla MAAS (Mindful Attention Awareness Scale, Brown & Ryan,
2003; versione in italiano Setti, Piccoli, Bellotto, Argentero, 2014,
ALLEGATO A). A fine progetto, durante un momento di condivisione,
potrebbe essere indicato discutere in gruppo l’evoluzione degli elaborati
individuali;
- Calendario delle Comunicazioni Difficili: questo consiste nel prendere nota,
per una settimana (di solito la quinta) e di giorno in giorno, di tutte le
comunicazioni difficoltose che si hanno avute durante quel periodo,
rispondendo a domande come quelle presenti in ALLEGATO B. Tale pratica
favorirebbe la presa di coscienza delle difficoltà comunicative interpersonali e
dei fattori che rendono tali comunicazioni “difficili” (che spesso sono la
conseguenza della non comprensione di sé e dell’altro/a); inoltre genererebbe
maggiore accettazione di sé e delle difficoltà, nonché maggiore empatia verso
il prossimo (Williams, Teasdale, Segal, Kabat-Zinn, 2007).

Infine, si è pensato di preparare delle semplici slide (da stampare e lasciare alle
operatrici) sul tema dello stress e sugli effetti della meditazione consapevole, con lo
scopo di fornire una formazione basilare su questi argomenti ed abbattere eventuali
pensieri pregiudizievoli sulla Mindfulness.

Metodologia

Essendo il gruppo multietnico e, di conseguenza, avendo diverse religioni e culture di


appartenenza, appare necessario limitare il più possibile ogni associazione della
Mindfulness con le pratiche spirituali di origine Buddhista; inoltre, essendo tutte
pressoché inesperte di meditazione, si è pensato di dare più spazio alle esperienze
sensoriali (come il Body Scan, la respirazione consapevole, la meditazione sul cibo
e/o bevande), piuttosto che a pratiche più immaginative o di visualizzazione – che
comunque saranno chiaramente presenti. Particolarmente interessante potrebbe essere
l’esperienza della meditazione con il cibo e le bevande: essendo tutte donne di
particolari etnie molto legate agli aspetti di cucina e alimentazione (durante le
pratiche di Team Building, un’utente sudamericana asserì che il suo hobby preferito
fosse proprio la cucina, perché, citandola «l’amore passa attraverso la bocca e quindi
al cibo»), è possibile che questo tipo di meditazione possa promuovere una maggiore
consapevolezza di sé – e, perché no, anche una sana dose di curiosità e stupore –
durante anche questi momenti dedicati all’alimentazione.
Di rilevanza è il fatto che le utenti hanno dichiarato di vivere uno stato di attivazione
molto importante durante i turni di lavoro che, come detto, spesso sono caratterizzati
da forte dinamicità ed elevata richiesta lavorativa anche motoria. Perciò, si è previsto,
durante i warm-up, di evitare movimenti eccessivamente attivanti, a favore invece di
movimenti del corpo più rilassati e contenuti, con lo scopo di promuovere una de-
attivazione fisica propedeutica alle pratiche meditative e conseguentemente
contrastare la tipica attivazione derivata dall’attività lavorativa; per questi motivi, si
cercherà di dare spazio alle pratiche atte al rallentamento cosciente e al
riconoscimento del “pilota automatico”. Anche la respirazione consapevole avrà
molto spazio dedicato: oltre ad essere parte fondamentale delle pratiche Mindfulness,
potrebbe essere anche utilizzata come strategia di coping durante l’attività lavorativa,
soprattutto in quei momenti di forte agitazione psico-fisica tipica del lavoro in
oggetto. Essenziale, inoltre, sarà una parte della meditazione indirizzata al
riconoscimento delle divagazioni mentali e pattern di pensiero disadattivi, nonché
chiaramente l’apprendimento di strategie attraverso le quali sarà possibile
distanziarvici con un atteggiamento tranquillo e non giudicante, tipico della
meditazione Mindfulness – strategie anche in questo caso utilizzabili nel contesto
lavorativo e di vita quotidiana.

Durata, struttura e costi del progetto

La durata complessiva dell’intervento, analogamente al MBSR adattato per la vita


organizzativa, sarà di 8 settimane, con un incontro settimanale di 1 ora e pratica
quotidiana a casa di almeno 20 minuti. Inoltre, si è previsto un incontro preliminare
durante il quale sarà possibile presentare il progetto al target e fornire loro una
basilare formazione sullo stress e sulla Mindfulness (slides). Un’ultima parte di
questo primo incontro sarà dedicata alla stipulazione di “norme comportamentali” da
tenere durante i lavori di gruppo (come arrivare puntuali, spegnere i cellulari durante
la pratica, non parlare se non quando esplicitamente richiesto, ecc) e ad una
brevissima prova introduttiva di respirazione consapevole di circa 10 minuti.

