Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Il tempo
I nsieme allo spazio, il tempo appare nella visione attuale della natura
come una nozione fondamentale della conoscenza del mondo fisi-
co. Dobbiamo ora studiare l’aspetto temporale di quella “strutturazione
spazio-temporale” che abbiamo indicato come uno degli aspetti fonda-
mentali dei sistemi naturali. Tuttavia, non possiamo limitarci alla con-
siderazione del ruolo che il tempo ha nelle teorie fisiche. Il tempo gioca
un ruolo fondamentale nella nostra visione della natura anche da altri
punti di vista, in particolare antropologico ed esistenziale. Ci occupere-
mo in primo luogo della temporalità in modo generale, per comprendere
il carattere accidentale del tempo.
193
194 Il tempo
1
«Cos’è dunque il tempo? Se nessuno m’interroga, lo so; se volessi spiegarlo a chi
m’interroga, non lo so». Agostino d’Ippona, Confessioni, XI, 14.
15.1. La temporalità dell’essere materiale 195
15.2 Il tempo
Abbiamo considerato prima la temporalità come caratteristica gene-
rale delle cose materiali. Dobbiamo ora cercare di rendere più concreta
questa nozione considerando il concetto di tempo. Con esso indichiamo
non soltanto la considerazione di un modo di essere specifico di ogni
15.2. Il tempo 197
2
“αριτµόσ κινεσεός κατ¦ πρότερον κα Üστερον” (Aristotele, Fisica, IV, 11, 219b
1-2.
198 Il tempo
Questa risposta non appare oggi del tutto soddisfacente. Non sem-
bra sufficiente ammettere la relazione di anteriorità-posteriorità spaziale
allo scopo di fondare le relazioni del prima e del poi nel tempo5 . Hoenen
considera come il senso di tale relazione varia nel passare dalla grandez-
za spaziale al movimento, e da esso al tempo, in particolare per ciò che
riguarda il loro carattere relativo. Tra due punti spaziali non esiste una
relazione di priorità assoluta, ma soltanto in rapporto ad un terzo. Nel
movimento può darsi tale priorità, in quanto uno rappresenta il punto di
partenza e l’altro di arrivo, ma tale priorità potrebbe anche capovolgersi,
considerando il movimento inverso. Soltanto nel tempo la relazione di
priorità acquista un significato pieno.
Sembra più importante precisare invece di quale tipo di definizione
si tratta. Essa non vuole essere una “definizione logica”, di tipo assio-
Significato della definizione matico. Non è possibile dare una definizione di tempo in senso stretto,
di tempo
nel senso cioè di derivare tutte le caratteristiche della temporalità a par-
tire da altre nozioni non temporali. La temporalità risulta in sé stessa
irriducibile ad altri concetti.
La validità di questa definizione può essere invece considerata da
un altro punto di vista. Ammessa la temporalità come caratteristica ba-
sica del mondo fisico, qual è il fondamento della struttura attraverso cui
3
Tale critica è stata attribuita già a Galeno, secondo la testimonianza di Temistio
e Simplicio. Cfr. Peter Hoenen, Cosmologia, 5a ed., Romæ: Apud Ædes Pontificiæ
Universitatis Gregorianæ, 1956, p. 251.
4
«Si quis autem obiiciat contra praedictam definitionem, quod prius et posterius
tempore determinantur, et sic definitio est circularis, dicendum est quod prius et poste-
rius ponuntur in definitione temporis, secundum quod causantur in motu ex magnitudi-
ne, et non secundum quod mensurantur ex tempore. Et ideo supra Aristoteles ostendit
quod prius et posterius prius sunt in magnitudine quam in motu, et in motu quam in
tempore, ut haec obiectio excludatur». Tommaso d’Aquino, Commento alla Fisica di
Aristotele, a cura di B. Mondin, vol. 1, Bologna: Edizioni Studio Domenicano, 2004,
L. IV, l. 17, n.580.
5
Cfr. Hoenen, Cosmologia, 250 ss.
15.3. Caratteristiche del tempo 199
6
Aristotele, Fisica, IV, 11, 219b 3-5.
200 Il tempo
gono è quello della realtà del tempo. È il tempo qualcosa di reale, og-
gettivo, oppure dobbiamo vederlo piuttosto come risultato di una nostra
concettualizzazione, cioè come qualcosa di soggettivo?
Tempo reale e tempo astratto Possiamo dire, in primo luogo, che co-
Il problema della realtà del sì come lo abbiamo definito il tempo è certamente reale. La successione
tempo
nel movimento è qualcosa di reale; essa implica un insieme di relazioni
di successione (sia di ordine che metriche) tra i diversi eventi della sto-
ria dei sistemi fisici. In altre parole, la successione degli eventi naturali
è anche qualcosa di quantitativo, e quindi misurabile. In conseguenza, il
tempo, come misura del movimento è senz’altro una nozione reale, che
si riferisce ad un aspetto oggettivo del mondo naturale. Parallelamen-
te a quanto abbiamo visto, con più attenzione, nel caso dello spazio,
potremo dire ora che il tempo è reale, perché sono reali le relazioni di
successione tra gli eventi del mondo naturale.
Tuttavia, allo stesso modo che nel caso dello spazio era possibile
poi astrarre “l’insieme di relazioni quantitative” per costruire uno spa-
zio immaginario o matematico, ora, nel caso del tempo, potremo anche
astrarre della successione dei movimenti reali e la loro misura e restare,
per così dire, con la sola “scala temporale”, vuota di contenuto, che a
volte concepiamo come “il tempo”. Saremo così di fronte ad un tempo
astratto o tempo immaginario.
«Il tempo assoluto, vero, matematico, in sé e per sua natura, senza rela-
zione ad alcunché di esterno, scorre uniformemente, e con altro nome è
chiamato durata; il tempo relativo, apparente e volgare è una misura (esat-
ta o inesatta) sensibile ed esterna della durata per mezzo del moto, che
comunemente viene impiegata al posto del vero tempo: tali sono l’ora, il
giorno, il mese, l’anno»7 .
7
Newton, Principi matematici, pp. 101–102.
15.3. Caratteristiche del tempo 201
8
Cfr. Aristotele, Fisica, IV, 14, 223a 25-29.
202 Il tempo
dei processi temporali. Non sarebbe corretta invece se si volesse con ciò
affermare l’esistenza d “unità temporali” separate, dette “istanti”, poi-
ché allora verrebbe meno nuovamente la continuità della dimensione
temporale.
La continuità del tempo fa si che nel considerare la serie di eventi
temporali (passato, presente, futuro) dobbiamo affermare, come fa an-
che Aristotele, che soltanto l’istante presente è reale in senso proprio (il
passato non c’è più, il futuro non è ancora arrivato). Ma il presente non
ha una realtà “chiusa” o “delimitata”: non è una parte di tempo, benché
piccola, nella quale noi ora esistiamo. È il limite tra passato e futuro; è
un presente “transiente”, un presente in flusso, la cui realtà sta proprio
nel essere sempre mutevole.
Queste riflessioni, lontane dal rendere la nozione di tempo artificiale
o ideale, fanno comprendere come la temporalità sia un segno della pre-
carietà (imperfezione, se vogliamo) dell’essere materiale e temporale.
Esso è in un “farsi” continuo, non è mai pienamente posseduto. Questa
è, infatti, la caratteristica di ciò che abbiamo chiamato eternità.
t t t0
t0 = 0
t=0
t=0
a b
9
È il tipo di rappresentazione usata nella fig. 15.1.
204 Il tempo