Sei sulla pagina 1di 9

Trascrizione

Orientamento Specialistico GOL


Processo di Lavoro e Proposta
Metodologica

1
Argomenti della Benvenuti, argomenti della videolezione saranno:
Video Lezione
• l'approccio metodologico
• il processo di lavoro dell'orientamento specialistico in GOL
• la differenziazione del processo nei diversi percorsi

Approccio Il primo degli elementi caratterizzanti la proposta è che questa descrive il processo
Metodologico dell'orientamento specialistico in GOL adottabile sia dal soggetto erogatore pubblico
che dal soggetto erogatore privato accreditato.
La proposta operativa si caratterizza per la definizione del perimetro dell'intervento
centrato sulla persona basato sulle metodologie del counseling, questo è il grande
contenitore entro cui si inserisce il processo che andremo a descrivere.
Il processo generale di lavoro dell'orientamento specialistico così come viene previsto
dal LEP E in GOL viene rappresentato, nella proposta operativa di ANPAL Servizi,
articolato in tre fasi, ad ognuna di queste fasi corrispondono specifici obiettivi, questi
obiettivi discendono dal cluster di appartenenza dell'utente e della presenza o meno,
nel percorso assegnato, della componente formativa.
La proposta operativa prevede che le attività degli operatori, in ognuna di queste fasi,
siano sempre distinte, in attività di back office ed in attività in presenza e questo perché,
il supporto gestionale, immaginato in termini di strumenti, è organizzato in maniera
diversa a seconda che l'operatore debba:
• preparare la sessione con l'utente
• oppure ricondurre a sintesi ciò che è emerso e quindi referenziare i dati, gli
elementi informativi rilevati
in questi casi è prevista la modalità di lavoro in back office.
Oppure, l'operatore debba invece gestire un'attività di diretta interlocuzione con
l’utente, in questo caso utilizzerà la modalità in presenza e basata sul colloquio.
Alle due modalità corrispondono, come abbiamo detto, anche linguaggi differenti,
linguaggio tecnico per l'attività in back office e linguaggio naturale per l'attività in
presenza.

Proseguendo nella identificazione di altri elementi caratterizzanti processo di servizio


proposto, c'è da evidenziare che, a partire dal macro-processo, descritto in maniera
approfondita nella dispensa, si passa poi alla differenziazione di questo stesso processo,
per quanto riguarda i diversi percorsi:
• il percorso uno work ready
• il percorso due UpSkilling
• il percorso tre Reskilling
• il percorso quattro Lavoro Inclusione
I contenuti trattati, consentono di definire con chiarezza, l'attuale perimetro delle
competenze dell'operatore che deve erogare questo processo di servizio, cioè si fa il
punto su quali siano le competenze degli operatori da implementare, per garantire che
gli obiettivi di processo, sia in termini di output sia in termini di ricadute sul fruitore del
servizio di orientamento specialistico, siano garantiti e quindi sulla formazione
necessaria.

2
GOL infatti ha introdotto degli elementi innovativi nell’orientamento specialistico, che
prima non erano così prescrittivi per l'erogazione del servizio, inoltre, la proposta
operativa, fissa degli output che sono minimo comune denominatore per i soggetti
erogatori pubblici e privati. Questo indipendentemente dall'utilizzo di determinati
strumenti, infatti gli strumenti proposti, non sono mai intesi in termini prescrittivi, sono
sempre proposte e potranno essere sostituiti eventualmente anche da strumenti diversi,
adottati a livello territoriale dalle singole regioni. Ciò che preme invece ricordare è che
degli standard devono essere comunque assicurati in termini di output di processo.
lo sforzo che si è fatto, nella trattazione dei contenuti, è uno sforzo di armonizzazione
complessiva cioè quello di ricondurre gli elementi innovativi e gli strumenti adottati
nell'attuale configurazione del LEP E prevista dal Programma GOL, all'interno di un
processo di presa in carico dell'utente più complessivo è di natura orientativa.