La struttura del progetto, invece, è quella presentata nella tabella 1. Senza entrare nel
dettaglio di ogni singola pratica, questa struttura – liberamente ispirata al MBSR – ha
lo scopo di far acquisire alle utenti una progressiva conoscenza teorico/pratica
riguardante la Mindfulness. Ogni settimana, oltre a prevedere un tema principale da
affrontare e degli obiettivi da raggiungere, necessita di una costante pratica di
meditazione. È doveroso sottolineare che tale struttura è arbitraria e non deve essere
obbligatoriamente esplicitata agli utenti; in questo modo non solo sarà possibile
adattarla in itinere (qual ora si rendesse necessario), ma anche evitare che si creino
aspettative di sorta nell’utenza.

Per ciò che concerne il costo, si è pensato di fissarlo a 40€ all’ora per utente, per un
totale di 8 ore di pratica in organizzazione per 10 utenti. Il totale sarebbe dunque di
3200€ più eventuali spese (stando al codice deontologico degli psicologi, per questo
tipo di interventi in organizzazione, è possibile stipulare un accordo tra le parti che
non preveda necessariamente un minimale e un massimale nella tariffa).
Personalmente, fisserei a 3500€ il costo totale dell’intervento

Descrizione di una sessione tipo

La sessione in oggetto sarà la quarta, particolarmente incentrata sullo stress e


sull’utilizzo delle tecniche di respirazione per far fronte ad esso. Si rende necessario
premettere che, personalmente, avrei inserito tra le “norme comportamentali” da
seguire durante il progetto quella che, nel caso in cui qualsiasi utente arrivi in sala
prima di altre, debba prendere posto e rimanere in silenzio finché il gruppo non sia al
completo. Questo avrebbe duplice scopo: da una parte, favorire un raccoglimento
verso il momento presente propedeutico alla pratica meditativa e, dall’altra, contenere
quello che si è dimostrato, negli incontri di Team Building, un gruppo di lavoro alle
volte indisciplinato e chiassoso.

Perciò, in questo quarto incontro – così come in quelli precedenti e successivi –


attenderei seduto sulla sedia, in silenzio, che tutte le partecipanti arrivino e prendano
posto (come concordato). Una volta fatto questo, chiederei alle utenti di chiudere gli
occhi e osservare un minuto di silenzio. Successivamente, opterei per un giro di
domande come “come stai ora?” o “come ti senti ora?”, rivolte chiaramente a tutte le
utenti. La fase di accoglienza, in termini di durata, non è definibile perfettamente:
attenderei il tempo che le utenti arrivino e il tempo necessario per completare il giro
di domande.

Passerei dunque alla fase di warm up che, come anticipato, non voglio che sia
eccessivamente attivante. Perciò, dopo aver chiesto loro di prendere la posizione
faraonica insegnata nelle sessioni precedenti e di chiudere gli occhi, condurrei, con
voce tranquilla, lenta e calma, come segue:

«partendo con le mani sulle cosce, vorrei che alzaste le spalle, lentamente, seguendo
il ritmo della vostra inspirazione; successivamente, seguendo l’espirazione, vorrei
che lasciaste cadere le spalle dolcemente, come se scaricaste un peso via dal corpo…
e ancora, inspira portando le spalle verso le orecchie… ed espira lasciandole
cadere…non sforzarti in alcun modo: il movimento non deve essere faticoso o
doloroso… inspira… ed espira…».

