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Genesi 1 - 11

Il pentateuco = 5 libri: Gn , Es, Lv , Nm , Dt


Come dividere il pentateuco?
Nei testi antichi, il testo si divide diversamente dalla divisione avvenuto dopo nell’epoca medievale. Si
divideva non con virgole, ma con parole: enim, autem (che significano che la parola che precede è la prima
della frase).
In ebraico, le frase cominciano sempre con wayyiqtol (imperfetto inversivo), che è una forma verbale che
conclude la congiunzione “e” (vav), e che interrompe la narrazione. Per la Genesi si usa un’altra cosa: un
espressione che si ripete “toledot” che significa generazioni.
La Genesi si collega all’Esodo? L’Esodo presuppone che uno ha letto la Genesi. I primi versetti dell’Esodo
riassumono la fine della Genesi, quindi deve conoscere la Genesi ma non è che appena finito di leggere. C’è
allora una sorta di interruzione.
Lv e Nm cominciano con wayyiqtol, quindi interruzione all’inizio del libro. Quindi ES-Lv-Nm sono
collegate e presuppongono la lettura subita del precedente. Deuteronomio continua la storia precedente ma si
ferma il tempo perché il Deuteronomio è costituito da discorsi di Mosè. A partire di Esodo 2 entra nella
storia Mosè che muore nel Deuteronomio in quanto testo.
Nel libro di Genesi, il toledot divise il testo in capitoli:
o 1,1 – 2,3: la creazione degli origini, cielo e terra, 7 giorni
o 2,4 - 4,26 : secondo racconto del genesi, Adamo ed Eva, creazione dell’uomo, caduta, omicidio
(Caino)
o 5,1 – 6,8 : umanità pre-diluvio, generazioni di Adamo, toledot (generazione) di Adamo
o 6,9 - 9,29 : , toledot di Noè, racconto del Diluvio
o 10,1 – 11,9 : toledot dei figli di Noè, cioè Sem, Ham, Iafet; torre di Babele
o 11,10 – 11,26 : genealogia da Sem a Terah padre di Abramo
o 11,27 - .... : toledot di Terah (padre di Abramo)

 Primo racconto della creazione: nella ipotesi documentaria, questo primo racconta viene assegnato alla
fonte sacerdotale, quindi allo stado più recente della Scrittura. Quindi, il prima e il dopo nel racconto non
è prima e dopo nella Scrittura. Una cosa viene contata prima nel testo ma forse è stata scritta dopo.
 Secondo racconto della creazione, la caduta, l’umanità prediluviana
 Il diluvio
 L’avviamento verso Abramo
Questa storia non è storia ? È un mito ? il mito risponda alla domanda perché siamo così come stiamo!!
Il cristianesimo supera la visione mitica nel ragionamento, nel logos. Ma non nel senso radicale. Infatti
in Gn 1-11 troviamo un linguaggio mitico. Il mito è una narrativizzazione di un dato di fatto. Per esempio
il fatto delle diverse lingue e la storia di Babele. Il linguaggio mette l’inizio in un tempo mitico che è molto
tempo fa, cioè un tempo che riesce dal tempo. Nel mito è importante il perché e non il che cosa.
Nel racconto della Torre di Babele, il linguaggio mitico ha la sua più forza; perché l’assunzione del
linguaggio mitico nel primo capitolo della Genesi si uccide il tempo mitico perché se lo schiaccia con il
tempo della storia. Si fa tramite le genealogie che collegano il primo uomo e la prima donna a Abramo, e
continuano fino a noi. Perchè il mito viene riproposto come collegato al che cosa.
Nel racconto della Torre di Babele non ci sono i nomi dei protagonisti. L’importante era il perché e non il
che cosa. Voleva spiegare un dato di fatto.
Al livello letterario, il linguaggio mitico è assunto nella Bibbia e viene assunto anche perché ci sono contatti
letterari al livello di contenuti con i miti mesopotamici:
o Enuma Elish : poema babilonese, è un racconto della creazione che viene dalla Babilonia. Il Dio creatore
Marduk era il Dio di Babilonia. Marduk crea sottomettendo le forze del caos rappresentato dalla dea
Tiamat (o Tehom che significa l’abisso, l’oceano nella Genesi). Marduk la uccide e la taglia in due e
separa le acque. Tutto comincia con una lotta dei dei. L’uomo (perché svolga il lavoro agli dèi che
riposeranno) è creato con il sangue di un Dio sacrificato, Kingu. L’uomo avrà quindi nelle venne il
sangue di un dio decaduto.

o Inuma Ilu Awilum: racconto mesopotamico del protagonista Atrahasis, sulla creazione dell’uomo e il
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diluvio. All’inizio ci sono due gruppi di divinità: dèi maggiori e dèi minori Igigu. I dèi maggiori
facevano feste e banchetti e i dèi minori lavoravano per preparare il cibo. I dèi minori si ribellino e i dèi
maggiori cominciano a piangere da questo attacco. Un dea che si chiamava Mami ha risolto il problema.
Prendono un dèi minore, lo uccidono, prendono il sangue e fanno l’uomo. Poi gli mettono a lavorare:
l’essere umano è creato per lavorare. Ma gli esseri umani facevano rumori nel lavoro, e le divinità
cominciano a mandare malattie, terremoti e.... Atrahasis che è essere umano offre sacrificio per gli dèi e
tutto si sistema. Alla fine, il dèi invia il diluvio.... Atrahasis ferma il diluvio e offre sacrifici e gli dèi
mangiano il fumo...
Mentalità politeistica e una visione pessimistica della creazione.

o L’Epopea del Gilgamesh : opera letteraria più antica dell’umanità, il diluvio. Un eroe, Gilgamesh, che
va alla ricerca dell’immortalità.

A leggere messaggio teologico, libro di Tabet p. 88-89


Genesi 1 – 11
Due racconti della creazione:
 Il primo è un “racconto sacerdotale” (1,1 – 2,4a) : s’incentra sul tema della creazione in quanto tale,
mostrando un interesse cultuale.
 Il secondo è un “racconto Jahvista” (2,4b-25): più antico, si interessa alla creazione della prima
coppia umana a alla loro collocazione nel paradiso.
Gn 1,1 – 2,4a : In principio Dio creò il cielo e la terra: creò, passato remoto, afferma che non è la prima
azione di Dio. La prima azione di Dio è Dio disse. Dio crea con la sua Parola. Che cosa c’è prima della
creazione? Prima della creazione c’è la acqua (lo spirito di Dio aleggiava sulle acque). La terminologia della
genesi non esprime direttamente la creazione Ex-Nihilo.
A differenza dei racconti mitologici, il Dio biblico non agisce su una materia preesistente, ma tutto proviene
dalla sua Parola. Certamente, 2 Mac 7,28 “Dio creò non da cose preesistente” che risale alla terminologia
filosofica greca non appare in Gn 1. Il racconto genesico usa bara che nel suo uso biblico, indica un’azione
che soltanto Dio può realizzare e che non richiede necessariamente la presenza di una materia preesistente.
C’è distanza fra il testo e l’evento. La creazione è dal nulla ma è rappresentato in modo che c’è acqua, lo
sfondo di questo testo c’è la cosmologia mesopotamica: l’atto creatore è separare le acque sopra e sotto. Poi
crea il cielo, l’asciutto che è la terra....
Dio come Elohim crea nel quadro simbolico di una settimana secondo due momenti: il primo di distinzione
(i tre primi giorni) e il secondo di ornamentazioni fino a creare l’uomo il sesto giorno. Il sabato, settimo
giorno, Dio portò a compimento il lavoro che aveva fatto.
‫ الشأجارأ – النييرات )الكأبر والصأغر( – الحيوانات في السماء وعلى الرأض – وحوش‬+ ‫النورأ – الجلد وسماه سماء – اليبس وسماه الرأض‬
‫الرأض والبهائم والنسان‬.
Il fatto che le opere create vengono una a una all’esistenza per l’appello di Dio mette in evidenza il suo
dominio universale e la sua onnipotenza. Le creature sorgono secondo un ordine crescente di dignità, e
l’uomo appare al vertice di questa scala di perfezione.
Dio vede la cosa buona. Questa caratteristiche il racconto della Genesi di fronte a tutto. Ciò che la distingue
della visione mesopotamica che è pessimistica: gli dei non sono supremi ma sottomessi al destino, c’è
fatalismo nei racconti mesopotamici. La visione biblica è ottimista; un ottimismo che si presenta in una
maniera metafisica perché Dio dice che quello è buono senza che il creato avesse fatto nulla. E questo
segnala che l’opera di Dio non contiene nulla contrario al bene, diversamente dalla visione mesopotamica
ove il male è insita nella struttura dell’ordine creato.
Ci sono tanti contraddizioni nei racconti. Se uno si mette di fronte in un atteggiamento cartesiano, troverà
tante difficoltà. Questo chiede un po di libertà.
Perché non dire sole e luna invece di “fonte di luce maggiore e fonte di luce minore” ? perché il rischio in
questo racconto è immaginare la creazione come una teogonia, una creazione di divinità inferiori (minori).
semesh – samsh, yareah – yarih: la dea del sole e il dio della luna.
Le stelle sono gli eserciti – il signore degli eserciti, astri che Dio governa.
Facciamo l’uomo...: con chi sta parlando Dio? È una questione letteraria. Si riferiscono a questo testo per
parlare della Trinità, ma questo non è il caso degli ebrei.
L’uomo è immagine e a somiglianza di Dio (Gn 1,26-27): questa idea non è esclusivamente biblica; infatti
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l’uomo è nato a partire del sangue della divinità in Inuma Ilu Awilum. l’essere umano è la creatura che
rappresenta meglio, nel più alto grado, il Dio creatore. L’uomo possiede quella partecipazione all’essere
divino cioè una natura spirituale dotata d’intelligenza e volontà...
Maschio e femmina gli creò: la differenza sessuale è detta soltanto in riferimento agli uomini, e non agli
animali, perché nel essere umano è molto diversa e importante come partecipazione all’immagine di Dio. Si
indica l’uguaglianza davanti a Dio dell’uomo e della donna.
Un altra delle punti molto forte delle Genesi contro il contesto del quale viene è il versetto 28: “state fecondi
e moltiplicatevi” e questo è totalmente opposto alla mentalità mesopotamica preoccupata dalla questione
della sovrappopolazione.
Un concetto specifico dell’ambito biblico è “la benedizione divina”, questa dare la vita di cui il Padre è la
sorgente: bene-dictio = la benedizione e insieme parola e dono.
Dio nel settimo giorno si riposa. Dio si è stancato? Gli antropomorfismi talvolta molto contraddittorie
all’essenza divina sono molto rilevante.
L’uomo che lavora non è esclusivamente biblico. La cosa sconvolgente è che Dio è colui che lavora e non
chiede all’uomo di sostituirlo nel suo lavoro. Dio lavora e si riposa. Questo dà serietà, Dio chiama l’uomo a
riposarsi con lui ma anche la lavorare. Il lavoro dell’uomo non è più visto quello che permette alle divinità di
riposarsi (come i dei minori che cucinavano). Qua l’essere umano non ha cominciato a lavorare. Dio si
riposa perché ha finito il suo compito, e chiama l’uomo a lavorare e professare la creazione visibile.
Barà ha soltanto come soggetto Dio. Invece nel secondo racconto non si usa barà.
Secondo racconto della creazione : focalizzazione sull’essere umano. Non si usa barà. L’essere umano è
creato per lavorare come è immaginato con Atrahasis: dal lato, dal fango. Dio soffia il suo respiro... ciò che
diverse dai racconti mesopotamici. L’uomo divenne un essere vivente, cioè Nefesh hayah. il ruah è il vento
che esce dal naso, il nefesh è il vento che entra. Viene nel senso di vita, anima, nel senso di possesso: io
stesso.
Il secondo racconto è collegato al capitolo terzo della caduta. Nel versetto 17 c’è il divieto. Viene creata la
donna dalla costola dell’uomo che si capisce come sottomissione della donna al dominio maschile in tutte le
culture. Ma la sottomissione della donna all’uomo viene nel racconto della Genesi dopo la caduta, come
conseguenza del disastro che segue la caduta. Questo è fuori della cultura in cui ci muoviamo. Adamo dà il
nome alla donna, un segno di possesso.
Il secondo racconto parla della creazione dell’uomo senza contraddirsi il primo racconto. Riferimento
all’uomo e quale tipo di dignità si sta concedendo alla donna. Anche c’è immagine e somiglianza. Ci
presenta un Dio più familiare, più vicino agli uomini. Dio plasmò l’uomo dal polvere del suolo, e
l’immagine del “soffio” rende l’uomo un essere vivente ricevendo l’alito di vita, una persona diversa delle
altre creature. Ciò che distingue il testo biblico dai scritti mesopotamici che cercano nel sangue del dio
immolato il principio vitale dell’esistenza.
Il comandamento all’uomo di coltivare il giardino di Eden, e limitato l’accesso a un albero. Poi la creazione
della donna che viene creata da Dio, e riceve il nome isha, carne dalla mia carne e ossa dalla mia ossa
(dell’uomo ish).
Il terzo capitolo della caduta. Appare un personaggio che è il serpente. Animale che parla, molto curioso
come viene caratterizzato dalla bibbia. Il serpente non è il diavolo, ma è aperto alla lettura universale del
diavolo e della tentazione. Il serpente è l’animale il più impuro che c’è, più lontano di Dio che ci sia
(secondo gli ebrei), quindi il serpente come riferimento a chi è lontano da Dio. Il serpente non sta parlando
una bugia. Fa una domanda e tre affermazione. 1- è vero che Dio ha detto ...? cambia il modo di nominare
Dio perché era chiamato Yhwh ‘Elohim. I nomi diversi di Dio non sono sinonimi...
La risposta della donna, esagera. Dice : “dei frutti noi possiamo mangiare, ma del frutto al mezzo del
giardino... ma è l’albero della vita è nel mezzo ... non lo dovete toccare (Dio non ha detto non toccare). E poi
arrivano le tre affermazione del serpente: non morirete a fatto, s’aprirono i vostri occhi, sareste come Dio
conoscendo il bene e il male. Infatti questi succedono dopo.
Dov’è l’inganno del serpente ? è quello che suppone, che la conoscenza salva. Nel linguaggio biblico,
conoscere può essere tradotto con “fare esperienza”, “avere il dominio”... L’accesso alla conoscenza di Dio
come dono di Dio. Il problema è che noi non siamo Dio. La conoscenza non salva...
Adamo Adamo dove sei: non è che Dio non sa dove è Adamo. Adamo sta per nascondersi dal sguardo di
Dio. Adamo risponde che sono nascosto perché sono nudo. Dio chiede chi ti ha fatto sapere. Il chi è molto
importante: di chi ti stai fidando ? la maniera più efficiente per usare la ragione è di decidere di chi mi fido.