Il Processo di Il processo di lavoro dell’orientamento specialistico collochiamo un approfondimento


Lavoro volto alla individuazione dei bisogni e delle risorse della persona. Le risorse che possono
essere mobilitate per supportare la capacità delle persone “di essere occupate, di
cercare attivamente un impiego, di trovarlo e di mantenerlo, quest'ultima è la definizione
del concetto di occupabilità che è oggetto dell’approfondimento situato
nell’orientamento specialistico.
Il processo prende avvio dalla esplorazione della dimensione lavorativa ed attraversa
però tante altre dimensioni, di carattere personale, sociale, socio educativo, degli
apprendimenti e dei funzionamenti della persona.
E’ nel processo dell'orientamento specialistico, infatti, che si delinea, attorno alle
caratteristiche peculiari del soggetto, quella personalizzazione del percorso di
ricollocazione, di progettualità futura, composto dall’individuazioni dei settori, degli
ambiti dei profili di interesse, della lettura della domanda di lavoro, dell'eventuale GAP
formativo correlato alla proposta formativa, vedete quante necessità e quanti obiettivi si
addensano su questo processo di lavoro.
Il processo proposto è articolato in tre fasi, la prima fase denominata costruzione del
profilo personale e professionale ha come obiettivo la definizione del profilo di
competenza in ingresso, cioè lo specifico profilo di competenza composto dalle risorse
che la persona in grado di mobilitare ai fini del proprio progetto di ricollocazione, quindi
è una fase prettamente esplorativa finalizzata all'individuazione dello specifico profilo di
competenza del soggetto.
La seconda fase denominata Skill Gap Analysis ha come obiettivo la definizione
dell'offerta formativa, quindi è una fase caratterizzata dalla rilevazione di quei bisogni
formativi, correlati a quanto emerso dalla precedente fase esplorativa, correlati allo
specifico profilo di competenza del soggetto, a quelle unità professionali cosiddette
profili o profilo target dell'individuo, sulle quali si basa la correlazione con i bisogni
formativi.
La terza fase in ultimo è dedicata alla valorizzazione del percorso formativo ed è quindi
applicabile esclusivamente a quei percorsi che contemplano la componente formativa,
quindi P”, P3, P4 ed ha come obiettivo l'aggiornamento in uscita del profilo di
competenza, con le acquisizioni frutto dell'esperienza nel percorso formativo in termini
di apprendimento e di nuovi titoli formali. E’ una fase caratterizzata da quello che si
definisce empowerment in termini tecnici e che prepara l'individuo alla fase successiva
di accompagnamento al lavoro.

3
la Prima Fase, denominata costruzione del profilo personale e professionale è una fase
La Prima Fase
prettamente esplorativa, volta l'individuazione del panel delle risorse dell’individuo che
potranno essere mobilitate, utilizzate ai fini del progetto di ricollocazione professionale.
È una fase molto importante in cui si colleziona, attraverso l’esplorazione di una serie di
dimensioni di analisi, tutti quegli elementi che vanno a comporre il profilo di
competenza.
Il profilo di competenza che è l'obiettivo della fase è uno strumento composito che mette
in luce ed evidenzia gli elementi chiave delle risorse disponibili della persona, disponibili
immediatamente nella fase iniziale, prima ancora della funzione del percorso formativo
è quindi, una sorta di carta d'identità, che consegna il soggetto, alle fasi successive.
Esaminiamo adesso le dimensioni di analisi.
Le dimensioni di analisi sono:
• l'istruzione e la formazione professionale
• le esperienze lavorative,
• i profili professionali agiti nel corso della vita personale e professionale della
persona
• la relativa lettura della domanda di lavoro
• gli elementi significativi della storia biografica del soggetto, questo per i percorsi
più approfonditi, più lunghi , rivolti ai soggetti che già in ingresso (nella fase di
Assesment) hanno evidenziano profili di maggiore fragilità, quindi per i percorsi
P3 Reskilling e P4 Lavoro e Inclusione
• la messa in evidenza dell'esperienze non formali ed informali, delle esperienze
comunque maturate, he vanno annoverate nel computo delle esperienze
complessive della persona e potenzialmente anche valorizzate in termini di
referenziazione (alle ADA Atlante Lavoro) e di riconduzione ai profili professionali
CP 2011 sempre ai fini del progetto di ricollocazione
• le competenze di base linguistiche e le competenze digitali

