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Il bandito, messe a tacere queste voci della coscienza, cerca la complicità di Egidio,
che abita accanto al monastero di Gertrude. Egidio accetta anche perché sa di poter
confidare sull'aiuto della sua amante Gertrude. La monaca, inizialmente riluttante, si
persuade a collaborare e convince Lucia a uscire dal convento con l'inganno.
Capitolo 21
All'alba sente uno scampanio e vede dalla sua finestra i paesani vestiti a festa
accorrere in massa in un luogo a lui ignoto.
Capitolo 22
Tempo: Novembre 1628
Il capitolo 22 dei promessi sposi è il capitolo che racconta per la prima volta la figura
del Cardinal Federigo Borromeo, figura positiva nel romanzo e chiave di volta per le
vicende di Renzo e Lucia.
Il bravo riferisce all'innominato che la folla di gente è diretta al “paese vicino” a far
visita al cardinal Federigo Borromeo, vescovo di Milano, arrivato il giorno prima.
L'innominato tormentato dai pensieri della notte appena trascorsa decide di fare
visita al cardinal Borromeo, sperando che questi possa dargli consolazione.
Dopo essere stato nella stanza della vecchia dove la giovane prigioniera sta ancora
dormendo, dice alla vecchia di riferirle che una volta tornato egli “farà tutto ciò che
lei vorrà”, e lascia il castello. Il bandito raggiunge il “paese vicino” e chiede al
cappellano crocifero del cardinale. Questi spaventato obbedisce e sia avvia ad
annunciare la visita del noto bandito. A questo punto inizia la digressione dell'autore
sulla biografia del Borromeo.
Capitolo 23
Tempo: Dicembre 1628, mattina dopo il rapimento di Lucia
Dopo la lunga digressione sulla vita del cardinal Federigo Borromeo del capitolo 22
la narrazione riprende.
Il cardinale lo riceve con calma e gioia. Avviene il colloquio tra i due: l'innominato
che ormai ha accolto il suo stesso pentimento si copre il viso con le mani e scoppia
in un “dirotto pianto”, racconta al cardinale del rapimento di Lucia.
Durante il tragitto verso il castello don Abbondio è molto spaventato, non si fida del
bandito e teme che la sua conversione sia in realtà una trappola. I tre arrivano alla
Malanotte e da lì al castello, dove entrano in silenzio.
Capitolo 24
Tempo: Dicembre 1628, giorno dopo del rapimento di lucia
Spazio: Il castello dell'innominato, Il paese vicino
La giovane è condotta in casa del sarto, dove è ospitata dalla famigliola. Lucia, che
ha pronunciato un voto di castità, si rammarica di averlo fatto, ma memore della
sofferenza patita durante il rapimento e della fede provata al momento della
pronuncia, lo rinnova, pregando la Madonna di darle la forza di rispettarlo. Nelle
scene successive, Agnese giunge dal paese e riabbraccia la figlia.
Il cardinal Borromeo decide di «rendere onore alla sventura» quindi si reca in visita
alla casa del sarto.
Capitolo 25
Tempo: Dicembre 1628
Personaggi: Don Rodrigo, Griso, I bravi, Don Abbondio, Lucia, Agnese, Cardinal
Borromeo, Sarto e moglie, Donna Prassede, Don Ferrante, Cappellano Crocifero
La notizia della liberazione di Lucia si sparge nel territorio di Lecco. Don Rodrigo
resta chiuso nel suo palazzotto per due giorni e il terzo giorno lascia il paese per
andare a Milano accompagnato dal Griso e altri suoi bravi.
Il cardinal Borromeo si reca in visita al paese dei due promessi e chiede a don
Abbondio notizie di Renzo. Don Abbondio è preoccupato che Agnese possa aver
riferito al cardinale delle sue mancanze.
Lucia e Agnese stringono amicizia con i membri della famiglia del sarto. In quegli
stessi giorni una coppia di nobili milanesi, donna Prassede e don Ferrante, sono in
villeggiatura vicino al paese. La gentildonna sente parlare della vicenda di Lucia e
decide di mandarla a prendere perché la vuole aiutare proponendole di accoglierla
in casa sua.
Le due donne allora tornano al loro paese e parlano col cardinale il quale conviene
che l'invito di donna Prassede è benevolo e che in questo modo Lucia sarà al sicuro.
Borromeo parla con don Abbondio e gli chiede conto del mancato matrimonio,
rimproverandolo aspramente per essersi sottratto ai suoi doveri.
Don Gonzalo viene rimosso dall'incarico di governatore da parte del re di Spagna per
via del cattivo esito della guerra di Mantova e del Monferrato. Nel settembre del
1629 i lanzichenecchi avanzano nel Ducato di Milano, fino ad arrivare nel territorio
di Lecco.
Capitolo 26
Tempo: Dicembre 1628
In questo capitolo del I promessi sposi continuano gli aspri rimproveri del cardinal
Borromeo a don Abbondio il quale comincia a riflettere sulla propria condotta e a
provare qualche rimorso
Il giorno dopo Lucia si trasferisce nella casa di villeggiatura di donna Prassede, dove
rimarrà per qualche giorno per poi trasferirsi a Milano. L'innominato, tramite il
curato del paese e il cardinal Borromeo, fa avere cento scudi d'oro ad Agnese, come
risarcimento per il male provocato alla giovane. L'indomani Agnese va a trovare
Lucia che le rivela di aver fatto voto di verginità e chiede di informare Renzo.
Agnese cerca invano notizie di Renzo, nel frattempo anche il cardinale cerca
informazioni riuscendo a scoprire non molto: il giovane è stato ospite per un po' nel
paese del cugino Bortolo, nel Bergamasco ma ora non se ne hanno più notizie. A
questo punto l'autore interviene nella narrazione dicendo come stanno in realtà le
cose: poiché il governatore di Milano, don Gonzalo, protesta con le autorità
veneziane per l'asilo offerto a un ricercato, il giovane, grazie all'aiuto del cugino
Bortolo, ha trovato impiego in un altro filatoio sotto il falso nome di Antonio Rivolta.
Non si creda però che don Gonzalo, un signore di quella sorte, l’avesse proprio
davvero col povero filatore di montagna; [...] o che lo credesse un soggetto tanto
pericoloso, da perseguitarlo anche fuggitivo, da non lasciarlo vivere anche lontano,
come il senato romano con Annibale.
Capitolo 27
Tempo: prime 4 sequenze = dicembre 1628, ultima sequenza = autunno 1629
Spazio: Paese di Renzo e Lucia, Milano, Pescarenico
Alla fine del capitolo l'autore ci informa che da lì sino all'autunno del 1629 i
personaggi principali non si muoveranno da dove si trovano (Agnese al paese, Lucia
a Milano e Renzo nel Bergamasco) e verranno poi coinvolti in due eventi drammatici
sul piano storico, la calata dei lanzichenecchi in Lombardia e l'epidemia di peste.