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Le maledizione della donna: il dolore del parto come i dolori più forti, la sottomissione della donna avviene
dopo la caduta e viene presentata come realtà che deve essere redenta.
Adamo ha dato il nome agli animali e alla donna. Diventa possesso del marito. Poi il lavoro diventa una
fatica.
Caino e Babele: il primo omicidio, la morte diventa intrafamigliare terribile... da Caino viene fuori tutto una
catena che saranno coloro che muoiono nel Diluvio. La moglie di Caino : questa menzione è molto
importante, quello che avviene nell’origine è molto aperto, ci sono cose non ben definite... veniamo tutti
della stessa copia?: monogenismo.
Le persone primo del diluvio vivevano moltissimi anni.
Il Diluvio: la causa è il peccato che è divenuto una corruzione generale. Ci sono 2 racconti diverse che
infondono un unico racconto. L’originalità di fronte ai racconti mesopotamici: la responsabilità umana
(l’uomo ha in sé la capacità di disfare il creato), e il triplice pentimenti di Dio (si pente di avere creato quindi
promette lo sterminio, ma vede Noè giusto quindi si pente di aver voluto distruggere tutto, e alla fine si
pente del diluvio.).
Nel racconto biblico, Dio non agisce per cattiveria come nei racconti mesopotamici, ma volendo manifestare
la sua giustizia davanti a un’umanità resasi colpevole di gravi peccati. E Dio si mostra misericordioso
assicurando la salvezza di Noè e la sua famiglia. Anche il racconto biblico è caratterizzato da tre temi
fondamentali nella storia biblica: l’elezione, la benedizione e l’alleanza.
6,5 giudizio molto aspre che significa che si prende sul serio il valore morale delle azioni dell'uomo.
6 1° pentimento
• in un primo livello interpretativo no va bene che Dio si penta.
• Si può risolvere dicendo che è un antropomorfismo, spiegazione più tipica;
• ma forse non è sufficiente, perché a noi cosa dice questo fatto?
• Risposta possibile: se c'è concorso tra azione di Dio e azione dell'uomo sembra che l'azione
dell'uomo non valga nulla ma la Bibbia, con questo episodio, dice No, l'agire dell'uomo ha tanto
valore che persino Dio può pentirsi.
Nota: le azioni dell'uomo sono talmente prese sul serio che possono anche portare a distruggere il creato.
6,6 secondo pentimento
dopo ripete le stesse parole della creazione ma c'è anche una modificazione (9,2 terrore e timore, l'uomo
diventa uccisore) si incomincia a mangiare non più vegetariani.
9,8 1° alleanza di Dio con l'umanità come dono, non chiede controparte; Noè non fa niente.
Nota: Arcobaleno → veglierò io perché tu non faccia un macello;
berit (alleanza) può avere il significato di promessa → alleanza gratuita sul modello di quella con Noè. Da
qui la genealogia inizia a essere più stretta siamo nel 6° blocco 11,10-11,26
prima c'è Cam ma è maledetto il figlio e non lui 9,25 perché quelli che danno fastidio sono i cananei
Torre di Babele (11): dall’armonia generale si sia passati all’incomprensione generale e la confusione, per
intervento punitivo di Dio dovuto all’ambizione e all’orgoglio spropositato dell’uomo
Lasciamo Gn 1-11 notando che il centro di gravità della genesi è Abramo, la religione ebraica nasce come
atto di conversione suo; il resto è introduzione (Gn1-11).

Genesi 12 - 50
La seconda parte del libro della Genesi (Gn 12-50) racconta la storia degli antenati del popolo d’Israele, i
patriarchi. È attribuito complessivamente alla tradizione Jahvista. È una storia familiare che scorre lungo
quattro generazioni e in cui i personaggi che ricevono più attenzione sono Abramo, Giacobbe e Giuseppe.
C’è una manifestazione chiara della volontà di Dio di portare avanti la storia salvifica attraverso Abramo e la
sua discendenza. Non racconta la biografia di Abramo ma racconta episodi che evidenziano il significato
religioso della sua esistenza. Questa si snoda sul filo della sua vocazione e delle promesse fatte da Dio.

Andiamo avanti con la divisione:


• 11,27 – 25,11: generazioni di Terah, da cui si stacca Abramo e si narra la sua storia
• 25,12-18 : generazioni di Ismaele (figlio di Abramo e della schiava di Sara, Agar) da qui nasco gli
arabi
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• 25,19-35,29 : generazioni di Isacco, che introduce le sue vicende biografiche e quelle dei suoi figli,
Esaù e Giacobbe
• 36, 1.9 : generazioni di Esaù, con l’elenco dei suoi figli
• 37-50 : generazioni di Giacobbe, a cui segue la storia di Giuseppe (da qui nascono gli edomiti) e dei
suoi fratelli, i figli di Giacobbe

Nota: 8 e 10 sono due figli esclusi e dal punto di vista del testo fanno da separatori tra i diversi cicli.
Entriamo nel blocco 7 e vediamo come che struttura ha.
• Chiamata viaggio fino in Egitto 11,27 – 12,20
• Separazione da Lot 13
• I 5 re (Melchisedek) Abramo combatte → ha potere 14
• alleanza 15
• Ismaele 16
• Alleanza circoncisione 17
• Teofania Mamre 18,1-15
• Distruzione Sodoma e Gomorra 18,16-19,38
(nota: il centro delle operazioni di Abramo è Ebron (a sud di Gerusalemme))
• Abimelc (filistei) 20
• Nascita di Isacco 21,1-21
• Abimelec (alleanza) 21,22-34
• Sacrificio di Isacco 22,1-9
• Famiglia di Rebecca 22,10-24
• Morte di Sara 23
• Matrimonio di Isacco 24
• Morte di Abramo 25,1-11

12,1 c'è la promessa (tre promesse)


1. grande nazione
2. grande il tuo nome (famoso)
3. in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra (universalismo salvifico fin dal principio)
Abramo presente per tre volte la moglie come sorella (Egitto, Abimelec, me ne manca una...) e in questi
episodi il pagano appare più giusto del patriarca.
Ci sono diversi problemi morali con i patriarchi:
• Giacobbe bugiardo con fratelli e zio
• Giuda (due figli nipoti, Giuseppe)
• Figlie di Lot
• Sacrificio di Isacco
• Ruben, Levi
Queste in effetti sono veramente cose immorali, non solo lo appaiono ai nostri occhi, non sono compendi di
morale.
Perché allora succedono queste cose? Non significa che Dio permette l'immoralità ma che l'uomo è
peccatore e nonostante questo Dio può trovare qualcosa di buono (quindi andiamo al di là della risposta
solita che dice facevano queste cose perché la rivelazione è storica e lì era ancora agli inizi, è vero ma tieni
anche la spiegazione di prima).

Melchisedek re di Salem (forse è Gerusalemme, che fu conquistata dagli Israeliti solo con Davide, prima
c'erano i gebusei) il nome può tradursi come re di giustizia mistero assoluto su chi sia ma nella ricezione è
visto con una certa rilevanza → ci sarà una lettura messianica della sua figura.
Da notare che non è un sacerdote al modo degli ebrei (che avevano sacerdozio ereditario di sangue).

15 rituale dell'Alleanza il concetto di alleanza nell'AT non è approfondito, le alleanze sono solo raccontate
(cioè non ci sono testi che descrivono legalmente cosa è l'alleanza, noi dopo abbiamo approfondito molto il
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concetto). Nell'Antico Testamento non si spiega cosa è ma si fa vedere come si fa (il modo operativo di fare
l'alleanza presente in AT ha delle similitudini con quello che i trattati hittiti dicono circa il modo di stipulare
le alleanze).

16 questo episodio ci urta perché realmente è una immoralità (1° fuga di Agar)

17 nuovo riferimento all'alleanza con la circoncisione; è un segno in più cominciano a distinguersi → fatto
che diventa forte nel Lv (cfr. legge di santità)

18 appaiono tre uomini, è un dato di fatto: Dio si manifesta così, in questo testo, ci sono molti cambiamenti
di soggetto (Signore, uomini, angeli...) ma il testo è comunque scorrevole; in dettaglio
18,1 il Signore 18,2 tre uomini 18,9 plurale 18,13 Signore, quindi di nuovo singolare
18,15 singolare 18,16 plurale c'è ambiguità che impedisce di ascoltare Dio
19,1 angeli ma sono 2 !
Cap 19 : Lot è capostipiti di due futuri popoli: gli Moabiti e gli Ammoniti.

Abramo: fede, promessa. La fede è una risposta alla promessa. La promessa cap.12 : grande popolo 15,
grande nome 17 , e la promessa messianica cioè la benedizione attraverso la sua discendenza di tutte le
nazioni 22. Questa 3 ricevono una ratifica in tre punti del testo: cap 15 – 17 – 22 . Queste 3 capitoli hanno in
comune che hanno un rituale dietro: 15 grande popolo, 17 circoncisione, 22 sacrificio d’Isacco. Nome
grande significa che Dio allunga il nome di Abramo. La chiamata divina di Abramo orienta la vita del
patriarca e d’ora in poi tutta la storia della salvezza.