4
La definizione del profilo di competenza in ingresso raccoglie agli elementi chiave
della persona, attraverso la fase esplorativa che abbiamo descritto, vengono
evidenziati inoltre, nella trattazione dei diversi temi, anche le aree di criticità e i
bisogni sottostanti, di cui bisognerà tener conto, ai fini dell'elaborazione di un
progetto personalizzato efficace per quella persona.
La ricomposizione di questo quadro informativo avviene quindi nella definizione del
profilo di competenza.
Il processo di lavoro va avanti consegnando il soggetto, con il profilo di competenza
alla fase della skill Analysis.
Gli strumenti che noi adottiamo in questa fase esplorativa sono di due tipi, come
abbiamo detto in premessa, possono essere relativi alle attività di back office se
supportano il processo nelle sintesi, sintesi di processo che raccolgono quanto
emerso dalla fase esplorativa, lo vanno a referenziare, lo traducono in linguaggio
tecnico, per essere poi processato nelle fasi successive. Mentre per le attività in
presenza invece, gli strumenti disponibili potrebbero essere, la traccia per il
colloquio, domande stimolo per la narrazione o semplici strumenti di
autovalutazione.

La Seconda Fase
La Seconda Fase quella della skill GAP Analysis è una fase di rilevazione dei bisogni
formativi e di costruzione dell'offerta formativa correlata con questi bisogni, è
strettamente connessa con quanto emerso a conclusione della fase precedente,
perché è proprio a partire dal profilo di competenza individuato per quell'individuo,
che si riescono a determinare i profili professionali di interesse, altrimenti detti i profili
target, sulla base dei quali effettuare l'analisi dello Skill GAP.
Questa analisi viene realizzata attraverso la somministrazione di uno strumento
(questionario), elaborato da ANPAL, organizzato in relazione alla tassonomia INAPP
Atlante lavoro che individua la copertura delle ADA (Aree di Attività), per ogni profilo
professionale esaminato.
E’ sulla base dei risultati della SGA, che sarà possibile poi, per l'operatore, effettuare
la ricognizione dell'offerta formativa territoriale, per individuare gli specifici corsi che
compongono l’offerta formativa finanziata da GOL, da inserire ad integrazione del
patto di servizio già stipulato con l'utente.