Tabella 1 – Struttura del progetto Mindfulness-Based

Settimana Tema Obiettivi Attività / Homework


Interrompere il “pilota automatico”; rallentare e Mangiare con consapevolezza;
1 Riconoscere il momento presente.
prestare attenzione alle esperienze. prestare attenzione allo stress.
Usare gli esercizi del respiro per ancorare se Tenere nota dei risultati delle
2 Esercizi di respirazione. stessi nel presente; coltivare curiosità per queste esperienze; scegliere una nuova
attività. attività Mindful.
Esplorare diverse pratiche (camminata, cibo, Organizzare pause di respirazione
3 Pratica, pratica, pratica!
ecc); praticare l’accettazione e la pazienza. durante la giornata.
Prestare alle proprie reazioni emotive e il proprio
Perseverare nella consapevolezza
4 Stress e il flusso emotivo. livello di stress; usare il respiro come strategia di
quotidiana; body scan quotidiano.
coping.
Riconoscere pattern di pensiero disadattivi;
Completare il “calendario delle
5 Stress e pensieri. comprendere la differenza tra sé e i propri
comunicazioni difficili”.
pensieri.
Condividere le esperienze di
Ascoltare e vedere gli altri in modo accettante e
6 Mindfulness interpersonale.
non giudicante.
Mindfulness con le persone della
propria vita.
Integrare ciò che è stato appreso nella propria
Prestare attenzione su come è stato
7 Applicare la Mindfulness. quotidianità; riflettere su se stessi e le proprie
speso il tempo durante le giornate.
scelte di vita.
Far sì che le pratiche di Fornire un Feedback sul programma allo Perseverare con le pratiche di
8 Mindfulness divengano parte della specialista/ ente che l’ha erogato; esplorare cosa Mindfulness e la meditazione
propria vita. è stato raggiunto durante il programma. quotidiana.
Poi, in maniera analoga, farei alzare loro le braccia verso l’alto, facendo incontrare i
palmi delle mani sopra la testa, per poi portarle verso il basso, lungo il corpo. Infine,
farei loro alzare il viso verso l’alto durante l’inspirazione e glielo farei abbassare
durante l’espirazione, dicendo loro di fissare la loro concentrazione sulle vertebre
cervicali. Farei durare questa fase di warm up 10 minuti.

Dopo questa fase di riscaldamento, inizierei con la pratica di meditazione vera e


propria. La durata di questa fase la fisserei a 30 minuti, suddivisa a sua volta in tre
sottofasi da 10 minuti ciascuna, come segue:

La prima sottofase, esclusivamente dedicata al respiro consapevole e alla gestione di


eventuali pensieri intrusivi e divagazioni mentali, nonché al mantenimento di una
corretta postura;
La seconda sottofase, dedicata invece alla gestione delle emozioni negative,
attuando la visualizzazione del “cielo terso/cielo nuvoloso”;
La terza sottofase, dedicata infine al ritorno calmo e lento al proprio corpo attraverso
un Body Scan.

Condurrei queste sottofasi come segue:

Prima sottofase: «tenendo gli occhi chiusi e la posizione con la schiena dritta, vorrei
che ora vi concentraste esclusivamente sul vostro respiro… l’aria che entra dalle
narici inspirando… e l’aria che esce, espirando… inspira… ed espira…(dopo
qualche minuto) quando inspiri, prova a visualizzare l’aria che, entrando, scende
verso la pancia… immagina come se nella pancia ci sia un palloncino che, ogni volta
che inspiri si gonfia e, ogni volta che espiri si sgonfia, facendo risalire l’aria e
facendola uscire ancora una volta dal naso… inspirando, il palloncino si gonfia… ed
espirando, il palloncino si sgonfia… se un pensiero dovesse arrivare, qualsiasi esso
sia, osservalo, gentilmente… e, continuando ad inspirare ed espirare, lascialo
andare… in questo momento, quel pensiero non è importante, perciò, lascialo
andare… ora, quel pensiero, è semplicemente un pensiero, non sei tu… e questo
pensiero, ormai, è lontano… inspira… ed espira…»

Seconda sottofase: «ora, vorrei che provaste a immagine un cielo azzurro, di


pomeriggio, chiaro e limpido… sei seduta con il viso verso questo cielo, bellissimo…
ad un tratto, vedi una piccola nuvola bianca… prova a sentire come se una tua
qualsiasi emozione fosse quella nuvola bianca… piano piano, quella piccola nuvola
si allontana, dissolvendosi… ora, un’altra nuvola bianca è comparsa… prova a
visualizzare come se un tuo qualsiasi pensiero fosse quella nuvola bianca… e, piano
piano, osserva come quella nuvola si allontana, dissolvendosi…
Ora, vedi all’orizzonte che si stanno formando delle nuvole scure… forse pioverà, ma
non importa, ora… queste nuvole si fanno sempre più grosse e vicine… se queste
nuvole ti fanno sentire qualcosa, prova a sentire come se quelle nuvole fossero
quell’emozione… se ti fanno pensare a qualcosa, prova a visualizzare come se quelle
nuvole fossero quei pensieri… queste nuvole ora sono sopra di te… quelle emozioni e
quei pensieri sono sopra di te… vedi ora che queste nuvole ti oltrepassano, iniziando
ad allontanarsi… quelle nuvole scure sono ormai lontane e stanno per scomparire
all’orizzonte…
Alle volte, la tua mente è come quel cielo… alle volte è limpida, alle volte c’è qualche
nuvola chiara, alle volte c’è un temporale all’orizzonte… ma…ogni nuvola passa… e
il cielo azzurro è tornato a splendere.. e tu sei seduta, sulla sedia, in mezzo ad un
prato verde, ad osservare il cielo…»