Capitolo 22: sacrificio di Isacco. Dio tentò Abramo: significa che Abramo si trova in una situazione ove Dio
chiede un abominio. Ma Dio ha veramente chiesto quella cosa? Dio tenta, significa che Abramo si trova in
una situazione dove tutto viene da Dio, ma quello che percepisce Abramo che Dio chiede un abominio. La
questione qua è quella del dubbio. La risposta di Abramo era mettersi in cammino, e non rifiuta. Alla fine si
scopre che Dio non vuol il sacrificio d’Isacco. Si scopre che Egli è fedele, ciò che significa che lui vuol farsi
capire. Il modello della tentazione di Abramo succede sempre, capita in continuazione. Arriva ciò che è
negativo, e cosa faccio? Dico Dio non è fedele !! non, devo continuare a camminare. Grazia alla sua fede,
Dio conferma ad Abramo la promessa della discendenza e la benedizione (cap.22).
Giacobbe (Isacco): primogenitura, esilio, e ritorno. Questi 3 sono momenti fondamentali nella storia. La
primogenitura in rapporto con la scelta. Dio è fedele significa che noi possiamo capirlo, si presenta
comprensibile ai nostri occhi con coerenza, è nella storia.
La scelta divina implica sempre un scarto, ma non significa e lo scelto è più alto. La chiamata di Dio non
significa che sono il più bravo, ma lui mi ha chiesto di fare un certo lavoro. Quelli scartati, come Ismaele,
Esaù sono anche diventati capi di popoli.
Nel capitolo 16: quando Sara presenta la sua servente hajar al suo marito. Dio promette ma loro fanno altra
cosa. Ma Dio, queste disastri, li indirizza. Ismaele fu ripreso e sarà capostipite di un popolo. Quindi Dio sa
gestire gli scarti.
Esilio: nascita delle tribù, l’origine delle tribù è imbarazzante, perché quattro mamme che litigano fra di
loro... Poi il Ritorno: Israele (cioè un nome di nuovo); la questione del nome significa che colui che impone
il nome ha un diritto di proprietà su colui che riceve il nome.
Giacobbe è il nome della persona. Israele è il nome del capostipite del popolo. I figli di Giacobbe sono i 12
tribù, i figli di Israele sono tutti insieme. Nel caso di Abramo il nome sarà una imposizione...
Giuseppe (Giacobbe): Giuda e Tamar cap 38. Vendita e poi Giuseppe in Egitto.
48,1 – 50,14: benedizioni delle tribù, cioè i figli di Giacobbe.
Giuseppe è capostipite del regno del Nord. Giuda del regno del Sud.
Giuseppe non si collega alle promesse. Gli Angeli sono molto frequenti nel libro della Genesi. L’utilizzo
della parola angelo può essere un ricorso retorico per salvaguardare la trascendenza divina. La scala di
Giacobbe viene capita come c’è un collegamento aperto fra cielo e terra, Dio che vuole comunicare con la
terra.
Il pozzo: i pozzi sono importanti in questo contesto culturale perché l’acqua manca. Lì si cerca moglie...
questo fatto culturale e comune viene nello sfondo della storia della Samaritana.

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Gs – Gdc
Titolo e testo
Titolo dal protagonista del libro Giosuè (stessa radice di Gesù, Yhwh è salvezza).
Nota: è della tribù di Efraim intorno a cui prenderà forma il regno del Nord.

Scritto in Ebraico, forse nel VI secolo ma parla di eventi del circa XII, presenta due forme testuali:
• TM maggiore peso a questo perché converge con Peshitta, Targum e Vg;
• LXX (testo greco che deriva da uno ebraico diverso da quello del TM;

Alcune note su Giosuè

Accompagna Mosè (nel pentateuco) che lo chiama così Nm 13,16 (prima era Osea salvezza dopo aggiungo
Y (da Yhwh) e diventa Yehosua Yhwh è salvezza);
Giosuè (stessa radice di Gesù, Yhwh è salvezza) per questo visto come figura di Gesù anche perché (altri
motivi per cui è figura di Gesù):
• introduce il popolo nella terra promessa
• successione di Giosuè a Mosè prepara quella del Vangelo alla Legge
• ingresso nella terra promessa – ingresso nella Chiesa con il battesimo+
• distruzione di Gerico --- rovina del potere satanico

Canaan al tempo di Giosuè e dei Giudici d'Israele

L'ingresso degli ebrei guidati da Gs avviene probabilmente intorno al 1250 (passaggio tra il Bronzo recente
e il Ferro I). La Palestina, durante Gs e Gdc, fu sotto il dominio egiziano che però era in declino, questo
elemento probabilmente favorì la conquista della Palestina da parte degli Ebrei. In questo periodo c'è anche
l'invasione dei "Popoli del Mare" che si stabiliscono sulla costa. Tra loro ci sono i Filistei.
In Transgiordania acquistano potere i regni di Edom, Moab e Ammon.
Una significativa testimonianza della situazione di Canaan nel momento della conquista si trova nelle lettere
di Tell el-Amarna (XIV lettere dirette al faraone), in cui si parla di città fortificate presenti soprattutto nelle
pianure.
Per quanto riguarda la cultura (miti e leggende) dei popoli che vivevano in Canaan prima dell'ingresso
sappiamo qualcosa grazie alle scoperte di Ugarit, città della costa fenicia. C'era un dio supremo chiamato
'El, sostituito da Baal (dio della pioggia) che aveva nemici Iam (il mare) e Mot (la morte). Come per le
religioni antiche questi racconti mitici esprimono messaggi riguardanti problemi dell'esistenza umana e
simbologie legate ai cicli della natura

Disegno narrativo e genere letterario del libro.

Tutto il libro è compreso tra i testi Gs1,1-9 (ordine di Yhwh di prendere possesso della terra) e Gs21,43-45(il
Signore assegnò tutta la terra che aveva promesso...) che sono legati tra loro dalla dinamica promessa
compimento, così tutto il libro si presenta come compimento della promessa fatta ad Abramo che si realizza
grazie ad una straordinaria e costante presenza di Yhwh.
Possiamo dividere in due grandi parti:
• come si compì la conquista con l'aiuto di Yhwh (cc. 1,10 -12,24)
• come si distribuì la terra seguendo le indicazione di Mosè (cc. 13-21)
a cui si aggiungono
• prologo che fa da collegamento con quello che precede e introduzione per quello che segue c. 1,1-9
• epilogo con raccomandazioni di Gs e rinnovo dell'alleanza di Sichem (cc. 22 – 24)
Inserire divisione Jodar

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Genere letterario

Non è un racconto completo e dettagliato infatti:


• episodi storicamente importanti ma non teologicamente sono tralasciati
• concatenazione cronologica usa termini vaghi come allora in quel tempo ecc.(5,2 6,26 8,30)

il racconto mostra aspetti problematici:


• sembra conquista fulminea
• molti posti non sono presi 13,1-6 (un esempio per tutti Gerusalemme)

Per questi motivi possiamo concludere che Gs non ha una finalità meramente descrittiva; il libro intende
piuttosto offrire una raccolta degli eventi più salienti e mostrare che tutto (bene e male) avviene grazie alla
fedeltà di Yhwh. Lui si mantiene fedele (1,5.9 23,3.10 sono inclusioni tengono dentro tutto il resto e gli
danno senso) perciò il libro culmina con il rinnovo dell'alleanza a Sichem.
Nota: Alcuni dicono che sia di genere letterario epico(poesia narrativa di eroi) perché in effetti si usa per
tutto il teso un linguaggio straordinario ed esagerato (ex Gs 21,45) ma in ebraico non esiste poesia narrativa
quindi si può dire che è epico solo intendendolo come racconto che usa linguaggio straordinario ed
esagerato.
Teorie riguardanti il modo della conquista di Canaan

Secondo i dati riportati da Gs e Gdc la conquista si fa in due tempi:


• prima fase fulminea (=molto rapida) con Gs
• più difficile sempre con Gs (cfr.=confronta 13,1-8) e poi con Gdc

A sostegno della conclusione che si trattò di una vera conquista perché dati archeologici confermano
violente distruzioni di numerose città avvenute nel XIII secolo.(Nota: alcuni attribuiscono queste distruzioni
a cause quali violenti terremoti, invasioni di altri popoli ecc. la discussione è aperta)
Ipotesi alternative per spiegare la conquista: (Pag272 Tabet)
• rivolta dei contadini: c'erano strati della popolazione (che già vivevano in Palestina nelle città stato)
che erano insoddisfatti; arriva un gruppetto di fuggitivi dall'Egitto che condividevano con quelli di
prima la fede in Yhwh fa si che si uniscano e si rivoltino dando vita a Israele;
• società segmentata: Israele nasce da un movimento di contadini cananei che formano gruppetti
autonomi da Egitto e altre città stato;
• evoluzione progressiva: nasce dall'interno della società cananea con tappe successive dove il popolo
si organizza sempre più fino ad arrivare ad uno stato con Davide.

Rinnovo dell'alleanza, tema teologico centrale

Due volte è rinnovata l'alleanza a Sichem: (città citata in Gn 12,6-7 e 33,18)


• prima 8,30-35 poco dopo l'ingresso e dopo la conquista di Gerico e le tristi vicende di Ai;
dal punto di vista del testo:
◦ sembra inserito lì un po' a caso(non è legato con quello che precede)
◦ non si dice quale testo della legge Gs legge;
◦ non si precisano i sacrifici
quindi forse con questo episodio si vuole solo ricordare un fatto e stabilire un parallelismo tra esodo
e ingresso a Canaan: come l'esodo culmina con l'alleanza sinaitica così ingresso culmina con alleanza
a Sichem
• seconda 24 vicino alla morte di Gs; parallelismo con Dt 29,8-28 (morte di Mosè) il discorso è
introdotto da una panoramica storico-salvifica;

Composizione letteraria del libro

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Si è considerato il libro come l'ultimo di un ipotetico esateuco. Con Martin North (1945) si inizia a
considerare il libro come il primo della storia deuteronomistica. Cioè sarebbe stato il deuteronomista a dare
la forma che noi abbiamo nel VI sec. con testi e tradizioni precedenti. Si possono trovare tracce di questi
antichi tradizione in 10,13 (dove è citato il libro del giusto). Oggi si ritiene che il libro raggiunse la sua
forma definitiva durante l'esilio.

Note sul testo

1,4 e seguenti ampolloso ed esagerato


1,6 coraggio e forte sono ripetuti a 1,7.9.18 e 10,25, e diventano caratteristiche di Gs
1,8 medita la legge → la cosa fondamentale non è applicarla ma meditarla.
2 iniziano a delinearsi i rapporti con altri popoli
3 il giordano non è un ostacolo naturale, è piccolo (gli esploratori erano già passati senza problemi) ma
dobbiamo fare la processione, è rituale, rappresentazione di quello che è successo al Mar Rosso
4 erigo 12 pietre → quello che ho fatto deve restare nella storia (la liturgia la fai una volta ma pio passa)
5 conclude la fase del deserto perché termina la manna e poi si fa la circoncisione e si celebra la Pasqua
(riallaccia alle origini)
5,13 confronta herem
6 continua lo stile liturgico e c'è herem
7,20-21(herem tradito) non è l'uomo misericordioso e il dio cattivo, ma l'uomo che dice Oh ma quanto
spreco
7,25 lapidano il colpevole del tradimento rituale di purificazione brutale
Uno dei concetti chiave del testo è HEREM, cioè lo sterminio di alcuni popoli (7) da parte di Israele;
non è una questione etnica cioè non devono uccide tutti quelli che non sono ebrei infatti Dt2 quando passano
per Ammon, Edom e Moab la Bibbia dice di lasciarli stare. Qui cosa succede allora?
Ci si rivolge a quelli che:
• abitano tra gli ebrei
• si distinguono religiosamente e non etnicamente perché adorano un altro dio. (Chi è il cananeo?
Quello che adora Baal. Nota dal punto di vista archeologico ebrei e cananei sono uguali allora forse i
cananei sono ebrei che seguono un altro culto)
allora “serve” uccide per non rischiare di mescolarsi con loro, cioè per rimanere separati quindi santi; infatti
Herem in prima battuta significa consacrazione ma per consacrare bisogna restare separati e offrire sacrifici
quindi sterminio. L'herem non dà luogo a dottrina della guerra santa, infatti guardando a 5,13 (Gs chiede
all'angelo:Tu sei dei nostri o dei nostri nemici? No io sono il capo dell'esercito del Signore) per prima cosa il
no è una risposta strana perché la domanda non la ammetterebbe come risposta valida quindi significa che
non vuole rivelare la sua identità; in secondo luogo chi è l'esercito del Signore non è Israele che quindi non
sta facendo e non deve fare una guerra santa in nome di Dio e quando si dice che il Signore sguaina la spada
in realtà è un modo di parlare della provvidenza.
Nella Roma repubblicana la città che resiste all'assedio è sterminata così fa anche Gs.
Altro tema chiave: Il libro di Gs è quello è più cupo, ci viene trasmessa l'idea che DIO E' TERRIBILE. Passi
che mostrano questo:
• Gs 7 lo sterminio tradito → è un Dio terribile anche per gli israeliti!
• Gs 24,14-15.19-20 temete il Signore: ecco la conclusione!
• Gs 24,22 non dice complimenti avete scelto bene ma rincara la dose.
Nota: la Riv di Dio come Padre ha bisogno di un po' di terrore. Ci vuole un po' di timore di Dio, timore
reverenziale verso il Padre( ex la mamma dice se ti comporti male lo dico al papà); ma anche se l'immagine
che traspare da 24,14-15.19-20 è quella di un Dio temibile, sembra di capire che se ci vuole paura però non
si può imporre il servizio a Dio con la paura stessa infatti appena muore Gs arriva il libro dei Gdc dove non
si capisce più nulla ognuno fa quello che vuole perché non c'è più il capo terribile da temere. Morale della
storia: non si può fondare la fede in Dio solo sul timore, Dio è terribile ma non è solo quello.

