Non meno importante nel contesto della musica spettrale è l’uso del tempo concepito in una visione filosofica che ha
orientato i suoi compositori verso una poetica densa di significati e di rimandi evocativi.
Per poter riassumere questo tipo di speculazioni indagate dagli spettralisti è necessario fare un passo indietro, nel
rapporto tra creazione e virtualità di un oggetto artistico: la teoria dell'immagine di Gilles Deleuze -che si rifà a sua volta
al pensiero di Bergson- si trova alla base degli studi sulla forma musicale, in quanto l'immagine stessa come schermo
artificiale ha la stessa funzione della rappresentazione di un sonogramma.
Per poter inquadrare questi concetti esplorati dallo spettralismo è necessario ricondursi alla teoria dell’immagine di Gilles
Deleuze (e al pensiero di Henri Bergson) che è all’origine della ricerca sulla forma musicale,