La Terza Fase
La Terza Fase quella della valorizzazione del percorso formativo è una fase
caratterizzata dalla dimensione dell'empowerment, dalla valorizzazione di tutti quelli
aspetti di apprendimento, che la persona ha potuto maturare, proprio grazie
all'inserimento nel percorso formativo che gli era stato assegnato.
In particolare, questo processo si evidenzia nei percorsi lunghi quindi nei percorsi di
Reskilling previsti per P3 e P4.
Calati in questa dimensione strutturata ed organizzata della formazione,
dell’acquisizione di nuove competenze, i soggetti vengono riconnessi in qualche
modo alla capacità di apprendere lungo tutto l'arco della vita quindi al long Life
learning, una dimensione che per gli adulti, soprattutto quelli molto distanti dal
mercato del lavoro, è uno dei problemi che caratterizza il deficit strutturale della
persona.
E’ bene in questa fase, prima dell'avvio della fase successiva dell'accompagnamento
al lavoro, fare il punto, valorizzando anche quelli che possono sembrare dei micro
5
obiettivi, ma che per quella persona, possono invece rappresentare delle risorse che
si aggiungono a quelle che lei già possedeva, e che la preparano, in maniera
rafforzata, (in questo senso empowerment), attrezzandola maggiormente ad
affrontare il confronto con il mercato del lavoro.
Le dimensioni di analisi di questa fase sono:
• la riflessione sull'esperienza formativa, una riflessione guidata. I temi
affrontati sono quelli dell'apprendere dall'esperienza, imparare ad imparare,
e imparare a comunicare ciò che si è imparato;
• le competenze relazionali, organizzative, le soft skills,
Queste dimensioni vengono esplorate attraverso una ricognizione guidata da un piccolo
questionario, che verte su quelle che sono state le esperienze, le relazioni vissute
nell'ambiente formativo, le pratiche, le modalità organizzative della persona, in relazione
al contesto strutturato in cui era immerso nella esperienza formativa.
Questa ultima fase consente poi di valorizzare i titoli formali conseguiti, le eventuali
certificazioni, e di fare il punto sulle competenze acquisite, sia tecnico professionali che
digitali e linguistiche.
Questa fase ha come obiettivo l'aggiornamento del profilo di competenza in uscita, ciò
dà proprio il senso, in questa attività, dell'accrescimento personale e professionale
dell'individuo che, in uscita dal percorso formativo, comincia a focalizzare meglio i suoi
punti di forza, quindi diciamo anche simbolicamente, aggiornare il profilo di competenza
in uscita significa avvalorare la tesi che, nel percorso, la persona sia cresciuta e sia
maggiormente in grado di affrontare il percorso di ricollocazione.
La riflessione conclusiva è anche l'occasione per fare il punto su interessi, motivazioni,
traiettorie future, è un colloquio in cui si hanno anche tutti gli elementi, per effettuare la
valutazione, in capo all'operatore, dell’eventuale ricorso ai servizi IVC, cioè di
individuazione e validazione e certificazione delle competenze, perché a questo punto
del processo, abbiamo nuovi titoli acquisiti, rinfrescate le competenze professionali e
abbiamo più chiaro, se precedentemente individuate, quelle competenze che
potrebbero eventualmente essere nuove competenze da certificare, da validare, frutto
di esperienze comunque maturate. Tutto questo la rende una fase assolutamente
imprescindibile, soprattutto per i percorsi P3 e P4.
Lo strumento che supporta questa fase, che si svolge in presenza, è un questionario di
autovalutazione e semi strutturato, che viene proposto in modalità di somministrazione
guidata, cioè viene somministrato nella dinamica del rapporto tra utente che ed
operatore.

6
Differenziazione La differenziazione del processo dell'orientamento specialistico nei diversi percorsi,
dei Percorsi previsti dal Programma GOL, assume una maggiore complessità, man mano che
aumenta la distanza dal mercato del lavoro, questo avviene in base al cluster di
appartenenza dell'utenza:
• per i P1 work ready, avremo gli utenti più vicini al mercato del lavoro
• per i P2 UpSkilling, avremo quelli che necessitano di un aggiornamento delle
proprie competenze pur essendo prossimi comunque al mercato del lavoro;
• per il P3 e P4 assegnatari delle misure formative di Reskilling, avremo i target più
fragili, più distanti dal mercato del lavoro;
Nei diversi percorsi, avremo un incremento della durata oraria e della complessità
dell’intervento con le attività previste, proprio in base al diverso cluster di appartenenza
dell'utenza.
P1 Work Ready Vediamo quindi ad esempio, per il percorso P1 work ready, si concretizza:
• un'attività di costruzione del profilo di competenza,
• l’analisi della domanda territoriale di lavoro attraverso lo strumento LMI (Labour
Market Intelligence di Anpal Servizi), per determinare il posizionamento
dell'utente nel mercato del lavoro rispetto al profilo che è sostanzialmente il
profilo d'entrata del percorso;
in alcuni casi particolari però, l'operatore può ravvisare una scarsa prossimità del profilo
di competenza che emerge, rispetto al profilo indicato come target, potrà quindi
decidere di effettuare eventualmente anche una Skill GAP Analysis, pur non essendo
prevista, per questo target di utenza, un'offerta formativa finanziata da gol, in ogni caso,
la skill gap permetterà di evidenziare, quali sono le aree scoperte; dal punto di vista delle
capacità e dell'esperienza dell'utente, per andare poi a indirizzare meglio le misure
d'accompagnamento che, subito dopo sono previste. Anche per gli utenti del percorso
P1 quindi, in casi particolari, può essere utilizzata la Skill Gap Analysis tramite lo
strumento messo a disposizione da ANPAL.