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Giudici
Titolo e testo

Il libro prende il suo nome dalla funzione esercitata da alcuni personaggi chiamati da Dio ad assistere il suo
popolo. Il termine sofetim che viene tradotto con giudici unisce due significati:
• significato basilare rendere giustizia
• a cui si aggiunge liberare un innocente oppresso o ristabilire una situazione compromessa
Nota: sadiq → giustizia ma sopet giudice termini diversi infatti non sempre i giudici sono giusti pensa a
Iefte.
Gli avvenimenti sono ambientati circa tra il 1225 e il 1030 anno dell'unzione di Saul.
Il testo ebraico è giunto a noi ben conservato nella tradizione manoscritta del TM a eccezione del cantico di
Debora (Cap5). Il testo greco presenta invece molte varianti

Contenuto e struttura generale

• Introduzione 1-2
▪ situazione di partenza 1,
• 1-20 sud
• 21-29 centro
• 30-36 nord
▪ valutazione 2,
• 1-5 rimprovero
• 6-10 morte Giosuè
• 11-23 schema di ciò che segue
• giudici (sezione centrale storia di 12 giudici) 3-16
• Otinal, Eud, Sangar 3
• Debora e Barak 4-5
• Gedeone 6-9 (Abimelek tentativo di monarchia 9)
• Tola, Iair 4 10,4-5
• Iefte 10,6-12,7
• Ibsan Elon Abdon 12,8-15
• Sansone 13-16
• appendici (forse?) 17-21
epilogo 17-18 la fondazione del santuario di Dan (Mica sacerdote)
19-21 guerra civile con quasi completa distruzione di Beniamino

Giudici d'Israele: missione e gesta.

I giudici sono:
1. personaggi scelti da Dio (3,9.15;4,6; 6,11-24)
2. dotati di un particolare carisma indicato con l'espressione Spirito di Yhwh (6,34; 11,29; 14,6.19;
15,14)
3. missione di liberare il popolo dall'oppressione nemica
Essi quindi non furono capipopolo né legislatori ma , chiamati per ispirazione divina, svolsero un ministero
limitato nel tempo con il compito di liberare Israele dagli oppressori. Fatto questo terminava la loro carica.
Nota: benché alcuni giudici non siano esempi morali (cfr. Sansone o Iefte) sono presentati da Sir 46,11-12 e
Eb 11,32 come esempi di fedeltà a Dio.
Dal punto di vista del tempo nella storia alcuni giudici operarono in contemporanea altri in successione. La
ricostruzione storico-cronologica completa risulta impossibile anche perché fuori dalla Bibbia non abbiamo
testimonianze. (Per una tabella per mio conto inutile vedi Tabet 282)

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Giudici maggiori
1. Otinel (3,7-11) racconto sintetico, libera Israele da re di Aram
2. Eud (3,12-30) racconto satirico(=alsaakhira, secondo google), libera Israele da re di Moab
3. Debora e Barak (4-5) Debora donna, profetessa, di Efraim, incoraggia Barak a combattere contro
Sisara (cananei di Asor)
4. ciclo di Gedeone (6-8) racconto vocazione distruzione altare di Baal, scelta dei trecento, interessante
primo tentativo di instaurare la monarchia
5. Iefte (11-12) scelto nonostante fosse figlio di prostituta e capo di banditi guerra conto Ammon voto
di Iefte(figlia), il brano mostra che è una cosa molto brutta per gli israeliti quindi probabilmente è
frutto della influenza dei popoli circostanti
6. Sansone (13.16) tribù di Dan appare come uomo violento traviato dalle donne, gli episodi raccontati
non servono a presentare un modello morale ma per mostrare come Dio dispone talvolta gli eventi
per salvare il suo popolo, superando la debolezza degli uomini che lui stesso ha scelto.
Nota finale: Se ogni racconto del libro dei Gdc offre un insegnamento religioso trasmesso dalle tradizioni
locali , l'insieme è stato elaborato del compilatore per illustrare la seguente tesi:
“Ai suoi occhi, illuminati dalla fede, la storia delle sventure e dei successi dell'età dei giudici è divenuta la
storia delle infedeltà e delle fedeltà degli Israeliti verso l'alleanza divina. Nonostante l'infedeltà degli
israeliti, l'alleanza conserva la sua validità. Essa attende solo il pentimento del popolo per diventare
nuovamente operante. Le vittorie dei giudici sono la prova che dio si mantiene fedele.
Secondo Jodar le idee fondamentali sono due:
1. libro invia a rifletter sul re infatti nei fatti narrati c'è il caos perché non c'è il re, allora dobbiamo
avere un re?
2. Il Signore riesce a portare a compimento il suo progetto anche se ha a disposizione solo bestie → ad
esempio Sansone non è esempio morale ma un selvaggio

Composizione e genere letterario

Carattere antologico e compilatorio (=raccolta di racconti diversi)


Ipotesi su quando fu scritto il libro:
1. L'inciso “in quel tempo non c'era un re in Israele” (17.6 18,1 19,1 ecc.) fa pensare che il libro sia
stato scritto in epoca di Samuele o di Davide (cioè quando la monarchia era vista con favore), a
favore di questa ipotesi è che si dice che Gerusalemme è occupata dai Gebusei.
2. Periodo dell'esilio e post-esilio perché qui rinasce spirito nazionalistico allora c'è voglia di far veder
come nell'antichità c'era già grandezza d'Israele. Forse una prima redazione nel Nord con cose che lo
riguardano(3,12-9,57) poi aggiunta dopo caduta di Samaria (722) di materiale del Sud (Otinel, Iefte e
Sansone); così la prima appendice (santuario di Dan) aggiunta seguendo principi della tradizione
sacerdotale. La composizione finale del testo avrebbe avuto luogo quando si consolido la tesi
fondamentale deuteronomistica secondo cui l'apostasia viene punita sempre e solo la fedeltà
all'alleanza si trova la salvezza

Per il genere letterario è storico ma con racconti popolari, aneddoti; ma c'è anche un poema capitolo 5,
preghiere, dialoghi (11,6-28) parti descrittive (1,17-36)

Chiave teologica dell'opera

Intento del libro è mostrare la storia dopo Gs e l'atteggiamento ambivalente di fedeltà/infedeltà di Israele;
con l'idea centrale che senza la fedeltà a Dio non può essere operante l'alleanza.
Al riguardo:
• il primo prologo (1,1-2,5) più geografico, mostra che la conquista non è stata buon e nemmeno facile
(conquiste in montagna ma non in pianura, mancano pezzi importanti come Gerusalemme)
• il secondo prologo (2,6-3,6) più teologico, reinterpreta in chiave religiosa il periodo dei Giudici cfr.
2,1-4 (riprende l'idea di prima che senza la fedeltà a Dio non può essere operante l'alleanza
• per tutto il libro si segue lo schema in questo prologo presentato per la prima volta peccato(2,17)--
punizione(2,14-15)--pentimento(2,18)--salvezza(2,19)
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Note da Jodar:
I Gdc hanno vite che non si salvano; Gedeone fa un sacco di errori, Iefte ha il sacrificio della Bibbia;
Sansone mette intensione il fatto della scelta divina e la persona su cui cade.
Mica e i daniti creano santuario di Dan sarà uno dei santuari di riferimento di Geroboamo
terafim(sarebbero da rifiutare) sono immagini piccoli (come i mani) appaino i Gn dove Rachele ruba i
terafim
la concubina e la guerra contro i beniaminiti non sono racconti per trarne una morale ma solo per dire che le
cose sono così.

Mie note personali: (da prendere con il poco valore che hanno)
2,11 e altri sembra che il tema principale del libro sia la lotta contro l’adorazione di altri dei;
4,4.9 sembra che l'autore stesso sia consapevole della stranezza della situazione;
6,13 incredulità
6,15 ancora una volta il più piccolo;
7,10 Dio mette in conto una certa incredulità e dà una via di scampo.
8,22-22 la regalità di Dio. Ma chi sono i giudici, condottieri di guerra o capipopolo?
8,33 ci si ricasca (metafora della nostra, si vorrebbe servire il Signore ma si cade schiavo del peccato)
9,1 vs 9,53 chi di spada ferisce di spada perisce (9,56 sa un po’ di legge del taglione), meglio lasciar
scegliere il re al Signore.(9,22-24)
10,6 13,1 sempre lo stesso ritornello, si potrebbe dire il lupo perde il pelo ma non il vizio.
11,1.3 un’altra stranezza! (Iefte figlio di prostituta e bandito)
11,7 chi disprezza compra (scelgono lefte che avevano cacciato)
11,39 qui non è come Gn, succede davvero (uccisa la figlia di Iefte)
15,11 16,28 richiamo alla legge del taglione.
17,6 si riferisce alla politica o alla religione?
18,1 19,1 21,25 si insiste ancora sul fatto che non c’è re, sembra l'origine dei mali
18,24 tutto molto umano
18,27 e segg. Origine di Dan molto brutta
19,21-30 episodio raccapricciante

Samuele 1 – 2
Contesto storico:
contesto di crisi generale dei grande imperi nazionali, che in gran parte era motivato dall’irruzione nel
Medio Oriente dei cosidetti “Popoli del Mare”. Uno dei gruppi etnici di questi popoli erano i Filistei e i
Amaleciti che penetrano nel paese di Canaan e si scontrano con gli Israeliti.

I due libri di Samuele sono così divisi perché infatti un rotolo sarebbe molto lungo. In grecon nelle LXX,
non si parla di 1 – 2 Samuele, ma di libro dei regni che sono 4 (i nostri 1-2Sam e 1-2 Re). Questo ci dice
che i 4 sono uniti. Però ci sono anche elementi di opera composita, lo si nota in particolare nel caso dei
doppioni (per esempio quando Davide incontra Saul per la prima volta, due volte). Nella LXX non ci sono i
doppioni, ma mancano i versetti centrali della storia di Golia del capitolo 27. Il fatto dei doppini è legato
anche al fatto che la trasmissione del testo di Sam è problematica, ci sono delle corruzioni.
13,11: “Saul era nel pieno degli anni”, la traduzione della CEI aggiusta ma il problema è l'ebraico “Saul
aveva un’anno (da intendere come rimando dello scriba che però non ha mai chiarito) quando ha iniziato a
regnare...”.
1 Samuele
i tre personaggi sono Davide, Samuele (ultimo dei giudici d’Israele) e Saul e si incontrano ma possiamo
comunque usarli per dividere il testo:
1. Samuele 1-7
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◦ 1-3 Samuele
◦ 4-7 l'Arca e i filistei
2. Saul 8-15
▪ 8-12 monarchia
◦ 8 istituzione
◦ 9-10 scelta di Saul
◦ 11 vittoria contro Ammon
◦ 12 esortazione di Samuele
▪ 13-15 Saul (rigetto)
3. Saul e Davide 16

L’inizio del libro di Samuele comincia con un discorso anecdotico: parla di un uomo di ephraim, e si
presenta un conflitto che non è nuovo: la famiglia poligamica, fra Sara e Agar, il disprezzo da parte di quella
che ha figlii contro quella che non ha figli; la depressione di Anna ricorda molto quella di Rakele. Ciò ha a
che fare con una questione testuale troppo evidente: il desiderio del figlio nell’AT è essenziale per questioni
di sopravvivenza non esiste la previdenza sociale e poi c'è il fatto di perpetuarsi; AT sottolinea anche un’altra
dimensione del desiderio del figlio (quella di prima è abbastanza ovvia): c'è un forte desiderio di maternità
delle donne, è un fatto un po' insolito come viene riflesso nella Bibbia perché crea un sacco di invidie.

