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Carmela Pierri - Analisi del fabbisogno formativi

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da
copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e
per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).

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Indice

1. LA DEFINIZIONE DEI FABBISOGNI FORMATIVI ....................................................................................... 3


2. L’ANALISI DEL CONTESTO IN CUI SI EFFETTUA LA RILEVAZIONE ........................................................... 5
3. METODOLOGIE E STRUMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI UN’ANALISI DEL FABBISOGNO FORMATIVO
.................................................................................................................................................................. 7
BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................................................. 11

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per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).

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1. La definizione dei fabbisogni formativi

I fabbisogni formativi vengono definiti come il bisogno, più o meno esplicito, di adeguare le

competenze delle persone alle caratteristiche della struttura organizzativa e alle modalità di lavoro

aziendali, in funzione delle esigenze di produzione e del mercato o di determinati scenari socio-

economici previsionali.

La definizione di fabbisogno formativo è prevalentemente legata al superamento della

distanza esistente tra le competenze che occorre possedere per svolgere una determinata attività

e quelle possedute dal soggetto in un dato momento. La distanza che i percorsi formativi sono

chiamati a colmare, si può riferire o meno a determinati standard (attuali o desiderabili) e può

avere diverse intensità, che vanno rilevate in sede di analisi.

L’analisi dei fabbisogni formativi indica l’insieme delle attività necessarie a rilevare le

esigenze di nuove conoscenze in un’organizzazione, è un utile strumento per la definizione dei

contenuti di specifici interventi di formazione formulati a partire dai bisogni emersi.

L’analisi dei fabbisogni formativi è un’attività strategica perché permette di conoscere il

dettaglio degli aspetti motivazionali e di valutazione del capitale umano e di progettare

adeguatamente la formazione.

La rilevazione del fabbisogno è un’attività che può rilevarsi complessa e laboriosa, per tali

caratteristiche non sempre è formulata in maniera accurata e sistematica nelle organizzazioni e

nelle aziende che si cimentano con l’analisi finalizzata alla progettazione di percorsi formativi

efficaci. Purtroppo, senza l’analisi dei fabbisogni è difficile progettare una formazione adeguata e

soddisfacente, rispondente ai bisogni reali delle persone e capace di cogliere istanze di

aggiornamento e innovazione.

L’analisi dei bisogni di formazione si configura come una vera e propria attività di ricerca in

cui si parte dalla collazione dei dati da analizzare.

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Nella rilevazione dei bisogni formativi si devono considerare i seguenti aspetti:

- le caratteristiche strutturali dell’organizzazione;

- le dinamiche interne ed esterne all’organizzazione;

- i bisogni espressi dagli individui in termini di conoscenze, competenze e motivazioni;

- i bisogni che emergono dal contesto esterno di riferimento per l’organizzazione e le persone

che la compongono.

L’identificazione dei bisogni e la definizione del conseguente piano formativo è esso stesso

momento di formazione per le persone che vi partecipano. E’ un percorso che partendo

dall’analisi delle attività e delle strutture delle organizzazioni prese in esame, passando per le

caratteristiche delle risorse professionali coinvolte e delle relazioni tra essi, conducono all’indagine

dei bisogni di formazione e alla definizione del fabbisogno formativo, quindi dei contenuti da dare

alla formazione futura.

La peculiarità di questa metodologia è anche nell’utilizzo di alcune tecniche di ricerca di

che, partendo dall’esperienza diretta delle persone, consente di far emergere le potenzialità e i

bisogni che in altro modo rimarrebbero celati.

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2. L’analisi del contesto in cui si effettua la rilevazione

La rilevazione del fabbisogno professionale deve essere contestualizzata all’interno di uno

specifico ambito professionale. Il settore professionale identifica l’ambiente/contesto entro cui il

soggetto opera e sviluppa le proprie attività professionali; quindi, la cornice entro cui realizzare i

piani di formazione che saranno definiti a seguito della rilevazione.

Nella fase di rilevazione è importante identificare e descrivere aspetti ritenuti connotativi

dell’organizzazione, come:

• la dimensione;

• la tipologia di produzione di beni e/o erogazione di servizi;

• i profili e i ruoli lavorativi in relazione a:

o processo lavorativo e i risultati,

o relazioni che si costituiscono;

o aspettative che si determinano.