P2 UpSkilling Passando al percorso P2 caratterizzato dalla misura formativa di UpSkilling, quindi


dall'aggiornamento delle competenze, avremo un percorso in cui è prevista la
componente formativa finanziata dal programma GOL.
In questo percorso, in termini di attività abbiamo
• la costruzione del profilo competenza
• sempre associata alla fase successiva della skill GAP Analysis, in cui si analizza il
gap di competenza e si procede quindi alla correlazione del GAP formativo con
il profilo target individuato nella fase precedente.
• l'utente verrà poi inserito quindi in un percorso formativo che sarà individuato
come coerente con le sue esigenze professionali
• il percorso si concluderà con una breve fase di valorizzazione del percorso
formativo, questa fase per il P2 si realizza in termini di un breve aggiornamento
del profilo di competenza

7
P3 Reskilling vediamo in ultimo il percorso 3 Reskilling, qui siamo nel cluster che man mano diventa
più fragile rispetto alle competenze e rispetto alla distanza dal mercato del lavoro.
per il P3 avremo quindi:
• la costruzione del profilo di competenza
• la Skill GAP Analysis funzionale all'individuazione di un percorso formativo lungo
di riqualificazione in questo caso
• poi l'attività di valorizzazione del percorso che in questo caso in questo caso si
espande non è più soltanto l'aggiornamento del profilo di competenza ma
propone una riflessione su tutti gli obiettivi personali e professionali conseguiti
dall'utente nella fase formativa del percorso. Questo percorso, diventa per lui un
pezzo importante della propria esperienza perché lo avrà impegnato per 4, 5, 6
mesi, ed è utilizzabile questa recente esperienza, in un'ottica di empowerment e
di rafforzamento del soggetto, prima della fase successiva, di
accompagnamento al lavoro
• in quest'ultima fase, possiamo collocare inoltre, per l'operatore, la parte di
valutazione dell’eventuale raccordo con i servizi di IVC, cioè di individuazione
validazione e certificazione delle competenze.

P4 Lavoro e per il percorso 4 lavoro e Inclusione, le attività dell'orientamento specialistico si


Inclusione distinguono in due blocchi:
• il primo blocco di attività è caratterizzato dalle stesse attività previste per il cluster
Reskilling ovvero, per il cluster associato al P3, in cui abbiamo la costruzione del
profilo di competenza, la skill GAP Analysis, l'avvio alla formazione, la
valorizzazione del percorso e l'eventuale ricorso ai servizi IVC
• il secondo blocco di attività vede, associate a queste attività standard, gli
elementi caratterizzanti del percorso 4 Lavoro e Inclusione che attengono
all'attuazione del LEP N, cioè alla presa in carico integrata dei soggetti vulnerabili
in cui avremo, nell'ambito della presa in carico, la valutazione multidimensionale
dei bisogni, poi nell'ambito più specifico dell'orientamento specialistico, la
ricostruzione del profilo bio-psico-sociale, che si configura come un
ampliamento, una considerazione di maggiori dimensioni di analisi e di maggiori
variabili, rispetto al semplice profilo di competenza che abbiamo visto invece
utilizzato per gli altri cluster. In ultimo avremo la definizione del progetto
personalizzato integrato perché, è questa la natura che assume il progetto
personalizzato dell'utente all'interno di questo percorso

8
Credits
A cura di Anpal Servizi SpA
Trascrizione a cura di Maria Gabriella Guadalupi
Sviluppo dei Contenuti: Maria Gabriella Guadalupi, Simona Ceccarelli, Domenica
Rombolà, Maurizio Croce

Licenza Creative Commons: CC BY-NC-ND 4.0

Aggiornamento Marzo 2023


Per informazioni – Anpal Servizi S.p.A

Potrebbero piacerti anche