Il punto di riferimento è il santuario di Silo (nel libro di Geremia 7,26 Silo, distrutto da Assiri è visto come
ammonizione per Gerusalemme).
Anna pregava molto, il desiderio del figlio punto a soddisfare i desideri di maternità e non il desiderio di
possesso perché il figlio sarà consegnato al tempio.
Capitolo 2: cantico di Anna sembra un po' esagerato, perché tutto deriva da un problema psicologica della
donna, il canto è alla base del Magnificat; questa vicenda può essere utile per mostrare che al Signore
interessa un mio problema personale. Celebra la fedeltà di Dio nella storia e il suo aiuto al debole.
Samuele nel libro si mostra prima come bambino e poi invecchia.
2,22 secondo conflitto: i figli di Eli che approfittano della loro condizione sacerdotale per darsi alla pazza
gioia, mangiano in maniera illegettima quello che viene dato nei sacrifici. Essi sono resisi indegni
dell’esercizio della giudicatura e del sacerdozio.

Capitolo 3: la vocazione di Samuele; comincia con una frase interessante 3,1 (la parola del Signore era rara
in quei giorni, le visioni non erano frequenti), questo ci mette di fronte al fatto che sembra che ci sia una
delimitazione del profetismo in Israele che andrebbe da Samuele a Malachia (l’epoca all’intorno dell’esilio,
cioè che i profeti siano un numero limitati perché il profetismo è legato ad un determinato intervallo di
tempo).
3,11: il Signore punisce non significa che odia Eli, ma dire che il Signore lo punisce significa dire che la
cosa andrà a finire male ? ma senz’altro, quello che averrà ferirà Eli.
3,16: immaginiamo la tristezza di Eli e il dolore ma allo stesso tempo la sua vita interiore è protetta, diciamo
è un testo molto pudico (che ha pudore, Tawado3).
Nella guerra contro gli Israeliti moiono i figli di Eli, e questi avendo notizia della loro morte e della cattura
dell’arca, cade e muore.

Capitoli 4-7: racconto dell’Arca e i filistei. Lo sfondo del racconto è quello del rapporto con la divinità, la
divinità è quella che ti fa vincere. Il popolo 1 che lotta con il popolo 2 è la lotta del dio1 con il dio2 allora se
ho l'arca vinco, quindi è più forte il dio dei filistei! Ma l'arca inizia ha seminare disastri alloro no! È più forte
Yhwh! Allora nessuno vuole l'arca → restituiamola; allora la lettura, che il Signore lotta con il popolo e
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poiché fa vincere allora è il più forte (che tra l'altro nemmeno Giosuè), non funziona; i profeti diranno non è
che è il più forte e lo scopri perché ti fa vincere ma è il più forte perché è l’unico Dio; questo passo anticipa
questa conclusione il Signore non vince ma è l'unico!

Capitolo 8: a cosa serve la monarchia? La monarchia assicura la successione quindi da stabilità, e poi
fornisce identità (esempio si dice Egitto dei faraoni l'Egitto si identifica con i faraoni). Il testo biblico mette
in rilievo l’intervento di Samuele nella costituzione della monarchia e nell’unzione dei due primi re, Saul e
Davide.
Nota: gli israeliti chiedono un re perché vogliono essere come gli altri Ricorda bene: dal capitolo 15
dell'Esodo il re era diventato il Signore (non più il faraone); il potere monarchico assegna il potere a una
persona e questo può essere un problema può abusarne o comunque lo può mettere in atto. La negazione il
no del popolo è metalinguistica nel senso che non è che non avverrà quello che ha detto Samuele ma che non
gli interessa.
Precedenti della monarchia:
Gdc 9, 6-20 è il primo tentativo di monarchia; inizia con la tipica lotta successoria e c'è una strage famigliare
(Gdc 9,7 storiella degli alberi che si conclude con il rovo).
Ricorda siamo nella storia deuteronomisitica quindi si rifletto su quello di Dt e infatti:
Dt 17,14-20 : ripropone il motivo della monarchia, perché vogliono essere come gli altri che hanno un re
Dt 14,15 : “dovrai avere come re colui che il Signore tuo avrà scelto” (questo lo si fa chiedendo ai profeti
nella bibbia sono raccontati solo i casi di Saul, Davide e Geroboamo, ma il popolo non lo viene a saper
perché il popolo lo sceglie per sorteggio Saul, Davide è riconosciuto perché vince le battaglie, e Groboamo
era il capo della ribellione; quindi quello del profeta non lo sa nessuno) allora il versetto di prima significa
che il re comunque sia scelto (la maggior parte perché sono figli del padre) è scelto dal Signore.
Ci sono poi precisazioni non molti cavalli né molte donne e molto oro sembra tutto rivolto a Salomone!! la
precisazione della legge rimanda a Giosia che ne scopre una! Ancora normalmente il re era divinizzato qui
no → il re deve essere umile → temere il Signore (e fin qui si può accettare) perché non si insuperbisca
verso i fratelli questo molto male!
Samuele appare nel ruolo di profeta, trasmettando gli ordini divini e corregendo le deviazioni del re e della
nazione secondo i canoni dell’alleanza. Stabilita la monarchia, Samuele si ritira a vita privata (cap. 12) fino
alla sua morte (cap. 25). È quindi ricordato (in siracide) come consacrato e amato da Dio, profeta fedele e
verace, giudice che non si lasciò mai corrompere, sacerdote che svolse la sua funzione pregando e offrendo
sacrifici. Esso costituisce l’anello di transizione fra l’epoca dei giudici e quella della monarchia.
Poi Saul, della tribù di Beniamino, eletto da Dio e unto re da Samuele. La sua consacrazione avviene prima
in privato e pio mediante sorteggio davanti a un solenne assemblea del popolo e alla fine ratificata dopo la
sua grande vittoria contro gli Ammoniti. Poi, per la sua disubbidienza nei confronti delle disposizioni divine
communicategli attraverso Samuele, Dio lo ripudia togliendogli il regno.
Capitoli 13 – 15 : perché Dio dice fuori a Saul ? perché lo rifiuta ?
 Il herem contro gli amaleciti
 Nella terza guerra contro i filistei, offre un sacrificio di olocausto: prima della battaglia, occorreva
fare un sacrificio; ma Samuele non arriva quindi lo fa lui... perché non va bene che l’abbia fatto lui?
Perché non è un levita lui, è un efraimita.

Capitolo 15,11: “dice Dio: mi pento di aver fatto regnare Saul perché si è allontanato da me e non ha
rispettato la mia parola” . MA, 15,29: “colui che è la gloria di Israele (cioè Dio) non si mentisce ne può

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pentirsi”. Dal nostra prospettiva le nostre azioni contano perciò appare alle nostre occhi che Dio si pente; se
invece parliamo dell’essenza divina, Dio è immutabile, tutto questo rivela la complessità del parlare di Dio.

I. Saul e Davide : 1 Sam 16-31


o 16 – 18: entrata in scena, Davide non viene presentato dalla nascita, ma come pastore, cap 16 unzione
segreta di Davide, essere al servizio di Saul come cantore e una sorta di musicoterapia; cap 17 Davide
come guerriero, vince Golia. I filistei sono presenti in questa storia.
o 19 – 26 : Saul contro Davide a causa della sua gelosia nata dopo il trionfo di Davide contro Golia, e il
grande amico Gionata che protegge Davide senza rivolarsi contro il Padre, cap 21-23 Davide sfugge
dalla corte di Saul e conduce una vita randagia nella Palestina meridionale, 24-26 Davide non uccide
Saul perché è l’unto del Signore, morte di Samuele nel cap 25.
o 27 – 31 : Davide in esilio e morte di Saul; 27 – 29 davide lavora per i filistei, ma come mai si mette al
loro servizio essendo i nemici di Israele ? non è stranno in quel contesto, ma con molto limiti, perché
ne Davide né i filistei si fidano gli uni degli altri. Cap 28 Saul che ha problemi per sapere cosa fare,
allora va da una Signora Endor capace di parlare con i morti, riesce a parlare con Samuele ma non
succede niente. Il racconto finisce con la tragica scena del re suicida conla propria spada sui monti di
Gèlboe (c.31) dopo la sconfitta nella quinta guerra filistea.

II. Davide Re : 2 Sam 1-5


o 1: annuncio della morte di Saul
o 2 – 4 : guerra civile, ma in 2, 1-7 c’è una prima unzione di Davide elletto Re dalla propria tribù. C’è
una contraddizione nel testo ? alla fine di 1 Sam, si dice che è stato Saul che si è uccidato, ma in 2
Sam, Saul è ucciso dal servitore !!! cioè ha ucciso colui che ha tentato più volte di uccidere Davide.
(record 20-22).
Racconto della vicenda di come si passa dalla dinastia di Saul a quella di Davide. Egli è stato
consacrato re dagli uomini di Giuda. Poi dopo l’uccisione a tradimento di Is-Baal, figlio di Saul e
legittimo successore del regno, e l’eleminazione a tradimento di Abner capo dell’esercito di Saul per
mano di Ioab, Davide viene proclamato e riconosciuto re di tutto Israele.
o 5, 1-5 : unzione su Israele. per la prima volta, le tribù del nord e del sud, pur rimanendo con una
propria identità, si uniscono sotto uno stesso re, costituendo un unico regno.

III. Consolidamento del regno di Davide: 2 Sam 5-10


o 5 – 6 : conquista di Gersalemme e la sua designazione come capitale del regno; il trasferimento
dell’arca a Gerusalemme con la definitiva centralizzazione del culto e la trasformazione della cità in
capitale reloigiosa di tutto il regno (c. 6). Gerusalemme viene chiamata città di Davide
o 7 : molto importante, ALLEANZA DAVIDICA, o oracolo di Natan. L’Arca è appenna arrivata a
Gesrusalemme e Davide si fa la domanda di costruire qualcosa di adatto per proteggere l’Arca.
Arrivato legno del Libano, ha costruito il palazzo. Davide domanda al profeta Natan per la costruzione
del tempio; poi il Signore appare a Natam e dice che è il suo figlio che costruirà il tempio - L’altro
profeta in quel tempo era GAD - Con questo divieto, arriva anche una promessa della sopravvivenza
della dinastia davidica per sempre. Questo oracolo promessa divina era molto importante. All’inizio
sembra che mentre nel regno del Nord c’era un chaos, nel regno del Sud c’è la dinastia davidica.
Questo è la base del messianismo.
o 8 – 10: vittorie nelle guerre avviate contro i popoli nemici (filistei, moabiti, ammoniti, amaleciti,

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edomiti, aramei). Favorire la pace, l’unità, la stabilità e l’estenzione del regno.

IV. (le) Crisi : 2 Sam 11-20


o 11 – 12 : Betsabea, la moglie di Uria, storia di adulterio con omicidio commesso da parte di Davide. +
assassinio di Uria. Pentimento di Davide dopo aver ascoltato la parabola recriminatoria di Natan
(c.11), e la morte del figlio nato dal peccato dio Davide e la nascita di Salomone come manifestazione
della misericordia divina (12,24-25).
o 13 – 18 : i figli. Dt dice che il Re non deve avere molte moglie, Davide aveva al minimo 8 e le
concubine. 13 – 14 la vicenda di Amnon, 15 – 18 quella di Assalonne (ribellione di un figlio contro suo
padre per impadronirsi del regno, il figlio viene ucciso e Davide piange suo figlio).
o 19 – 20 : Restaurazione: perché viene sconfitto dal suo figlio, deve fuggire e nascondersi... poi
riprende il potere.

V. Yhwh Sovrano (il Signore Sovrano): 2 Sam 21-24


Ripresa del potere da parte di Dio molto evidente.
o 21 : carestia
o 22 – 23 : cantici, dimensione poetica da parte di Davide; cap 23 come le ultime parole di Davide che
sono poetiche.
o 24 : peste inviata da Dio come punizione al motivo del censimento con cui Davide voleva misurare per
ambizione la potenza del regno, volendo affidarsi più alle forse umane che all’aiuto che Dio gli aveva
sempre assicurato.
C’è una ripresa del potere da parte di Dio, lui che prende le redini con calamità naturali.

