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Lo stimolo fisico è costituito da onde di pressione che si propagano attraverso l’aria, dal
punto di vista fisico queste, attraverso speciali apparecchiature possono essere
accuratamente misurate ma il “suono” suscitato nella mente dell’ascoltatore, costituisce
una manifestazione psichica, una sensazione soggettiva propria della mente, che si
manifesta nei percorsi esclusivi delle connessioni sinaptiche del nostro cervello (create in
anni di esperienze personali) coinvolte nell’esperienza stessa, di una tale complessità da
non sottovalutare.
La percezione del suono;
dalla fisiologia del sistema uditivo alle variabili psicologiche
Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Cos’è il suono?
Tali sensazioni possono essere vissute dalla nostra coscienza anche in assenza
di stimoli esterni, e ciò nonostante possono manifestarsi anche con grande
vividezza e senso di realtà dipendente dal livello di coscienza di quel particolare
momento, per esempio durante un sogno, un pensiero, un ricordo,
un’allucinazione.
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dalla fisiologia del sistema uditivo alle variabili psicologiche
Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
• Orecchio medio
• Orecchio interno
La percezione del suono;
dalla fisiologia del sistema uditivo alle variabili psicologiche
Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
• Orecchio medio
• Orecchio interno
La percezione del suono;
dalla fisiologia del sistema uditivo alle variabili psicologiche
Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
• Orecchio medio
l‘orecchio medio comprende: i tre ossicini (martello, incudine, staffa),
tuba di Eustachio
• Orecchio interno
La percezione del suono;
dalla fisiologia del sistema uditivo alle variabili psicologiche
Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
• Orecchio medio
l‘orecchio medio comprende: i tre ossicini (martello, incudine, staffa),
tuba di Eustachio
• Orecchio interno
L’orecchio interno comprende la coclea e il nervo acustico
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
1. Elice
2. Fossa scafoide
3. Crura dell’antielice
4. Fossa triangolare
5. Tubercolo di Darwin
6. Croce dell’elice
7. Conca (superiore e inferiore)
8. Meato acustico
9. trago
10. Antielice
11. antitrago
12. Incisura intertragica
13. lobulo
La percezione del suono;
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Disorientatore zenitale
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Disorientatore zenitale
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
trasduzione dello
stimolo fisico in
segnale
neuroelettrico
Il processo di
trasduzione da
energia meccanica a
impulsi elettrici,
avviene nella coclea.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
le cellule ciliate
dell’organo del Corti,
terminali nervosi,
hanno il compito di
raccogliere lo stimolo
meccanico prodotto
nella coclea in
determinate posizioni
corrispondenti alla
natura dello stimolo
stesso.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
La risposta all’impulso
(risposta impulsiva): è il
modo in cui il sistema
modifica i campioni di un
segnale.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Notare che per una differente posizione della sorgente acustica o per
una differente posizione del microfono, (o dell’ascoltatore),
corrisponderà una differente funzione di trasferimento, quindi il suo
profilo sarà valido per una sola specifica posizione della sorgente e del
microfono.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Con la nascita e con le successive esperienze individuali che si vengono a vivere si apre per ogni
individuo una finestra di libertà, nei limiti consentiti dal patrimonio genetico, per modellare la
propria struttura nervosa evidenziando così una plasticità del sistema nervoso che è caratteristica,
anche se non esclusiva, della corteccia cerebrale.
Qui vediamo un possibile sviluppo che da una
Connettività debole e diffusa porta a una Connettività robusta e selettiva
Development
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Questa enorme plasticità del sistema nervoso pone problemi, oltre che di
conoscenza, pedagogici, sociali e ambientali.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Il tema del congresso tenuto alla Casa Bianca nell’aprile del ’97, alla
presenza di Hilary e Bill Clinton si accentrava proprio sulle proprietà del
sistema nervoso di bambini in età prescolare. Tra i problemi discussi era
quello di esplorare la possibilità di frenare o arrestare la morte cellulare al
secondo terzo anno di vita nell’intento di avere un cervello con un
maggiore numero di neuroni e verosimilmente più efficiente.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Questi cambiamenti nel cervello adulto non riguardano il numero dei neuroni,
ma sono di natura bioelettrica e a livello strutturale di natura microscopica o
submicroscopica e misurabili solo con attrezzature assai sofisticate.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Ci sono degli esempi, però, del tutto singolari, che ci danno un’idea
tangibile del fenomeno. Si è ad esempio notato che musicisti esperti in
strumenti a corda e che hanno cominciato a suonare in età giovanile
presentano un allargamento di quella parte della corteccia motoria che
guida i movimenti della mano sinistra.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Le variazioni nel sistema nervoso osservate nella giovane età e nell’adulto sono
almeno in parte diverse.