Gli aspetti che caratterizzano il ruolo lavorativo sono sostanzialmente:

• attività da svolgere che si esplicitano come azioni e decisioni;

• responsabilità assegnate con i risultati e i comportamenti attesi;

• relazioni interpersonali tra le risorse;

• competenze richieste costituite dalle conoscenze e capacità da possedere;

• contesto di riferimento costituito dal sistema produttivo ed organizzativo di

appartenenza.

Per ciascun ruolo lavorativo è opportuno definire le competenze necessarie allo

svolgimento delle attività lavorative specifiche del contesto in cui opera e declinare:

• le conoscenze: i saperi di riferimento dell’attività professionale,

• le capacità: i processi cognitivi e attuativi da esercitare nell’attività professionale.

• le abilità trasversali riconosciute come importanti per lo specifico ruolo.

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L’inquadramento dei ruoli associato alla mappatura delle competenze da acquisire è il

risultato più importante dell’analisi del fabbisogno formativo perché consente di:

• aiutare l’azienda a leggere se stessa e la propria organizzazione;

• comprendere le competenze delle figure professionali di cui si ha necessità;

• ottimizzare i tempi di aggiornamento delle persone inserite nell’organizzazione-azienda;

• individuare il bisogno di formazione in maniera puntuale e funzionale allo sviluppo delle

professionalità nell’ambito della strategia aziendale;

• programmare gli interventi formativi per la individuazione di proposte, per la costruzione di

percorsi più efficaci;

• strutturare un sistema di rilevazione che può essere adottato in maniera sistematica;

• stabilire una priorità negli interventi.

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3. Metodologie e strumenti per la realizzazione di


un’analisi del fabbisogno formativo

In questa parte della dispensa sono sintetizzate le indicazioni metodologiche e operative

necessarie alla rilevazione del fabbisogno formativo per poi indicare schemi e tecniche per lo

sviluppo della proposta progettuale.

L'elaborazione del modello di rilevazione e analisi può essere effettuata attraverso la

consultazione di esperti ed operatori nel campo della formazione, che possono fornire informazioni,

indicazioni e suggerimenti. Deve essere uno strumento che rispondere all’esigenza di modalità di

analisi dei fabbisogni formativi rapide e personalizzate sui diversi contesti in cui viene applicato.

L’intento è quello di collegare l’analisi dei fabbisogni alla progettazione formativa e pertanto di

avvicinare quanto più possibile la formazione ai bisogni espressi dai soggetti a cui è rivolta. Un

modello (insieme di strumenti di rilevazione e criteri-indicatori di valutazione e di analisi) deve avere

come punto di forza l’adattamento alle situazioni concrete della realtà in cui viene applicato.

Secondo l’approccio proposto, nell’identificazione dei fabbisogni formativi debbono avere

un ruolo centrale ed essenziale le esigenze degli attori coinvolti, le loro scelte pregresse sulla

formazione e le loro aspettative di sviluppo futuro.

La documentazione di supporto da cui partire, per integrare le informazioni che vengono

raccolte attraverso l’interazione strutturata con le risorse coinvolte, è sintetizzabile nel seguente

elenco:

- documenti di strategia aziendale e/o missione dell’istituzione-organizzazione,

- organigramma e funzionigramma,

- analisi già realizzate in precedenza,

- piani di formazione realizzati,

- eventuali mappature di competenze realizzate a seguito di assessment individuali o

collettive.

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L’analisi dei fabbisogni formativi può essere definita come una vera e propria attività di

ricerca finalizzata alla conoscenza di:

• caratteristiche strutturali e dinamiche interne ed esterne all’organizzazione;

• caratteristiche dei processi lavorativi e di produzione di riferimento per l’analisi;

• bisogni espressi dagli individui in termini di competenze e motivazioni

• attese derivanti dall’organizzazione aziendale.

I fabbisogni formativi non sono sempre evidenti e immediatamente acquisibili, è necessario

quindi rilevarli anche attraverso forme di indagine indiretta di tipo documentale relativi al tessuto

economico e imprenditoriale di riferimento.

Nella redazione di un rapporto di analisi di un percorso formativo è necessario che vengano

indicati e descritti in modo chiaro ed esplicito:

• i soggetti che esprimono il fabbisogno formativo: lavoratori singoli o gruppi di lavoratori o

strutture organizzative/imprese;

• le modalità di rilevazione del fabbisogno formativo: interviste, rilevazione attraverso matrici

e/o schede di analisi e/o focus group.