Temi teologici centrali del libro di Samuele:


 La nascita dell’istituzione monarchica (1 Sam 8,1-22): fu un atto derivato essenzialmente dalla decisione
divina, che stabilì di dare un re al popolo d’Israele, nonostante la petizione del popolo fosse deplorevole
per la sfiducia che dimostrava verso JHWH. La richiesta di un re da parte del popolo nasceva dal
desiderio degli Israeliti di avere un re come avveniva in “tutti i popoli”. Samuele rifiutò perché appariva
in questo contesto come un rifiuto dell’elezione da parte del popolo, sigillata sul Sinai, a favore di
JHWH; una pretesa di riporre la sicurezza nelle proprie forze, diffidando dell’aiuto divino. Dio
acconsente ma a malincuore (8,7.9). in realtà, l’istituzione monarchica rientrava fin dall’inizio nel
progetto salvifico di JHWH come verrà esplicitato nella profezia di Natan.
 La profezia sul messianismo regale del profeta Natan (2 Sam 7): la sua importanza per la storia di Israele
emerge dal modo con cui viene frequentemente rievocata nei diversi periodi della storia politico-
religiosa d’Israele. essa si trova formulata in 2 Sam 7 ed è rievocata sopratutto nei salmi 89 e 132 che
illuminano il suo significato. Al desiderio di Davide di costruire una “casa”, cioè un tempio al Signore,
JHWH risponde promettendo di dare stabilità alla “casa” di Davide, alla “dinastia, discendenza” a cui
era disposto ad affidare il compito di guidare Israele per sempre. E questa promessa non riguarda il
primo successore di Davide cioè Salomone, ma si riferisce a un “lontano avvenire”. È Salomone che
costruirà una “casa” al Signore. Ma anche, a partire della profezia di Natan, ci sia nato un modello
messianico regale della tradizione ebraica e che fosse molto viva in Israele l’aspettativa di un Messia re,
discendente di Davide: senso cristologico. Cristo realizzerà la missione di costruire una casa
nell’edificazione della Chiesa.

Perché Davide ha meritato il titolo di Re al cuore di Dio ? nel libro dei Salmi, Davide è un re che ha pregato
sapendo inserire le proprie mancanze nella sua preghiera, e nel libro di Chronache, Davide è gande liturgo,
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ha previsto tutto e è disegnatore del tempio (un modo di dare un’imagine ideale di un re e la sua relazione
con Dio)... ma leggendo di nuovo il testo del primo libro di Samuele, come mai Davide è un re ideale ? ...

1-2Re

Titolo e testo
Questo libro ricevono il loro nome dal contenuto che copre la storia di Israele dalla morte di Davide all'esilio
babilonese. Era un unico libro che fu diviso in due dalla versione greca dei settanta. Per quanto riguardo il
testo si riscontrano delle differenze significative tra il TM e LXX che portano a ritenere che la versione
greca dei LXX provenga da un testo ebraico diverso da quello del TM. I frammenti di Qumran favoriscono
l'ipotesi di una diversità testuale.

Quadro storico

Il periodo storico va dagli ultimi anni di regno di Davide e l'ascesa di Salomone sul trono d'Israele fino alla
distruzione di Gerusalemme e all'esilio di Babilonia. L'epoca è contrassegnata dalla missione dei più grandi
profeti del popolo d'Israele, Elia, Eliseo, Amos, Osea, Isaia, Michea, Geremia e l'inizio della predicazione di
Ezechiele. Sullo sfondo c'è l'attività militare di tre grandi potenze: Assiria, Impero neobabilonese e l'Egitto.

Contenuto e struttura

Si possono trovare 3 momenti principali:


1. 1Re 1-11 regno di Salomone;
2. 1 Re 12- 2Re 17 la storia parallela dei due regni;
3. 2 Re 18 -25 la storia successiva del regno del Sud fino alla distruzione di Gerusalemme e la
deportazione a Babilonia

1Re 1-11 regno di Salomone

1. 1-2 ultime disposizioni di Davide e la sua morte fanno da preliminari


2. 3-10 regno di Salomone nel suo splendore
il regno di Salomone infatti conobbe un periodo di grandezza perché il re seguiva la strada di Davide
suo padre (3,3) (ritornello che torna); cose importanti sono: teofania di Gabaon (3,4-15) costruzione
del tempio (6-7) con dedicazione (8), regina di Saba (10)
3. 11 decadenza del regno, la cui motivazione teologica è attribuita a gravi peccati commessi dal re,
innanzitutto l'idolatria;

1 Re 12- 2Re 17 la storia parallela dei due regni

12 l'intransigenza di Roboamo all'assemblea di Sichem porta alla rottura e all'ascesa di Geroboamo al nord
che era stato unto dal profeta Achia; oltre allo scisma politico si produce uno scisma religioso.
Omri ci sono documenti extrabiblici che parlano della casa di Omri in riferimento al regno d'Israele; durante
il suo regno è importante lo spostamento della capitale da Tirsa a Samaria; Omri è il capostipite della
dinastia degli omridi a cui apparterrà anche Acab. Al nord aumenta molto il sincretismo in particolare
durante il regno di Acab per via della moglie Gezabele. Contro il sincretismo che minacciava la religione del
vero dio, si svolge l'attività di Elia e Eliseo (1Re 17- 2Re13)
periodo difficile per Giuda con Atalia, sposata con Ioram, che riesce ad usurpare il trono alla morte del
marito e del figlio di Acazia e fa uccidere tutti i discententi della casa regale. Sembra che la casa di Davide
venga meno in realtà uno sopravvive: è Ioas, protetto dal sommo sacerdote.
722 caduta di Samaria con Salmanassar V e Sargon II in questo periodo al nord ci sono i profeti Amos e
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Osea.
Ciclo di Elia e Eliseo (1Re 17-2Re 13)

Celebri profeti del Nord; sono profeti non scrittori e prendono le difese della fede Jhavista. Elia visse ai
tempi di Acab e di suo figlio Acazia; Eliseo ai tempi di Aczia , Ioram e del fondatore della nuova dinastia
Ieu. La sezione possiede un'unità narrativa propria distinta dal resto dell'opera anche se il racconto non è
continuo ma composto di episodi separati; questo fatto probabilmente è dovuto al fatto che all'origine ci fu
una trasmissione orale. Il nome del profeta Elia (Jhwh è il mio Dio) rivela la sua missione: presentare Jhwh
come l'unico vero Dio d'Israele e instaurare il culto autentico di Jhwh contro quello di Baal. Uno dei racconti
più importanti è la sfida sul monte Carmelo contro i profeti di Baal; altri: miracolo della farina, risurrezione
del figlio della vedova. La tradizione biblica evidenzia l'importanza di Elia, di cui Sir 48,1-11 tesse un lungo
elogio.
Il ciclo di Eliseo (Dio ha portato aiuto) è meno omogeneo di quello di Elia perché viene interrotto da
vicende politiche. Anche qui numerosi miracoli.
Da questi cicli traspare l'esistenza di gruppi di profeti (figli dei profeti) che conducevano vita comune, senza
essere legati a nessun santuario.

2 Re 18 -25 la storia successiva del regno del Sud

Ricordiamo: Ezechia ( → ha come profeta consigliere Isaia) e Giosia; sono lodati nel Siracide.
Intraprendono riforme religiose. Giosia muore in combattimento contro il faraone Necao.

Composizione

i libri dei Re coprono un periodo di quasi 400 anni. Vengono citati esplicitamente: il libro della gesta di
Salomone, il libro delle cronache dei re di Giuda e il libro delle cronache dei re d'Israele, ma sembra che
siano state usate anche diverse altre tradizioni o documenti (per dettagli pagina 324 Tabet). La stria
raccontata in 1-2Re non è un'opera di natura politica o sociale, ma si tratta di un racconto realizzato in
chiave teologica. Dtr ha voluto narrare la storia della monarchia per spiegare il motivo del suo tragico
destino. Gli esegeti moderni, sulla scia di M.Noth, tendono a fissa la composizione finale dell'opera all'epoca
dell'esilio poiché il libro riporta la scarcerazione di Ioiachim ma ignora l'editto di Ciro non ché il ritorno
degli esiliati.

Caratteristiche letterarie

Nel tracciare il quadro riassuntivo di ogni re si indica quasi invariabilmente il nome del padre (per i re di
Giuda anche quello della madre), la sincronia con il re contemporaneo dell'altro regno, l'età del re e gli anni
di governo, qualche fatto storico importante un preciso giudizio sul comportamento morale e religioso, e
infine notizie sulla sua morte. C'è un problema che proviene dalla discordanza del computo cronologico;
poiché si rimanda all'anno dell'altro regno senza fornire i dati di partenza. Ciò impedisce di datare con
sicurezza l'intera serie di re in entrambi i regni.

Finalità teologica

la tesi del libro è che la sorte politica del regno era intimamente vincolata alla fedeltà agli obblighi assunti
nel patto fra Dio e il suo popolo. La sciagura era da attribuirsi all'infedeltà all'alleanza da parte del popolo,
mentre Dio si era mostrato sempre fedele. Emblematico il giudizio storico-teologico di 2Re 17sulla caduta
del regno del nord. Il testo attribuisce la distruzione a un motivo fondamentalmente religioso. Nonostante
Dio li avesse avvertiti ripetutamente attraverso i profeti – particolare Osea e Amos – Israele non aveva
ascoltato. Soprattutto viene indicato il peccato di idolatria a cui seguono una serie di depravazioni. Tutti i re
vengono giudicati secondo il principio della fedeltà all'alleanza. Vi è la formula ricorrente : “Fece ciò che è
male agli occhi del Signore, come l'avevano fatto i suoi padri; non si allontanò dai peccati che Geroboamo,
figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele”. Due re appaiono paradigmatici Davide e Geroboamo.
L'opera storiografica del libro dei Re si evolve così secondo il principio teologico della fedeltà/infedeltà

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all'alleanza, seguendo uno schema letterario comune di tipo compilatori con una valenza didattica.

Libri dei Re e ricerca storico archeologica (328 Tabet)

Numerose testimonianze extra-bibliche sostengono l'ampia prospettiva storica presentata da 1-2Re.


Documenti egiziani, assiri e neobabilonesi, che citano personaggi come Omri re d'Israele e suo figlio (stele
di Mesha re di Moab, il suo successore Acab (resoconto della campagna di Salmanassar III), ieu (obelisco
nero di Salmanassar III). Tra i documenti palestinesi è da menzionare la frammentaria stele di Tel Dan datata
circa all'842 a.C. Che porta il nome di Davide. Importanti anche gli ostraka di Lachis che descrivono la
situazione del regno di giuda negli ultimi anni.

Appunti Jodar

La divisione è artificiale; semplicemente è solo troppo lungo. Davide non muore in Sam ma si ci sono le
ultime parole cosi abbiamo qualcosa che lo fa assomigliare a qualcosa di compiuto. La storia del racconto
fino ad ora non si è interrotta.
1-2Re
due blocchi tematici lunghi e importanti Salomone e Elia-Eliseo:
1. 1Re 1-11 Salomone
1. consolidamento 1-4
2. regno 5-10
3. decadenza sembra ex abrupto nella narrazione; Nota generale: nei testi narrativi si possono
distinguere due dimensioni 1 rappresentazione che tenta di dimostrare come sono andate le cose e
2 significativa che tenta di dire quale significato hanno nel caso di Salomone la decadenza ha una
alta significazione perché fino ad ora andava bene poi va tutto male e sembra che abbia perso la
saggezza.
2. 1Re12-16; 8 capitoli che ci dicono della divisione del regno
1. 12-14 Roboamo-Geroboamo (appare come scelto del Signore ma subito è respinto, e diventa il
paradigma negativo la fedeltà di Davide e la infedeltà di Geroboamo (il problema è il culto
costruisce il vitello d'oro (non rappresentano Baal ma il dio unico che però qui è rappresentato →
è solo peccato di idolatria) con templi Dan (Giudici, Mica il levita) e Betel (scala di Giacobbe)))
2. 15-16 successione di re di Giuda (Abiam e Asa che sono della casa di Davide) e di Israele
(cambiano diverse dinastie poi arriva Omri che lo troviamo nelle iscrizioni assire suo figlio
Acab(che non ha immagine completamente cattivo la cattiva della situazione è Gezabele) che è in
rapporto con Elia e Eliseo;
3. 1Re 17-2Re 13 Elia ed Eliseo (nota: nella letteratura profetica non ci sono miracoli)
1. Acab(I) 17,1-22,40
2. Iosafat(G) 22,41-50
3. Acazia (I)22,51-2Re1,18
4. 2Re2 da Elia a Eliseo (Elia sale su un carro di fuoco; l'unico altro caso è Enoch; nei vangeli c'è la
fede nel ritorno di Elia che in realtà è annunciato alla fine del libro di Malachia, cosa significa
che deve tornare? Non si sa, difficile dare una risposta)
5. Ioram (I) 2Re 3,1-8,15
6. Ioram (G) 8,16-29
7. Ieu (I) 9-10
8. Ioas e Atalia(I) (è l'unico punto dove la dinastia davidica sembra venir meno, ma alla fine non
succede)11-12
(Nota: i pezzi di testo saltati non sono importanti così ha fatto Jodar)
Sul ciclo di Elia e Eliseo: il prodigio non è quello che governa la storia della salvezza, ci sono ma
non guidano; Elia e Eliseo sono poco utili per caratterizzare i profeti perché là non ci sono
prodigi. L'agire dei profeti nei libri profetici c'entra poco con i profeti dei libri profetici che non
sono il racconto della loro vita ma messaggi rivolti al lettore.)