Terza sottofase: «(ricollegandomi alla fine della seconda sottofase) ora, concentrati
sui tuoi piedi, appoggiati bene a terra… percepisci poi le tue caviglie e, risalendo, i
tuoi polpacci…senti le tue ginocchia, piegate, e poi le tue cosce, appoggiate alla
sedia… senti il peso delle gambe ben ancorate a terra… percepisci poi i fianchi,
l’addome che si alza e che si abbassa durante il respiro… la schiena, forte e dritta
per sorreggerti… il petto, anche lui che segue i movimenti del respiro… le mani,
appoggiate alle cosce, delicatamente … e poi gli avambracci, i gomiti, le braccia e le
spalle, tutte rilassate… poi senti il collo, morbido… inizi a percepire il tuo viso, la
forma delle mascelle, degli zigomi, delle orecchie… senti la forma delle labbra, del
naso e delle sopracciglia… senti la fronte, senti che tutto il viso è rilassato… quasi
quasi, stai anche per sorridere… senti i tuoi capelli, che cadono verso il basso, e
l’apice della tua testa, quasi come se si alzasse verso il cielo, portandosi dietro tutto
il corpo… infine, senti i tuoi occhi, sotto le palpebre chiuse… ora, inspira ed espira
profondamente… quando te la senti, inizia a muovere delicatamente le dita, le mani,
il collo… il tuo corpo, che hai appena osservato dolcemente, si sta risvegliando…
piano piano, col tuo tempo, apri gli occhi…».

Successivamente alla fase di pratica, manterrei un minuto di silenzio ad occhi aperti,


seguito da un altro giro di domande come “come stai ora?” o “come ti senti ora?”
(della durata approssimativa di 5 minuti).

Dopo questa breve fase, chiederei loro di sedersi come sono più comode, e di
riflettere in silenzio su come è andata questa sessione, cosa hanno provato o pensato,
se sono riuscite a seguire tutta la pratica, se hanno avuto difficoltà (durata di 5
minuti).

Concluderei poi con la condivisione in gruppo su quanto riflettuto i 5 minuti


precedenti, con lo scopo di elaborare quando vissuto (10 minuti). Alla fine, i
ringraziamenti e i saluti.
Allegato A – Mindful Attention Awareness Scale
Setti, Piccoli, Bellotto, Argentero, 2014.

1. Rompo o faccio cadere delle cose per trascuratezza, in quanto non presto
attenzione o penso ad altro.

2. Fatico a concentrarmi su ciò che accade nel presente.

3. Tendo a camminare velocemente verso il luogo che devo raggiungere senza


prestare attenzione a ciò che capita lungo la strada.

4. Tendo a ignorare sensazioni di tensione fisica o di disagio finché non


diventano molto forti e catturano veramente la mia attenzione.

5. Dimentico il nome di una persona quasi subito dopo che mi è stato detto.

6. Mi sembra di “vivere in automatico” senza essere molto consapevole di ciò


che sto facendo.

7. Svolgo in modo frettoloso le attività senza prestare reale attenzione ad esse.

8. Sono così concentrato sull’obiettivo che voglio raggiungere che non penso più
a ciò che sto realmente facendo.

9. Svolgo lavori o compiti in modo automatico, senza essere consapevole di ciò


che sto facendo.

10. Mi capita di ascoltare le persone “con un orecchio solo”, mentre


contemporaneamente faccio anche altro.

11. A volte guido come se avessi un “pilota automatico” e poi mi domando


perché sono andato in un certo posto.

12. Mi sento preoccupato per il futuro o per il passato.

13. Mi capita di fare delle cose senza prestarvi attenzione.

14. Faccio degli spuntini senza rendermi conto che sto mangiando

Nota: La versione “test” prevede una risposta su scala likert a 6 punti.


Allegato B – Calendario delle Comunicazioni Difficili
Williams, Teasdale, Segal, Kabat-Zinn, 2007.

 Descriva le sue comunicazioni. Con chi le ha avute? L’argomento della


comunicazione qual è stato?
 Come sono insorte le difficoltà?
 Cosa voleva realmente da quella situazione, da quella comunicazione o da
quella persona? Cosa ha effettivamente ottenuto?
 Cosa voleva/volevano l’altra/le altre persona/e da lei? Cosa ha/hanno
effettivamente ottenuto?
 Come si è sentito/a durante la conversazione? Come si è sentito/a
successivamente e per quanto tempo?
Bibliografia

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