In particolare le modalità di rilevazione possono essere:

• strutturate e relative a processi di analisi e di ricerca pensati per specifici profili e ruoli

aziendali;

• non strutturate e informali con un report di sintesi conclusivo.

Gli strumenti più diffusi per la rilevazione dei dati sono:

- colloqui;

- focus group;

- schede per interviste strutturate;

- linee guida per la gestione dei gruppi in cui stimolare riflessioni e discussioni.

In particolare, i colloqui sono focalizzati alla rilevazione delle difficoltà che le persone

incontrano nel compiere determinate azioni, cercando di individuare le possibili cause (per es. se

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di natura tecnica, organizzativa, o altro) e per identificare i primi elementi per la definizione dei

bisogni.

Le discussioni in piccoli gruppi vengono utilizzate per guidare percorsi di riflessione e auto-

valutazione sulle proprie conoscenze e competenze, momenti utili per identificare quelle potenziali

o mancanti, ed infine ad individuare delle priorità nella soddisfazione dei propri bisogni di

formazione.

Nella fase di rilevazione del fabbisogno formativo è importante che il rilevatore/formatore

abbia contezza anche di rapporti di analisi effettuati da Enti che intervengono nell’ambito delle

politiche del lavoro e da rappresentanze delle imprese e dei lavoratori (studi e ricerche di Enti

bilaterali nazionali e/o regionali, Associazioni datoriali e/o sindacali).

Questo approfondimento di campo è utile a rispondere a due finalità principali:

• sviluppare una maggiore consapevolezza negli attori della formazione, su di loro possono

ricadere le richieste di realizzazione di specifici piani di formazione progettati a seguito della

rilevazione del fabbisogno;

• contribuire a rilevare i fabbisogni e le esigenze formative latenti e non direttamente

percepibili dal sistema organizzativo.

L’iter e le fasi che di seguito vengono sintetizzate sono alcune delle possibili strutture da

poter dare alla rilevazione dei dati e all’analisi dei fabbisogni formativi.

In ogni metodologia adottata è importante il ruolo dell’intervistatore che in una prima fase

raccoglie le informazioni relative alle caratteristiche che connotano l‘organizzazione-impresa

oggetto dell’analisi, e cerca inoltre di individuare eventuali cambiamenti in atto e/o previsti.

La fase successiva di analisi è riferita al ruolo organizzativo considerato. L’intervistatore

dovrà acquisire una serie di informazioni circa le attività previste e le criticità riferibili e/o riferite alle

attività e al ruolo professionale in oggetto.

In questo quadro viene chiesto all’interlocutore aziendale quali siano le necessità di

sviluppo maggiormente avvertite e le aree di rafforzamento delle competenze più significative per

superare le criticità esistenti.

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Il rilevatore dovrà, inoltre, acquisire informazioni circa gli eventuali percorsi formativi

pregressi, in modo da ottenere un quadro completo delle reali necessità del sistema organizzativo.

L’ultima parte della rilevazione porta alla collazione dei dati acquisiti in maniera diretta,

solitamente una matrice d’analisi funzionale che si articola in una serie di items, indispensabili alla

rilevazione del fabbisogno:

• l’ambito professionale in cui si opera,

• il ruolo che si esercita nel contesto lavorativo,

• le attività che al momento dell’analisi caratterizzano il ruolo esercitato,

• le attività a tendere, ossia quelle attività che si prevede debbano essere svolte per il

raggiungimento di uno sviluppo organizzativo,

• le competenze necessarie per agire in modo compiuto il ruolo organizzativo a tendere.

Durante questa rilevazione è necessario il supporto di testimoni significativi aziendali e/o

gruppi di lavoratori a cui richiedere successivi approfondimenti e specificazioni. Infatti, tra le azioni

previste oltre le interviste e i questionari potrebbe essere opportuno un “panel” di esperti (parti

sociali, consulenti del lavoro, formatori) per la creazione di un sistema condiviso di classificazione e

individuazione dei profili e delle caratteristiche delle figure professionali impiegate.

RISULTATO ATTESO: rilevazione e profilatura dei fabbisogni formativi funzionali alla

progettazione del percorso formativo tarato sulle reali esigenze espresse dal sistema organizzativo

in cui l’analisi è stata realizzata.

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Bibliografia

• L'analisi delle esigenze: dal fabbisogno all'intervento formativo. Principi, metodi e strumenti

per il formatore di Maurizio Castagna

• FRANCO ANGELI 5a ristampa 2016 - (Codice editore 25.2.19)

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