4. 2Re14-17 fino alla caduta di Samaria il testo focalizza sul nord (per l'archeologia Samaria è nota

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invece Gerusalemme no → regno del nord per archeologia sembra più importante)
1. Amasia (I)
2. Geroboamo II (I) 14,23-29 (sarebbe il re di Osea e Amos, sono gli unici profeti legati al regno del
nord)
3. Azaria(G)
4. Zaccaria (I)
5. cambio di dinastia → Sallum(I)
6. cambio di dinastia → Menachem(I)
7. Peckachia
8. cambio di dinastia → Pekach
9. cambio di dinastia → Osea
10. Iotam(G)
11. Acaz (G) 16,1-20
5. 2Re 18-25 fino all'esilio
1. Ezechia (G) 18-20
2. Manasse e Amon(G) 21 (momento di grande infedeltà)
3. Giosia (G) 22,1-23,30
4. Eliachim o Ioiakim (G) (doppio nome perché il secondo gli viene dato dal Faraone Necao(quello
che ha ucciso Giosia) per dire che è lui che ha il potere)
5. Ioiakin (G)(Nabuccodonosor lo fa fuori e ne mette un altro)
6. Mattania che diventa Sedecia (G) (cambio da parte di Nabucodonosor

Nota bene: la sapienza viene relativizza dal racconto di Salomone che la sapienza sia desiderabile lo
sappiamo non me lo dice Salomone, ma quando finisce la sua storia dubitiamo che la sapienza sia così
buona; o almeno che non sia la cosa più desiderabile; nota qui per sapienza si intende saper gestire le
situazioni. Ma allora che cosa significa essere un re ideale? (Salomone buon giudice, successo economico
ma non è il re ideale; seguendo Re quello che fa il re ideale è l'esclusività del rapporto con Dio cosa che
Davide sembra aver sempre fatto; rapporto con Dio che sana anche quello che sbagli.
Il messaggio fondamentale del libro dei Re è adorare soltanto Dio; nel rapporto con Dio ti giochi tutto;

Nota: la caratterizzazione degli eroi con i difetti è molto atipica la troviamo però nella Scrittura.

La divisione del regno Davide unto tre volte l'ultimo con le altre 10 tribù c'è già un abbozzo del fatto che poi
si divideranno

Re importanti (da ricordare anche per l'esame):


Omri (per archeologia e perché all'inizio di grande dinastia), Acab(per lo spazio che gli è dato), Ieu (re
sostenuto dal profeta, e perché probabilmente è il primo re che troviamo in un rilievo scolpito)Geroboamo II
(sarebbe il re di Osea e Amos)e Osea(per non confonderlo con il profeta) Ezechia (autore di riforme
religiose) (2Re18,3 fece ciò che è retto → toglie le alture (i luoghi alti sono più vicini al cielo per questo
fanno culto agli idoli lì) e i pali sacri e il serpente di bronzo di Mosè, quindi la sua riforma è il tentativo di
unificare il culto a Gerusalemme) e Giosia (autore di riforme religiose, c'è la scoperta le libro della Legge
che in qualche modo ha a che fare con il Dt 22,8 si va da una profetessa che appare con molto prestigio che
dà un brutto responso; nel caso di Giosia c'è più spazio dedicato alla riforma; 23,14 esercito del cielo (sono
le stelle), sembra che la prostituzione fosse una pratica di culto);
l'idea che sarà sviluppata dai profeti ma nasce con l'esilio è io non seguo il Signore perché è forte ma perché
è unico; anche se noi siamo sconfitti Dio non lo può sconfiggere nessuno perché là fuori non c'è nessuno.

1 – 2 Chronache – Esdra – Neemia


Questi quattro sono stati considerati come un'unica opera. Di sicuro 1-2Cr è un'unica opera (la struttura
continua). Esdra e Neemia anche un’unica opera, sono stati trasmessi come uno, la distinzione è di epoca
cristiana.
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I. Chronache

La trattazione del Cronista appare impostata in un modo del tutto originale. Essa eraa tesa a modellare
l’identità religiosa della comunità postesilica alla luce della storia e delle esperienze vissute. Il libro propone
una lettura biblica realizzata già all’interno della Bibbia stessa e intesa come rilettura e riappropriazione del
passato in funzione del presente.
Analogamente ai libri dei Re, il Cronista termina infatti il suo racconto non con la distruzione di
Gerusalemme, ma con una prospettiva di speranza, accentuata, in questo caso, dalla menzione posta come
epilogo del decret di liberazione di Ciro (2 Cr 36,22-23), che segna la fina dell’esilio babilonese.

Contenuto 1-2Cr
• 1Cr 1-9: Genealogie (da Adamo a Davide)
La preistoria della dinastia davidica, da Adamo fino al primo re d’Israele. attraverso le genealogie, il
Cronista unisce la figura di Adamo, padre di tutta l’umanità, con quella di Davide, su cui ricade
l’elezione divina del regno eterno. Importanti sono Giuda dalla quale proviene Davide, e Levi, c'è
valutazione molto alta del sacerdozio; siamo in un momento importante della clericalizzazione della
religione di Israele; Beniamino chiude il discorso e appare Saul che non viene sviluppato (qui c'è il terzo
racconto della morte di Saul, qui si suicida il servo, in 1 Sam era andato da Davide e 2 Sam era stato
ucciso dopo la notizia).

• 1 Cr 10-29 : Davide (quindi il 1Cr è dedicato a Davide)


Il Cronista si sofferma su questioni di carattere nazionale – religioso : il riconosciemnto di Davide come re
su tutto Israele e laconquista di Gerusalemme (11-12), il trasporto solenne dell’arca alla città santa, il
desiderio di Davide di costruire un tempio per il Signore con la promessa messianica (17), organizzazione
dei sacerdoti, cantori... ristrutturazione del regno con la nomina dei capi, alla fine il racconto della morte di
Davide e proclamazione di Salomone come re (29,23-30). Il Cronista delinea la figura di Davide come re
ideale secondo la volontà di Dio e colloca la promessa messianica rivolta a Davide di un regno eterno, in cui
un nato dalle sue viscere avrebbe regnato per sempre (17).
◦ 11-12 unzione-Gerusalemme (in un libro così connotato con il sacerdozio e tempio deve parlare di
Gerusalemme)
◦ 13-16 arca di Gerusalemme (di tutte le cose che si possono raccontare 4 capitolo per questo)
◦ 17 identico 2Sam7 per dire che questo testo è cruciale
◦ 18-20 elenco di vittorie
◦ 21-27 molti capitoli per la preparazione del Tempio
◦ 28-29 passaggio a Salomone (ansia di mostrare che il popolo era organizzato) la funzione religiosa
dell'arca non è contenitore di cose importanti ma è sgabello del trono di Dio in particolare lo è il
coperchio ciò il propiziatoio. La scelta di Salomone, che in Sam è un intrigo, qui in Cr è Dio che lo
ha scelto.
Davide non costruisce il tempio, perché ? non è una questione morale, il sangue nelle mani di Davide
è sangue delle battaglie. Il problema è che è stato un guerriero, quindi è inabilitato per portare fine in
fondo le questione cultuali. Non può fare liturgo.

• 2Cr 1-9 : Salomone riceve così tanti capitoli perché ha costruito il Tempio.
Seguendo da vicino le narrazioni di 1 Re 1-11 , omette gli aspetti disdicevoli del regno e sfavorevoli a
Salomone. La narrazione su Salomone divente “una pagina solenne e immacolata”. Si delinea l’immagine
del grande re che, guidato da Dio, costruisce il tempio di Gerusalemme e organizza il culto secondo le
indicazioni di suo padre Davide.
◦ 1 : dono della sapienza
◦ 2-7 : costruzione del Tempio
◦ 8-9 : riassunto del regno (altre vicende che arrivano alla sua morte, in particolare è descritta la sua
ricchezza e non si parla di idolatria)

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• 2Cr 10-36 : regno di Giuda. la storia della dinastia davidica fino alla caduta di Gerusalemme e
all’editto di liberazione di Ciro. Si concentra sulle vicende del regno di Giuda: parliamo solo di Giuda
perché il regno del nord è già dato per perso; le 10 tribù si sono sparite. Israele ormai è Giuda. Giudizi
molto netti: quelli bravi e quelli diversamente onesti, ma nel libro delle Cr ci sono più re che ricevono un
buon giudizio e tutti sono in relazione a una riforma religiosa: oltre a Ezechia e Giosia ci sono anche
Asa, Giosafat e Manasse che viene giudicato come uno che ha fatto male (come in Re) ma poi si
converte; il giudizio è in relazione a quello che hanno fatto per la costituzione del popolo. Il principio di
fedeltà / infedeltà è quindi chiave ermeneutica basiliare della teologia del Cronista: il successo del re era
legato alla sua fede in JHWH, mentre la sua rovina all’abandono del Signore. Ioakim, Ioachin e Sedecia
vengono menzionati come re che per la loro empietà acceleranno la rovina del regno.
Per il Cronista, nonstante l’esperienza negativa della storia l’uomo resta capace di conversione e la
misericordia di Dio è sempre più grande della sua ira. Non meraviglia quindi che 2 Cr si conclude con
l’Editto di liberazione di Ciro promulgato l’anno 538: (parola di Geremia che aveva annunciato 70 anni
di esilio; anno sabbatico la terra torna ai proprietari originari che sono quelli che lo avevano ricevuto
direttamente dal divisione di Dio → anno sabbatico implica grande fiducia in Dio e non esiste proprietà
privata perché tutto è di Dio). Ciro, re di Persia, non si è convertito; “Dio del cielo” era diffusa e
comunque il nostro testo era scritto da un ebreo. Nota: l'editto di Ciro lo conosciamo solo dalla Bibbia,
ma è verosimile perché libertà religiosa era la loro politica.

Perché due racconti sulle stesse vicende? Nota di tutta la Bibbia i più famosi sono i vangeli che raccontano 4
volte la stessa storia... rispetto a Sam e Re cosa è Cr? Recupera cose che là non sono dette? È una sorta di
tosefta per la misna? In greco il titolo del libro sarebbe paralipomena (= le cose lasciate da parte). Quindi
LXX pensa che sono aggiunte. In ebraico dibrei ha-yammim = parole dei giorni → cronache; la cronaca è un
genere letterario dell'antichità che è data / fatto e avanti così; è una sorta di schedario; ma il nostro libro non
ha l'aspetto di una cronaca..... aiuto!! Cr non è solo aggiunta perché quello che manca è di più di quello che è
aggiunto.