Accade ad esempio quando stiamo facendo una cosa che ci piace molto
come leggere o dipingere o altro.
Diversi autori per lungo tempo si sono interrogati su cosa significhi essere creativi,
sull’esistenza o meno di fattori facilitanti, sulle caratteristiche tipiche di una persona
creativa.
I punteggi più alti sono andati a coloro che notavano con la stessa facilità
associazioni scontate ma anche usi remoti e “impensabili” dei vari oggetti.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Altri esperimenti hanno confermato che, lasciando più tempo per riflettere e
per produrre risposte, vengono facilitate le associazioni remote, e dunque la
possibilità di risposte creative.
Da ciò che abbiamo detto finora si comprende bene come la fissità funzionale
sia l’opposto della creatività e della originalità, dal momento che ci induce a
compiere sempre e soltanto le associazioni fra oggetti e il loro
utilizzo/funzione più comune.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Ravi Mehta, docente presso l’Università dell’Illinois, ha realizzato, nel 2012, una
serie di esperimenti (pubblicati sul “Journal of Consumer Research”) per valutare
l’incidenza del rumore di sottofondo sul pensiero creativo.
Sono stati coinvolti, in totale, circa 300 studenti (metà ragazzi e metà ragazze) ai
quali sono stati sottoposti (in 5 differenti esperimenti) alcuni esercizi inerenti le
abilità di associazioni di idee, di ideazione e di problem solving. Mentre gli studenti
erano intenti a svolgere gli esercizi, i ricercatori variavano il volume e il tipo dei
rumori ambientali.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Chiedono al capo di poter andare con i loro pc al bar per lavorare meglio, ma il
capo (come capita a volte) non glielo permette.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Dalla frustrazione nasce un’idea originale: portare i suoni del coffee shop in
ufficio.
Si recano all’Harrison Street Cafe, registrano i diversi suoni (il sibilo della
macchina del caffè, il mormorio delle persone che chiacchierano, i rumori di
piatti e bicchieri, ecc.) e mixano il tutto.
Coinvolgono nel loro progetto stravagante anche Nicole Horton, una brava
graphic design, e Tommy Nicholas, un nerd “smanettone”.
La percezione del suono;
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Se preferisci svolgere il tuo lavoro (creativo) in mezzo alla natura, ma non hai la possibilità di sederti
in riva al mare o su una panchina nel bosco, puoi visitare Noisli.com
È un generatore di suoni naturali: dal fruscio del vento tra gli alberi, alla risacca del mare sulla riva,
dallo scroscio della pioggia, al cinguettio degli uccellini, fino al crepitio della legna nel fuoco.
“È molto apprezzato dagli sviluppatori, che dovendo scrivere infinite stringhe di codice preferiscono
un rumore (meglio se piacevole) alla musica” – afferma il suo inventore Stefano Merlo – “In molti lo
usano per ritrovare la concentrazione nello studio e nel lavoro, durante i corsi di scrittura creativa e
perfino a scopo riabilitativo (per chi ha sindrome da deficit attentivo o ha subito danni all’udito)”.
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Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Oggi sappiamo che i sistemi biologici sono soggetti alle regole del non
equilibrio: la ricerca scientifica in medicina dimostra che l’uomo è parte di
un sistema aperto, dove il rapporto fra fisiologia e patologia non è lineare
e non è sempre facilmente prevedibile:
i) Interferenza con le fasi del sonno: in particolare con la fase REM (sonno
desincronizzato)
nonostante sia noto e documentato che livelli sonori, anche bassi, che
interferiscono con l’attività dell’uomo e la comunicazione verbale possano
provocare distonie neurovegetative, stress ed aggravare comunque
disfunzioni fisiologiche già presenti in forma latente od evidente.
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dalla fisiologia del sistema uditivo alle variabili psicologiche
Alfonso Belfiore // Conservatorio di Musica di Firenze
Conclusione
Queste riflessioni ci hanno portato ad osservare l’importanza che può assumere
l’ambiente nella percezione acustica e in altre dimensioni percettive, non solo per
instaurare una piacevole relazione tra l’ambiente e l’individuo che vi soggiorna,
descrivibile senz’altro in termini di benessere per l’individuo, ma anche per l’incidenza
che l’ambiente, con tutte le sue caratteristiche, attraverso i nostri canali percettivi,
esercita nella modellazione delle profonde strutture del nostro cervello
-Principles of neural science, Erik R. Kandel, James H. Schwartz, Thomas M. Jessell, Steven A. Siegelbaum e A. J. Hudspeth (a cura di), McGraw-Hill,
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-Udito, L. Baroncelli, in: Collana I Dizionari Treccani, Cervello Mente Psiche, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2010.
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