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Indice
Tradizione manoscritta
Tradizione indiretta
Tradizione papiracea
Composizione
Stile Omero, il presunto autore
Contenuto Autore Omero?
Elenco 1ª ed. originale VII secolo a.C.
Fortuna Genere poesia
Note Sottogenere religioso
Bibliografia Lingua originale greco antico
Edizioni critiche Protagonisti Dei olimpici
Concordanze
Studi
Traduzioni
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Tradizione manoscritta
Una trentina di manoscritti hanno trasmesso il testo degli Inni Omerici. Di questi, sedici sono testimoni
indipendenti. Oltre ai suddetti Inni Omerici, essi tramandano anche gli Inni di Callimaco, gli Inni orfici, gli Inni
di Proclo e le Argonautiche orfiche. Non si sa con certezza quando questa silloge sia stata composta, sebbene gli
studiosi si dividono tra due secoli: il V secolo, in cui visse ed operò Proclo ed il XIII secolo, in cui si sarebbe
formato l'archetipo. Dall'analisi delle varie copie dei manoscritti, in cui sono visibili errori e lezioni in comune,
si potrebbe ipotizzare per un capostipite in minuscola. Uno dei manoscritti più importanti è il codice M o
Leidensis 22, degli inizi del XV secolo, che segue una tradizione diversa e contiene i versi finali di hymn 1 e
l'Inno a Demetra, seguito dagli altri inni fino all'hymn 18.4. Un altro iparchetipo ricostruito è Ψ da cui
discendono tre famiglie, denominate f, x e p. Sedici manoscritti, contenenti gli Inni, giunsero in Italia nel XV
sec. I manoscritti che ci hanno conservato il testo degli Inni, secondo lo schema di Allen (Homeri Opera,
recognovit T. W. Allen, vol. V, Oxonii 1912) sono i seguenti:
Tradizione indiretta
La tradizione indiretta si avvale principalmente della citazione presente in Tucidide, storico greco del V secolo
a.C., ed in Diodoro Siculo, storico greco del I secolo a.C.
(GRC) (IT)
«[4] δηλοῖ δὲ μάλιστα Ὅμηρος ὅτι τοιαῦτα ἦν «Che tutto ciò avvenisse lo dimostra
ἐν τοῖς ἔπεσι τοῖσδε, ἅ ἐστιν ἐκπροοιμίου soprattutto Omero nei versi seguenti, che
Ἀπόλλωνος: appartengono all'Inno ad Apollo:
”ἀλλὰ ὃτε Δήλῳ, Φοῖβε, μάλιστά γε Θυμὸν “ Ma quando, o Febo, per Delo soprattutto si
ἐτέρφθης, rallegra il tuo cuore,
ἔνθα τοι ἑλκεχίτωνες Ἰάονες ἠγερέθονται allora gli Ioni dai lunghi chitoni
σὺν σφοισιν τεκέεσσι γυναιξί τε σὴν ἐς coi loro figli e le mogli si radunano nella tua
αυγιάν· piazza;
ἔνθα σε πυγμαχίῃ τε καὶ ὀρχηστυι καὶ ἀοιδῇ là con pugilati e danze e canti
μνησάμενοι τέρπουσιν, ὅτ᾽ ἄν στήσωνται ricordandoti si rallegrano allorché
ἀγῶνα. ” bandiscono l'agone. ”
[5] ὅτι δὲ καὶ μουσικῆς ἀγὼν ἦν καὶ Che l'agone poi fosse anche musicale e che
ἀγωνιούμενοι ἐφοίτων ἐν τοῖσδε αὖ δηλοῖ, ἅ dei concorrenti vi partecipassero, è mostrato
ἐστιν ἐκ τοῦ αὐτοῦ προοιμίου: τὸν γὰρ da alcuni versi del medesimo inno: dopo aver
Δηλιακὸν χορὸν τῶν γυναικῶνὑμνήσας celebrato il coro femminile di Delo, il poeta
ἐτελεύτα τοῦ ἐπαίνου ἐς τάδε τὰ ἔπη, ἐν οἷς termina la lode con questi versi, nei quali fa
καὶ ἑαυτοῦ ἐπεμνήσθη: menzione anche di sè:
“ ἀλλ᾽ ἄγεθ᾽, ἱλήκοι μὲν Ἀπόλλων Ἀρτέμιδι “ Suvvia, sia a voi benigno Apollo con
ξύν, Artemide,
χαίρετε δ᾽ ὑμεῖς πᾶσαι. ἐμεῖο δὲ καὶ siate liete voi tutte. Anche in futuro
μετόπισθε ricordatevi di me,
μνήσασθ᾽, ὁππότε κέν τις ἐπιχθονίων quando qualcuno degli uomini che vivono
ἀνθρώπων sulla terra
ἐνθάδ᾽ ἀνείρηται ταλαπείριος ἄλλος qui venuto, il misero, vi interroghi:
ἐπελθών: "O fanciulle, quale è per voi il più dolce degli
‘ὦ κοῦραι, τίς δ᾽ ὔμμιν ἀνὴρ ἥδιστος ἀοιδῶν aedi
ἐνθάδε πωλεῖται, καὶ τέῳ τέρπεσθε μάλιστα;’ che qui si aggira, e che vi rallegra di più?"