Mancanze:
• rapporti di Davide con Saul (Saul non serve vogliamo arrivare a Davide, tutto l'elenco si nomi vuole
arrivare a Davide e lì frenare)
• omicidio e adulterio di Davide
• problemi con figli (Sam 13-20)
• caduta di Salomone (1Re11)
• fuori tutti i re d'Israele
Il risultato è che la figura di Davide è esaltata.
Cambiamenti (cose che si raccontano in maniera diversa):
• racconto della morte di Saul
• censimento (l'unico peccato in Cr di Davide 2 Sam 24 (l'ira del Signore si accese e spinse Davide... è
il tentatore?? No, gli vengono attribuite cause che non sono da lui) Cr21 dice Satana (il libro è tardo
→ già sviluppata l'angelologia) insorse contro Israele e spinse Davide.... cambia il soggetto della
frase!! (Satana è l'accusatore che punta verso i peccati non immediatamente il diavolo anche se in Cr
può essere capito come diavolo) Ioab ha letto il libro di Sam cioè si dà per scontato che il censimento
è male perché Cr sta commentando il libro di Sam) Quindi la differenza è mettere la tentazione da
parte di Satana
• la morte di Giosia: 2Re 28,29 → 2Cr 35 Dio mi ha imposto di affrettarmi son parole di Necao che le
attribuisce a dio la colpa di Giosia è quello di non aver ascoltato la parola di Dio anche se viene per
mezzo di Giosia

Davide è il re ideale perché lo dice già Sam, il Cr da risposta: perché da lui dipende il rapporto cultuale di
Israele con il suo Dio. Quindi il Cr rispetto a Sam è una rilettura incentrata nel culto, un approfondimento.
Appare anche l'idea che se fai il bene ti andrà bene, se fai il male andrai male.
Quando Davide parla con Salomone: “Sii forte e coraggioso” è l'espressione di Goisuè → collegamento con
Cr; c'è anche una parla che lega Gs e Cr, è la parola ma'al = essere infedele
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Teoria della retribuzione
nei sapienziali si parla di sapienza tradizionale Prv Sir Sap teoria della retribuzione fai il bene e va bene, fai
il male e va male
sapienza critica: non funziona sempre Gb Giobbe non solo è giusto ma è paranoide ma gli capita di tutto; gli
amici di giobbe tentano di tornare alla retribuzione ma Dio li sgrida io non vi distruggo solo perché giobbe
prega per voi.

Cr crea equilibrio tra le due visione. Nei libri storici l'appello osserva la legge altrimenti avrai problemi (Gs
fa questo appello in modo netto), in Cr l'idea è osserva la legge e non fare ma'al= essere infedele: la giustizia
divina esigeva infatti che ogni atto di fedeltà fosse ricompensato con la benedizione divina, ma allo stesso
tempo, esigeva che ogni mancanza e ogni disubbidienza, in particolare nei riguardi del tempio e del culto,
incorressero nella punizione divina.
In Sam e Re c'è in gioco l'incapacità che ha l'uomo di fare le cose tanto che Davide anche ha i sui problemi;
ecco le due sfumature della teoria della retribuzione
Davide è re ideale perché è mediatore di salvezza perché non si è allontanato troppo da Dio.
Nota: in Cr appare molte volte “cercate il Signore” ma in ebraico è espresso con il verbo daras che è la
radice di midrash (il midrash è una spiegazione) → cercare il Signore è mettetevi davanti al Signore per
capirlo, non cercatelo perché si è perso (il verbo in questo caso sarebbe bakas).

Alcuni caratteristiche peculiari del libro del Cronache:


1. il disegno providenziali di Dio : Dio è il protagonista principale. Dio della fedeltà, misericordia,
giustizia che guida gli avvenimenti della storia.
2. L’eslatazione d’Israele come popolo eletto: sebbene il Cronista mostri come la provvidenza di Dio si
estenda verso tutti gli uomini e nazioni, egli traccia al centro del piano provvidenziale e universale di
Dio l’elezione di Israele come popolo eletto e di Davide come figura impareggiabile con cui Dio ha
voluto stabilire un’alleanza eterna, nonstante l’esilio, Israele rimane erede delle promesse rivolte a
Davide.
3. Il periodo davidico come archetipo della comunità postesilica
4. Un’assemblea cultuale : istituzioni cultuali dettagliati e organizzazione di tutte le funizioni liturgiche
con Davide. Salomone portò tutto a compimento...
5. Il nuovo ordine religioso – cultuale : tempio e culto costituiscano il fondamento della vita religiosa del
popolo d’Israele dopo l’esilio, espressione della nuova identità del popolo unito al suo Dio.
L’ideale religioso – nazionalistico si esplicita attraverso due realtà evidenziate: la promessa di un
messianismo regale e la centralità del culto jahvistico (ruolo di Giuda e di Levi).

II. Esd e Ne

Questi libri offrono la storia del popolo ebreo negli anni che trascorrono dal ritorno in Palestina di un gruppo
di esiliati in seguito all’editto di Ciro fino all’anno 32 del re di Persia Artaserse I. Nel suo editto, Ciro
permetteva il ritorno degli esuli a Gerusalemme e la ricostruzione del tempio.
Hanno struttura un poco più complicata perché c'è quello e non altro. Facciamo tre parti:
1. Esd 1-6 ricostruzione del Tempio
2. Esd 7-10 memoria di Esd o missione di Esd
• Esd 9-10 sono i matrimoni misti
3. Ne (ossessione con le mura; la lettura della legge che ha come protagonista Esdra → Ne 8-10)

A livello testuale ci sono molti punti di contatto; ma l'idea che siano un'unica opera con Cr non sembra; la
fine del libro delle Cr viene ripresa come a dire sono due libri diversi. Mentre Cr ha fonti compatte alle
spalle, Esd-Ne forse hanno fonti frammentarie e per questo sono libri un po' frammentari. Esd-Ne (nella
tradizione greca ed ebraica trasmessi come un testo unico) la separazione tra i due avviene in epoca
cristiana. Non interferisce con il senso del testo, anche se è vero che Neemia entra in scena solo nel punto
che noi chiamiamo libro di Neemia. La composizione del testo,sembra che vengono ammucchiati materiali
che hanno diversa importanza:
1. il cuore sono le memorie di Esd (incentrate intorno alla legge) e le memorie di Ne (organizzazione
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civile e in particolare le mure)
2. documenti dell'impero persiano che sono in aramaico
3. numerosi elenchi (anche di quelli che hanno fatto matrimoni misti) stanno trasmettendo materiale
che avevano in mano; le genealogie hanno valore diverso a dove sono nel testo. (quelle di Gesù
hanno significato preciso queste dei Esd-Ne non hanno molto valore); gli elenchi forse possono
essere legati al fatto che sono usati per stabilire la proprietà della terra, a maggior ragione ora, nel
ritorno dall'esilio, che dobbiamo restituire quello che abbiamo perso.
È dubbio sull'ordine delle missioni di Esd e Ne. Una città senza mura non esiste in questo periodo della
storia, l'ossessione di Ne è che senza mura non c'è la città e senza città non c'è Tempio. Le mure sono anche
sacralizzate nota: questo è il momento in cui per davvero c'è la centralizzazione del culto perché non c'è
altro!
• I libri di Esd e Ne sono molto frammentari, l'evento chiaro che descrivono è il ritorno dall'esilio, ma
poi di questo abbiamo pochi flash non il resoconto dettagliato di cosa è successo durante il ritorno.
Ricostruzione del Tempio (ne parla anche Aggeo) come un compito difficile. Quello che riescono a
costruire non sarà molto, perché trovano difficoltà con abitanti del paese che forse sono i samaritani.
(i samaritani sono tipo ebrei che hanno tempio a Gharizim, come Scrittura hanno il pentateuco
samaritano che è molto armonizzato (testi simili diventano identici); come sono nati i samaritani?
L'esilio è stato abbastanza generalizzato ma non portano via tutti gli abitanti, i samaritani sarebbero i
samaritani che si mescolano un po' con gli altri. Questi si oppongono a quelli che ritornano...)
• Esd nel libro è importante ma nella ricezione diventa ancora più importante perché è ritenuto
all'origine dell'ebraismo rabbinico;
• matrimoni misti; nota: la nostra impostazione a livello di Chiesa è che esistono matrimoni misti (tra
cristiani di confessioni diversi) e anche matrimoni con disparità di culto che richiedono un permesso
(tra cristiani e non cristiani); quindi che un matrimonio misto crei problemi o comunque fa riflettere
è vero anche oggi; dall'altra parte è anche vero un matrimonio tentato crea vincoli naturali (ex figlio)
che vanno onorati.
• In questi libri si vede che i sacerdoti che iniziano a prendere il controllo della situazione (non c'è il
re) → sacerdozio politico

(Tabet).
 Il libro di Esdra: narra gli eventi accaduti nel periodo che segue la promulgazione dell’editto di
liberazione di Ciro, decreto che permette agli ebrei di tornare nella loro terra. Il primo grande
rimpatrio (c. 1-6) era guidato da Sesbassarn principe di Giuda. Fra i rimpatriati, c’era Zorobabele ben
Sealtièl, che avrà l’incarico del governatore di Gerusalemme e Giuda, e il sommo sacerdote Giosuè
ben Iosadak. Con il loro arrivo si riprende il culto e inizia il lavoro dell’edificazione del tempio. Il
secondo gruppo di rimpatriati era guidato da Esdra che, inviato da Artaserse (quindi appoggio delle
autorità persiane), aveva la missione di far osservare rigorosamente la legge de Dio del cielo (7). Egli
promosse una riforma religiosa e confronta il grave problema dei matrimoni misti.
L’evento messo particolarmente in rilievo è la riedificazione del tempio sotto Zorobabele (c. 3-6). I
lavori furono portati a termini in mezzo a grandi difficoltà a causa soprattutto dei Samaritani che non
approvavano la nascita di una comunità ebraica indipendente. Dio sostenne l’impegno di Zorobabele
e Giosuè suscitando il ministero profetico di Aggeo e Zaccaria che incoraggiavano i lavori
annunziando che la gloria del nuovo tempio sarebbe stata più grande del primo perché in esso
sarebbe venuta “la pace del Signore“. La costruzione risultò molto più modesta dell’antico tempio di
Salomone a causa della peculiarità dei mezzi... si riprende quindi la vita religiosa fino all’anno 70
d.C.

 Il libro di Neemia : narra le vicende riguardanti questo alto funzionario, coppiere regale di Artaserse
re di Persia, che ottiene l’autorizzazione del re di ristrutturare la città e di redificare le mura.
Ricostruzione delle mura malgrado i Samaritani (2) / rito di rinnovamento dell’alleanza durante il
quale Esdra diede lettura del testo della legge davanti al popolo che cofessa le sue colpe e promette
di osservare l’impegno religioso (8-10), solenne dedicazione delle mura della città (11). Esdra legge
il rotolo della Torah – Amen della comunità – tradurre in aramaico ogni versetto affinché capissero –
pianto del popolo – Neemia invita a rallegrare con il banchetto festivo. Dopo il rinnovamneto
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dell’alleanza e la promessa del popolo di camminare secondo la legge di Dio data a Mosé, Neemia
rientra in Persia dopo 12 anni verso 433 e ritorna verso il 424, mosso dal desiderio di correggere le
deviazioni che erano sorte nella comunità dopo la sua partenza e di cui era stato informato. Neemia
quindi non ebbe un ruolo soltanto nella riedificazione della città e delle mura, ma fu protagonista
principale di una importante riforma religiosa che diede luogo alla nascita del giudaismo posteriore,
in conformità alla legge di Mosè.

Finalità e messaggio teologico : i libri di Esdra e Neemia continuano il percorso intrapreso dall’opera del
Cronista con la descrizione dell’effettiva restaurazione politico-religiosa della nazione e la riorganizzazione
del culto mosaico dopo l’esilio. La loro missione si articola in 3 direzioni: la riedificazione del tempio, la
ricostruzione della città santa, il ristabilimento della legge. L’autore di Esdra e Neemia mostra come la
nazione ebraica, consapevole della sua nuova situazione, di essere cioè diventata il piccolo resto d’Israele, la
“stirpe santa“ (Esd 9,2), grazie all’azione di Esd e Ne, ha portato avanti la ricostruzione della sua vita
religiosa in conformità alle esigenze del jahvismo. Gerusalemme riacquista il suo ruolo storico-teologico
come centro del giudaismo nascente e la legge (Pentateuco) viene considerata come testo normativo basilare
che dovrà sorgere in futuro la vita della nazione. La riforma di Esdra era indirizzata a preservare l’identità
della nazione in conformità ai principi dell’alleanza sinaitica, evitando che s’introducessero elementi
eterogenei provenienti da altre tradizioni religiose che avrebbero potuto portare un sincretismo religioso.
In questo contesto nasce il giudaismo, caratterizzato dalla appartenenza degli ebrei quasi esclusivamente alla
tribù di Giuda, l’unica praticamente rimasta dopo l’esilio, e da una consapevole adesione alla legge.

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