ὑμεῖς δ᾽ εὖ μάλα πᾶσαι ὑποκρίνασθαι Allora voi tutte quante rispondetegli riguardo
ἀφήμως: a noi
‘τυφλὸς ἀνήρ, οἰκεῖ δὲ Χίῳ ἔνι "È un cieco che abita in Chio rocciosa". ”»
παιπαλοέσσῃ.’ ”»
«[3] καθόλου δ᾽ ἐν πολλοῖς τόποις τῆς οἰκουμένης ἀπολελοιπότος τοῦ θεοῦσημεῖα τῆς ἰδίας
εὐεργεσίας ἅμα καὶ παρουσίας, οὐδὲν παράδοξον ἑκάστουςνομίζειν οἰκειότητά τινα
γεγονέναι τῷ Διονύσῳ πρὸς τὴν ἑαυτῶν πόλιν τε καὶχώραν. μαρτυρεῖ δὲ τοῖς ὑφ᾽ ἡμῶν
λεγομένοις καὶ ὁ ποιητὴς ἐν τοῖς ὕμνοις, λέγων περὶ τῶν ἀμφισβητούντων τῆς τούτου
γενέσεως καὶ ἅμα τεκνωθῆναιπαρεισάγων αὐτὸν ἐν τῇ κατὰ τὴν Ἀραβίαν Νύσῃ,οἱ μὲν γὰρ
Δρακάνῳ δ᾽, οἱ δ᾽ Ἰκάρῳ ἠνεμοέσσῃ
φάσ᾽, οἱ δ᾽ ἐν Νάξῳ, δῖον γένος, εἰραφιῶτα,
οἱ δέ σ᾽ ἐπ᾽ Ἀλφειῷ ποταμῷ βαθυδινήεντι
κυσαμένην Σεμέλην τεκέειν Διὶ τερπικεραύνῳ,
ἄλλοι δ᾽ ἐν Θήβῃσιν, ἄναξ, σε λέγουσι γενέσθαι,
ψευδόμενοι: σὲ δ᾽ ἔτικτε πατὴρ ἀνδρῶν τε θεῶν τε
πολλὸν ἀπ᾽ ἀνθρώπων κρύπτων λευκώλενον Ἥρην.
ἔστι δέ τις Νύση, ὕπατον ὄρος, ἀνθέον ὕλῃ,
τηλοῦ Φοινίκης, σχεδὸν Αἰγύπτοιο ῥοάων.»
Tradizione papiracea
I papiri che tramandano solo alcuni versi dell'Inno a Demetra sono due: il P. Berol. 13044 ed il P. Oxy. 2379. Il
primo riporta i vv. 8-18, 33-36, 55-56, 248-249, 256-262, 268, 418-424; invece il secondo riporta solo i vv. 402-
407. P.G
Composizione
Il più antico degli Inni omerici fu scritto nel VII secolo a.C., e segue quindi di poco le opere di Esiodo e,
secondo la datazione comunemente accettata, i due poemi omerici. Questo pone i primi inni omerici tra i testi
fondamentali della letteratura greca; tuttavia, anche se la maggior parte di essi risale al VII o al VI secolo a.C.,
alcuni potrebbero essere stati composti in epoca Ellenistica, mentre l’Inno ad Ares sembra essere ancora
posteriore, una delle ultime opere dell'epoca pagana, inserito nella raccolta quando ci si accorse che l'inno
dedicato a questa divinità mancava. Alcuni studiosi ritengono che l’Inno ad Apollo, anticamente attribuito a
Cineto di Chio (uno degli Omeridi), sia stato composto nel 522 a.C. per essere recitato all'insolita doppia
celebrazione indetta da Policrate di Samo in onore di Apollo di Delo e di Apollo di Delfi.[1]
Stile
La lunghezza degli inni è molto variabile, alcuni sono composti soltanto di tre o quattro versi mentre altri
superano i cinquecento. I più lunghi sono composti di un'invocazione al dio, di una preghiera e di una parte
narrativa in cui si narra uno dei miti che lo riguardano, mentre nei più brevi la parte narrativa è assente. La
maggior parte dei manoscritti Bizantini contenenti la raccolta giunti fino a noi li riporta a partire dal terzo inno,
ma la casuale scoperta di un manoscritto del XV secolo avvenuta a Mosca nel 1777 ha permesso il ritrovamento
anche, seppure sotto forma di frammenti, dei primi due inni, quello a Dioniso e quello a Demetra.
Contenuto
Trentatré inni sono dedicati alla maggior parte delle più importanti divinità della mitologia greca: alcuni, i più
corti, potrebbero essere serviti come preludi alla declamazione di poemi epici da parte di rapsodi durante le
celebrazioni religiose. Un trentaquattresimo inno, l’Inno agli ospiti, non è propriamente un inno, ma un canto
che ricorda come l'ospitalità (la Xenia) sia un sacro dovere imposto dagli dei.
Elenco
Questo è l'elenco degli Inni omerici:
Fortuna
L'inno a Venere, conosciuto in Italia nel XV secolo, ispirò il letterato Poliziano, che gli ispirò un poema
elogiativo nei riguardi di Simonetta Vespucci e Giuliano De Medici. D'Annunzio inserì nella raccolta Primo Vere
la traduzione di quattro inni omerici, l'Inno a Selene, l'Inno ad Artemide, l'Inno ad Erme e l'Inno ad Apollo.
Note
1. ^ Walter Burkert, Kynaithos, Polycrates and the Homeric Hymn to Apollo, in Glen Warren
Bowersock, W. Burkert (a cura di), Arktouros: Hellenic studies presented to B. M. W. Knox, M. C.
J. Putnam, Berlino, De Gruyter, 1979, pp. 53-62.
Bibliografia
Edizioni critiche
Homeri Opera, recognovit T. W. Allen, vol. V, Oxonii 1912.
Hesiod, The Omeric Hymns and Homerica, with an English Translation by H. G. Evelyn-White,
London-Cambridge (Mass.) 1914, 1936 (2ª edizione)
The Homeric Hymns, edited by T. W. Allen - W. R. Halliday - E. E. Sikes, Oxford 1936.
Homère, Hymnes, texte établi et traduit par J. Humbert, Paris 1936,
Homerus, Homerische Hymnen, herausgegeben von A. Weiher, München 1951, 1989 (6ª
edizione).
Inni Omerici, a cura di F. Cassola, Milano, 1975, 1994 (2ª edizione)
Homerische Hymnen, griechisch-deutsch, übertr. von K. Schwenk (et. al.), Zürich 1983
Concordanze
J. R. Tebben, Concordantia Homerica, Hildsheim, 1978.
Studi
A. Aloni, Prooimia, Hymnoi, Elio Aristide e i cugini bastardi, «QUCC», N.S. 4, 1980, pp. 23-40.
A. L. T. Bergren, Sacred apostrophe. Re-presentation and imitation in the Homeric Hymns,
«Arethusa», 15, 1982, pp. 83-108.
G. Bona, Inni omerici e poesia greca arcaica, «RFIC», 106, 1978, pp. 221-248.
P. St. Breuning, De hymnorum homericorum memoria, «Aevum», 1931, pp. 373-75.
C. Brillante-M. Cantilena-C.O. Pavese (edd.), I poemi epici rapsodici non omerici e la tradizione
orale (Atti del convegno di Venezia, 28-30 settembre 1977), Padova, 1981
C. Calame, Variations ènonciatives, relations avec les dieux et fonctions poètiques dans les
Hymnes Homériques, «MH», 52 (1995), pp. 2-19.
M. Cantilena, Ricerche sulla dizione epica. Iː Per uno studio sulla formularità degli Inni Omerici,
Roma, 1982.
M. Cantilena, Lo sviluppo della dizione epica, <<RFIC>>, 114, 1986, pp. 92-124.
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Luigi Ferreri, La questione omerica dal Cinquecento al Settecento, Pleiadi, n. 10, Roma, 2007,
ISBN 978-88-8498-460-9. URL consultato l'8 febbraio 2016.
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mittelgrossen Preislieder, Hildesheim-Zürich-New York, 1994.
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<<Hyperboreus>> 1, 1994, pp. 113-137.
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R. Janko, Homer, Hesiod and the Hymns. Diachronic development in epic diction, Cambridge,
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H. Koller, Das kitharodische Prooimion: eine formgeschichtliche Untersuchung, <<Philologus>>,
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J. Strauss-Clay, The politcs of Olympus. Form and meaning of the major Homeric Hymns,
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S. D. Sullivan, A multi-faceted term. Psyche in Homer, the Homeric Hymns and Hesiod,
<<SIFC>>, 6, 1988, pp. 151-180.
S. D. Sullivan, The psychic term νόος in Homer and in the Homeric Hymnos, Zürich, 1995.
Traduzioni
I poeti greci tradotti da Ettore Romagnoli, vol. Omero minore (Inni, Batrachiomachia, Epigrammi,
Margite), Bologna 1925.
Inni omerici e Batrachiomachia, traduzione di E. Cetrangolo, Firenze 1990.
Voci correlate
Inno
Omero
Questione omerica
Epiteto omerico
Teoria dell'oralità
Altri progetti
Wikisource contiene i testi originali in lingua greca antica degli Inni omerici
Collegamenti esterni
Sunel web mitologia (http://www.sunelweb.net/modules/freecontent/index.php?id=105) Riassunto
degli Inni Omerici.
[https://web.archive.org/web/20110722045122/http://www.poesialatina.it/Greek/html/HomPres.html
I testi omerici] Inni Omerici in lingua greca antica.
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